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MASTER OF PUPPETS di Fabio Patricolo
20 gennaio 2000

    O'Broinn partecipo' alla funzione mantenendosi in disparte. Un po' per carattere, un po' perche' non voleva che la sua indifferenza, che temeva essere troppo palese in contrasto con il dolore palpabile che tutti presenti provavano, fosse troppo evidente. Non per paura di essere redarguito, no... Ma per rispetto. Il fatto che la persona del ten. Bright gli fosse indifferente, non voleva dire che intendeva disonorare la sua figura professionale, e comportarsi irrispettosamente nei suoi confronti proprio durante il suo funerale, beh... questo O'Broinn non se lo sarebbe mai perdonato.

    Per questo penso' che avrebbe fatto meglio a tenersi lontano dalle prime file e dal palco ove il Capitano e il Com. Quill si susseguirono nella pronuncia del discorso celebrativo.

    Ascolto' le parole dei due ufficiali con compunta attenzione, ma senza nemmeno cercare di imprimere al suo viso la maschera di tristezza che pure quell'occasione avrebbe richiesto...

    Alla fine usci' dall'hangar rapidamente, dirigendosi subito al suo alloggio. Desiderava solo infilarsi la sua divisa d'ordinanza: l'alta uniforme lo infastidiva. Curioso... Non sapeva dire il perche' ma in qualche modo si sentiva impacciato in quella tenuta.

    Cosa rappresentava l'alta uniforme? Perche' lo infastidiva cosi' tanto?

    Entro' nell'alloggio e se la strappo' di dosso, sostituendola con la sua tradizionale divisa, cercando nella familiarita' di quell'ambiente di nascondere il pensiero che stava prepotentemente cercando di salire alla sua coscienza.

    Diede un'occhiata ai suoi libri, correndo la mano sulle costine di quei preziosi oggetti... "Il banchetto dei Vedovi Neri", "Il Cavaliere inesistente", "Fondazione e Terra" poi arrivo' a "Il Pendolo di Focault"... Davvero un romanzo eccezionale.... La storia di quei Templari, la ricostruzione epica di quella saga, attraversata da vene di occultismo e pseudoscienza....
    Cerco' di rifugiarsi nella memoria di quelle parole cosi' fitte... nel rumore cosi' particolare di quelle pagine... reliquia di un tempo ormai lontano che conteneva il ricordo narrato di epoche ancora piu' remote....

    Si lascio' ammaliare dal fascino di quelle percezioni solo per reprimere quanto ormai sentiva chiaramente dentro di se'...

    Scaccio' con un gesto l'immaginaria ombra che cercava di catturarlo e si precipito' quasi correndo verso la plancia.

    Si sedette al suo posto senza dire una sola parola, nemmeno rispondendo agli sguardi incuriositi di quei guardiamarina che non si aspettavano di vederlo li', visto che il suo turno era finito da un pezzo.

    Avrebbe potuto rispondere loro che aveva bisogno di anestetizzare i suoi pensieri con il lavoro. Avrebbe potuto cercare di comunicare a quei ragazzi l'angoscia che provava... La strana sensazione di non essere davvero padrone della sua vita. Di essere solo il sogno di qualcun altro. Golem immaginario di un qualche sconosciuto essere capace di farlo muovere a proprio piacimento con il potere della sola parola... Ecco: ora stava studiando la rotta che era impostata per raggiungere il Centro Medico... ma in realta' da qualche parte, in uno strano e lontano universo, c'era qualcuno che scrivendo su una tastiera lo comandava.... Un demone perverso che comandava anche i suoi pensieri... Bastava che scrivesse 'L'irlandese sentiva che non avrebbe retto a lungo quella situazione...' e lui ecco... si sentiva perso, vicino ad una crisi di nervi che lo avrebbe stroncato.

    Ma poi, perverso come solo gli esseri onnipotenti sanno essere, il Demone decide di allentare la sua morsa, e inventa per lui una distrazione...momentanea... una spia lampeggiante che gli indica un leggero scompenso nella gondola di sinistra. Niente di particolare... Niente che in sala macchine non siano in grado di controllare...

    Sbuffando, Patrick si diede del cretino ("Sbuffando, Patrick si diede del cretino..."), come poteva un ufficiale della Federazione risursi in questo stato? Appena avessero imbarcato il nuovo Consigliere sarebbe stato di certo il suo primo paziente. Lo decise con forza, quasi con una strana euforia...

    Un sorriso impercettibile fece capolino sulle sue labbra, subito spento pero' dal pensiero del Consigliere...

    Ecco... di nuovo quella sensazione... Qualcuno da qualche parte non voleva che lui diventasse consigliere... e scrivendo, pensando, forse sognando, decideva che la Unicorn avrebbe attraccato ad una stazione per imbarcare un Consigliere nuovo di zecca... la ciliegina sulla torta per la sua autostima... un altro incredibile fallimento....

    Sconsolato e incredibilmente confuso, O'Broinn cerco' di concentrarsi sui suoi monitor. Triven Soth era ormai vicina... doveva informare il Capitano...

    ("O'broinn schiaccio' il comunicatore e disse: <<Plancia a Capitano Knight. Siamo in prossimita' del Centro Medico Triven Soth. Inizio manovre di attracco entro 40 minuti....>>")



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