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USS WAYFARER - MISSIONE 13 RSS USS WAYFARER - Missione 13

13.09 "Frammenti di un distante passato"

di Krell (Kiler) Rumar, Pubblicato il 07-03-2016


*** FLASHBACK ***
Sistema Altucher, Struttura aliena non identificata
Anno 2381


La squadra si muoveva nell'oscuro corridoio in maniera molto lenta e attenta, sotto il trillo continuo dei tricorder.
La struttura pareva abbandonata da diverso tempo, l'oscurità aveva preso il sopravvento se si escludevano le luci rossastre soffuse, per le quali veniva ipotizzata una particolare fisiologia degli individui che l'avevano costruita. Anche il silenzio non facilitava l'atmosfera, di carattere sicuramente spettrale, che di tanto in tanto era caratterizzata da rumori metallici di paratie e altri fenomeni distanti.
"Cristo santo che luogo orribile!" Ruppe il silenzio la voce tappata dalla tuta extraveicolare del Tenente Mayweather "Se non fossi una persona razionale e credessi nell'esistenza dei fantasmi, questo è uno di quei posti che non vorrei mai visitare" chiosò il Capo Operazioni della Hercules.
"Disse il cacciatore di paranormale..." Gli fece eco John Kayne, mentre lo affiancava lungo il corridoio scuro.
"Non so cosa ne pensiate, signori, ma vorrei essere celere e andarmene di qui il prima possibile." Commentò Ramirez.
Il primo ufficiale della Hercules capeggiava la squadra, muovendosi con esperienza e accortezza, analizzando ogni singolo elemento di quella strana struttura.

La base aliena aveva un'architettura decisamente ramificata, suddivisa in tre livelli a discesa.
Il gruppo aveva usato il teletrasporto per raggiungere il perimetro esterno della struttura piramidale, una zona di accesso a una sorta di anticamera, che permetteva di spostarsi lungo una serie di corridoi più ampi,che a mano a mano scendevano verso i livelli inferiori.
Mayweather aveva portato anche il proprio vice, che si era dimostrato piuttosto veloce nel decodificare la grammatica e la fonetica aliena per permettere loro di avanzare lungo i portelli della base.
Krell Rumar era eccitato da quella missione: una struttura aliena completamente sconosciuta in un settore da esplorare, la possibilità di essere il primo a scoprire una nuova civiltà. Negli ultimi giorni, non parlava d'altro, persino nelle comunicazioni subspaziali con la moglie.

"L'unico che si sta divertendo è Krell, che almeno può smettere di assillare mezza nave con la storia del -popolo alieno mai incontrato prima-" aggiunse Kayne ruotando il casco verso il vice capo operazioni, che si limitò a sorridere e a scuotere il capo.

La squadra si mosse ancora lungo il corridoio, raggiungendo una paratia più grande.
"Bene, signori, eccoci alla porta magica per il paese delle meraviglie. John, analizzi la prossima locazione e definisca un perimetro di sicurezza. Thomas, con Krell, verifichi il portello e la modalità di apertura, se siamo fortunati sarà simile a quella vista in precedenza." Disse il Primo Ufficiale, mentre passava ad attivare il comunicatore. "Squadra di sbarco a Hercules, Abbiamo raggiunto l'ingresso alla zona 2, nessun segno di pericoli o di forme di vita al momento. Procederemmo alla prossima ricognizione."

Nessuna risposta...

"Hercules, ci ricevete?" richiese nuovamente il primo ufficiale senza ottenere risposta.
"Comandante, le analisi verso l'esterno della struttura sembrano venire deviate, come fosse attivo un qualche tipo di campo di smorzamento."
"Thomas?" domandò Ramirez voltandosi verso il Capo Operazioni.
"Probabilmente abbiamo attivato la schermatura con il teletrasporto."
Il primo ufficiale voltò il proprio casco verso Kayne, attendendone il responso.
"Non rilevo né forme di vita né picchi di energia, signore. Nessun sistema di sicurezza attivo. Tutto è esattamente come nel resto dell'ambiente visitato fino ad ora."
"Quindi cupo e spettrale come una nave Borg." Commentò Mayweather "Ad ogni modo, Krell ha trovato la modalità di apertura. Oltre la paratia, rileviamo una sorta di centro di controllo."
Ramirez annuì, estraendo nuovamente il phaser tipo II, seguito a breve distanza dal Capo della Sicurezza. "Procediamo, magari troveremo modo di disattivare il campo di smorzamento."

Rumar agì sui comandi del proprio tricorder e poco dopo il portello si aprì con un movimento rotatorio, spalancando davanti alla squadra un'ampia sala centrale.
Ramirez osservò la sala.
"L'accesso al centro della piramide..." commentò "e là dev'essere il passaggio verso l'ultimo livello." disse Ramirez indicando un largo corridoio che partiva dalla sala e si dirigeva verso il basso.
La sala era caratterizzata da luci soffuse di colore più violaceo. Erano presenti postazioni operative e schermi, alcuni rotti, altri in quella che sembrava una modalità di risparmio energetico.
"Krell, pensa di poter accedere a uno di quei nodi di accesso..." cominciò il primo ufficiale indicando una postazione. "...per scaricare le informazioni dal computer centrale attraverso l'interfaccia che ha già usato per i sistemi?"
Rumar annuì.
"John, lo aiuti e cercate di rimuovere il campo di smorzamento." disse rivolgendosi a Kayne. "Io e il Tenente Mayweather andremo per quel corridoio e cercheremo di raggiungere il reattore principale per capire cosa è successo all'alimentazione primaria. Forse riattivandola potremmo accedere più facilmente ai sistemi e controllare la base."
I membri della squadra annuirono.
"Se qualcosa vi risultasse anomalo, contattateci subito. Non toccate nulla di cui non siete sicuri e tenente i phaser a portata di mano."
La squadra annuì nuovamente, muovendosi chi alla postazione di accesso, chi verso il corridoio per il reattore.

Dopo circa una quarantina di minuti, i computer si attivarono simultaneamente, a segnalare il ripristino dell'energia principale.
"Ce l'hanno fatta!"
Kayne sorrise, andando ad attivare il comunicatore.
"Kayne a Ramirez, signore, ce l'avete fatta! L'energia principale è stata ripristinata!"
Ma dall'altra parte non arrivarono risposte.
"Kayne a Ramirez, signore, mi riceve?" riprovò il Capo della Sicurezza guardando Rumar con sguardo preoccupato.
Ancora nessuna risposta.
"Dobbiamo andare..."
"Se non eliminiamo il campo di smorzamento non riusciremo a portare fuori nessuno, John."
"Allora elimina quel campo. Vado a prenderli."
Kayne si alzò e si mosse verso il corridoio che portava al livello inferiore.
"Se non dovessi tornare ed eliminassi il campo, ritorna a bordo." poi aggiungendo sotto lo sguardo interrogativo di Rumar "E' un ordine, Tenente."
Sparì nel corridoio.
Rumar strinse gli occhi, soffrendo come chi sa che quell'eventualità non è poi così remota. Si rimise quindi sul pannello continuando ad armeggiare, ad imprecare quando il sistema lo escludeva o non gli dava gli accessi di cui aveva bisogno.
Provò e riprovò e riprovò.
Passarono circa venti minuti. I venti minuti più lunghi che un Trill possa vivere e alla fine il sistema rispose ciò che Rumar attendeva ansiosamente, l'accesso al sistema di sicurezza.
"Che diavolo?!"
Il Trill notò subito che l'inibitore del teletrasporto non era l'unica cosa ad essersi attivata con il loro arrivo. Un sistema silenzioso, a basso consumo energetico, letale in diversi punti.
Non ci mise molto a capire cosa stesse accadendo.
"John..." mormorò, guardando il corridoio.
Sospirò pesantemente, cercando quella concentrazione che sarebbe sicuramente servita in una situazione del genere.
Primo, disattivare tutto il disattivabile.
"L'inibitore del teletrasporto..." disse osservando freneticamente lo schermo "...in esclusione. Sistema di chiusura di sicurezza...disattivato.".
Rumar li scorreva uno per uno, cercando di disattivare tutti i sistemi di sicurezza. Mentre lo faceva, si sentì come pervaso da una sensazione strana, come fosse osservato, studiato come un topo da laboratorio.
Si voltò nell'oscurità puntando le torce da braccio e quelle della tuta. Nulla, solo silenzio.
Nel mentre che disattivava l'ultimo sistema, si volse convinto di vedere una figura nota nella stanza con lui.
"Imhail..." mormorò. "Non può essere."
La figura indicò il corridoio, ma dopo che Rumar si alzò, egli non la vide più.
"Rumar a Kayne." provò il Trill non ricevendo risposta.
"Rumar a Kayne, rispondi John!" Nulla.

=/\= Hercules a squadra di sbarco =/\=

Rumar si scosse nuovamente.
"Qui Rumar."

=/\= Krell, un campo di smorzamento vi aveva tagliati fuori. Dove sono gli altri? =/\=

"Abbiamo perso i contatti. Non abbiamo notizie del Comandante Ramirez e del Tenente Mayweather da circa quarantacinque minuti. Il Tenente Kayne è andato a cercarli, ma ne ho perso i contatti."

=/\= Ricevuto, Tenente. Non rileviamo più segni vitali degli altri membri, ma i sensori della nave non sono in grado di penetrare i livelli inferiori della struttura, forse a causa del reattore principale. Si tenga pronto, la portiamo su. =/\=

"Stand by, Hercules." Rumar tentennò qualche momento, prima di incamminarsi verso il corridoio che scendeva a livello inferiore.
Dopo aver percorso un tragitto più o meno irregolare, girando un angolo, Rumar vide John Kayne accasciato al suolo, con segni di bruciature sulla tuta.
"John!" esclamò avvicinandosi. "Cosa è successo?!"
"Non lo so...la tuta..."
La tuta extraveicolare del Tenente Kayne era chiaramente compromessa.
"Il Comandante Ramirez e il Tenente Mayweather?"
"L'accensione del reattore ha irradiato il livello con radiazioni sconosciute. Qualsiasi cosa fossero, sono letali."
Rumar prese il tricorder e lo utilizzò, riscontrando dati incomprensibili, ma chiaramente potendo corrispondere i malfunzionamenti e le bruciature della tuta a ciò che stava registrando sull'atmosfera poco più avanti.
Riflettè, riflettè per interminabili attimi, finchè constatò che non c'era che una scelta da fare.
"Dobbiamo andarcene..:" disse, quando ormai John Kayne aveva già perso i sensi.
Lo caricò a braccetto e cominciò a spostarsi.
Lo sforzo lo fece ansimare per ogni metro, fino a quando non riuscì a riemergere nella sala centrale.
Accasciandosi, fece in tempo a volgere lo sguardò dietro di sè, al corridoio, prima di essere pervaso dalla luce del teletrasporto.

USS Wayfarer, Sala Teletrasporto
28/09/2395, Ore 13.00 - D.S. 72741.21


Rumar entrò in sala teletrasporto, già indossando parte della tuta extraveicolare.
L'addetto lo guardò interdetto e con sguardo interrogativo. "Signore."
"Lasci la postazione, tenente." disse Rumar, reggendo il casco sotto il braccio destro.
"Signore?!" domandò sempre più interdetto l'addetto al teletrasporto.
"E' un ordine, tenente!" lasciò pochi dubbi il primo ufficiale.
Il giovane tenente sempre più spaesato si limitò ad annuire e ad uscire, mentre il Trill si avvicinava alla console e cominciava a inserire delle coordinate.
Poco dopo la porta della sala si aprì di nuovo.
Rumar riconobbe una figura nota, sospirando e tornando ad armeggiare con i comandi.
"Adesso non è proprio il momento, signor Cooper."
"Sa non posso farne a meno, specialmente quando vedo una persona agire in maniera irrazionale e impulsiva."
"Lei è una persona davvero insopportabile." sospirò Rumar "E io ora non ho proprio tempo di starla a sentire."
Cooper osservò il Trill, dopodiché la pedana del teletrasporto.
"Vuole scendere da solo in quella base." scosse il capo "O è già impazzito oppure è sulla strada buona."
"Cosa vuole saperne? Le sonde hanno solo confermato ciò che io già so." Alzò lo sguardo verso di lui "Lei non c'era quattordici anni fa. La risposta è laggiù e noi non abbiamo più tempo per correre dietro alle ombre."
"Finalmente una cosa su cui siamo d'accordo!"
La risposta dell'ufficiale scientifico prese in contropiede Rumar, che sembrò capire dove voleva arrivare il collega.
"Nessuno conosce quella base come me, Comandante. Non rischierò altri membri dell'equipaggio per un'ipotesi. Devo andare da solo."
Cooper sospirò, citando un frammento del rapporto di quella missione.
"I necessari approfondimenti sul decesso del Comandante Ramirez e del Tenente Mayweather sono e sottolineo sono da ritenersi ad obbligo di una squadra preparata e in grado di svolgere in maniera coordinata tutte le attività di analisi e protezione dei membri facenti parte di essa. La struttura è pericolosa e imprevedibile."
Rumar fessurò gli occhi su Cooper, sapendo bene chi aveva scritto quelle righe.
"So bene cosa ho scritto. Ho controllato, nessuna traccia di pericolo o di ambiente ostile ed è ancora tutto attivo come lo avevamo lasciato."
"E cosa pensa di trovare che non abbiano già trovato i suoi colleghi della Hercules nelle successive perlustrazioni?"
"Risposte..."
Cooper lo scrutò qualche istante, per poi annuire. "Va bene, andiamo."
"Intende venire anche lei?" sospirò.
"Oh, non da solo. Il tempo che i nostri colleghi arrivino con le tute, signore."