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USS SEATIGER - MISSIONE 11 RSS USS SEATIGER - Missione 11

11.01 "Excusatio non petita"

di Arjian Kenar Geran, Pubblicato il 17-11-2024


USS Seatiger, Plancia
01/09/2398 - 09.40 - D.S. 75666.86



"Affascinanti questi 'calamari' psicadelici ..." commentò divertito il Comandante Finn seduto sul bordo della poltrona di comando e proteso verso lo schermo di bordo. Tutto intorno a lui gli altri ufficiali in servizio guardavano con apprensione e curiosità la sequenza di immagini, tanto surreali quanto affascinanti, che - raccolte dalle bodycam integrate nel casco delle tute di Attività Extra-Veicolare e dal drone che li seguiva a distanza - venivano proiettate sul monitor principale della Seatiger.

Oltre alle immagini, il computer di bordo trasmetteva in sovraimpressione anche i dati biometrici di ciascun componente dell'away-team - opportunamente monitorati anche dall'infermeria di bordo - e i dati scientifici che via via venivano raccolti ed elaborati dal computer di bordo.

"Computer, mostra le caratteristiche di questa specie." Ordinò Finn.

L'infografica con l'immagine animata di uno degli alieni venne portata in evidenza su metà dello schermo. Una serie di informazioni, che descrivevano la specie aliena con cui stavano avendo un primo contatto, apparvero man mano a corredo dell'animazione mostrata dal computer di bordo:


  • Adattamento alla microgravità: la specie aliena è perfettamente adattata a vivere in condizioni di microgravità.

  • Tentacoli prensili: I loro tentacoli non solo li aiutano a muoversi, ma fungono anche da interfaccia con l'ambiente e la tecnologia. Questi tentacoli sono dotati di minuscoli sensori che permettono loro di manipolare l'ambiente con grande precisione.

  • Pelle sensoriale: La loro pelle è ricoperta da miliardi di fotorecettori, permettendo loro di percepire la luce e le ombre in modo diffuso, come un occhio composto gigante. Questo li aiuta a navigare e interagire con il loro ambiente.

  • Assorbimento cutaneo: La specie aliena assorbe le sostanze nutritive necessarie attraverso la pelle, eliminando la necessità di aperture per gli organi di senso come bocca o naso. Questo li rende particolarmente adatti a un ambiente chiuso e sterile.

  • Percezione delle vibrazioni: Possono percepire il mondo circostante attraverso le vibrazioni e le variazioni di pressione, permettendo loro di rilevare cambiamenti nell'ambiente e comunicare tra loro.

  • Comunicazione attraverso luci e vibrazioni: La specie aliena comunica tramite una complessa danza di luci e vibrazioni emessa dai loro tentacoli. Ogni movimento e sfumatura di colore ha un significato profondo, permettendo loro di trasmettere informazioni in modo efficace.


Sotto all'animazione continuavano a scorrere le immagini del Capitano Arjian Kenar, del Tenente Comandante Carelli, del Tenente Calvi e del Tenente Sheva di fronte agli alieni iridescenti, che continuavano a muovere i loro tentacoli in una danza ipnotica di luci e ombre.

=^= Capitano, dobbiamo trovare un modo per comunicare con loro,=^= lo esortò Sheva. La sua voce era tremante, ma dai suoi occhi profondi traspariva determinazione =^= Se davvero siamo tutti in pericolo, dobbiamo capire da cosa e come possiamo aiutarli. =^=

Arjian annuì. =^= D'accordo, dottoressa. Tenente Queen, ci sono progressi nella decodifica della loro trasmissione?=^=

Queen scosse la testa dalla sua postazione scientifica in Plancia. "Non ancora, Capitano. Le interferenze elettromagnetiche della nebulosa stanno rendendo difficile l'analisi. Tuttavia, sto cercando di isolare un pattern ricorrente che potrebbe essere la chiave per comprendere il loro linguaggio."

=^= Molto bene, Queen. Ci faccia sapere appena scopre qualcosa di utile. =^=

Nave aliena sconosciuta - Zona imprecisata
Contemporaneamente



Nel frattempo, uno degli alieni si avvicinò lentamente a Sheva, con i tentacoli che si muovevano con grazia. La dottoressa sentì un altro formicolio elettrico quando uno di quei tentacoli toccò delicatamente il suo braccio. Questa volta, però, il contatto sembrò più lungo e intenzionale.

Kenar fece come per avvicinarsi per tirare a sé la dottoressa, ma lei gli fece cenno di non intervenire.

"Capitano, è tutto sotto controllo ... credo che stiano cercando di stabilire un contatto più profondo," disse Sheva, cercando di interpretare le sensazioni che le arrivavano attraverso il tentacolo. "Sento... immagini, emozioni. È come se stessero cercando di mostrarci qualcosa."

Il Capitano si avvicinò lentamente, osservando attentamente l'interazione. "Cosa vede, dottoressa?"

Sheva chiuse gli occhi, concentrandosi sulle immagini che le venivano trasmesse.

"Vedo... una grande ombra, qualcosa di enorme che si avvicina. Gli alieni sono spaventati, cercano di fuggire. Credo che sia una minaccia esterna, qualcosa che li sta inseguendo e che vuole distruggerli..."

Il Capitano si rivolse alla plancia della Seatiger. "Dobbiamo prepararci al peggio. Finn tenetevi pronti a riportarci a bordo in caso di pericolo."

=^= Qui Finn. Certamente Capitano. Al suo segnale ...=^=

"Intanto attivate gli scudi della nave e preparate le armi."

Mentre la plancia della Seatiger iniziava a prepararsi per affrontare la minaccia, l'alieno che aveva stabilito un nuovo contatto con Sheva ritirò lentamente i suoi tentacoli dalla Betazoide, muovendosi come in un'ultima danza di luci. La dottoressa aprì gli occhi, il volto pallido apparve preoccupato, ma ancora una volta determinato.

"Capitano, dobbiamo collaborare con loro. Se vogliamo sopravvivere, dobbiamo unire le nostre forze."

"D'accordo, dottoressa." E rivolgendosi nuovamente alla Plancia della Seatiger, ordinò "Lawtoein e Anari, raggiungeteci qui sul vascello alieno: dobbiamo fare tutto il possibile per stabilire una comunicazione efficace con questa specie e prepararci a difenderci. Dobbiamo capire che minaccia si sta avvicinando a noi, la sopravvivenza di entrambi dipende da questo."

USS Seatiger, Plancia
Contemporaneamente


Il Consigliere Lawtoein e il Tenente Comandante Anari si alzarono dalle loro postazioni e si avviarono a passo spedito verso il turboascensore mentre due ufficiali di servizio prendevano prontamente il loro posto.

"Tholos," Esordì Finn all'indirizzo dell'ufficiale alle Operazioni "Appizziamo le antenne..."

L'ufficiale si girò verso il Primo Ufficiale facendo roteare leggermente anche le sue antenne verso di lui e sbuffò.

Nonostante la situazione di pericolo, gli ufficiali in plancia non poterono fare a meno di sorridere all'ennesima gaffe di Finn.

"Che c'è da sorridere?! E' un modo di dire terrestre nato molto prima che vedessimo un Andoriano." Cercò di tagliar corto Dewey "Tholos, dia massima energia ai sensori a corto, a medio e a lungo raggio: dobbiamo riuscire a 'fiutare' il pericolo prima che si presenti. E si tenga pronto: al mio ordine li riporti tutti indietro da quella nave di 'calamari' colorati."

E attivando l'interfono dalla poltrona di comando, si rivolse all'equipaggio.

"A tutto l'equipaggio. Sembra che una minaccia esterna si stia avvicinando alla nostra posizione. Forse una nave nemica appartenente a una razza ostile, come le Galeteane o un'altra specie con tecnologie avanzate. Magari un'entità cosmica, una creatura spaziale di dimensioni enormi, come un essere fatto di energia o materia oscura, che si nutre di energia o distrugge tutto ciò che incontra. Oppure un fenomeno naturale, come un buco nero, una tempesta di radiazioni o un'onda di energia. Non escluderei un'intelligenza artificiale avanzata che ha preso il controllo di una nave o di una stazione spaziale e che vuole farci fuori. Insomma, preparatevi perché si prevedono 'uccelletti fernet per diabetici'! Finn, chiude."

Tutti a bordo erano più o meno abituati alle stranezze del Primo Ufficiale, ma lui riusciva sempre a stupirli leggermente di più ogni volta.

"Meglio prepararli al peggio..." Si affrettò a giustificarsi Finn dopo aver visto più di un ufficiale scuotere la testa, poi dopo una breve pausa aggiunse "Oppure il problema è che non avete mai sentito dire: "sono uccelletti fernet per diabetici'?!"

Queen fece per rispondere, ma Dewey lo bloccò prima.

"Non me lo dica, su Vulcano non sapete neanche cosa siano i modi di dire ... vabbè, io ci rinuncio... Siete così tristi! Computer, allarme giallo!"

La plancia si riempì immediatamente di luci gialle pulsanti e un suono di allarme avvolse l'ambiente. Gli ufficiali si prepararono rapidamente, consapevoli che, nonostante l'apparente leggerezza di Finn, la situazione poteva diventare critica in qualsiasi momento.