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USS HOPE - MISSIONE 01 RSS USS HOPE - Missione 01

01.04 " Ucci ucci, sento odor di Ferengucci "

di Melanne Graahn, Pubblicato il 03-03-2015

USS Hope - Sala tattica - 10 dicembre 2394 - ore 08.02


"Fatemi capire, signori. Ora non siete più sicuri che la scolaresca non fosse a bordo?"
Ferris si massaggiò le tempie con le dita, i gomiti poggiati al piano del tavolo da riunione al capo del quale era seduto.

La conversazione con il capitano Strauss non l'aveva certo aiutato a fare luce sulla grana che gli era toccata, nonostante le sue richieste di suggerimenti avessero raggiunto via via toni garbatamente disperati.
Che diamine, in quel momento avrebbe accolto con gioia persino l'improvviso arrivo di un cubo borg e la mortale lotta per la propria anima che ne sarebbe conseguita. Quale problema sarebbe potuto essere, si era detto, fare da babysitter ad una scolaresca ferengi? Un grosso problema se la scolaresca in questione scompare nel nulla prima del tuo arrivo.

Sospirò e sollevò lo sguardo sui suoi ufficiali, che sembravano infelici quanto lui nelle loro poltroncine.

"Credevo che la dottoressa Graahn lo avesse stabilito..."

Melanne si mosse a disagio, sentendosi chiamare in causa. Gettò uno sguardo circolare alla sala e si schiarì la voce. In quelle occasioni, dava sempre l'impressione di essere la candidata ad un esame.

"Tecnicamente, non l'ho stabilito. Le rilevazioni - che abbiamo eseguito seguendo le procedure standard - effettivamente hanno mostrato la presenza di tracce biologiche che tradirebbero la presenza della scolaresca a bordo. Mentre nessuna traccia è stata trovata sul latinum che, in teoria, avrebbe dovuto essere il pagamento per eventuali servizi extra. Compresi i pasti, che di solito sono considerati un servizio piuttosto fondamentale. "

"E da qui abbiamo dedotto che i ragazzini potessero non essere mai stati a bordo durante questo viaggio." annuì Ferris, con una punta di impazienza ben presto mascherata.

"Ma cosa vi ha fatto cambiare idea? Avete trovato qualche prova in senso contrario?"

Lo sguardo del capitano si spostò su Basta e Tucci, appena rientrati dallo sbarco.

"In realtà," rispose Lon lentamente, il corpo poggiato allo schienale della poltroncina e il tono di voce fermo e basso "è stata proprio l'assenza di prove contrarie ad insospettirci. Soprattutto per quanto riguarda i dati dei sensori e i video della sicurezza."

"Video? Quali video?"

"Sembra che il Daimon avesse l'abitudine di osservare il proprio equipaggio tramite un sistema di videosorveglianza. O almeno così ci ha detto un membro dell'equipaggio..." si inserì Tucci. "Sembra che il Daimon non l'avesse reso noto, ma anche che tutti lo sapessero comunque."

"Sembra una misura piuttosto logica, soprattutto per la mentalità ferengi." Il tono di Xyr era perfettamente calmo e professionale, come sempre da quando era stata nominata prima ufficiale di quel vascello. Mascherare il... disappunto per gli esiti di quelle indagini faceva parte dei suoi compiti. Ma questo non cambiava il fatto che tutto quello che avevano in mano era un bel mucchio di ipotesi, non suffragato da prove degne di questo nome. In definitiva non erano più vicini alla soluzione di quanto lo fossero due giorni prima.

"E noi li abbiamo questi video?"

Lon scosse la testa. "No, almeno per il momento."

"E allora di cosa stiamo parlando?"

Il betazoide rimase immobile sulla propria poltroncina, addossato allo schienale.

"Non possono essere così stupidi da pensare che non avremmo trovato i video di sorveglianza, da cui sarebbe immediatamente risultato chiaro che la scolaresca non è mai salita a bordo. Questo significa che si dovrebbero essere dati la pena di modificare anche i video di sorveglianza."

"Non credete che ne sarebbero stati in grado?"

"Probabilmente lo sono, ma sembra uno spreco illogico di risorse."

Rest aveva seguito l'intero dialogo senza battere ciglio, nonostante il suo cervello vulcaniano fosse impegnato nel progettare e portare avanti valutazioni e accurati riguardo ad ogni possibilità.

"Per quanto ne sappiamo non è stato richiesto alcun riscatto. Ne è stata avanzata alcuna pretesa, economica o meno. Chiunque abbia progettato l'operazione, portare la nave nel luogo del ritrovamento preoccupandosi di cancellare qualunque traccia interna o esterna al vascello tranne quelle necessarie a confermare la presenza dei ferengi a bordo, rendere inoffensivo l'equipaggio e contraffare i video di sorveglianza e le letture dei sensori...

"Le letture dei sensori non sono state contraffatte."

Tucci si inserì nella conversazione, interrompendo il collega vulcaniano. Sembrava allo stesso tempo sicuro del suo diritto di parola, quanto stupito dalla sua stessa audacia.

"E' proprio questo il punto. Una contraffazione lascia sempre qualche traccia. Le letture dei sensori non sono state contraffatte. O almeno, non lo sono state con metodi convenzionali. Se è stato effettuato un qualche genere di manomissione, vorrei davvero sapere come... è necessaria un'abilità non indifferente..." proseguì l'ufficiale scientifico. Nella sua voce era udibile una punta della gialla eccitazione mostrata a bordo della 52^ Regola "Ma c'è di più... qualcosa è stato cancellato. Stiamo lavorando per tentare di recuperare i dati."

"Se sono così abili possono aver manomesso anche i video di sorveglianza proprio perchè sapevano che li avremmo trovati." Rodriguez, rimasto silenzioso fino ad allora, aprì bocca per la prima volta. Pareva contrariato e preoccupato allo stesso tempo.

"Sì, esattamente. Eppure hanno dimenticato le tracce biologiche sul latinum e hanno sentito la necessità di cancellare una parte dei dati dei sensori" proseguì Tucci "deve esserci una motivazione. Non può essere una semplice dimenticanza."

"In ogni caso," riprese Rest, "un simile lavoro richiede un dispendio di risorse notevole. Un dispendio di risorse illogico se non giustificato da un guadagno di qualche genere."

"E non sembra che rapire un gruppo di ragazzini ferengi in gita lo sia, non è vero?" concluse Ferris, appoggiandosi a sua volta allo schienale.

"Più di una certa abilità." Melanne si morse un labbro, persa nei propri pensieri. "Se l'equipaggio non sta mentendo, chi ha preso i ragazzi si è anche preso il disturbo di cancellare o modificare i ricordi del personale, altrimenti ci avrebbero detto di essere stati abbordati o almeno di essere entrati in contatto con un'altra nave durante il viaggio. Operare sulla memoria non è un lavoro da poco."

"Ma se seguiamo questa linea di ragionamento, allora torniamo al punto di partenza. I ragazzini sono saliti a bordo e sono scomparsi, ma non abbiamo idea di dove siano finiti..."

"... e dato che non possono essere nascosti sotto una branda, devono essere stati fatti sbarcare ad un certo punto." Caytlin completò la frase di Rodriguez, un'espressione pensierosa dipinta sullo splendido viso.

"Abbiamo il piano di volo e la lista dei sistemi in cui hanno fatto tappa?"

"L'ho esaminato io stessa e non mi pare ci fosse nulla di anormale. Almeno per una scolaresca ferengi." Luna fissò lo sguardo negli occhi di Caytlin.

"Hanno seguito il piano di volo senza deviazioni. Io personalmente non avrei fatto tappa nè in un casinò nè in una stazione del consorzio minerario. Ma immagino che possa essere normale dal loro punto di vista."

"Quindi non abbiamo un bel niente in mano, allo stato attuale. Almeno finchè non riusciamo a recuperare le registrazioni dei sensori cancellate o scopriamo se l'equipaggio mente... "



USS Hope - Infermeria - 10 dicembre 2394 - ore 09.44


"Come hai fatto a convincerlo a venire a bordo e a farsi esaminare?"

Melanne non staccò gli occhi dal piccolo Daimon impegnato a sbraitare qualcosa contro una niente affatto impressionata Caytlin in un angolo appartato della sua infermeria.

L'ufficiale ferengi era stato minuziosamente esaminato dalla trill e dal suo staff alla ricerca di un qualunque segnale che indicasse un intervento volto a modificarne o cancellarne la memoria. Tutti i parametri cerebrali erano risultati perfettamente entro gli standard, così il piccolo alieno era stato affidato al consigliere per un colloquio che sembrasse quanto meno possibile un interrogatorio ma che aveva, di fatto, la stessa valenza.

I due erano stati fatti accomodare in un'area dell'infermeria attigua all'ufficio del medico capo.

Melanne e Lon, in piedi dietro alla vetrata di separazione dell'ufficio, osservavano la scena senza poter udire nulla della conversazione.

"Non mi pare proprio desideroso di collaborare..."

"No, infatti. Ma è bastato ventilare l'ipotesi di un'accusa e delle conseguenti ripercussioni finanziare per ottenere la sua attenzione."

"Immagino che i genitori non sarebbero più molto propensi ad affidare i loro figlioli a qualcuno in grado di venderli ad un rapitore."

"O di rapirli lui stesso."

Melanne si voltò a guardare il betazoide, che mantenne gli occhi neri puntati sulla scena. Il Daimon si era calmato, aveva smesso di sputacchiare ira e saliva addosso al consigliere e ripreso di malavoglia a rispondere alle sue domande.

"Credi che sarebbe in grado di farlo? Francamente non mi sembra proprio il tipo di intelletto torreggiante che è in grado di escogitare una cosa del genere."

"Escogitarlo, no... ma eseguirlo forse sì. Ma questo vale per qualunque membro dell'equipaggio."

"Sicchè immagino che dovremo esaminarli tutti..."

Lon annuì senza aggiungere altro. Non poteva percepire nulla dal ferengi, per cui avrebbe dovuto affidarsi unicamente a proprio intuito e a quello del consigliere.

Ciò che emanava da lei era una calma come il mare del suo pianeta, venato dai raggi di un sole aperto e vitale. Un'impronta che rimaneva impressa come una luce forte dopo che si sono chiusi gli occhi. Il ferengi, con il suo cervello quadrilobato, era semplicemente uno spazio nero.

Il colloquio ebbe termine, riportando l'attenzione dei due spettatori al consigliere e al loro ospite. Entrambi si alzarono e Lon imboccò la porta dell'ufficio raggiungendo il ferengi che avrebbe scortato nuovamente in sala teletrasporto. Non aggiunse altro.

Caytlin raggiunse Melanne in ufficio. Le due donne si osservavano.

Il consigliere poteva percepire anche senza poteri empatici la diffidenza dell'altra. Nonostante mantenessero sempre toni civili e professionali, persino amichevoli, la cosa non era esattamente un mistero. Si era riproposta di indagare in merito. Le sembrava di intuire che l'antipatia della trill nei suoi confronti non dipendesse dalla sua persona nello specifico, ma da qualche altro fattore che ancora non aveva identificato.

"Non posso esserne sicura al centro per cento, naturalmente, ma credo che nessuno abbia agito sulla sua memoria, nemmeno con l'ipnosi o altre tecniche del genere."

"Secondo te, sta mentendo, allora?"

Il consigliere rimase in silenzio qualche istante, soppesando la risposta e valutando gli esiti del colloquio."

"No, non credo. A mio parere, non è implicato nel rapimento. Non sa davvero cosa sia accaduto. E' stato aggredito da qualcuno e si è svegliato legato e imbavagliato, rinchiuso nel suo ufficio."

"Non sa nulla nemmeno della cancellazione dei file dei sensori?"

"No, sembra di no."

"Potrebbe essere stato un membro del suo equipaggio..."

"Da cosa lo deduci?"

Melanne incrociò le braccia e osservò la collega.

"Se non c'è traccia di una terza parte, chi altro potrebbe essere stato?"