U.S.S. UNICORN
Infermeria
Dopo il colloquio con il Capitano Knight, Selenjak aveva ripreso a
fare i test sul guardiamarina Kalz e i tenenti Re'pes e Soma. Ogni
test condotto sui tre pazienti, forniva dei risultati perfettamente
nella norma.
Se il Capitano non avesse insistito per fare degli accertamenti,
sarebbe stato illogico proseguire a fare esami su esami, pensò
Selenjak. I tracciati delle onde cerebrali erano talmente calmi e
regolari da far invidia a un Vulcaniano, pensò tra sé e sé il
medico, non senza osservare che l'espressione era stata plasmata sul
modello degli umani, visto che i Vulcaniani non erano certamente
soggetti a passioni insane come l'invidia.
"Questi dati sono talmente standardizzati da poter rientrare su un
manuale di medicina", osservò Selenjak ad alta voce "non é vero,
dottor Kokokinaka ?"
Kokokinaka era un giovane stagista che prestava servizio sulla
Unicorn per condurvi l'apprendistato medico. Laureatosi da poco, al
suo primo incarico, sembrava smanioso di trovare l'occasione di
dimostrare il proprio valore, ma non aveva ancora imparato a
dominare la propria emotività.
Felice per aver concluso in tempo record il lavoro compiuto in tandem
con la dottoressa, Kokokinaka pregustava già una fine anticipata del
proprio turno in infermeria.
"Certamente, dottor Selenjak", rispose Kokokinaka, tutto
ringalluzzito nel sentirsi preso in considerazione dalla
controllatissima vulcaniana -"anzi, direi che questi dati sono più
normali del normale" - esclamò nel tentativo di mostrarsi
accondiscente: era convinto che il mostrarsi compiacente fosse
d'aiuto nella carriera.
"Non ci sono cose più o meno normali. Le cose sono normali, oppure
non lo sono, dottore" - commentò prontamente Selenjak.
"Piuttosto, per usare una espressione non del tutto logica ma
appropriata, potremmo dire che questi dati sono "troppo" normali.
Non trova?"
Kokokinaka tacque quella frazione di secondo necessaria per
sincerarsi che la dottoressa non scherzasse (il che gli sembrava
impossibile), poi sciorinò tutto d'un fiato il riepilogo di tutti i
dati analizzati fino a quel momento con una velocità tale che
Selenjak non poté fare a meno di ascoltare tutto l'elenco.
"Bene, dottor Kokokinaka, i dati li conoscevo già. Ora vorrei che
lei ripetesse tutti i test da capo".
"Tutti" ? Esclamò con tono lamentoso Kokokinaka, nel vedere
allontanarsi la fine del turno lavorativo "ci vorranno almeno sei
ore!"
"Occorrono esattamente cinque ore e quarantadue minuti, considerato
un range di approssimazione di qualche secondo per il cambio degli
strumenti" replicò Selenjak."Può farsi aiutare da qualche
infermiere,se lo desidera, ma desidero esaminare i risultati delle
nuove prove al mio ritorno."
Kokokinaka vide sfumare rapidamente davanti a sé l'immagine di un
pranzo succulento e di un' avventura sul ponte ologrammi: avrebbe
mangiato uno spuntino veloce e avrebbe proseguito a lavorare .
Forse questo incarico lo avrebbe aiutato a mettersi in luce: sapeva
quanto la dottoressa apprezzasse l'efficienza dei propri
collaboratori. Un piccolo prezzo da pagare come acconto per una
prossima carriera.....
"Ma......sta andando via, dottoressa?" chiese con un tono tra il
supplichevole e l'invidioso Kokokinaka, nel vedere Selenjak
dirigersi verso l'uscita.
"Ho intenzione di recarmi al centro medico Triven Soth per
verificare le condizioni del comandante Kraar, che si trova
all'ambulatorio medico 24, sotto la supervisione del dottor
Pitemeni. Sarò di ritorno in tempo per verificare i risultati".
Kokokinaka trasalì nel rendersi conto che, senza la presenza di
Selenjak, le analisi avrebbero richiesto ben più delle cinque/sei
ore previste.
Altro che cena! Altro che ponte ologrammi! Si trattava di fare turno
doppio non-stop! Questo era troppo anche per un ambizioso come
lui.... si chese se non fosse possibile ottenere uno "sconto" da
Selenjak.
Ebbe un' illuminazione: le avrebbe chiesto di evitare alcuni
controlli di routine, così avrebbe potuto almeno salvare lo
spuntino....
Prima che Kokokinaka potesse proferir parola, Selenjak aggiunse:
"Sempre a proposito delle analisi, dottor Kokokinaka, desidero che
lei registri i risultati con la maggior precisione possibile.
Intendo dire che i tracciati delle onde cerebrali, le verifiche sui
tracciati sinaptici, i risultati di ogni test devono essre esposti
senza alcuno spazio per gi errori. Voglio dati assolutamente
precisi: niente interpretazione, niente approssimazioni. Escluda
anche il programma di arrotondamento matematico dei dati e verifichi
la congruità di ogni registrazione".
La faccia di Kokokinaka cominciò a somigliare a quella di una statua di sale.
"E, già che c'é, rifaccia tutti i test anche a Krugar. Questo
comporterà un allungamento dei tempi di analisi, ma é necessario.
Buon lavoro."
Kokokinaka, con gli occhi sgranati, attese che Selenjak uscisse
dall'infermeria, poi appoggio' la fronte al muro, mimando l'atto di
prendere a testate la parete: "Anche Krugar! E poi, vorrà
qualcos'altro?" pensò il poveretto.
Ma non fece in tempo a finire la frase perché Selenjak rientrò in infermeria
e disse:
"Se le avanza tempo, dottore, faccia qualche test anche su di sé e
su un infermiere, tanto per verificare la taratura degli strumenti"
- Kokokinaka era troppo distrutto dalla notizia per rispondere, per
cui tacque, mentre Selenjak continuò, non senza che il malcapitato
notasse una sorta di sorrisetto sadico della Vulcaniana:
"E se vuole testare la resistenza delle pareti dell'infermeria,
utilizzi un tricorder, piuttosto che la testa. E più preciso e meno
doloroso. Arrivederci"
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