Data Stellare 57945.2
Alloggio del Tenente O'Broinn
Pochi minuti ancora e avrebbe dovuto raggiungere la plancia per iniziare il
suo turno. Aveva rifiutato il turno di riposo che era stato offerto a tutti
i membri della squadra impegnata nella missione su Chamersis.
Aveva dentro di se' una strana sensazione. La missione era stata
tecnicamente un insuccesso. La Prima Direttiva era stata violata, e questo,
anche se non era direttamente attribuibile all'equipaggio della Unicorn,
era qualcosa che alla Federazione non piaceva. Nemmeno se tale infrazione
aveva consentito di individuare una nuova razza intelligente.
Eppure O'Broinn non si sentiva deluso. La morte di Bright lo aveva colpito,
ma avrebbe mentito a se' stesso se avesse affermato di essere profondamente
turbato da quell'evento. Bright era uno dei tanti insignificanti ufficiali
a bordo dell'Unicorn, come lui stesso d'altra parte... E per di piu' non
aveva mai avuto particolare rapporti al di la' dello scambio di qualche
fugace battuta nei corridoi della nave. Per essere del tutto sinceri, lo
considerava un estraneo.
Avrebbe partecipato alla sua cerimonia funebre. E avrebbe sinceramente
onorato la salma dell'ufficiale. Era un soldato e aveva dato la sua vita
per il successo della missione cui era stato assegnato. Probabilmente
mostrando molto piu' coraggio e dedizione alla causa di quanto avrebbe mai
potuto mostrare l'irlandese in tutta la sua carriera.
Lo avrebbe onorato, quindi. Ma non lo avrebbe pianto.
Si alzo' e si mise a sedere sul suo letto, rimanendo al buio, illuminato
solo dalla debole luce che proveniva dal suo oblo'.
I suoi occhi, abituati all'oscurita', catturavano i fiochi bagliori
dell'orecchino bajorano che aveva posato sul comodino.
Lo fisso'. Era un oggetto strano. Gli infondeva coraggio quando lo
indossava nelle missioni pericolose, ma altre volte riusciva a mostrargli
parti di se' che preferiva ignorare.
Come in quel momento.
QUel piccolo oggetto gli restitui' il suo sguardo e lo costrinse a
domandarsi cosa non andasse nel suo modo di relazionarsi con gli altri.
Perche' non riusciva a provare sentimenti di normale amicizia? Perche' non
riusciva a trovare vie di mezzo tra l'assoluta dedizione ad una persona, e
il rifiuto di qualunque altro legame che non fosse di carattere
strettamente professionale?
Scatto' in piedi, voltandosi di spalle, quasi per cercare un rifugio ed
evitare di rispondere a quell'interrogativo inquietante.
Ma O'Broinn lo sapeva bene, non avrebbe mai potuto fuggire dalla sua stessa
coscienza. Avrebbe dovuto affrontare un percorso lungo e difficile prima di
arrivare ad una risposta soddisfacente.
Tremando al brivido che gli percorse la schiena, si risedette sul suo
letto, e afferro' il monile. Cosi' freddo al tatto eppure carico di tanto
potere....
"Come fai a leggermi dentro?" mormoro' all'indirizzo dell'orecchino.
Sorrise ironico... "Bene... ora parlo anche con gli orecchini.... Molto
bene....mi sa che mi sto giocando la mia sanita' mentale..."
Guardo' ancora una volta il gioiello prima di fissarlo al suo orecchio
destro... Ordino' al computer di terminare la riproduzione di 'Battel
Royal' di Duke Ellington catturata nella famosa esecuzione che il Duca ne
fece insieme all'altro genio Count Basie, nel luglio del lontano 1961.
Si sistemo' l'uniforme e raggiunse la plancia, dove la routine regnava
sovrana e dove la sicurezza dei gesti ripetuti lo avrebbe protetto dal
mostro che gli albergava dentro.... la certezza di dover prima o poi
cercare se' stesso e recuperare il controllo della sua esistenza...
La rotta era gia' impostata verso il Centro Medico Triven Soth... A lui non
restava che seguire il binario segnato da qualcun altro....
*Come sempre...* penso' sospirando "Come sempre...*
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