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FINE DELLA CERIMONIA di Marco Dalmonte
2 gennaio 2000

    Una volta che il Comandante Quill ebbe terminato il discorso non senza una piccola esitazione che non potè che meravigliare i presenti, il Comandante Dhek riprese il suo posto al centro della sala, di fronte all'Altare della Memoria, e fece cenno alla vedova Bright di avanzare. La donna si mosse con passo solenne e con aria serena verso l'altare, fermandosi a pochi passi dal trill. Dhek prese un piccolo oggetto cilindrico di metallo posto sull'altare, quello che a tutti parve essere un flauto boliano, e con esso sfiorò la fronte e poi il petto della donna. La donna lo prese a sua volta e lo immerse nel recipiente di pietra che troneggiava sull'altare. Un sibilo fuoriuscì dal recipiente non appena il flauto venne immerso nell'acido, e un fil di fumo si dissipò nella stanza.

    Dhek suonò un piccolo gong ai piedi dell'Altare del Ricordo, e tutti si raccolsero in un silenzio riverente, inalando profondamente prima di chiudere gli occhi. Trascorsi un paio di minuti, la vedova Bright suonò nuovamente il gong, e con occhi colmi di gratitudine, si rivolse ai presenti dicendo semplicemente:
    "Hiam è vissuto, Hiam è morto. Ora Hiam vivrà la seconda vita, sino a che non rinascerà di nuovo. Grazie a voi che avete scelto di essere la sua nuova dimora."

    Il Rito del Commiato era stato compiuto alla perfezione. Il piccolo flauto boliano era l'oggetto che era stato più caro al defunto Bright, e posandolo sul petto e sulla testa della sua vedova, il sacerdote aveva impresso nella sua mente e nel suo cuore il ricordo indelebile dei momenti più belli trascorsi insieme. Era toccato poi a lei distruggere il flauto, simbolo della vita ormai trascorsa di Bright, e liberare così la sua anima, che avrebbe potuto accedere ora alla Seconda Vita. Inspirando prima di concentrarsi, gli astanti avevano acquisito parte dell'anima di Bright, e così avevano offerto la loro mente e il loro cuore come abitazione temporanea della sua essenza, in attesa del momento in cui sarebbe uscito nuovamente per entrare in un nuovo corpo e riprendere la Vita Vera.

    Il Comandante Dhek rimase pensoso dopo la frase che celebrava la fine della cerimonia. La religione boliana era un misticismo che non prevedeva la morte dell'anima, ma un continuo ritorno alla vita in un ciclo immutabile e inarrestabile. L'anima cambiava casa continuamente, ma rimaneva eterna, e ogni volta acquisiva parte della forza delle vite precedenti, anche se a livello inconscio. I trill invece tutto questo lo sperimentavano concretamente, e per loro le memorie erano la base di tutta la loro vita. Loro rappresentavano concretamente ciò che il misticismo boliano predicava in teoria. Non c'era dunque da meravigliarsi se la vedova Bright non aveva avuto nulla da ridire sul fatto che fosse proprio Dhek a officiare la cerimonia in qualità di sacerdote.

    Il trill cercò lo sguardo della donna e le sorrise, e per un solo breve istante ebbe la sensazione di conoscerla intimamente e di averla amata. "Benvenuto Hiam, ora sei fra amici." sentì mormorare dentro di sè…



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