11.08 "La legione"
di David Who, Pubblicato il 04-04-2014
U.S.S. Wayfarer A - Bar di Prora
"Allarme intruso!" esclamò Rumar toccando il comunicatore, subito delle luci di allarme si accesero nel bar di prora, pochi attimi e due uomini della sicurezza entrarono armi spianate individuando all'istante la minaccia. Gli uomini di Wu erano superbamente addestrati.
Rumar alzò la mano segnalando di rimanere in attesa... cosa che avrebbe risparmiato la vita ai due dato che i phaser su Q sarebbero serviti a ben poco e si rivolse all'essere "Spiegaci perchè hai creato tutto questo trambusto!"
"Aspetti un attimo!" esclamò Q indignato riprendendo il suo volto più conosciuto "Io non ho niente a che fare con tutto questo!"
"Non le crediamo affatto..." la voce di Kiron arrivo direttamente dall'ingresso del bar, accanto a lui il capitano Ristea incrociò le braccia al petto.
"Le giuro capitano... capitani... che sono innocente!" Q alzò le braccia al cielo.
Kiron e Ristea si guardarono poco convinti "Forse è meglio se andiamo nel mio uff..." un lampo di luce e l'intero gruppo di comando era riunito nella sala riunioni della Wayfarer.
Scoppiò un piccolo pandemonio, l'indignazione per essere stati trascinati senza nessun preavviso dai poteri di un Q scatenò un acceso battibecco al suo indirizzo.
Kiron per un attimo si chiese se in fondo non fossero tutti pazzi a prendere così di petto qualcuno che aveva dei poteri virtualmente illimitati, poi notò Who che in un angolo pareva borbottare fra se e se, ma quello poteva aspettare, prima di tutto doveva riprendere in mano la situazione prima che il suo intero staff fosse trasformato in dei fermacarte.
"Signori sedetevi!" Kiron non alzò la voce, il suo tono fermo toccò quella corda dell'obbedienza insita in ogni ufficiale della flotta e la scosse come un terranova fa con un osso facendoli obbedire all'istante, pur scoccando sguardi infuocati all'indirizzo dell'essere.
"Q... sta dicendo che lei non ha nessuna colpa di quello che sta succedendo eppure si trova qui... perchè?" chiese il capitano incuriosito
"Il continuum è in debito con la Wayfarer dopo i fatti del Q sfuggito al controllo e ci sembrava giusto ricambiare in qualche modo..." (vedi missione 4)
"Provane un'altra Q!" commentò il Capitano Ristea
"Ok ok... mi stavo annoiando e ho notato la situazione così ho deciso di venire a fare quattro risate in vostra compagnia. Ma ripeto io sono completamente innocente!"
"Forse almeno a questo possiamo credere - intervenne Ristea - beh? non potrebbe schioccare le dita e rimettere le cose al loro posto?"
"La cosa sarebbe estremamente noiosa e io non vorrei immischiarmi troppo nei vostri affari!"
"Scommetto che il continuum per ringraziarci gli ha vietato di intervenire nei nostri affari!" propose Rumar con un sorriso condiscendente "Ottima scelta direi..." Q sbuffò indignato.
"Si ma nel momento peggiore direi... cosa può fare per noi allora Q? Qualcosa può farlo altrimenti non si sarebbe disturbato a palesare la sua presenza."
"Un messaggio... può portare almeno un messaggio alle nostre controparti sulle navi coinvolte?" la voce di Who aveva il tono di chi ha avuto un'idea ma che non è convinto se sia una pessima idea o un'idea estremamente pessima.
"Sarà un piacere David!" sorrise sornione l'essere.
U.S.S. Wayfarer B - Bar di Prora
09/10/2393 Ore 08.45 - D.S. 70770.86
David stava fischiettando un motivetto inventato sul momento, qualcosa di casuale e rilassante tanto per passare il tempo.
Con uno straccio pulito dava una ripassatina ai bicchieri, non perché non fossero già perfettamente lustri ma solo perché era in linea con gli holofilm noire che aveva visto la sera prima, dopo aver aspettato inutilmente l'ingegnere della Wayfarer... di nuovo.
Suo padre diceva sempre "Martellale finché non cedono figliolo!" e lui ci stava mettendo tutto l'impegno possibile... ne valeva la pena.
Aveva parlato con il Ristea dell'altra dimensione e aveva scoperto che anche il suo Who non lasciava riprendere fiato alla sua Spini... era orgoglioso di questo... doveva ancora parlare con il nuovo Ristea, era curioso da morire.
"Non avrà scampo in nessuna dimensione!" esclamò al cielo facendo girare due guardiamarina in pausa caffè e lui sorrise loro alzando l'indice e il medio in una V della vittoria... i due sorrisero e scossero la testa tornando al loro caffè.
Mentre David continuava le sue fantasticherie su dimensioni parallele dove lui era magari il capitano della Wayfarer una voce si insinuò a forza nei suo pensieri, il barista si guardò per un attimo attorno frastornato, poi piano piano iniziò ad ascoltare, sbiancò in volto, lasciò andare il bicchiere che si infranse, infine scattò in una corsa forsennata in direzione della plancia.
U.S.S. Wayfarer B - Plancia
09/10/2393 Ore 09.00 - D.S. 70770.89
=^=Non ha i permessi validi per accedere alla plancia=^= commentò il computer alla sua richiesta.
"Maledetto coso! Who a Spini!" chiamò usando un interfono interno
"Non adesso signor Who stiamo per andare in riunione... mi sorprende che lei chiami durante le ore di servizio!" la voce dell'ingegnere capo della Wayfarer era gelida ma lui non ci badò.
"E' una cosa urgente io..."
"Signor Who la chiamerò più tardi io, sta superando i limiti..."
"Mistral piantala e fammi parlare!" la voce ferma dell'uomo e soprattutto il fatto che la chiamasse per nome la fecero bloccare.
"Cosa succede?"
"Devo parlare immediatamente con il signor Carprhai, si tratta del Capitano Ristea... ho avuto un'idea e dio solo sa come ha fatto a venirmi in mente!"
U.S.S. Wayfarer X - Plancia
11/10/2393 Ore 20.05 - D.S. 70777.63
Il capitano osservò lo schermo del tattico sul quale le icone rosse erano in netta supremazia... quante? Una nave contro cinquanta? La stazione spaziale era inutile contarla... le ultime cinque navi della flotta portavano i sopravvissuti il più lontano possibile... per quanto non esistesse un luogo dove loro potevano nascondersi.
Che dire? Se l'erano cercata indubbiamente... Avevano ucciso, dominato, schiavizzato e alla fine tutto gli si era ritorto contro. Lunga vita all'Impero Terrestre! E lunga agonia a tutti loro.
Dopo che il reggente Worf era stato rapito dalla ribellione diciotto anni prima le cose era precipitate e l'Alleanza aveva preso velocemente il sopravvento in modo netto e brutale... ormai la ribellione era allo stremo e la Wayfarer era l'unica nave di una certa potenza che poteva ancora schierare ed ora... ora, in questa ultima notte, la ribellione stava fuggendo e la Wayfarer era la sola rimasta sul campo per proteggere il pianeta Bajor e la sua stazione spaziale.
Proteggere... che parola altisonante per identificare un suicidio dei cento membri dell'equipaggio tutti volontari che si erano offerti per una morte onorevole o per fungere da merce di scambio per la salvezza di un mondo.
Alla fine la razza umana aveva trovato la sua umanità... cento uomini e un solo capitano.
"Capitano Noà!" chiamò il Comandante Jeladez attirando la sua attenzione "sono arrivati..."
Apparvero all'improvviso, sbocciando dalla curvatura come fiori in un tappeto erboso. Incrociatori pesanti Vor'cha, incrociatori classe Negh'var, scout di attacco rapido classe K'Vort e poi incrociatori cardassiani classe Galor e Keldon... una visione magnifica vedere tante navi apparire dal nulla... terribile visto che cercavano loro, ma magnifica.
"Signore, la nave ammiraglia ToQ in comunicazione!" esclamò l'addetto alle comunicazioni. Sul monitor principale apparve il viso sfregiato di un klingon
"Generale Kora'gh quale onore!" salutò il Capitano Noà con un cenno del capo dalla sua comoda poltrona di plancia.
"Capitano Noà finalmente la incontro... credevo di incontrare un petaQ e invece... l'ultimo capo della resistenza in persona!"
"Sono qui apposta generale... il miglior bottino da riportare in patria. Me in cambio di un mondo..." esclamò gesticolando sotto di lui all'indirizzo del pianeta Bajor.
Il klingon scoppiò a ridere in maniera terribile, l'ufficiale medico, il comandante Stern fu scossa da un brivido e si allontanò dalle telecamere per evitare di crollare davanti ai nemici. Povera piccola Elisabeth, tanti anni, tanti sforzi per finire così.
"Capitano Noà, credo di preferire tutto il pacchetto... lei, Bajor, Terok Nor... spazzerò via la resistenza e renderò la stazione e Bajor ai loro legittimi proprietari!"
"La avverto Generale... se lo fa ne subirà le conseguenze!" che bluff! *A chi vuoi darla a bere Morris? Ci spazzeranno via senza nemmeno sudare!* ma che diavolo, se te ne devi andare fallo con stile!
"Vedo il suo gioco Capitano!" la trasmissione si chiuse.
"Signori - disse il Capitano Morris Noà rivolto all'intero equipaggio - è stato un onore avervi conosciuto!" sorrise all'indirizzo di coloro che in plancia avevano combattuto al suo fianco e mandò un saluto agli amici ormai morti e che avrebbe raggiunto presto.
"Stanno attivando le armi..." la voce di Jeladez era incrinata dalla tensione.
"Capitano!" l'esclamazione di sorpresa fece voltare immediatamente Noà verso la postazione scientifica dove un agitato... AGITATO! T'Vol era in piedi con gli occhi spalancati "Distorsioni fasiche in tutta l'area... dieci... venti... capitano sono tantissime non so cosa sta succedendo ma l'intera zona si sta animando di vita propria.
Quando erano apparsi i vascelli dell'Alleanza il Capitano Noà aveva pensato che fosse una visione magnifica ma niente l'aveva preparato alla comparsa di decine e decine di navi della federazione.
Classe Sovereign, Galaxy, Defiant, alcune erano navi scientifiche e altre non avrebbe riconosciuto la loro classe nemmeno se ne fosse valsa la sua vita. Si alzò dalla poltrona a bocca aperta mentre alcune navi, per lo più cardassiane, entravano in curvatura per sfuggire a quell'improvviso ribaltamento di fronti.
"Signore... non capisco!" Jeladez era completamente sconvolto da quello che i suoi strumenti gli trasmettevano "Hanno tutte lo stesso numero identificativo!"
"Quale identificativo?" chiese il capitano senza riuscire a distogliere lo sguardo dal maestoso spettacolo.
"Il nostro signore... sono tutte Wayfarer!"
"A tutte le navi del settore!" un volto orientale e all'apparenza umano apparve sul monitor principale sostituendo il groviglio di navi che in quel momento stazionavano sopra Bajor "Qui è il Capitano Ichikawa della U.S.S. Wayfarer interrompete le ostilità o saremo costretti ad intervenire!"
U.S.S. Wayfarer A - Plancia
11/10/2393 Ore 23.25 - D.S. 70778.01
"Signor Ichikawa io e lei prima o poi dovremmo fare due chiacchiere..." esclamò il capitano Kiron all'indirizzo del guardiamarina che sembrava ancora sconvolta per aver visto una copia di se stessa che, con un tono di voce duro come l'acciaio, aveva intimato ad una intera flotta klingon di levarsi dai piedi "Non vorrei che mi diventasse come il Capitano Ichikawa... magari un po' più tranquilla almeno!" le sorrise vedendola rilassarsi.
Sarebbe stato strano per tutti, ma era un esperienza che non avrebbe mai voluto perdersi... conoscere altri se stesso di realtà parallele. Già da un'ora erano iniziate a fioccare le richieste di incontri da praticamente tutte le navi.
Aveva appena terminato di parlare con il Capitano Ichikawa che si era scusata per essere intervenuta in quel modo ma nel suo universo parevano saper trattare con i klingon da pari a pari e così aveva preso l'iniziativa. Era giovane quanto la sua Ichikawa eppure era già capitano... esistevano universi molto duri dove vivere.
Le comunicazioni interflotta avevano portato alla sua elezione come portavoce della più incredibile flotta che qualsiasi universo avrebbe mai visto. Centotrenta navi di svariate classi ma con un solo nome: Wayfarer.
Terok Nor, Corridoi
12/10/2393 Ore 10.00 - D.S. 70779.22
"E quindi il Comandante Who ha avuto l'idea di organizzare un raduno in quello che voi chiamate 'universo specchio'..." commentò Noà mentre passeggiava in compagnia del Capitano Kyron e del Capitano Ristea su una delle passerelle superiori della stazione "Ma come avete fatto ad arrivare e soprattutto perché siete capitati tutti nello stesso universo e non in copie derivanti dall'universo di partenza?"
"Non ne abbiamo la più pallida idea Capitano Noà... pensavamo appunto di chiedere spiegazioni al Comandante Who e pensare alla prossima mossa. I klingon si sono ritirati al confine del sistema Bajoriano ma qui ancora non è finita... non possiamo andarcene così come se niente fosse. Vi spazzerebbero via subito dopo."
"Lo so bene... dove lo troviamo il vostro ufficiale scientifico?"
"Sala convegni cinque, secondo i dati della stazione. E' in compagnia del suo Who, Capitano Ristea!"
"Questa poi?! E che diavolo staranno combinando quei due? Un ufficiale scientifico e un barista..."
La porta si aprì su una grande sala dove, su un palco, la dottoressa Spini di quella che al momento veniva identificata come Wayfarer A presentava il Capitano Spini della Wayfarer J3. C'erano esattamente centotrenta presenze nella sala, tutte vulcaniane e tutte avevano il bellissimo volto del suo ufficiale medico.
Alla destra dell'entrata con i volti atteggiati ad una ebete espressione, un Who in divisa azzurra della sezione scientifica e uno in abiti civili fissavano la sala semi sciolti nelle loro poltroncine.
"Come diavolo avete fatto?" chiese Ristea all'indirizzo del suo barista preferito.
"E' stata un'idea sua" disse il comandante Who con voce incantata "ha semplicemente mandato un invito a nome della nostra Spini via canali ufficiali su tutte le navi... scambio culturale interdimensionale... ci sono cadute tutte come... vulcaniane."
"Adesso posso anche morire signore..." borbotto il barista vicino a lui rivolto a Ristea
"Bene signori, questi due non riprenderanno le loro facoltà mentali prima di qualche ora, per allora dovremmo preparare un piano per affrontare il problema Alleanza prima che le cose si mettano male... e non sarà facile."
I tre ufficiali uscirono dalla sala, l'ultima cosa che sentì Kyron prima di uscire fu i due Who che sospiravano di estasi.