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KOKOKINAKA di Llilya
21 marzo 2000

    U.S.S. UNICORN
    Infermeria

    Dopo il colloquio con il Capitano Knight, Selenjak aveva ripreso a fare i test sul guardiamarina Kalz e i tenenti Re'pes e Soma. Ogni test condotto sui tre pazienti, forniva dei risultati perfettamente nella norma.
    Se il Capitano non avesse insistito per fare degli accertamenti, sarebbe stato illogico proseguire a fare esami su esami, pensò Selenjak. I tracciati delle onde cerebrali erano talmente calmi e regolari da far invidia a un Vulcaniano, pensò tra sé e sé il medico, non senza osservare che l'espressione era stata plasmata sul modello degli umani, visto che i Vulcaniani non erano certamente soggetti a passioni insane come l'invidia.

    "Questi dati sono talmente standardizzati da poter rientrare su un manuale di medicina", osservò Selenjak ad alta voce "non é vero, dottor Kokokinaka ?"

    Kokokinaka era un giovane stagista che prestava servizio sulla Unicorn per condurvi l'apprendistato medico. Laureatosi da poco, al suo primo incarico, sembrava smanioso di trovare l'occasione di dimostrare il proprio valore, ma non aveva ancora imparato a dominare la propria emotività.
    Felice per aver concluso in tempo record il lavoro compiuto in tandem con la dottoressa, Kokokinaka pregustava già una fine anticipata del proprio turno in infermeria.

    "Certamente, dottor Selenjak", rispose Kokokinaka, tutto ringalluzzito nel sentirsi preso in considerazione dalla controllatissima vulcaniana -"anzi, direi che questi dati sono più normali del normale" - esclamò nel tentativo di mostrarsi accondiscente: era convinto che il mostrarsi compiacente fosse d'aiuto nella carriera.

    "Non ci sono cose più o meno normali. Le cose sono normali, oppure non lo sono, dottore" - commentò prontamente Selenjak.
    "Piuttosto, per usare una espressione non del tutto logica ma appropriata, potremmo dire che questi dati sono "troppo" normali. Non trova?"

    Kokokinaka tacque quella frazione di secondo necessaria per sincerarsi che la dottoressa non scherzasse (il che gli sembrava impossibile), poi sciorinò tutto d'un fiato il riepilogo di tutti i dati analizzati fino a quel momento con una velocità tale che Selenjak non poté fare a meno di ascoltare tutto l'elenco.

    "Bene, dottor Kokokinaka, i dati li conoscevo già. Ora vorrei che lei ripetesse tutti i test da capo".
    "Tutti" ? Esclamò con tono lamentoso Kokokinaka, nel vedere allontanarsi la fine del turno lavorativo "ci vorranno almeno sei ore!"
    "Occorrono esattamente cinque ore e quarantadue minuti, considerato un range di approssimazione di qualche secondo per il cambio degli strumenti" replicò Selenjak."Può farsi aiutare da qualche infermiere,se lo desidera, ma desidero esaminare i risultati delle nuove prove al mio ritorno."

    Kokokinaka vide sfumare rapidamente davanti a sé l'immagine di un pranzo succulento e di un' avventura sul ponte ologrammi: avrebbe mangiato uno spuntino veloce e avrebbe proseguito a lavorare . Forse questo incarico lo avrebbe aiutato a mettersi in luce: sapeva quanto la dottoressa apprezzasse l'efficienza dei propri collaboratori. Un piccolo prezzo da pagare come acconto per una prossima carriera.....

    "Ma......sta andando via, dottoressa?" chiese con un tono tra il supplichevole e l'invidioso Kokokinaka, nel vedere Selenjak dirigersi verso l'uscita.

    "Ho intenzione di recarmi al centro medico Triven Soth per verificare le condizioni del comandante Kraar, che si trova all'ambulatorio medico 24, sotto la supervisione del dottor Pitemeni. Sarò di ritorno in tempo per verificare i risultati".

    Kokokinaka trasalì nel rendersi conto che, senza la presenza di Selenjak, le analisi avrebbero richiesto ben più delle cinque/sei ore previste.
    Altro che cena! Altro che ponte ologrammi! Si trattava di fare turno doppio non-stop! Questo era troppo anche per un ambizioso come lui.... si chese se non fosse possibile ottenere uno "sconto" da Selenjak.
    Ebbe un' illuminazione: le avrebbe chiesto di evitare alcuni controlli di routine, così avrebbe potuto almeno salvare lo spuntino....

    Prima che Kokokinaka potesse proferir parola, Selenjak aggiunse:
    "Sempre a proposito delle analisi, dottor Kokokinaka, desidero che lei registri i risultati con la maggior precisione possibile. Intendo dire che i tracciati delle onde cerebrali, le verifiche sui tracciati sinaptici, i risultati di ogni test devono essre esposti senza alcuno spazio per gi errori. Voglio dati assolutamente precisi: niente interpretazione, niente approssimazioni. Escluda anche il programma di arrotondamento matematico dei dati e verifichi la congruità di ogni registrazione".

    La faccia di Kokokinaka cominciò a somigliare a quella di una statua di sale.

    "E, già che c'é, rifaccia tutti i test anche a Krugar. Questo comporterà un allungamento dei tempi di analisi, ma é necessario. Buon lavoro."

    Kokokinaka, con gli occhi sgranati, attese che Selenjak uscisse dall'infermeria, poi appoggio' la fronte al muro, mimando l'atto di prendere a testate la parete: "Anche Krugar! E poi, vorrà qualcos'altro?" pensò il poveretto.

    Ma non fece in tempo a finire la frase perché Selenjak rientrò in infermeria e disse:
    "Se le avanza tempo, dottore, faccia qualche test anche su di sé e su un infermiere, tanto per verificare la taratura degli strumenti"
    - Kokokinaka era troppo distrutto dalla notizia per rispondere, per cui tacque, mentre Selenjak continuò, non senza che il malcapitato notasse una sorta di sorrisetto sadico della Vulcaniana:
    "E se vuole testare la resistenza delle pareti dell'infermeria, utilizzi un tricorder, piuttosto che la testa. E più preciso e meno doloroso. Arrivederci"



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