Flyer Bajoriano Far'Hass - Stiva
12/09/2400 - ore 16.30
Rest era inginocchiato al centro della stanza, la flebile luce di una candela posta davanti a lui non riusciva del tutto a dissipare le tenebre che lo circondavano.
Il colpo ricevuto durante il rapimento aveva ancora degli strascichi nonostante fossero passati due giorni, i muscoli della parte sinistra del viso erano ancora irrigiditi e contratti, tanto che sul suo viso era dipinto un inquietante, quanto involontario, ghigno malefico.
Per due giorni i terroristi lo avevano accudito e, sebbene non fossero stati gentili con lui, si erano comportati in maniera 'umana' fornendogli il cibo e una candela per le sue meditazioni. Dai loro discorsi si era fatto più o meno un'idea di quali fossero i loro intenti, a suo parere erano come dei bambini che tentavano di orchestrare un piano per rubare la marmellata dalla dispensa.
L'uomo che li stava aiutando, l'ex Comandante Osigraft, non era presente sulla nave, ma il leader della banda, l'uomo di nome Pejo, sembrava una persona assennata pur essendo ottusamente diretto verso la strada della vendetta. Un altro individuo da tenere in considerazione era il majano di nome Kotar, in lui rabbia e desiderio di vendetta si mescolavano fornendo un mix esplosivo che poteva creare problemi.
"Ecco il tuo pranzo!" esclamò Kotar con tono duro facendo cadere a terra il piatto e facendone uscire parte del contenuto al momento dell'impatto.
"La rigrazio signor Kotar." rispose il vulcaniano osservando gli ortaggi rotolati fuori. Stranamente i 'malvagi' terroristi si erano preoccupati di fornire al loro prigioniero un pasto adatto alla sua cultura. Interessante.
"Non mi interessano i tuoi ringraziamenti vulcaniano!" Kotar strinse il pugno con rabbia. Pejo gli aveva ordinato di non colpire il loro prigioniero, cosa comunque inutile dato che i suoi carcerieri non avevano abbastanza forza per danneggiarlo. Almeno a mani nude.
"Mi scusi se glielo domando. Fra quanto è previsto l'arrivo su Majus IV?" chiese Rest quasi con noncuranza sollevando fra le dita quello che sembrava un piccolo cavolfiore dal colore viola acceso.
"Vorrei ricordarti che sei nostro prigioniero, dovresti pensare alla possibilità di non arrivare nemmeno su Majus." l'uomo sorrise divertito.
"Non dica stupidaggini, uccidermi qui e adesso non avrebbe nessuno scopo. Il vostro piano è quello di portarmi sul pianeta e forzare l'ambasciatore a prendere il mio posto così che voi possiate giustiziarlo per i fatti avvenuti 24 anni fa. Il problema è che il piano fa acqua da tutte le parti, l'ex comandante Osigraft non riuscirà a farvi passare i controlli ora che la Flotta avrà avvertito la polizia planetaria del vostro tentativo di tornare a casa..."
"Come sai di Osigraft?" chiese l'altro spalancando gli occhi sorpreso
"Ininfluente. Per quanti soldi disponga un ex ufficiale della Flotta Stellare, non potrà corrompere tutti: dalle navette addette ai controlli alle scansioni dalla superficie. Sarete arrestati non appena entrerete nel raggio dei sensori."
"Stammi a sentire tu..." Kotar si fece avanti stringendo i pugni con rabbia.
"Lascialo parlare..." ordinò Pejo uscendo dal buio che avviluppava la stiva.
"Ma..."
"Ascoltiamolo." sul volto del majano c'era curiosità e interesse. "Continui prego."
"Anche se per pura fortuna riusciste ad arrivare sul pianeta, dovreste avere un rifugio attrezzato con campi di smorzamento per evitare che una scansione planetaria possa intercettare i dati di una forma di vita vulcaniana. Ma la cosa più inverosimile è sperare che l'Ambasciatore Retok voglia consegnarsi al posto mio per subire la vostra vendetta."
"Ma è tuo padre, è normale che si sacrifichi per te." si intromise Kotar
"Cosa sapete del Kolinahr?" chiese Rest guardando Pejo
I due carcerieri si guardarono confusi.
"Il Comandante Osigraft sembra aver taciuto molte informazioni. Mi domando se sia solo un'incapace o abbia altri piani." Rest mise da parte questa informazione per analizzarla in seguito.
"Cos'è il Kolinahr?" chiese Pejo sedendosi su una cassa
"È una disciplina vulcaniana molto antica, l'Ambasciatore e mia madre ne sono strenui seguaci. Saprete che i vulcaniani hanno bandito le emozioni dalla loro cultura e ci basiamo solo sulla logica pura. - ad un cenno affermativo di Pejo Rest continuò - Il Kolinahr è un rituale che permette di cancellare in modo definitivo ogni forma di emozione. In pratica per me, mio padre, non prova nessun tipo di affetto... sebbene il legame fra noi sia quello di padre e figlio, per lui vige la regola 'le esigenze di molti contano più di quelle di pochi' o di uno. Se nella sua logica i benefici alla federazione del suo lavoro di ambasciatore superasse quelli del mio lavoro di ufficiale tattico, non avrebbe nessun motivo per prendere il mio posto."
"Sta mentendo!" eclamò Kotar
"I vulcaniani non mentono... magari nascondono la verità, ma non mentono." rispose Pejo guardando attentamente il suo prigioniero "Ho notato che continua a chiamare Retok ambasciatore."
Rest fece un cenno affermativo con la testa per poi aggiungere: "I rapporti con mio padre sono praticamente nulli, vuoi perché ha completato il rituale, vuoi perché non è stato contento delle mie scelte di vita. Per lui scegliere di rimanere sulla USS Hope è stata una scelta sbagliata e non adeguata. Tutto questo accadeva 5 anni fa e se non era per il vostro intervento io non avrei probabilmente più avuto modo di parlare con mio padre."
"Una vita molto triste..." commentò Pejo
"Dipende dai punti di vista immagino." rispose Rest senza mostrare alcuna emozione, poi riprese "Come dicevo a questa velocità dovremmo arrivare su Majus IV solo sei ore prima della nave della Flotta Stellare, ma ormai l'intero sistema di difesa sarà stato messo in allarme."
"I tuoi amici arriveranno con parecchie ore di ritardo!" sorrise Kotar soddisfatto.
"Non parlo della USS Hope. L'Ambasciatore farà in modo che la mia nave non sia incaricata della missione... secondo i miei calcoli la USS Spartan o la USS Wuhan saranno inviate per prendere il controllo della missione dato che, come vi ho accennato, l'Ambasciatore non ci ritiene all'altezza."
"La Wuhan..." mormorò Pejo continuando a guardarlo "È quella la nave diretta su Majus."
"Immaginavo." commentò Rest senza traccia di soddisfazione nella voce "Nel momento in cui arriverete a distanza dei sensori del pianeta sapranno che io sono a bordo e interverranno le forze di difesa planetarie che vi terranno a bada, se non vi cattureranno, fino all'arrivo della Wuhan e della Hope che sta portando i miei familiari fino al rendez-vous. Se anche, per puro miracolo, riusciste a scendere sul pianeta vi trovereste a dover fare i conti con una tecnologia di sorveglianza ben più avanzata di quella in possesso di Majus IV... non potrete sfuggire ai sensori di una nave classe Galaxy."
Rest guardò il majano anziano che sembrava soppesare le sue parole e decise di dare il colpo di grazia alle loro speranze. "Senza contare l'Impero klingon..."
Pejo aggrottò la fronte "Cosa centra l'impero?"
"Come le ho detto, l'Ambasciatore non permetterà agli uomini della Hope di prendere parte alle ricerche, per questo è stata chiamata la Wuhan, ma conosco il mio Capitano." per un attimo Rest si fermò sorpreso, davvero considerava Bueller il suo capitano? "Conoscendo il Capitano Bueller - riprese - posso affermare con certezza che non permetterà di essere lasciato fuori dai giochi. Il nostro timoniere è nipote del capo famiglia dei Klaa e posso aggiungere una mia amica. Ci sono il 96.4% di possibilità che il Capitano e il timoniere sfruttino questo contatto per fare in modo di rimanere sul pianeta per poter investigare."
Kotar era sbiancato, persino lui conosceva i Klaa e sapeva bene che erano molto attivi su Majus IV. Le possibilità che le parole del vulcaniano fossero veritiere erano molto alte.
"Quindi lei afferma che le nostre possibilità sono nulle." chiese Pejo sospirando.
"Se seguite questo piano si."
L'anziano majano sospirò "Come immaginavo..."
"Se seguite questo piano..." ripeté Rest alzandosi lentamente in piedi
I due si guardarono sopresi per poi tornare a guardare il giovane che, in piedi davanti a loro, con le mani dietro la schiena e la luce della candela che lo illuminava dal basso, sembrava un ghignante demone dell'abisso.
"Spiegati..." balbettò Pejo mentre un brivido lo stava attraversando.
"Cosa sapete dell'ex Comandante Osigraft?" chiese Rest
"Che è un patriota!" rispose Kotar guadagnandosi un'occhiata disgustata da parte del vulcaniano
"Non dica fesserie." Kotar fece un passo avanti ma un ordine di Pejo lo bloccò "Osigraft era il Primo Ufficiale della USS Alatri, la nave che aveva portato il Consigliere Retok su Majus IV. Fu lui ad avvertire la resistenza che la monarchia stava venendo ad arrestarvi, ma lo fece in ritardo e tramite un canale non adeguato, con il risultato che l'avvertimento arrivò tardi... encomiabile ma inefficente."
"Quindi è stato lui a tentare di salvarci, almeno ha fatto il possibile."
"Naturalmente, ma il suo desiderio di vendetta non è una questione di patriotismo. Lui cerca la redenzione. Il suo errore di valutazione non ha permesso a voi di progettare una fuga adeguata ma..."
"Non potendo scaricare la colpa su di sé, l'ha scaricata anche lui sull'Ambasciatore Retok." terminò Pejo con un sospiro
"E tuo padre non ha colpe?" chiese Kotar
"Certamente, la sua colpa è stata pensare che gli ufficiali della Alatri fossero intelligenti quanto lui. Quando finalmente il Capitano e il Primo Ufficiale hanno capito che nessuno impediva loro di avvertirvi era passato del tempo prezioso."
"Quindi vuoi dire che i nostri sono morti perché i due ufficiali della Alatri erano degli stupidi?" chiese Kotar
"Perché pensate che la monarchia abbia richiesto espressamente dell'Ambasciatore Retok per quella faccenda? Oltre al fatto che naturalmente era conosciuto sul pianeta." sul perché Rest non era certo, ma dato che non poteva mentire, avrebbe portato a credere ai due quello che conveniva a lui.
"Perché essendo vulcaniano avrebbe rispettato gli accordi presi con la Federazione." commentò Pejo che sembrava iniziare a vederci più chiaro nella faccenda.
"E questo cosa cambierebbe? Se c'era Retok o il Presidente della Federazione in persona non sarebbe cambiato nulla!" si intromise Kotar con rabbia.
"Il Presidente della Federazione non è un vulcaniano e non è un seguace del Kolinahr." disse Rest con freddezza
"Le esigenze di molti contano più di quelle di pochi..." terminò Pejo "E noi eravamo i pochi."
"Esattamente. Naturalmente l'Ambasciatore ha le sue colpe, come le hanno gli ufficili della Alatri, la Flotta Stellare, la Federazione, la monarchia e come le avete voi commettendo atti di terrorismo."
Pejo sospirò e si guardò per un lungo momento le mani poi alzò lo sguardo "Mi pare di capire che tu avresti un piano... perché farlo? Perché dirci tutto questo? Potevi rimanere in silenzio e farci catturare tutti, saresti stato salvo."
Rest parve rimuginare su quelle domande per un tempo ancora maggiore di quello che si aspettava. "Se ho imparato qualcosa dal mio incarico sulla Hope è fare la cosa giusta. Ci sono molti colpevoli che non sono stati puniti in tutta questa faccenda e il fatto che io sia un ufficiale della Flotta Stellare mi impone di risolvere la questione."
"Come possiamo fidarci di te?" chiese Pejo
"Non potete, ma come ha detto lei, avrei potuto star zitto e mettermi comodo. Sarei stato salvato fra quattro ore, cioè appena la nave fosse uscita dalla curvatura."
"Come fa a sapere..." iniziò Kotar ma l'altro lo bloccò
"Quindi cosa faresti?"
"Il vostro intento era un esecuzione pubblica durante i festeggiamenti per la repubblica, cioè fra quattro giorni, azione che comunque non vi permetterò di compiere a prescindere che la vittima sia io o mio padre. Questo comunque vuol dire rimanere nascosti per troppo tempo con tutti che vi cercano sul pianeta. C'è una nebulosa molto vicina a Majus IV nel settore 302, nascondendosi nella nebulosa e lasciando passare sia la USS Wuhan che la Hope..."
"Loro cercheranno sul pianeta una forma di vita vulcaniana e non la troveranno." terminò per lui il vecchio Majano.
Rest fece un cenno d'assenso per poi continuare "Dal terzo giorno prima dei festeggiamenti l'orbita si riempirà di navi di turisti da ogni angolo della galassia e le navi da controllare saranno moltissime."
"Ma gli basterà fermare ogni nave con segni vitali vulcaniani e controllare solo quelle." disse Kotar quasi con soggezione
"Non potranno essere certi che non siate riusciti a mascherare i miei segni vitali e quindi le ricerche saranno molto più frettolose perché dovranno verificare tutte le navi... ma non mi troveranno comunque."
"Ah no?" chiese ancora l'uomo che sembrava ora pendere dalle labbra del vulcaniano.
"Non se sarò all'interno del buffer del teletrasporto."
"Ragazzo, tu sei spaventoso..." disse Pejo scuotendo la testa.
USS Hope - Stanza di Xyr
12/09/2400 - ore 17.30
"Hai scoperto qualcosa?" chiese Luna semi sdraiata sul letto di Xyr
"Niente, Ferris non si sbottona..." rispose lanciando all'amica uno sguardo di disapprovazione per come aveva preso possesso del suo letto senza nemmeno chiedere.
"Eppure ha qualcosa in mente ne sono certa, non si sarebbe mai perso l'occasione di fare l'eroe."
"So anch'io che ha qualcosa in mente, ma non credo che voglia fare l'eroe... credo ci voglia proteggere in qualche modo, ma ancora non capisco come." la bella andoriana si tormentò il labbro inferiore con i denti candidi.
"Sembra quasi che tu lo stimi più di quanto dia a vedere." Luna aveva buttato lì la battuta quasi con noncuranza tanto per scherzare e mai si sarebbe aspettata una replica così calorosa.
"Non dire sciocchezze! Quel... quel... AH! Maledetto Bueller!" gli occhi della giovane si accesero d'ira e iniziò a farfugliare "Vattene, ho bisogno di una doccia e di riposare. Vai ad affilare la tua bat'leth o quello che fai di solito quando non infastidisci gli altri!"
Luna che sapeva bene quando non era il caso di insistere si affrettò ad uscire dall'appartamento del primo ufficiale. Quando la porta si chiuse alle sue spalle si fermò e si voltò "Questa poi..." borbottò fra sé, poi sorrise divertita "In fondo perché no?" ci pensò su ancora un attimo. "Sarà un massacro!" si disse convinta avviandosi canticchiando verso la stanza di Caytlin.
USS Hope - Sala teletrasporto
13/09/2400 - ore 02.30
"Ambasciatore è sicuro di non voler permettere alla Hope di cercare suo figlio?" chiese Ferris pur sapendo quale sarebbe stata la risposta.
"Sono certo che il vostro intervento non sia necessario. Avete altri incarichi, appena libereremo il Tenente Rest vi raggiungeremo nel settore 302." tagliò corto Retok
"Capitano ci tenga informati se le è possibile." Bueller si rivolse al Capitano Strauss che se ne stava tranquillo vicino all'Ambasciatore.
"Ci puoi scommettere! Possono tenere voi fuori dai piedi ma non certamente me!" rispose il vero Capitano della Hope con un ghigno sbilenco
"Buona fortuna!" disse Ferris con un cenno verso il suo superiore.
"La fortuna non..." iniziò Retok con supponenza ma il giovane lo bloccò dando personalmente energia al teletrasporto.
"Beccati questa vecchio rompiscatole!" il giovane guardiamarina al suo fianco sorrise apertamente "Norris se Retok tenta di risalire disperdi i suoi atomi nello spazio!"
"Bueller a Capitano Jekan."
=^=Qui Jekan, Signor Bueller le assicuro che le riporterò il suo ufficiale.=^=
"Lo so Capitano e mi scuso per averla obbligata ad ospitare anche il Capitano Strauss, ma può ben capire come ci sentiamo e stare ad analizzare una nebulosa mentre uno dei nostri è nei guai..." rispose Ferris cercando di sembrare più convincente possibile.
=^=La capisco benissimo e conosco il Capitano Strauss di fama, sarà certamente d'aiuto nel portare a termine la missione.=^=
"Per adesso come vanno le scansioni?" chiese il giovane
=^=Troppo presto per avere dei risultati, siamo arrivati solo un'ora prima di voi. Secondo l'intelligence majana non hanno abbastanza fondi per permettersi sistemi di schermatura, sono certo che li troveremo.=^=
"Si ricordi che il Comandante Osigraft collabora con loro ed era un ufficiale della Flotta Stellare quindi conoscerà sicuramente qualche trucchetto."
=^=Ancora non abbiamo prove che lui sia colluso con i terroristi, ma lo terremo a mente. Jekan chiudo!=^=
Ed anche questa era fatta. Bueller si era liberato stranamente in fretta di Strauss, contava di dover discutere per ore con lui... non poteva permettergli di rimanere sulla nave mentre loro truccavano un po' i regolamenti... e poi una presenza amica sulla Wuhan poteva sempre fare comodo.
"Bueller a Luna, hai via libera datti da fare!"
=^=Ricevuto!=^=
Flyer Bajoriano Far'Hass - Plancia
13/09/2400 - ore 05.35
"Non mi pare una cosa così semplice." disse Pejo
"È più semplice di quanto creda, o almeno lo sarebbe se avesse avuto ancora qualche uomo sul pianeta. Appena arriveremo dovremo muoverci in fretta."
"Attaccare una sede governativa per rubare dei documenti secretati, lei la considera una cosa facile?" il vecchio majano scosse la testa.
"Chi potrebbe mai pensare che qualcuno si introduca negli archivi della repubblica per rubare dei vecchi file della monarchia?"
"Già chi ci avrebbe mai pensato..." borbottò Kotar guardando il vecchio Pejo ma facendo un cenno con la testa nella direzione del vulcaniano.
"Naturalmente questo non vi eviterà la galera." Rest guardò negli occhi Pejo che lanciò un'occhiata ai suoi uomini.
"Sapevamo comunque che sarebbe finita così, magari anche peggio. Ma il suo piano ha delle opzioni migliori e ci permetterà di vendicare la nostra gente sia con Retok che con tutti gli altri colpevoli e stavolta senza versare altro sangue... con il tempo mi sono accorto che non ho più lo stomaco per farlo."
"Non posso assicurarvi che troveremo le prove che la monarchia ha dato ordine alla polizia di sedare la rivolta nel sangue, però se ci sono le troveremo lì." disse Rest guardandosi attorno ma tutti sembravano voler rischiare.
"Quello che mi preoccupa è se i miei uomini saranno in grado di fare il colpo... si insomma entrare in quella sede governativa e trovare quello che cerchiamo."
"Non sarà facile, i tuoi uomini sono per lo più contadini, non addestrati in certe cose."
"Ehi! Aspetta un attimo!"
"Zitto Kotar, ha ragione lui... però che altro possiamo fare?"
"Signore! Una nave è apparsa sui sensori." avvertì l'uomo al tattico. Pejo guardò Rest con sguardo interrogativo.
"Non so chi possano essere, ma in ogni caso non ci troveranno qui dentro. Come noi non vediamo chiaramente loro, loro non possono vedere noi." lo rassicurò il vulcaniano
"Stanno inviando messaggi su tutte le frequenze."
"Sentiamo il messaggio." ordinò Pejo avvicinandosi al monitor.
=^=Qui Capitano Ferris Bueller della USS Hope. Tenente Rest, venga fuori da lì dentro per favore, abbiamo del lavoro da fare.=^=
"Affascinante..." Rest sembrava estremamente stupito
"Come hanno fatto a trovarci?" chiese Pejo che aveva notato il volto sorpreso del vulcaniano prima che il suo ferreo autocontrollo tornasse a riportare la calma nei suoi lineamenti.
"Hanno scudi e armi offline" osservò il tattico sorpreso
"Possibile che abbiano capito il suo piano?"
"A quanto pare il mio Capitano è molto più intelligente di quanto credessi... affascinante." ripetè Rest sollevando il sopracciglio.
"L'hai già detto... che facciamo?" chiese Kotar, lui come gli altri membri dell'equipaggio sembravano molto preoccupati.
"Signor Pejo, lei si fida di me?" domandò Rest al vecchio senza nemmeno guardarlo
"A quanto pare non ho scelta... non li possiamo affrontare e minacciare di ucciderla porterebbe a ben poco."
"Apra un canale." ordinò Rest
L'addetto alle comunicazioni attese un cenno di assenso da Pejo e poi segnalò l'apertura delle comunicazioni.
"Capitano Bueller, sono estremamente sorpreso di trovarla qui." disse Rest
=^=Ci avrei scommesso... che fa di bello da queste parti?=^= le dita dell'umano tamburellavano con noncuranza sulla poltrona di comando.
"Stia tranquillo Capitano, può parlare liberamente e il suo codice morse è molto arrugginito."
=^=Già abbastanza. Quindi ha risolto il suo problema?=^=
"Non ancora, dovremmo andare su Majus IV per reperire dei documenti che potrebbero far luce sui fatti accaduti 24 anni fa."
=^=Immaginavo... beh noi siamo qui su ordine dell'ammiragliato per, cito testualmente: 'rimanere fuori dai guai', però ho preparato un piccolo aiuto per voi sul pianeta: Luna, Basta, Caytlin e Xyr sono sul pianeta in compagnia del cugino di Luna... cosa che fra parentesi non la rende molto felice.=^=
"Come ha fatto a capire che eravamo qua?"
=^=È stato un po' un azzardo e mi sarei sentito un po' idiota fra qualche minuto se non avesse risposto, ma era l'unico posto abbastanza vicino per nascondere la nave. Lei non è così sciocco da pensare di sfuggire alle rilevazioni della Wuhan rimanendo sul pianeta, quindi doveva per forza essersi nascosto per poi arrivare sul pianeta insieme alla flotta di turisti in visita per la festa della repubblica.=^=
"Ma potevo essere ancora prigioniero, come sapeva che potevo rispondere?"
=^=La conosco... e avevo fiducia nel miglior stratega della Flotta Stellare. Se qualcuno poteva ribaltare la situazione questo era lei.=^=
"La ringrazio..." borbottò quasi con un filo di voce il vulcaniano. "Credevo che lei sarebbe andato sul pianeta insieme al tenente Jones."
=^=La voglia era tanta, ma se qui c'era Xyr al posto mio, c'era la possibilità non molto remota che l'arrestasse insieme ai suoi nuovi amici. No forse esagero... la vecchia Xyr forse l'avrebbe fatto, in ogni caso non potevo farle affrontare questa scelta... lasciarla andare sul pianeta o arrestarvi tutti. Sai che lei non ama le macchie sul suo curriculum, quindi serviva qualcuno che si prendesse la responsabilità.=^=
"Quindi mi lascerà continuare la missione?"
=^=Naturalmente! L'Ammiragliato ci ha ordinato espressamente di non immischiarci nella faccenda e di limitarci a studiare minuziosamente questo affascinante ammasso di polvere e nulla. Sono solo venuto ad avvertirla che sul pianeta ha amici. Bueller chiudo!=^=
"Voi ragazzi siete spaventosi..." borbottò Pejo scuotendo la testa.
USS Hope - Plancia
13/09/2400 - ore 05.40
"Era sorpreso vero?" chiese Bueller all'indirizzo di Rodriguez
"Oh si assolutamente!" sghignazzò il capo operazioni
"Hai filmato vero?"
"Naturale! Venerdì tutti in sala mensa e proiettiamo l'intero video!"
"Non vedo l'ora! Beh che aspettate, abbiamo un mucchio di sabbia da setacciare!"