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MISTERI A BORDO di Marco Dalmonte
9 febbraio 2000

    Data Stellare 57947.2 (12/12/2380 - 17:30)
    Diario Personale del Primo Ufficiale Pro-tempore Tomeron Dhek

    Siamo in procinto di attraccare al centro medico Triven Soth per imbarcare il nuovo Consigliere di bordo. Tuttavia al momento altri pensieri mi assillano, pensieri che hanno a che fare con la salvaguardia della nave e il benessere dei suoi occupanti, e che, dati gli ultimi avvenimenti, non posso certo permettermi di ignorare.

    Come prima cosa, ho portato all'attenzione del Capitano Knight l'insolita richiesta di promozione a Tenente Comandante del Tenente Newport che è giunta in data 57946 dal Comando di Flotta. In quanto non rientra nel protocollo formale e vista la reazione del Tenente Newport tutt'altro che favorevole, ho creduto fosse cosa saggia metterne a parte il Capitano prima di procedere ad un'indagine formale che potrebbe pestare i piedi a non poche persone, per usare un'espressione terrestre. Il Capitano ed io abbiamo concordato che terremo in sospeso la richiesta di promozione fino a quando non avremo effettuato una serie di controlli e di colloqui informali sia con il Tenente Newport che con il Comando di Flotta, per appurare la fonte e la ragione di questa improvvisa decisione.

    Ma la situazione del Tenente Newport non è la cosa che maggiormente mi inquieta. Quanto è accaduto al Tenente Krugar è a dir poco strano e inquietante, poichè è la prima volta in tanti anni di servizio che mi capita di assistere all'auto sospensione dal servizio di un membro della Flotta Stellare. Per di più, in questo caso siamo di fronte al Capo della Sicurezza, che rifiuta categoricamente di spiegare il motivo di questa scelta, avvenuta poco dopo essere stato al centro di una misteriosa seduta all'interno di una camera ologrammi che ora ha una parte della matrice bloccata dai codici di accesso dello stesso Krugar. Per quanto mi vanti di essere un conoscitore della cultura klingon, (e dato che Krugar è in parte klingon) devo ammettere che tutto questo per me non ha alcun senso. Eppure mi sento in dovere di tentare di aiutare il nostro Capo della Sicurezza e di scoprire ciò che sta disperatamente cercando di nasconderci, se non altro perchè esiste la possibilità di una minaccia non solo alla sua vita, ma anche a quella di tutto l'equipaggio. Parlerò dunque con Krugar prima di arrivare al centro Triven Soth, anche se dubito che otterrò collaborazione: la testardaggine klingon in questo quadrante non ha rivali.

    L'ultimo problema che minaccia la nave (anche se so che probabilmente questo diario verrà letto dalla "minaccia" e questo termine non verrà gradito) è la creazione del nostro Ufficiale Scientifico capo, il Com. Quill. L'IA che ha installato nel computer di bordo ha manifestato un'insolita matrice di pensiero cosciente (insiste nel farsi chiamare F'rann, il che indica autocoscienza) e dunque esiste la possibilità di avere a che fare con un nuovo tipo di entità intelligente, che come tale dovrebbe essere protetta dal paragrafo 10 del Codice della Federazione. Ma la cosa spinosa è che in questo caso esiste un conflitto tra il diritto all'autodeterminazione e alla vita dell'entità pensante e la libertà d'azione nonchè il diritto al comando dell Unicorn esercitato dal Capitano Knight in funzione della Flotta Stellare. Il Capitano ha convocato una commissione disciplinare per risolvere il problema, ma dubito che si riuscirà a trovare una soluzione in poco tempo, data anche la natura delicata della situazione. Per quanto mi riguarda devo ravvisare una certa irregolarità nella procedura adottata dal Comandante Quill, che ha certamente peccato di insubordinazione introducendo un programma non autorizzato nel mainframe della nave. Il problema sarà ora giudicare quanto questa sua azione debba pesare sul suo ruolino di condotta, e credo che il Capitano Knight non sia famoso per la sua benevolenza per quanto riguarda questo genere di cose. Il fatto che la commissione vedrà l'intervento di alti ufficiali (e dell'Ammiraglio Fressen) potrebbe giocare a favore di Quill solo se questi riuscirà a presentare F'rann come una potenziale carta a favore della Flotta Stellare. Tutto sommato, non vorrei trovarmi al suo posto, poichè è lui e non l'IA che rischia la sua posizione. Il che è abbastanza paradossale se vogliamo, visto che lui è tecnicamente il padre dell'IA che invece le leggi della Federazione tutelano. Ma non dubito che questa incongruenza verrà scovata dalla Difesa di Quill e utilizzata a suo vantaggio (in caso contrario, credo ci penserà chi sta leggendo questo diario a riferirgli la cosa...).

    Fine registrazione

    Ponte 12, Infermeria
    Ore 18.30

    Quando Dhek entrò, trovò Krugar seduto ad un tavolo a consumare in silenzio il pasto replicato offertogli dalla Dottoressa Selenjak. Avvicinandosi alla vulcaniana che stava ultimando un rapporto, seduta alla sua scrivania, Dhek le chiese novità sullo stato del klingon-breen.
    - Il Tenente Krugar si è ripreso perfettamente, le sue capacità di recupero sono nella norma per un individuo dotato dei suoi geni.- rispose distaccata Selenjak. - E se per caso stava per chiedermi se mi ha confidato qualcosa, Comandante, - si affrettò ad aggiungere notando che il trill aveva aperto la bocca - no, purtroppo il Tenente è rimasto impassibile e imperscrutabile da quando è in degenza in questo spazio.- Dhek richiuse la bocca e si limitò a sorriderle.

    Poi fece qualche passo verso Krugar, che lo stava squadrando già dalla sua entrata, e chiese alle due guardie che lo piantonavano di allontanarsi un po' per poter parlare privatamente con il klingon-breen. Sedutosi di fronte al Tenente, Dhek provò a scrutare nelle profondità dei suoi occhi per cercare qualche traccia che potesse metterlo sulla strada giusta. Cosa stava provando ora? Perchè si era autosospeso? Era forse colpa, rabbia, paura, rimorso, paranoia o semplice pazzia la molla che aveva fatto scattare quella decisione? E come doveva essere considerato ora quello che fino a poco tempo fa era il responsabile della sicurezza: una minaccia o una vittima?
    - Lei sa che è in un grosso guaio, vero Krugar?- cominciò Dhek, cercando di accattivarsi il proprio interlocutore. - Diamine, guardi che schifo le fanno mangiare! Questo è decisamente sintomatico della sua attuale posizione.- aggiunse ironicamente il trill, indicando un miscuglio liquido grigiastro che giaceva nel piatto di Krugar. Se quella era stata una battua, il Tenente non mostrava di averla capita o di averla presa in considerazione.
    - Avanti, Krugar, ci venga incontro. Ci aiuti a capire. Mi aiuti ad aiutarla! L'ultima cosa che vogliamo qui è avere due processi disciplinari in meno di una settimana! - proruppe Dhek. Krugar sembrò stupito dalle sue parole: era chiaro che non era al corrente della situazione di Quill. Ma nonostante la curiosità, ancora una volta rimase muto e scostante.
    - Una volta mi ha detto che l'unica cosa importante per lei è l'onore: ebbene, se ci tiene ancora, è meglio che lo difenda adesso prima che venga sommerso di fango. E l'unico modo di difendere il proprio onore qui è di dire la verità! A meno che... - finì Dhek con aria seria - a meno che dire la verità per lei ora equivalga a perdere l'onore. In questo caso, Krugar, il suo silenzio è già un'ammissione di colpa.- Dhek guardò il Tenente con occhi duri, poi si alzò dal tavolo e si diresse verso l'uscita. Poco prima che le porte si aprissero un mugugnio sembrò provenire da dietro le sue spalle, e Dhek si voltò con aria interrogativa. Krugar era in piedi, i pugni serrati e il volto contratto, e nonostante l'armatura parziale Dhek poteva vedere quanto i suoi muscoli stessero fremendo di rabbia.
    - Ha detto qualcosa, Tenente? -
    - Il mio onore è la mia vita! - ribatté Krugar, affrontando lo sguardo di sfida di Dhek. Alla fine fu il trill che dovette cedere, e sorridendo chinò il capo e uscì dalla stanza.
    "E' un buon segno" pensò con una punta di orgoglio mentre percorreva il corridoio.
    "Credo che il nuovo Consigliere avrà parecchio da lavorare in questa nave..."



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