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CHI VIVE SU CHAMERSIS II? di Marco Dalmonte - Paolo Maroncelli
16 febbraio 1999

    Data Stellare 9902.10
    Nave stellare U.S.S. Unicorn

    Bar di Prora

    "La vedo pensieroso, Comandante"
    Dhek si girò lentamente riconoscendo la voce e fece segno di accomodarsi al Capitano che lo fissava con in mano una tazza di liquido fumante.
    "In effetti lo sono. Stavo vagliando alcune ipotesi riguardo al sistema di Chamersis in base ai dati che ci ha fatto pervenire il comando." rispose battendo un dito sul D-PAD che stava sul tavolino accanto al suo tè alle erbe. "Ancora non capisco come mai una cultura civilizzata e apparentemente pacifica come quella di Chamersis stia andando incontro ad un rischio così alto.. per un pianetoide disabitato.." Dhek agrottò la fronte "A meno che..."
    "La prego, continui" lo incalzò il Capitano
    "A meno che non sia tutto un bluff.. Voglio dire, una prova di forza che però non verrà mai portata a termine. In fondo sono ben 45 giorni che i pannelli sono stati installati, e ancora non sono stati usati. Posso anche credere che l'intero sistema non sia ancora operativo, ma mi sembra alquanto strano.."
    "Ma a chi dovrebbero dare una prova di forza, secondo lei" lo interruppe Knight.
    "Forse si tratta di uno dei tre leader che cerca di mostrare la sua superiorità agli altri, anche se la popolazione è stata descritta come pacifica, non escluderei una simile eventualità. Oppure.." Dhek esitò guardando ancora i dati sulle fluttuazioni del campo magnetico di Chamersis II. "Oppure stanno cercando di spaventare qualcuno.. o qualcosa."
    "Si spieghi meglio.. ritiene che Chamersis II potrebbe essere effettivamente abitato?"
    "Anche se noi non abbiamo rilevato tracce di vita, non significa che, se esiste una civiltà molto avanzata, essa non abbia potuto mettersi in contatto con i chamersiani... forse loro si sentono minacciati..."

    Il capitano aveva ascoltato le sagge parole del comandante Dhek con molta attenzione; ogni volta che aveva l'occasione di conversare con un Trill, Knight non riusciva a togliersi dalla mente il fatto che il proprio interlocutore aveva già vissuto le esperienze di più di una vita intera. Si innescava una forma inconscia di timore reverenziale che spesso gli impediva di instaurare un normale rapporto dialettico:
    santo cielo, Dhek aveva 170 anni! Knight non avrebbe mai potuto nemmeno sperare di acquisire, nel corso intero della propria vita, la conoscenza e l'esperienza che questa persona aveva già accumulato; chi mai avrebbe potuto mettere in discussione le sue parole e le sue opinioni?

    Ad ogni modo, il capitano continuò a sorseggiare il cioccolato caldo dalla tazza che continuava a farsi passare tra le mani e, gettando un'occhiata distratta al D-PAD del comandante Dhek, riprese la conversazione che il suo Secondo pareva ansioso di proseguire:
    - Questa storia mi inquieta, Comandante......almeno quanto lei, credo. Se si trattasse veramente di un colossale gioco di potere sarebbe tutto più facile...... -

    Dhek non mancò di cogliere la nota malinconica nelle parole del capitano, ma continuò ad ascoltare senza intervenire.

    - Niente più di una semplice questione diplomatica; la difficile ricerca di un equilibrio che, inevitabilmente, porterà all'acquisione di una nuova e più profonda concezione della vita e dell'universo.
    A volte il prezzo dello sviluppo è assai elevato: i terrestri del 21mo secolo hanno sfiorato la distruzione totale prima di aprire gli occhi; forse i chamersiani la luce non la vedranno mai............. -

    Il comandante Dhek cercò di dare un'interpretazione alle parole del capitano e replicò:
    - Mi faccia capire: lei dunque concorda con la mia prima ipotesi, che cioè l'installazione degli specchi voglia rappresentare una prova di forza nel contesto di un gioco di potere, e che in quel caso la Flotta Stellare potrebbe intervenire? -

    Knight levò lo sguardo dalla tazza di cioccolato e sorrise al comandante Dhek:
    - Oh, no no, nient'affatto........mi sono spiegato male:
    non ho nessun motivo per privilegiare un'ipotesi piuttosto che un'altra; la mia era solo una speranza........una speranza vacua e ininfluente, dal momento che è mia precisa intenzione rispettare alla lettera i principi di non interferenza incarnati dalla Prima Direttiva.
    Semplicemente, il primo scenario da lei configurato lascia ai chamersiani qualche possibilità di sopravvivenza se è vero che gli specchi orbitali, in un caso come quello, difficilmente vedrebbero un utilizzo che vada oltre la minaccia.

    - Però? - disse Dhek.

    Knight rispose:
    - Però la seconda ipotesi mette i chamersiani di fronte ad uno scenario che difficilmente riuscirebbero a gestire.....o a comprendere. -

    Il capitano abbandonò la tazza di cioccolato ed iniziò a gesticolare, continuando il discorso con enfasi e accaloramento:
    - Ma ci pensa, Comandante.......una minaccia aliena sul pianeta che ti orbita accanto! Che tipo di reazione potrebbe avere un popolo sì avanzato, ma ancora immaturo per affrontare una situazione del genere?
    Terrore, angoscia, isteria, panico.............durante la prima metà del 20mo secolo, sulla Terra del passato la notizia concreta di un'invasione marziana avrebbe gettato la popolazione nel caos; e poco importa se gli alieni in questione non sono veramente ostili.
    Terrificante, senza dubbio.
    Per qualche tempo mi è passata davanti agli occhi l'immagine di un Falco da Guerra Romulano....cerchi di immaginarselo: il Falco penetra nel sistema Chamersis ed inizia ad installare un avamposto di colonizzazione sul secondo pianeta, senza che neanche esista il bisogno di occultarsi. Ad opera conclusa, la base viene comunque occultata, ma i chamersiani riescono a rendersi conto che qualcosa, su quel piccolo pianeta di sabbia, non va. -

    Knight si interruppe per afferrare nuovamente la tazza:
    - I romulani non hanno nulla di simile alla nostra Prima Direttiva; un sistema stellare ricco di risorse e non allineato sarebbe una conquista allettante......e noi non avremmo comunque il diritto di intervenire.

    Il volto di Dhek si era rabbuiato:
    - I romulani, signore? Non ci avevo pensato; c'è da dire, però, che in questo caso buona parte dei dati raccolti dalla Flotta Stellare non sarebbero coerenti con ....... -

    Knight lo interruppe immediatamente, sorridendo:
    - No no, Comandante...........non credo affatto che i romulani siano coinvolti in questa faccenda! Le mie erano semplici fantasie .......sogni ad occhi aperti.
    No.....la verità è un'altra, ne sono convinto; ed è nostro compito farla emergere.



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