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SHELDON - MISSIONE 08 RSS SHELDON - Missione 08

08.09 "L'amore di una madre"

di Nicholas Rush, Pubblicato il 15-08-2024

Flashback
Teken IV - Alloggi reali
12/08/2399 - ore 20:00


"Imma... finiamo la storia ti prego..." disse piagnucolando il piccolo Eubos.
Amina apri il libro di fiabe e si sedette a fianco del figlio: "... e la volpe blu a tre code spinse il suo muso contro la mano del principe dei sogni. Il piccolo bambino salì in groppa agguantando il morbido manto blu della bestia e si librarono in volo, inghiottiti nella notte, destinati a vivere per sempre insieme verso le stelle luccicanti del firmamento..." disse lei sfogliando le pagine e indicando le figure di quell'antica fiaba Tekeniana.
"Imma... ho tanto freddo..." disse Eubos tossendo.
La Regina Amina prese una pezzuola e la immerse in un piccolo secchio di metallo, strizzandolo per far cadere l'acqua in eccesso.
" Non temere, mio piccolo Ben, con questo sulla fronte ti sentirai meglio. Domani passerà anche il Dottor Alicari che ti porterà una nuova medicina" disse lei accarezzando il viso del figlio amato.
"Non mi piace il Dottor Alicari..." disse il piccolo raccogliendo le poche energie che aveva e girandosi dall'altra parte nel letto mettendo il broncio.
"Non dire cosi Eubos, lui ti vuole bene e ha a cuore la salute di tutti noi. Lo sai che le medicine, più sono cattive... più fanno bene. Ora però pensa solo a dormire" disse Amina, dando un bacio al figlio e cercando di mascherare una nota di amarezza nel pronunciare quelle parole di fronte al figlio. D'altronde non poteva assecondare il capriccio del figlio, anche se la pensava esattamente come lui: non le piaceva il Dottor Alicari. C'era qualcosa in lui che l'aveva sempre messa a disagio, una sorta di sensazione, quasi un istinto che le faceva venire i brividi ogni volta che si trovava nella stessa stanza con quel Dottore.
Ma era un medico affermato quanto stimato in tutta la comunità scientifica e aveva in cura da anni il casato Arslan.
"Vedrai che quando starai bene, io te e tuo padre faremo un lungo viaggio e magari torneremo nelle pianure di Grodeodal a fare una lunga vacanza "
Eubos sentendo quel nome si girò a guardare la madre con un mezzo sorriso. Amina si alzò, rimboccò le coperte al Principino e si diresse verso la porta "Buonanotte mio Principe. Ci vediamo domani" disse lei portandosi una mano alla bocca e inviando un bacio in direzione del letto dove il bambino la stava fissando.
"... forse no Imma..." disse lui con un filo di voce.
Amina fu sorpresa dalla risposta "Perchè no Ben?"
"Forse sarebbe meglio se la mia notte durasse per sempre... l'ho sentito Abba Odalric quando raccontava che gli Arslan sono i più forti dell'intero pianeta e non conoscono malattie, sono sempre forti e vigorosi degni di sedere al trono. Io sto sempre male, quindi se la volpe blu venisse e mi portasse via Abba Odalric sarebbe più contento..."
Una coltellata in pieno petto avrebbe suscitato meno dolore a Amina. Dovette attingere a tutte le sue forze per mandare giù il nodo che le era salito in gola.
"Non devi neanche pensarlo Eubos: tu sei il più forte di tutti. E' vero gli Arslan non conoscono malattie... perchè non le sanno affrontare, ma tu stai combattendo con la forza di 100 soldati un nemico invisibile quanto pericoloso, un'impresa degno di un vero Re! "
"Lo pensi davvero.. Imma?" disse lui sorridendo alle parole della madre.
"Con ogni fibra del mio essere figlio mio e chiunque dica il contrario, lo manderemo giù nelle stalle a lavorare... senza vanga!" disse lei sorridendo con gli occhi lucidi.
Il bambino emise una leggera risata " Ci vediamo domani Imma"
"Ci vediamo domani amore mio"
Amina chiuse la porta ed emise un lungo sospiro.

Flashback
Teken IV - Alloggi reali
12/08/2399 - ore 22:00


"Amina, mia amata cerca di essere ragionevole!" disse Odalric in tono conciliante.
"Ragionevole mi dici? Sarai pure il Re, ma qui parliamo di tuo figlio! Sangue del tuo sangue!" lei era furente "Ha detto che spera di morire piuttosto che continuare a darti una delusione per non essere come i racconti che TU gli stai propinando!"
"E cosa dovrei dirgli? Che sta male ma non sappiamo il perchè? Che tutta la sofferenza che sta provando è inutile? Tanto vale gettarlo in pasto alla foresta e voltarci dall'altra parte aspettando che un qualche animale selvatico lo divori!"
"Dovresti dirgli che lui è forte, esattamente come te! Solo se gli infondi fiducia magari riuscirà a combattere questa piaga!"
"Lui sta già combattendo! E ho fiducia in lui... è quanto di più prezioso ho nella mia vita" disse il Re voltandosi "Sei tu che lo butti giù e lo fai sentire come se avesse già perso!" disse alzando la voce pentendosi subito dopo aver pronunciato quelle parole.
Amina scoppiò in lacrime "Fra non molto ci sarà il rito, la Coalizione non accetterà mai un primogenito malato e non possiamo rischiare la vita del nostro intero popolo per la nostra ignoranza nell'affrontare una malattia..."
Il marito strinse la Regina tra le sue braccia "L'equipe del Dottor Alicari è la migliore sul pianeta e stanno studiando giorno e notte per trovare una cura. Non possiamo fare altro che aspettare..."
"Non ce la faccio più ad aspettare..." disse Amina correndo fuori dalla stanza.

Flashback
Teken IV - Cittadella
13/08/2399 - ore 01:00


Le strade della Cittadella Alta erano deserte e il vento solcava i viottoli emettendo un leggero mormorio. Amina camminava a passo svelto combattendo contro la propria mente. Si sentiva orribile, l'impersonificazione del male per cio' che stava per chiedere.
*L'amore di una madre si spinge al di là di ogni altro limite...*
Arrivata di fronte alla porta della piccola abitazione esitò ancora qualche istante prima di bussare. Ad accoglierla vi era una giovane donna vestita di abiti semplici e logori dallo sguardo stanco.
" Chi è la?" disse la donna con voce tremante.
"Non si spaventi" disse Amina scoprendo la testa dalla mantella "Sono la sua Regina "
Con stupore la donna indietreggiò di qualche passo all'interno della casa "Mia Signora! Io... Io... non l'avevo riconosciuta. Cosa ci fa lei qui, a quest'ora, nella Cittadella? Può essere pericoloso! Prego, entri entri.." La donna porse una sedia alla regina.
Il cuore di Amina batteva all'impazzata: la donna che aveva di fronte, Marjan, l'aveva notata mesi indietro, quando il Piccolo Principe era ancora sufficientemente in salute da poter giocare all'aria aperta.
Marjan lavorava come bracciante di corte per i giardini reali, curando il piccolo boschetto che era antistante alle vecchie scuderie da corsa del Palazzo, ormai in disuso.
La prima volta che si conobbero fu proprio grazie al figlio: il piccolo Eubos, giocando si allontanò dal giardino andando ad esplorare il boschetto contravvenendo alle raccomandazioni della governante. Sgattaiolando via dalle grinfie del tutore, Eubos conobbe il figlio di Marjan, il piccolo Venis con il quale, complice la spontaineità e l'innocenza della fanciullezza, entrò subito in sintonia e iniziarono a giocare insieme, senza le barriere di grado e di ordine sociale che contraddistinguono un nobile reale da una persona comune.
La governante allora disperata fece mobilitare la sicurezza interna del Palazzo e fu proprio Amina infine a trovali stesi sul prato al centro del boschetto che ridevano spensierati: il dettaglio di quel momento che rimase più impresso alla regina fu la vaga somiglianza dei due bambini per lineamenti e per forma del viso.
Oltre all'ammonimento della governante per non aver svolto con precisione il proprio lavoro e a Marjan per aver portato il figlio senza aver richiesto i dovuti permessi, il tutto si concluse con un nulla di fatto ma Marjan fu allontanata e ricollacata a rivestire altri ruoli come punizione dopo che ella ebbe supplicato di non essere allontanata, pensando unicamente al mantenimento del figlio Venis. Purtroppo era l'unica persona che poteva badare al figlio, non avendo né un marito né genitori a cui chiedere aiuto.
Amina accantonò quel ricordo nella propria mente fino a quando Eubos non iniziò a stare davvero male, capendo che le cure non stavano funzionando.
*Spero potrai perdonarmi Eubos un giorno... sacrificare la vita di un altro bambino per avere salva la tua e quella del nostro intero popolo... penserai che sono un mostro, ma è solo un estremo atto d'amore per te, figlio mio...* penso' la regina facendo un lungo sospiro.
"Marjan... non sono qui per te. Sono qui... per tuo figlio"
Le parole arrivano scandite nella testa di Marjan il quale sopraffatta dalla paura si lasciò cadere seduta sulla sedia di fronte a Amina con gli occhi sbarrati.

Sistema Paled
Vicino alla stazione orbitale nascosta
17/10/2403 - ore 10.00


Adrienne fece il suo ingresso in plancia con in mano una tazza di caffè fumante: gli animi erano tutti abbastanza tesi, con la guerra civile che imperversava su Teken IV e l'analisi brutalmente razionale di Hazyel non aveva di certo aiutato a calmare gli animi.
Tutti speravano di sentire la voce del vero Principe Eubos e iniziare così a rimettere un po' in ordine sul pianeta. Si erano divisi in due squadre: il gruppo formato da Kyel, Naky, Blake e Rush e alcuni membri dell'equipaggio si trovavano a bordo di Shena e Sheron schierate in orbita alta per monitorare la situazione su Teken IV e prevenire un'eventuale escalation data da colpi di stato, mentre Adrienne e Paul erano giunti al rendez-vous con Rohan per prelevare lui e il figlio adottato.
Sheldon e le due navi da guerra erano in costante collegamento remoto e lo schermo era al momento diviso in 3 con i visori puntati sulle rispettive plance:
=^=Trasmissione in entrata, ci chiamano dalla stazione orbitale=^= disse Rush a bordo della Shena.
"Sullo schermo Signor Rush, lo trasmetta a tutte le navi cortesemente"
Sullo schermo vuoto comparve Rohan, il quale aveva dipinto in volto uno sguardo serio.
"Rohan, è un piacere ritrovarla" disse Adirenne "Se ci date il via libera, teleporteremo lei e il Principe Eubos qui sulla nostra nave e studieremo poi un piano per sistemare le cose sul vostro pianeta natio. Il ragazzo è lì con lei?"
Rohan dal canto suo fece un lungo respiro "Mi dispiace Capitano ritrovarci nuovamente e portare cattive notizie... abbiamo parlato a lungo io ed Eubos. Ma per quanto possa sembrare ingiusto, ho deciso che per il ragazzo è meglio rimanere dove si trova e non riallacciare i vecchi rapporti. "
Il cuore di Adrienne si fermò di colpo *l'ennesima complicazione dannazione!*
"La capisco Rohan, ma lei comprenderà quanto è importante: ci sono miliardi di vite in gioco!"
"Lo comprendo... e me ne dispiaccio. Ma ho fatto una promessa: devo preservare l'ultimo atto d'amore di una madre"
Detto questo lo schermo si spense, lasciando tutti a bocca aperta.