Zeela non ebbe nemmeno il tempo di replicare, che Selenjak l'aveva già
abbandonata in mezzo a quella piccola folla di semi-sconosciuti.
- Bene allora- , tagliò corto Pitemeni,- se voi siete d'accordo, potremmo
cominciare anche subito il nostro briefing.
Il "padrone di casa" fece accomodare tutti i presenti nella saletta
adiacente, su comode poltrone di colore rosso cupo, situate intorno ad un
tavolo di vetro trasparente .
Le condizioni di Kraar erano stabili, non aveva presentato dei grossi
miglioramenti neanche con la terapia protoplasmatica della corteccia e con
la stimolazione diretta delle sinapsi. Comunque Pitemeni confidava
nell'intervento di uno specialista del settore che aveva da poco messo a
punto un farmaco innovativo.
Domande e risposte si susseguivano incalzanti: si trattava di una situazione
molto interessante dal punto di vista clinico, che lasciava spazio a nuove
possibilità di cura.
Anche Zeela partecipava attivamente al dibattito, nonstante la preocupassero
maggiormente le condizioni di una vulcaniana testarda e poco incline a farsi
curare. Tutto questo però non la sorprendeva: i dottori erano da sempre i
peggiori pazienti: suo padre diventava intrattabile per un semplice
raffreddore allergico alle spore di pepe venusiano! La sua collega aveva
tirato fuori una facciata granitica da klingon e non si sarebbe ammorbidita
facilmente. Ma non poteva ingannare lei : il suo "fiuto empatico" sentiva
chiaramente che lo stato confusionale della donna era ancora forte. Le
emozioni si erano accavallate molto "illogicamente" e a malapena era
riuscita a sopraffarle con la sua razionalità .
Comunque, con molto sollievo per tutti, il consulto ebbe termine e i dottori
si congedarono con la promessa di tenersi aggiornati sulle relative
scoperte.
"Questa volta non devo sbagliare ponte", pensò tra sé Zeela. Ma
l'infermeria continuava ad essere per lei un luogo arcano, e solo dopo
un lungo peripato , si ritrovò di fronte alla porta trasparente.
>Il tenente Turrell poté fare a meno di sgranare i propri occhi ambrati:
>davanti a lei, si trovavano (in ordine quantomeno sparso) una stanza >in
>cui probabilmente doveva essere passato un tornado, un uomo in >camice
>completamente paonazzo, con le braccia graffiate e gli occhi >strabuzzati,
>e la dottoressa Selenjak, placidamente seduta ad >accarezzare un gatto che
>le faceva le fusa e...
>" Oh , no!", pensò Zeela : quello non era un gatto qualsiasi: era >Rima!"
- C..Cosa è successo?- , furono le uniche parole che si sentì di
pronunciare.
- Il suo gatto! Il suo gatto è un mostro!- , urlò il povero Kokokinaka,
ridotto ormai in uno stato pietoso.
- Ma io gliel'avevo affidato dentro la sua gabbietta... - disse,
osservando la bolgia che le stava intorno per cercare di scorgere da qualche
parte il piccolo oggetto metallico.
- Sì, Tenente, ma...vede...il suo gatto mi ha imbrogliato: ha iniziato a
miagolare carino carino, facendo le fusa e fissandomi con i suoi occhioni
azzurri...sembrava ben disposto e...non ho saputo resistergli...pensavo che
sarebbe stato morbido come un tribolo, ma invece è un MOSTRO!
Il povero Kokokinaka non aveva torto: chi conosceva Rima sapeva bene che si
prestava ad essere coccolata solo quando le faceva comodo, mentre il resto
della giornata era peggio di una furia.
- Mi vuole spiegare Dottoressa perché questo gatto si trovava in infermeria?
-
Eccola lì, la prima ramanzina del superiore. E non aveva ancora preso
servizio attivo!
"Cominciamo bene", pensò Zeela tra sé.
- Mi lasci spiegare...Ero appena salita a bordo...Non trovavo il mio
alloggio...- bofonchiò la dottoressa con un'aria da studentella.
- Lasci le delucidazioni a dopo, Tenente - la voce della vulcaniana non
aveva un tono di disappunto, anzi, Zeela poteva sentire che la sua collega
era del tutto rilassata, anche per merito del suo gatto?!
- Ora abbiamo un impegno, non ricorda? E' stata lei stessa a propormelo! -
Turrell riacquistò la padronanza di sé.
- Intende il colloquio con il Consigliere? Potremmo andare da lui anche
adesso. -, così dicendo cedette il passo alla collega di fronte alla porta
dell'infermeria.
Selenjak si arrestò di colpo:
- Non possiamo andare in giro per la nave con questa signorina in braccio,
vero? - ,il suo tono era molto dolce e lo sguardo che rivolse al gatto aveva
un che di materno.
- Signor Kokokinaka, so che non le dispiace prendersi cura di nuovo della
bestiola. Ma questa volta la porti da qualche altra parte che non sia
l'infermeria...nel suo alloggio, per esempio. - e depositò il piccolo
fagottino di pelo nelle braccia del dottore.
Rima miagolò placidamente rivolgendosi alle due dootresse in partenza,
mentre indirizzava al suo custode un sorrisetto sadico...
L'ufficio del Consigliere si trovava sul medesimo ponte dell'infermeria.
Passo dopo passo le due giovani si stavano avvicinando e le emozioni di
Selenjak si facevano sempre più simili a quelle che aveva provato al Centro
Medico Triven Soth. Ansia, preoccupazione, un senso di disorientamento
generale stavano nuovamente minando la "Logica" della vulcaniana. Zeela
sentiva tutto questo e le rivolse uno sguardo di incoraggiamento,
sorridendole amichevolmente:
- Stia tranquilla, il Consigliere saprà come aiutarla.-
Selenjak non fu molto rasserenata dalle parole della collega: l'ultima cosa
che voleva era che qualcuno frugasse nella sua mente per scopi più o meno
terapeutici. Tuttavia deglutì e si fece forza.
La porta dello studio si aprì e un giovane bajoriano (con un concetto del
tutto personale della grammatica) chiese loro che cosa desiderassero.
I due medici si presentarono:
- Avremmo bisogno di un parere da parte del Consigliere. E'libero al
momento? -
Un uomo sulla trentina con spalle piuttosto larghe e un pizzetto (appena
uscito da un romanzo di Dumas) si fece loro incontro con entusiasmo. Le due
visitatrici si presentarono.
- Benvenute! Sono il Consigliere Marcel Lamarc. E' un piacere incontrare le
mie nuove colleghe! E' il mio primo giorno di lavoro e voi siete le mie
prime ospiti! Cosa posso fare per aiutarvi? -
Zeela spiegò brevemente la situazione incorsa al Centro Medico mentre
Selenjak, con la testa bassa, assentiva da un angolo.
L'espressione del Comandante Lamarc si fece seria:
- Dal punto di vista clinico ci sono delle risposte? -
- Sto conducendo un'indagine in proposito -, rispose Zeela, - spero di avere
una risposta al più presto. -
- Bene... Desidererei restare da solo con la paziente, Tenente Turrell. Ci
tengo molto alla privacy del mio studio. Non mancherò comunque di farle
conoscere i risultati della mia seduta se questo potrà esserle utile per il
suo lavoro.
A Selenjak non piacque molto sentirsi chiamare "paziente", ma al momento non
era in grado di replicare: la sua situazione era abbastanza complicata...
Zeela si congedò e fece ritorno all'infermeria, dove trovò alcuni assistenti
intenti a ripulire il disastro causato dal ciclone-Rima.
Si presentò, ma tanto ormai la conoscevano tutti come la causa delle loro
fatiche, così si diresse verso lo studio privato destinatole e si sedette
direttamente alla Consolle.
<<Frequenze di chiamata subspaziale per la USS Fleming aperte.>>
Nello schermo di fronte a Zeela si delineò una figura femminile con un
vistoso abito dorato che stava cotonandosi i capelli con una spazzola.
- Ciao Mamma! -, disse con sguardo e voce tra il comprensivo e il
rassegnato.
- Tesoro! Come stai? Hai l'aria stanca, dormi abbastanza? -
- Sì, sì, come al solito. Tu e Papà state bene? -
- Posso parlare per me, tuo padre lo vedo solo attraverso una provetta!
Prima o poi gliene ficcherò una nel naso, oppure dovrà chiedere ad una
provetta di scaldargli il letto la sera....No, aspetta..., potrebbe farlo.
Comincio proprio a credere che tu sia stata concepita per un puro caso. -
- Mamma, smettila subito! Lo sai che mi imbarazza sentire queste cose su te
e papà! - il viso della ragazza aveva assunto un colore sul fucsia...
- Invece devi ascoltarmi, così non capiterà anche a te una situazione
simile. Mai sposarsi con un uomo che è già sposato al suo lavoro, sarai
sempre un'amante trascurata! - e si sistemò un ricciolo castano sulla
fronte.
- Piuttosto, come ti trovi sulla Unicorn? Il Capitano è così affascinante
come Patricia lo descrive? -
Zeela sgranò gli occhi: - Purtroppo non so cosa dirti, mamma: non l'ho
ancora incontrato, ma so che dovrò riferirgli al più presto quanto sta
succedendo . E poi il Capitano è il Capitano! Solo tu puoi pensare a queste
cose! -
- Uhm... Vorrà dire che prima o poi verrò a controllare di persona... -
- Mamma, non mi sembra che...ma lasciamo perdere. Ho bisogno di una
consulenza professionale dallo psichiatra. -
- Non avete un Consigliere per questo? Non voglio certo intromettermi nei
tuoi rapporti con il resto dell'equipaggio. -
- La paziente è già a consulto da lui, ma io...-
Il viso di Tahara si illuminò: - LUI? Allora è un uomo! E com'è? Ha
lineamenti interessanti? La mascella quadrata? Il mento volitivo? Di che
colore ha gli occhi ? I Consiglieri sono molto più affettuosi rispetto agli
altri ufficiali. Avrei dovuto mettermi con uno di loro. -
Zeela arrossì : - ... Non credo che l' aspetto fisico del Comandante Lamarc
possa essere importante adesso. Smettila di scherzare, è una cosa seria!
- Uhu, come sei professionale, Marie! Sembri tuo padre. Ma farò come vuoi.
Esponimi il tuo caso. -
L'espressione della Signora Turrell cambiò radicalmente; era sì una
betazoide di mezza età (con tutti i pregi e i difetti del caso), ma era
anche uno dei più stimati psichiatri del quadrante. Non era membro della
Flotta Stellare, ma aveva sposato John Carther Turrell, attualmente Capitano
della nave-ospedale Fleming.
- Il primo ufficiale medico della Unicorn è la Dottoressa Selenjak, una
vulcaniana. Da qualche giorno il suo comportamento è molto strano: ha dei
continui scatti di umore, soffre di crisi depressive...è così illogica! In
più ha avuto un collasso, in seguito al quale ha subito un'amnesia: di breve
durata, ma piuttosto insolita: ricordava particolari della sua professione
ma non della sua vita. Tu cosa ne pensi? -
- E' una situazione molto delicata. I sentimenti vulcaniani sono molto forti
e solo con la loro (secondo me inutile) filosofia, riescono a dominarli. Mi
sembra che la dottoressa sia piuttosto giovane, vero? Quindi non può essere
la sindrome di Bendae. I suoi tracciati sinaptici sono regolari? -
- Prima dell'attacco hanno una fluttuazione, mentre al risveglio appaiono
fin troppo regolari. E' strano, vero? -
- Molto strano. Dove si trovava la prima volta? -
- Eravamo sbarcate al Centro medico Triven Soth per un consulto con il
Dottor Pitemeni a proposito dell'ex primo ufficiale della Unicorn, il
Comandante Kraar. E' in stato letargico dall'ultima missione, ma i primi
sintomi erano comparsi durante l'incarco su Betazed. -
- Quando stavano per spiaccicare la Unicorn sulla casetta del nonno?!
Stavano per fargli venire un colpo. Avremmo dovuto chiedere un risarcimento
danni alla Flotta Stellare. - Tahara congiunse le mani e le agitò di fronte
a sé rivolgendo alla figlia un'occhiata piena di disappunto. -
- Non divagare, mamma, non divagare. Dammi piuttosto il tuo parere. -
- Marie, Tesoro, così su due piedi non so cosa dirti. Sei sicura che questo
Kraar non sia contagioso? Non ho tempo per formulare un'ipotesi appropriata,
adesso: devo riprendere i miei appuntamenti. Continueremo questo consulto la
prossima volta. A presto, Marie, e stai attenta! -
Schioccò un bacio allo schermo e la comunicazione si interruppe, lasciando
il volto preoccupato di Zeela a specchiarsi nel video.
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