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UN'ANTICA MINACCIA - PARTE I di Luigi Russo
23 marzo 2001

    Diario del Primo Ufficiale Scientifico
    Data Stellare 57960.90 (17/12/2380, ore 18.13)
    Registrazione del Tenente Comandante Quill Voorr


    Nella spoglia stanza, per alcuni attimi il silenzio regnò sovrano. Ciò che era appena accaduto, era semplicemente troppo per essere assorbito tutto in una volta.

    Un gemito, proveniente dal corpo riverso della Vulcaniana, scosse i prigionieri, che si mossero come un sol uomo a prestare soccorso. Il primo ad arrivare fu Quill;
    "Non sento ossa rotte. Credo sia solamente scossa. Ecco, sta rinvenendo."

    La dottoressa aprì lentamente gli occhi, proteggendosi dalla forte luce del soffitto con una mano;
    "Inutilmente aggressivo..." mormorò, tentando di rimettersi in piedi, assistita dagli altri;
    "Capacità psioniche eccezionalmente sviluppate... Nessuna traccia della disciplina Kolinar (spero che si scriva così - Nd Luigi) nei suoi schemi mentali..." Lo sguardo di Selenjak, perso nel vuoto, si mise nuovamente a fuoco, indicando che era giunta ad una conclusione;
    "Eppure, Capitano, le posso assicurare che il nostro ospite non appartiene alla razza Romulana; Sono invece propensa a credere che faccia parte di un'antichissima leggenda Vulcaniana, risalente all'epoca dei Grandi Conflitti, che parlava di una popolazione che emigrò dal pianeta in cerca di altri lidi. In un certo senso, costoro hanno ispirato la successiva scissione Romulana. Nei nostri testi storici, essi sono conosciuti semplicemente come <<Gli Antichi>>."

    "Questi... <<Antichi>>..." disse Knight; "Erano noti per le loro capacità psioniche? Per quale motivo lasciarono Vulcano?"

    "I testi storici sono molto carenti su questo argomento... ma in nessuno di essi vi è menzionato l'uso di talenti psionici da parte degli Antichi. Suppongo che essi abbiano sviluppato le loro capacità mentali dopo avere lasciato Vulcano. Riguardo al motivo della loro partenza... è un mistero; sino ad oggi, la loro stessa esistenza era una semplice speculazione."

    "Eppure..." intervenne Quill; "Il fatto che ci abbiano offerto del cibo, indica che non hanno intenzioni ostili nei nostri confronti, almeno per ciò che riguarda l'immediato futuro. Purtroppo, se hanno ritenuto necessario fornirci una fonte di nutrimento, c'è una forte possibilità che abbiano pianificato di trattenerci in questo luogo alquanto a lungo..."

    "A-A me sono sembrati sin t-troppo ostili, Comandante Quill!" disse O'Broinn; "H-hanno scagliato via la d-dottoressa come una b-bambola di pezza!"

    "Una dimostrazione di forza non è necessariamente indice di volontà di uccidere, Tenente... al contrario, in quasi tutti i casi documentati, una plateale dimostrazione di forza serve a chiarire i rapporti gerarchici ed a evitare inutili spargimenti di sangue."

    "Questa gente non sono l-leoni della savana terrestre, C-Comandante!"

    Quill stava per replicare, quando Selenjak alzò una mano; "Attenti. Stanno tornando. Lo sento." Un attimo dopo, la porta si aprì.

    Due figure incapucciate, del tutto simili a quella che aveva così rudemente fatto il suo ingresso qualche minuto prima, attendevano appena al di fuori dell'uscio.

    [[SEGUITECI.]]

    La voce rimbombò dolorosamente all'interno delle menti dei prigionieri, come se i loro crani venissero usati come casse di risonanza. Il tono era imperioso e severo, e non ammetteva esitazioni nè repliche.



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