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UN INCONTRO INTERESSANTE di Marco Dalmonte
1 marzo 2000

    Data Stellare 57949.0 (13/12/2380, 09:15)
    Diario del Primo Ufficiale Pro-tempore Tomeron Dhek

    Sembra che almeno uno dei nostri problemi sia stato risolto brillantemente ieri sera dal Capitano e dal nostro nuovo Consigliere, il Comandante Lamarc. Un uomo sicuramente dotato di grande capacità persuasiva, se è riuscito a far recedere dal proposito di autoconfinarsi in una parte della memoria della nostra nave un'entità intelligente con una spiccata personalità qual è la nostra nuova inquilina, che il Comandante Quill ha battezzato F'rann. Da quanto mi è stato comunicato ieri notte, trasferiremo al più presto il programma pensante F'rann nella banca dati del Centro Medico Triven Soth, e questo non potrebbe essere che un bene, visto che ultimamente il nostro computer di bordo ne ha passate fin troppe. Anche se devo ammettere che sentirò la mancanza del nuovo trillo di chiamata che F'rann aveva settato, così come mi mancherà la sua voce vellutata nel computer di bordo. E certo i replicatori ritorneranno a funzionare normalmente, e questo significa niente più retrogusto nella cioccolata trill... beh, a volte dobbiamo scendere a compromessi, questa è la vita.

    Ho quasi finito di approntare i nuovi turni di servizio tenendo conto delle franchigie che sono state chieste da buona parte dell'equipaggio per la permanenza al centro. Normalmente dovrebbe essere compito di Quill, ma questa volta farò un'eccezione e gli semplificherò il lavoro, vista la delicata situazione in cui si trova.

    Nota Speciale: Informare al più presto il Capitano del trasferimento sulla USS Unicorn di un nuovo ufficiale medico proveniente dalla USS Curie, il Tenente Zeela Marie Turrell. A quanto pare la domanda venne inoltrata dal Capitano Sortyn, ma solo ora la Flotta Stellare ha dato il via libera al trasferimento. Dovrebbe imbarcarsi entro i prossimi due giorni, quindi sarà meglio fare avere il CV del Tenente al Capitano e agli altri ufficiali anziani.
    Nota ulteriore: Informare ANCHE la Dottoressa Selenjak che dovrà condividere l'infermeria con una rappresentante della Flotta Stellare.

    E ora, prepariamoci ad un'altra rilassante seduta di allenamento in sala ologrammi prima di dedicarci alla risoluzione del mistero Krugar.

    Fine Registrazione.

    Ore 9.30, Sala Ologrammi 3

    Il trill fu sorpreso di constatare che la sala ologrammi era già occupata. Si chiese chi mai poteva aver voglia di entrare in una simulazione così presto la mattina (chi oltre a lui, naturalmente), e dunque approfittando del suo grado, entrò senza paura di dover dare spiegazioni a chi avrebbe trovato al di là della porta. E fu colpito nel vedere una ragazza (una bella ragazza, avrebbe poi avuto modo di riflettere più tardi) in tenuta da arti marziali, sdraiata nel mezzo di una carneficina virtuale. Il sangue congelato di alcuni energumeni non meglio identificati giaceva sparso sul pavimento, e una testa mozzata era volata poco lontano dal busto di uno dei suoi avversari.
    La ragazza balzò a sedere e si voltò verso di lui non appena sentì le porte della sala aprirsi. Guardandola meglio si rese conto di averla già vista a bordo, anche se non ricordava in quale sezione. Lei lo scrutò in posizione difensiva per un attimo, come se dovesse decidere se si trattasse di una persona vera o di un ologramma, e poi (decidendo evidentemente per la prima ipotesi) lo salutò rilassata:

    >-Chi?...oh salve comandante!-
    >Il comandante Dhek sbirciava attraverso la porta per vedere se poteva
    >entrare senza pericolo. Indossava anche lui un completo bianco da
    >allenamento e Morgan pensò che probabilmente aveva avuto la sua stessa
    >idea. E sorrideva.


    In quel preciso istante, Dhek riconobbe il suono della voce e associò meccanicamente un cognome alla donna che gli stava di fronte.

    >-Posso entrare signor Morgan?-
    >-Comandante Dhek! la prego entri. Tanto ho finito.-


    La Morgan non mostrava il minimo imbarazzo per la situazione in cui era stata pescata. Era decisamente una donna fiera, pensò lui, e forse non avrebbe sfigurato in una rissa in stile klingon. Ancora sorridendo per questo pensiero, Dhek si avvicinò e cercò di intavolare una conversazione.

    >-La prego signor Morgan, mi chiami Tomeron. Non sono in servizio. Vedo che
    >anche lei ha avuto l'idea di allenarsi un pò.-
    >-Gli amici mi chiamano Tabatha. Si, cerco di farlo più spesso possibile ma
    >sa com'é...a volte il servizio...-


    "Tabatha," pensò lui "che nome grazioso." Chissà perchè, gli ricordava tanto il gatto del suo primo ospite Marzhel: fiero e vanitoso ma tanto affettuoso al tempo stesso. Tipico esempio di razza felina. E a pensarci bene, anche questa Tabatha aveva dei tratti "felini".

    >-Capisco benissimo. In effetti non mi aspettavo di trovare qualcuno qui a
    >quest'ora.- Poi indicò la testa ancora tra le mani dell'ingegnere e disse.
    >-Un nuovo programma gotico-splatter del capitano?-
    >All'inizio Morgan non capì poi ricordò imbarazzata quello che aveva tra le
    >mani e cercò imbarazzata una scusa valida.
    >-Oh, no...- quell'uomo pareva avere il potere far arrossirla. -Questo é
    >solo...il brutto risultato di un brutto programma.- E fece cadere il
    >reperto.
    >-Bene - disse il trill -Altrimenti avrebbe dovuto ricordarmi di non lottare
    >mai con lei se é così che riduce i suoi avversari.-


    Si era accorto di averla fatta arrossire, ma a lui piaceva così. Era questo il modo che aveva di sciogliere il ghiaccio con le altre persone, e poi voleva vedere la reazione di questa donna che andava in giro spaccando le teste degli avversari olografici di fronte ad una situazione imbarazzante.

    >Morgan raccolse un asciugamano che giaceva poco lontano.
    >-Non si preoccupi. In genere non sono tanto cruenta con i miei avversari.
    >Computer cancellare programma "Morgan_allenamento #4" dal mainframe!-


    "Bella risposta. Sa stare allo scherzo." pensò divertito il Comandante.

    >I corpi sparirono dal locale compreso il finto sangue che imbrattava il
    >pavimento e le mani del tenente Morgan.
    >-Visto? - disse agitandole pulite -Si potesse ripulire così facilmente lo
    >sporco della sala macchine, si vivrebbe meglio nella sezione ingegneria.-
    >Il comandante Dhek apprezzò la battuta con un sorriso smagliante.


    Ecco dove lavorava allora! Era una dei sottoposti di Newport. Beh, certa gente aveva tutte le fortune. Si chiese per un attimo se quel riferimento alle sue mansioni a bordo della Unicorn fosse stato voluto o casuale. Forse che la bella Tabatha stava cercando di dire al trill dove avrebbe potuto trovarla la prossima volta? Cercò di scoprire se le sue sensazioni erano giuste con un cortese invito, non troppo esplicito e nemmeno plateale.

    >-Non mi dica che va già via. Non le andrebbe di fare una sessione insieme?-
    >In realtà Morgan non vedeva l'ora di trovarsi nella sua cabina e
    >contemporaneamente, di abbrancarlo. Decise per la prima.
    >-Si, é ora che riprenda il mio turno di servizio. Si potrebbe organizzare
    >per un altra volta.-


    "Hai preso un granchio, caro mio!" sentì la vocina di Marzhel ridacchiare dentro di sè. A volte l'intuito femminile che ancora si portava appresso dal suo primo ospite gli faceva strani scherzi.

    >Dhek abbozzò il diniego e promise la sua disponibilità. Poi lasciò andare
    >l'ingegnere.
    >Morgan si incamminò verso la sua cabina. Aveva bisogno di una doccia;
    >fredda per quanto fosse possibile.
    >Calma ragazza, si disse. Il comandante Dhek, per quanto carino, era un pò
    >troppo al di sopra delle suo possibilità. E poi chi diceva che non potesse
    >essere sposato? Era già stata scottata da una relazione con un uomo
    >sposato. Non voleva ripetere l'esperienza.


    Rimasto solo, Dhek ritornò in sè dopo alcuni minuti passati a meditare apparentemente all'incontro avuto poco prima, prima che si ricordasse il perchè si trovava lì.
    <<Computer, avvio programma Dhek Allenamento, Livello 3.>>
    La sala intorno a sè si trasformò in un giardinetto in stile Kazai, un tipo di arte floreale molto diffusa sul pianeta Trill che per la sua semplicità ricordava i giardini di ghiaia ed erba dei templi giapponesi shintoisti. Dhek si mise in meditazione nella posizione vulcaniana, e dopo alcuni minuti di raccoglimento, si alzò in piedi, e ad occhi chiusi cominciò ad eseguire dei movimenti fluidi e nello stesso tempo impetuosi, muovendosi sulla punta dei piedi e lasciando sotto di sè una minima traccia nella ghiaia. Era la Danza della Gru, un'antica arte di rilassamento e di difesa che aveva ben quattromila anni di tradizione sul suo pianeta.

    Improvvisamente la ghiaia del giardino venne smossa dietro di lui, e Dhek aprì gli occhi, trovandosi circondato da quattro uomini in tenuta da combattimento. Due erano trill, altri due erano klingon armati di bat'let. Gli occhi di Dhek tradirono la sua eccitazione, e la calma e la compostezza del suo volto lasciarono il posto ad un'espressione dura e minacciosa.
    <<Andatevene ora e potrete ancora raccontare questa vicenda ai vostri prossimi ospiti.>> disse loro, come da copione.
    <<Sai bene che non possiamo.>> rispose uno dei trill. <<La nostra missione non può concludersi che con la morte di uno di noi.>> Naturalmente lo sapeva. Tutti i trill conoscevano la storia di U'sen, il fondatore della Danza della Gru. Aveva aggiunto i due klingon per rendere la cosa più difficile.
    <<Preparati a lasciare il tuo ospite, U'sen. E a lasciare per sempre questo mondo!>> tuonò il trill, e i quattro si scagliarono contro Dhek.



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