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LA BALENA BIANCA di Roberto Messora
29 gennaio 2000

    Data Stellare 57947.7 (12/12/2380, 21:45)

    L'attività frenetica in prossimità dei moli di attracco indicava che nel giro di pochi minuti sarebbe attraccata una nave, precisi e coordinati i tecnici addetti alla strumentazione di attracco si muovevano e operavano senza fiatare. Lamarc si stava dirigendo verso le ampie vetrate di alluminio trasparente che davano sull'enorme spazio interno della base stellare. Si sentiva strano, aveva appena indossato una uniforme appena replicata dopo essersi concesso un paio d'ore di relax completo in compagnia del Tenente Fowler che aveva invitato a cena. Elise Fowler si era rivelata una ragazza deliziosa, esattamente come si era immaginato che fosse, non era per niente diversa da quello che mostrava normalmente nello svolgere le sue mansioni. Forse la sua giovane età la rendeva fin troppo timida, ma Marcel aveva notato che nella sua educazione dovevano aver rivestito una grandissima importanza le regole di galateo e di buone maniere. In qualche modo sembrava una dama dell'ottocento, forse un po' rigida, come dire, vittoriana, ma estremamente piacevole. Non avevano parlato molto di loro stessi, Marcel non ne aveva avuto voglia e la sua ospite si era adeguata senza particolare sforzo a quella situazione. Avevano discusso di cucina, di arte moderna, la grande passione della ragazza, di altre cose poco importanti, le due ore erano trascorse e scivolate come se non fossero mai esistite se non nella sua mente. Sapeva quale fosse il motivo di tale sensazione e i sorrisi aggraziati e comprensivi del Tenente Fowler gli avevano detto che anche lei aveva intuito cosa rendesse quella serata così vaga. La Unicorn. L'unico argomento di cui non avevano parlato, ma a cui avevano pensato intensamente tutti e due era stato quello: l'arrivo della Unicorn. Marcel sapeva che il tempo delle fantasie era terminato, il suo limbo era concluso, in fondo un limbo dorato, piacevole seppur soporifero, nel giro di poche ore si sarebbe ritrovato coinvolto con un nuovo equipaggio in una situazione critica. Ci sarebbero stati Ammiragli, commissioni, domande, udienze, conoscenze da costruire, cose da dire e da fare. E no sarebbe stato affatto facile. Mentre l'ultima porta si apriva davanti a lui mostrandogli la saletta da cui poteva osservare l'interno dell'hangar principale, trattenne il respiro, sapeva che era in anticipo, ma aveva già l'impressione di vederla, enorme, candida e opaca come il latte, forse un po' sgraziata a causa della presenza della terza gondola di curvatura centrale. Si mosse rigidamente mentre l' onnipresente Elise si stava dirigendo verso di lui per accoglierlo. Marcel sorrise non riuscendo a distogliere lo sguardo dalla vetrata, non si accorse nemmeno che Fowler era tornata al suo stato di impeccabile Ufficiale della Flotta Stellare, non meno affascinante di come l'aveva visto fino a pochi minuti prima.
    «Comandante Lamarc!»
    L'Ammiraglio Grilov si diresse verso Marcel porgendogli la mano che il Consigliere strinse meccanicamente.
    «Finalmente ci siamo. La sua nave sta per oltrepassare il portale, mancano solo un paio di minuti.»
    «Già.»
    Marcel per un attimo cercò di scorgere le enormi porte d'accesso all'hangar, ma da quella posizione non le poteva vedere, rinunciò e si rivolse all' Ammiraglio.
    «Volevo dire: finalmente Ammiraglio.»
    «Nervoso eh? No, forse impaziente. Non si preoccupi oggi le è perdonato tutto: domani sarà tutta un'altra storia.»
    Lamarc abbozzò un sorriso, ma cercò di allontanare il pensiero dell'indomani concentrandosi sul presente. Si avvicinò alla vetrata insieme a Grilov e a Fowler, da quella posizione poteva osservare tutto quello che avveniva all' interno dell'enorme spazio di attracco del centro medico. Un senso di vertigine lo colse mentre cercava di abituarsi alle distanze. In quell'istante lentamente il portale di accesso cominciò ad aprirsi, un movimento lentissimo, interminabile. Una volta terminata l'apertura entrarono un paio di navette e dopo alcuni istanti si attivò il raggio traente di manovra interno. La Unicorn apparve qualche istante dopo, trainata dai due flussi verdastri che l'accarezzava sulla sezione a disco. Marcel trattenne il respiro, non aveva mai visto dal vivo e così da vicino una nave stellare di classe Galaxy. Lo stupore che aveva provato il giorno che si era ritrovato all'ombra della Delfi (atterrata per motivi tecnici) era nulla di fronte a quello che vedeva. Un vascello gigantesco, imponente, non aveva altre parole, altri pensieri. La osservò attentamente, ogni placca che riusciva a scorgere, ogni oblò, ogni finestra, le gondole, il deflettore di navigazione, la sezione a disco. Una sorta di cetaceo del cosmo.
    «Impressionante.»
    Grilov era ammirato, sembrava anche orgoglioso di vedere una nave del genere attraccare alla sua base stellare, aveva confidato a Marcel che la Unicorn era la prima vera nave da guerra che arrivava al centro medico, il solo pensiero della potenza di fuoco di quel mostro lo intimidiva e lo rendeva euforico. La stessa reazione che dava a Lamarc, sapeva che per un' organizzazione pacifica come la Federazione la forza e la potenza erano solo risvolti negativi di guerre non volute, ma lo stesso il brivido che gli dava quella nave stellare era incontrollabile. Soprattutto perché lui ne sarebbe stato il Consigliere, un ruolo che comportava decisioni e il continuo relazionarsi con il Capitano.
    I minuti trascorsero senza che nessuno se ne rendesse conto, un Guardiamarina entrò nella saletta comunicando che le operazioni di attracco erano state completate. Grilov si diresse verso lo schermo alla parete e lo attivò indicando che voleva parlare con il Capitano Knight., dopo alcuni secondi il video mostrò il viso del corpulento Ufficiale in comando della Unicorn.

    (da "Privacy" di Knight)
    «Benvenuto al Triven Soth, Capitano Knight.»
    «[Grazie, Ammiraglio. È un piacere essere qui.]»
    «Sono ansioso di conoscere lei e i suoi Ufficiali, ma so che avete un'emergenza medica da sottoporre alla nostra attenzione, e credo che sia il caso di rimandare i convenevoli. L'équipe del dottor Pitemeni ha già' esaminato la cartella clinica che ci avete fatto avere e sta attendendo il Comandante Kraar presso il Laboratorio Medico 24. Vi stiamo trasmettendo le coordinate per il teletrasporto. Nel frattempo, credo ci siano altre importanti questioni di cui discutere: ssaprà che l'arrivo della commissione d'inchiesta per il caso F'Rann è previsto per domattina; il tempo stringe, e immagino che prima di allora vorrete conoscere il vostro nuovo Consigliere, che fino a questo momento è stato nostro graditissimo ospite. Se vorrete sbarcare, sarò lieto di accogliervi presso la Sala Ricreativa 2; il mio attendente di campo, Tenente Elise Fowler, vi attenderà in sala teletrasporto e vi mostrerà la strada.»
    «[La sua disponibilità mi lusinga Ammiraglio. Questo non potrà che rendere più agevoli gli impegni che ci attendono.]» disse Knight sorridendo.
    « Speriamolo Capitano! Grilov, chiudo.»


    Grilov e Lamarc si incamminarono verso la Sala Ricreativa 2 mentre il Tenente Fowler si diresse alla sala teletrasporto dove avrebbe ricevuto per prima gli Ufficiali di Plancia della Unicorn.

    Sala Ricreativa 2
    Data Stellare 57947.8 (12/12/2380, 22:45)

    Lo chef della base si era dato molto da fare e l'Ammiraglio Grilov non aveva lesinato nel dare fondo ad alcune delle sue migliori riserve alimentari fra cui spiccava quello che secondo il padre di Lamarc era il miglior nettare esistente in tutto l'universo: uno Chateauroux del 2371. Nel giro di alcuni minuti la'rrivo di un Tenente vulcaniano seguito da Fowler e dagli ospiti dette vita alla "cerimonia" ufficiale di benvenuto. Oltre al Capitano Knight erano presenti il Tenente Comandante Dhek, Primo Ufficiale, e il Tenente Comandante Quill, Ufficiale Scientifico Capo.
    Marcel improvvisamente si sentì rilassato, si rese conto immediatamente che il nervosismo, il senso di attesa, l'agitazione che aveva provato fino a qualche istante prima, erano solo figli dell'attesa, di quell'interminabile tempo trascorso da quando aveva lasciato la Delfi. Finalmente aveva di fronte coloro con cui avrebbe lavorato da quel giorno in poi e tutto tornò ad essere normale. Che fosse o meno una nave ed un equipaggio importante non faceva alcuna differenza, quello che invece contava davvero era avere un ruolo, una mansione, cosa di cui in qualche momento aveva dubitato. Le mani si strinsero, senza particolari convenevoli: il sorriso aperto e placido di Knight, la formalità serena di Dhek, la freddezza (ma c'era da comprenderlo) di Quill. Erano lì ed era sicuro che anche loro stessero osservando il loro Consigliere con tanto di baffi e pizzetto che lo facevano assomigliare ad un moderno moschettiere.
    «Comandante Lamarc, mi fa davvero piacere averla con noi, quello che mancava alla mia nave e alla mia plancia era un Consigliere, adesso che me lo hanno mandato sono davvero soddisfatto.»
    «La ringrazio Capitano. Sono onorato di lavorare con lei e su una nave come la Unicorn, credo che impiegherò qualche tempo ad abituarmi all'idea, ma sono sicuro che saranno tempi che non dimenticherò.»
    Frasi ad uso e consumo di quella situazione, ma con un fondo di verità solido.
    La presenza delle libagioni del buffet resero l'atmosfera sempre meno formale anche se Quill sembrava preso da considerazioni personali e c'era da scommettere che i due nomi a cui stava pensando erano Fressen e F'rann, una curiosa assonanza che però indicava solo guai. Marcel optò per un basso profilo, non voleva farsi vedere smanioso e non voleva rendersi insistente soprattutto nei confronti di chi aveva appena concluso una missione pesante come quella da cui venivano. Avrebbe avuto tutto il tempo di conoscere più approfonditamente le persone che si trovavano in quella stanza e che avrebbe incrociato in plancia da quel giorno in poi.
    «Capitano, immaginavo che sarebbero stato dei nostri anche il Tenente Krugar e il Tenente Newport.»
    «Purtroppo Ammiraglio.» disse Knight addentando la terza o quarta tartina di paté di fegato d'anatra, «. il Tenente Newport aveva molto da fare in sala macchine mentre per il Tenente Krugar i problemi sono altri.»
    «Che problemi se mi posso permettere.»
    «È agli arresti.»
    Grilov strabuzzò gli occhi mentre Lamarc si voltò lasciando la conversazione con Dhek a metà.
    «Come scusi?»
    «Immagino che non ne sappiate niente.»
    «No, in verità no.»
    «In effetti non vi abbiamo informato perché per ora si tratta di una questione interna e la situazione non è chiara, ho ritenuto non indispensabile informarvi lasciando che vi occupaste solo della questione F'Rann. Un caso misterioso e particolare, basta che sappia che si è confinato agli arresti autonomamente.»
    Grilov assunse un'espressione interrogativa che si sarebbe potuta definire tipicamente vulcaniana, Marcel rimase un attimo interdetto mentre ricapitolava nella sua mente i casi fuori dall'ordinario che si portava dietro la Unicorn. Decisamente incominciavano ad essere numerosi. Prese la palla al balzo per parlare con il Capitano della situazione che si sarebbe venuta a creare il giorno dopo con l'arrivo della commissione di inchiesta.
    «Capitano, se mi è permesso vorrei mettermi a completa disposizione dell' equipaggio e di lei fin da ora. Tutto quello che potrò fare per le questioni che verranno discusse qui da domani, sarà fatto.»
    «Grazie Consigliere, ci farà molto comodo la sua presenza e la sua esperienza in questo contesto.»
    Marcel annuì, era colpito dalla naturalezza che mostrava Knight, evidentemente si era ben documentato su di lui, ma il tono asciutto con cui aveva alluso alla commissione d'inchiesta per i fatti di Atrea IV, lo avevano impressionato.
    Quill si avvicinò a Lamarc e a Dhek meno soprappensiero di quanto si fosse mostrato fino a quel momento.
    «Mi scusi Comandante, a che cosa si riferiva il Capitano quando parlava della sua esperienza in casi come questi. Mi perdoni se sono poco informato su di lei, ma come saprà sono occupato con altre questioni.»
    «Non si preoccupi Comandante Quill sono assolutamente al corrente della situazione delicata in cui si trova. Il Capitano Knight si riferiva alla commissione di inchiesta che ho subito dopo una missiona a cui ho partecipato su Atrea IV. È passato più di un anno da quella missione ed è a seguito di quanto accaduto che sono stato promosso Tenente Comandante, purtroppo ci sono state delle perdite consistenti fra la popolazione locale che era sotto la nostra supervisione.»
    «Capisco e la ringrazio fin da ora per tutto l'aiuto che potrà darci.»
    Marcel non capì se quel riferimento significasse lui e F'rann o l'intero equipaggio della Unicorn, ma non faceva alcuna differenza agli occhi del francese.
    Il ricevimento si protrasse per una buona mezzora ancora fino a quando l' orario non consigliò ai presenti di ritirarsi per affrontare nel modo migliore le giornate che sarebbero arrivate.
    Marcel, mentre camminava attraverso i corridoi del centro medico si sentì nuovamente un ufficiale in servizio della Flotta Stellare e questo lo rendeva euforico, forse anche troppo.

    USS Unicorn, Sala teletrasporto1
    Data Stellare 57947.9 (12/12/2380, 23:45)

    Knight, Dhek e Quill erano tornati sulla nave appena terminata la cerimonia di benvenuto, Quill salutò l'umano e il trill e si recò senza altre esitazioni verso il proprio alloggio. Knight e Dhek avevano molta meno fretta e si incamminarono insieme.
    «Che cosa ne pensa Dhek del nostro nuovo Consigliere?»
    Il trill pensò alcuni istanti prima di rispondere.
    «Particolare.»
    «Che cosa intende.»
    «Intendevo il suo aspetto, non sembra il tipico Consigliere, assomiglia di più ad un Primo Ufficiale.»
    «In effetti anche a me ha fatto la stessa impressione. Forse l'ho trovato un po' troppo formale.»
    «Lo sarei stato anche io al suo posto, Capitano. Si trova in una situazione scomoda e come dite voi umani in certe occasioni purtroppo una parola è poco e due sono troppe.»
    «Ha ragione, spero che ci potrà essere utile in questi giorni: ogni aiuto che potremo avere sarà prezioso.»
    I due si salutarono ad un bivio del corridoio che stavano percorrendo, Knight sentiva su di se incombere l'ombra della commissione, solo la presenza dell'Ammiraglio Fressen lo lasciava in qualche modo tranquillo. In quel momento da qualche parte a bordo della Unicorn un'entità artificiale stava dissezionando l'intera carriera del nuovo Consigliere, scandagliando l'intera banca dati della Flotta Stellare.



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