11.05 "Magari fosse tutto così semplice"
di Asuna Pauline Ichigawa, Pubblicato il 04-04-2014
U.S.S. Wayfarer, Sala Tattica
08/10/2393 Ore 09.15 - D.S. 70768.18
"Tutto questo non ha assolutamente alcun senso logico.", ribadì per l'ennesima volta il Capitano Ristea, scuotendo la testa e scrutando gli ufficiali della Wayfarer uno dopo l'altro, aspettandosi che da un momento all'altro avrebbero annunciato che era tutto uno scherzo per festeggiare una qualche occasione che gli era sfuggita di mente.
Eppure non era così. Ognuna delle persone che aveva di fronte aveva lo sguardo estremamente serio e preoccupato. Probabilmente quanto gli era stato raccontato a partire dal suo risveglio in infermeria era la pura verità dal momento che le versioni di tutti quanti combaciavano e l'uomo seduto esattamente di fronte a lui nel tavolo della sala, Michael Kiron, doveva essere davvero il Capitano della Wayfarer. Che motivo potevano avere tutti quanti per mentire così spudoratamente? Non poteva che essere vero. Non riusciva a capire come fosse possibile.
Kiron era sempre stato per lui un ottimo consigliere. In più occasioni era stato grazie a lui se era riuscito a cavarsela situazioni alquanto controverse, ma, pur riconoscendo le sue buone qualità, non riusciva a vederlo come un Capitano.
"A che punto sono le ricerche?", chiese un po' spazientito e un po'sconsolato.
"Il Tenente-Comandante Who..." esordì Kiron, ma si fermò notando lo sguardo allarmato di Ristea, che non capiva come potesse il gestore del Bar di Prora essere implicato nelle ricerche che riguardavano l'incidente accaduto durante l'esperimento effettuato sulla navetta.
"L'ufficiale scientifico della nostra nave...", riprese Kiron,
"attualmente sta ancora lavorando assieme alla sezione ingegneria per individuare cosa è accaduto di preciso. Al momento siamo solo riusciti ad individuare che la navetta su cui l'abbiamo rinvenuta, sebbene identica a quella che abbiamo utilizzato per svolgere l'esperimento, per quanto sia sorprendente...non è la nostra navetta..."
"Inoltre l'emettitore polaronico che vi era stato installato a bordo è fuori uso.", aggiunse la Wu. E continuò: "Secondo le indagini che stiamo conducendo, qualsiasi sia stato il fenomeno che ha interessato la navetta durante l'esperimento, è stato un fenomeno limitato alla sola navetta e non ha coinvolto altre parti della nave o altri membri dell'equipaggio. Inoltre, il fatto che da quando è terminato l'esperimento ad ora non si siano più verificati casi simili, rende ragionevole l'ipotesi che quanto accaduto sia dovuto all'esperimento stesso. Pertanto attualmente siamo al sicuro dal fatto che si possa ripetere un simile evento e che altri membri dell'equipaggio possano
restare vittima di un simile fenomeno."
Il Capitano Ristea restò avvolto da un mutismo rassegnato. Come poteva sentirsi al sicuro in un posto a cui non apparteneva ed in cui qualsiasi persona gli sembrava famigliare, non era in realtà chi lui credeva fosse?
"Felice di sapere che siamo al sicuro Comandante Wu, ma ho intenzione di andarmi a riprendere il mio Capo Ingegnere.", rispose Kiron. "E ovviamente mi sembra il caso di aiutare anche il mio collega qui presente.", aggiunse lanciando un mezzo sorriso incoraggiante in direzione di Ristea.
U.S.S. Wayfarer, Sala Tattica
Vaitor prese la parola col permesso del Comandante Carpharai, alzandosi in piedi.
"A seguito delle ricerche effettuate riguardanti l'esperimento sul motore fasico della navetta, io e il Guardiamarina Ichigawa abbiamo individuato cosa non ha funzionato e possiamo confermarvi che il qui presente, signor Ristea non è il Capitano della nostra nave."
Si voltarono tutti verso Ristea, ma nessuno fece commenti. Al momento era meglio ascoltare cosa era successo.
"Continuate..", incitò Carpharai estremamente serio.
"Abbiamo avuto modo di parlare con il signor Ristea e di chiedergli le circostanze che lo hanno condotto sulla nostra nave. Ebbene... pare che anche sulla Wayfarer a cui dice di appartenere, si stava svolgendo un esperimento analogo al nostro..."
Fece una pausa e passò la parola a Ichigawa.
"Esattamente.", confermò questa, "E c'è di più. Il signor Ristea dice di essere il Capo Ingegnere a bordo della propria nave e di essersi personalmente occupato degli studi e delle simulazioni riguardanti il progetto del motore fasico. Quando gli ho chiesto di illustrarmi il suo progetto e non ho potuto che rimanere stupita dal fatto che corrispondesse esattamente al nostro..."
La maggior parte dei presenti si diedero sguardi stupiti tra loro per poi guardare Ristea, che giaceva silenzioso seduto accanto al
Comandante. Sebbene avesse fin da subito ammesso di non essere il
Capitano, si sentiva comunque in colpa per essere lì e non essere colui che tutti si aspettavano.
Vaitor proseguì: "Dopo l'incidente abbiamo notato che l'emettitore di polaroni era fuori uso. Tale meccanismo era stato opportunamente installato per evitare che la navetta, e tutto quanto al suo interno, fosse soggetto ai fenomeni quantistici nel caso in cui il motore avesse funzionato, cosa che probabilmente è accaduta, anche se solo per pochi istanti."
Ichigawa continuò: "Quindi quello che probabilmente è accaduto è che l'emettitore polaronico si sia sovraccaricato e sia collassato un istante prima che i sistemi di sicurezza bloccassero il motore. Durante tale istante, il Capitano Ristea e la navetta su cui era a bordo sono rimaste vittima dei fenomeni quantistici."
"Quello che ipotizziamo", aggiunse Vaitor, " è che vi sia stata
un'interferenza quantistica che abbia agito da portale dimensionale. I sensori della Wayfarer non hanno potuto rilevare nulla perchè il fenomeno è durato troppo poco.
Potremmo parlare di un fenomeno istantaneo."
"Il vero problema", si intromise coraggiosamente Ristea, "è che non si ha certezza riguardo a dove possa trovarsi ora il vostro Capitano.". E nemmeno di come e se fosse stato possibile per lui tornare indietro, come ben sapeva.
"Questo non è vero.", lo interruppe Vaitor. "Sto ancora verificando i calcoli, ma con buona probabilità i risultati che otterrò dimostreranno che l'interferenza quantica subita a seguito della rottura dell'emettitore polaronico ha portato la nostra navetta al posto della sua, e viceversa."
"Una buona probabilità non è sufficiente ad avvalorare una tesi,
Tenente Vaitor", aggiunse la Spini.
"Ma se anche ciò fosse vero, come intendete procedere per il recupero del Capitano? Pensate sia possibile riportare ognuno alla sua rispettiva dimensione di appartenenza?", chiese secco Carpharai.
U.S.S. Wayfarer, Bar di Prora
"E' solo un'idea balzata alla testa di un ignorante signori." disse Carpharai lucidando un bicchiere di vetro con un asciugamano meccanicamente mentre osservava i due Capitani seduti al bancone, "Se questo fosse un oloromanzo e io ne fossi protagonista al posto vostro, da puro profano delle teorie scientifiche, giungerei alla conclusione che se quell'esperimento ha dato inizio al tutto, ripeterlo potrebbe dare la fine a tutto. Insomma, lo rifarei nelle stesse condizioni.", sorrise allargando le braccia soddisfatto della teoria appena esposta. "Lo so.
Non ci avevate pensato! Dovevo ascoltare mia zia quando diceva che dovevo iscrivermi all'Accademia invece di fare di testa mia!", aggiunse autocompiacendosi annuendo.
In realtà Carpharai stava solo cercando di rendere l'atmosfera meno pesante tra i due e pensava di esserci riuscito quando vide Kiron scoppiare in una risata, anche se un po' contenuta.
"Magari fosse tutto così semplice.", rispose il Capitano Ristea
rabbuiato.