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OSCURI PRESAGI di Luigi Russo
15 febbraio 1999

    Diario del Primo Ufficiale Scientifico
    Data Stellare 9902.10
    Registrazione del Tenente Comandante Quill Voorr

    Quill fissò a lungo l'umano, con uno sguardo intenso e penetrante, ed un'espressione estremamente seria in volto.

    "Tenente O'Broinn..." disse, infine, scandendo ogni parola, "Non creda neppure per un momento che la sua presenza sia stata superflua; sebbene lei possa essere meno erudito in materia prettamente scientifica rispetto ad alcuni dei presenti alla riunione, il suo retaggio di Umano, e la sua educazione come Timoniere presuppongono un'elevata capacità d'osservazione, una memoria sviluppata, un'ottimo coordinamento occhio-mano, e una notevole capacità di prendere decisioni rapide ed importanti in tempi ristretti ed in condizioni di stress. Tutte queste capacità ci saranno estremamente preziose, durante la delicata missione che ci si profila..."

    Detto questo, Quill iniziò a camminare lungo il corridoio, facendo cenno ad O'Broinn di seguirlo; "In effetti, secondo i dati a nostra disposizione, pare improbabile che gli abitanti del sistema di Chamersis non si rendano conto dei rischi impliciti nell'attivazione del complesso di specchi orbitali che hanno creato; purtroppo, questa è anche la sola cosa della quale possiamo essere veramente sicuri."

    "In che senso, signore?"

    "I... <<Chamersiani>>, se mi consente di coniare un termine, potrebbero stare sottovalutando l'entità della loro azione, ma se consideriamo la platealità del risultato, direi che anche questa ipotesi sia da scartare. Inoltre, a mio parere, nessuna razza senziente lotta attraverso un paio di millenni di evoluzione e civilizzazione con il solo scopo di annichilirsi in un suicidio planetario, e dal momento che valuterei le probabilità che sul planetoide attualmente circondato dagli specchi si sia evoluta o installata una razza aliena senziente, sviluppata e minacciosa abbontantemente inferiori al 10%, non vedo proprio quale vantaggio potrebbero trarre i Chamersiani dalla sua distruzione violenta." Quill e O'Broinn entrarono nel turboascensore.

    "Bar di prora.", disse Quill. il turboascensoree iniziò a muoversi.

    "Se il progetto dei Chamersiani fosse veramente un tentativo disperato di difendersi da una forza aliena, avrebbe perlomeno due grosse falle:
    in primo luogo, la sua pericolosità sarebbe tale da inibire l'attuazione del progetto stesso, ed in secondo luogo, il lungo tempo di accumulazione energetica, e la delicatezza intrinseca dei macchiari impiegati, renderebbero il progetto facilmente sabotabile. Anche l'ipotesi di una prova di forza preferirei scartarla, anche se..."

    O'Broinn era palesemente curioso; "una prova di forza? lei dice..."

    "Vede, O'Broinn..." continuò Quill, "L'unico motivo per il quale una razza evoluta e civilizzata possa in effetti commettere un atto che la condannerebbe palesemente all'estinzione, secondo la mia esperienza, è il seguire ciecamente la guida di un capo. Molte altre volte, nel corso della storia di ciascuna delle razze attualemente facenti parte della Federazione, sanguinose guerre o crudeli repressioni sono state perpetrate solo a causa della follia o della crudeltà di una singola persona. Se uno dei tre... sovrani, diciamo, di Chamersis decidesse di mostrare agli altri la sua forza militare, magari per prendere il comando dell' intero pianeta, egli potrebbe essere abbastanza stupido da sottovalutare il palese pericolo, ed abbastanza influente da attuare un simile progetto suicida."

    Quill e O'Broinn rimasero pensierosi per qualche attimo; nel frattempo, il turboascensore arrivò nel bar di prora.
    I due si mescolarono ai membri dell'equipaggio già presenti, e si sedetteri ad un tavolino nei pressi di una delle grandi vetrate.

    Dopo pochi istanti, un camerierevenne a prendere le ordinazioni; Quill prese un "Ras'Kalat", una bevanda forte e sciropposa, nativa del suo pianeta, ma dalla decisa funzione emetica per chiunque non avesse un metabolismo simile a quello Andoriano, mentre O'Broinn si concesse una tazza di Irish Coffee.

    "Lei è preoccupato, Comandante Quill." sentenziò O'Broinn, dopo un poco;
    "crede veramente che l'ipotesi di un dittatore guerrafondaio possa essere la più fondata?"

    Quill esitò; girò a lungo il bicchiere con il liquido cremoso tra le mani, osservandolo come rapito dalle onde e dai riflessi del liquido ambrato, poi, guardando O'Broinn di sottecchi, mormorò: "Lei crede nel destino, Tenente?"

    O'Broinn fu colto di sorpresaa, da quel repentino cambio d'argomento;
    "Il... il destino? Beh... io credo che ciascuno sia artefice..."

    "Una citazione colta, ma lievemente abusata, Tenente, se mi permette..."
    Quill sembrava molto serio, riguardo all'argomento.

    "Ecco... non so che dirle, Comandante... Lei mi sta chiedendo se credo che ci sia un disegno predefinito per ognuno di noi, dal quale non possiamo sottrarci?"

    "Qualcosa del genere."

    "Beh, allora io credo proprio di no."

    "Mmmh...", disse Quill, ricominciando a far pigramente roteare la sua bevanda, ed a fissarla, "Così, lei crede di no..."

    "Comandante, che succede?"

    "Io credo la missione sarà un fallimento, O'Broinn..." disse Quill, fissando l'umano con severità; "credo che il pianeta sarà fatto esplodere mentre noi, io compreso ci saremo sopra, e che la sua detonazione illuminerà gli spazi come il lampo di mille soli....
    E lo credo, Tenente O'Broinn... perchè l'ho già visto accadere."

    Diario del Primo Ufficiale Scientifico
    Data Stellare 9902.12
    Registrazione del Tenente Comandante Quill Voorr

    Il Tenente O'Broinn rimase palesemente stupito, dall'ultima frase pronunciata dal Comandante Quill... tanto più, perchè l'Andoriano non aveva minimamente l'aria di scherzare.

    "Ma... come... voglio dire, come può..."

    "E' successo molto tempo fa...", rispose Quill, osservando il pigro ondeggiare della sua bevanda come se stesse scrutando attraverso le nebbie del tempo; "Eravamo appena attraccati su DS9, di ritorno dal neufragio nel settore gamma con la "Garrett" originale, quando una delegazione del Governo Provvisorio di Bajor chiese di poter parlare con i sopravvissuti..."

    Quill alzò gli occhi su O'Broinn, che ascoltava interessato; "La delegazione, era composta perlopiù di rappresentanti della peculiare religione di Bajor... il culto dei profeti, o qualcosa del genere, e vi era anche un loro alto rappresentante... ora mi sfugge il nome, ma era una donna, di mezz'età, bene in carne, con uno sguardo intelligente. Dissero che la nostra disavventura era stata da lungo tempo predetta dai loro profeti, e che ci avrebbero fatto partecipi di una cerimonia mistica, che a quanto pare, ha una notevole importanza, ai loro occhi.

    Ora, i sopravvissuti al naufragio, eravamo Io, il Capitano McGuinness, naturalmente curioso ed impaziente di sperimentare qualsiasi cosa possa anche solo lontanamente essere definita <<interessante>>, il Tenente K'Pec, al momento ridotto in stato di coma vegetativo, ed il Dottor Kreos... un Bajoriano.

    Ora, anche se la mia educazione mi ha insegnato ad osservare con distacco ogni cosa, ed a dubitare di tutti i fenomeni che, apparentemente non hanno una plausibile spiegazione scientifica, per motivi di cortesia, curiosità, e riepstto verso i miei compagni di sventura, accettai di sottopormi alla... cerimonia.

    A quanto pare, i Bajoriani sono in possesso di alcuni artefatti cristalliformi, dalle interessantissime proprietà, che loro identificano con i <<profeti>> della loro religione, da quanto ho capito... pare che ciascuno di questi cristalli, abbia una peculiare proprietà: quella di far vivere a colui che ne scruta le profondità, un'esperienza semi-onirica, diversa per ciascuno. I Bajoriani prestano la massima fiducia in questi... viaggi, e hanno scritto diversi libri riguardo a come interpretarli.

    Per me, fu scelto il <<Cristallo del Tempo>>, il quale mi avrebbe fatto scrutare nel passato, o nel futuro. Accadde che mi ritrovai nel futuro."

    Quill fece una pausa, per raccogliere le idee, e controllare se O'Broinn stava ancora seguendo la sua narrazione.

    L'attenzione del Tenente pareva totale.

    "Mi ritrovai in un luogo a me sconosciuto", riprese allora Quill, "nel sotterraneo di un qualche palazzo di pietra grigia, con un coltello insanguinato in mano, ed un cadavere umanoide ai miei piedi. Sentivo dei rumori in lontananza, e ben presto mi resi conto che erano prodotti da altri umanoidi, che stavano avanzando nel sotterraneo... cercando me.

    Iniziai a muovermi, cercando una via d'uscita, ma non pareva esservene alcuna; ben presto, mi ritsovai in un vicolo cieco, comunicante con l'esterno, ma chiuso da una massicia grata metallica... ed io ero sprovvisto di phaser.

    Il panorama, era quello di un pianeta alieno... di un *piccolo* pianeta alieno, dal momento che la curvatura dell'orizzonte era ben visibile assai più vicina rispetto ad un pianeta delle dimensioni della Terra, e nel cielo stellato troneggiava un'altro pianeta, talmente grande e talmente vicino da parere un gigante. Ricordo che notai più di una luna, nel cielo, ma non vi feci più di tanto caso: in quel momento ero occupato a cercare una via di fuga dai miei inseguitori, che si stavano facendo sempre più vicini.

    Ricordo che notai la familiare sagoma di uno shuttle, parcheggiato a qualche centinaio di metri dalla mia posizione, e mi parve addirittura di scorgere delle persone vicino ad esso, quando venni finalmente raggiunto da un gruppetto di umanoidi, tutti quanti vestiti alla stessa peculiare maniera, e tutti quanti con un'arma simile alla mia ben stretta in mano.

    Da dove mi trovavo, era chiaro che non vi era alcuna via di fuga, ed i miei primi tentativi di comunicare misero subito in chiaro che l'unica cosa che li interessava, era il mio scalpo...

    Stavo quindi preparandomi alla difesa, quando la loro attenzione fu catturata all'improvviso da *qualcosa* alle mie spalle; mi volsi a controllare, ma tutto ciò che vidi, fu un lampo di luce accecante.

    Pochi istanti dopo, ebbi la visione del pianetoide sul quale mi trovavo, che si trasformava in una palla di fuoco nello spazio."

    Quill prese un sorso dal bicchiere; O'Broinn era giunto neppura a metà del suo Irish Coffee, e pareva impaziente di sapere di più.

    "Tutto qui. Dopo la scena dell'esplosione, mi risvegliai nuovamente su DS9."

    O'Broinn parve scuotersi da una specie di trance, e sorseggiò rapidamente la sua bevanda, prima di chiedere: "Così, lei crede che la visione che ha avuto, possa riferirsi alla missione che stiamo per intraprendere?"

    "Non lo so. Fossi un Bajoriano, o uno studioso della loro cultura, forse potrei avere le idee più chiare, ma il fatto è che dopo alcuni giorni mi dimenticai di quell'esperienza, e non gli diedi più peso... sino ad oggi."

    "Ma non crede che in questo caso si meglio avvisare il Capitano?"

    "Non so neppure questo! Per Zarquon! Come faccio ad andare dal Capitano e dirgli che dovrebbe annullare una missione così delicata solo in base ad un'esperienza semi-mistica da me vissuta diverso tempo fa, quando per di più dovevo ancora smaltire il carico di stress che il naufragio mi aveva fatto accumulare? La mia reputazione di scienziato ha già subito alcuni scossoni, ultimamente, Tenente..."

    "Cosa pensa di fare, allora?"

    "Una volta finita la cerimonia, i religiosi Bajoriani mi dissero che sebbene ciò di cui avevo avuto esperienza fosse senza dubbio il mio futuro, esso non era inciso nella pietra, e che stava a me fer sì che ciò che avevo vissuto non si avverasse... Ma se mi dovessi sbagliare, se la visione, nonostante tutti i riferimenti azzeccati non si riferisse a questa missione, od a questo pianeta... se mettessi in allarme il Capitano (sempre ammesso che sia disposto a credermi), e rischiassi di mandare a monte tutto, se a causa delle mia paure un'intera razza si dovesse estinguere..."

    Quill guardò ancora una volta O'Broinn; "Cosa devo fare, O'Broinn? Cosa? non riesco a trovare nessuna spiegazione scientifica, ed il mio senso logico è combattuto tra due scelte di eguale importanza: agire o non agire... cosa dovrei fare, secondo lei?"



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