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USS HOPE - MISSIONE 01 RSS USS HOPE - Missione 01

01.10 " Dividiamoci "

di Ferris Bueller, Pubblicato il 10-06-2015

USS Hope - Aula 4 Ponte 3 - 11 dicembre 2394 - ore 15.25


Cinque minuti, ancora cinque interminabili minuti. Maledettissimi regolamenti.
Aveva cercato in tutti i modi di far capire a quegli stupidi graduati, quanto la situazione lo stava mettendo in agitazione. Era riuscito, grazie alle incredibili doti di raggiro di Rodriguez, a tenersi almeno aggiornato sugli eventi, ma non a mettersi in comunicazione con Xyr o con altri membri del suo staff. Dannate regole!

Ancora un minuto e tutto sarebbe finito.

Come un centometrista il Guardiamarina Ferris Bueller era pronto alla sua postazione. L'orologio digitale scandiva i secondi con una tale lentezza che da farli sembrare delle ore.
Aveva terminato da almeno mezz'ora, ma nonostante questo, era dovuto rimanere lì dentro a causa di quei dannati regolamenti.
Quattro ore! Chiuso in una stanza per quattro stramaledettissime ore! Con il professor Swanson di "Diritto Diplomatico" oltretutto! Nessuno era ligio alle regole come lui!
A chi diavolo era venuto in mente di far dare un pre-esame di "Diritto Diplomatico" dopo pochi giorni dalla partenza? La scusa 'Andrai là fuori ragazzo mio, e non vogliamo che scateni una guerra perché non conosci le basi della diplomazia!', non sembrava molto valida in un momento come quello.

4...
3...
2...
1...

"Bueller a plancia!" il Capitano Ferris Bueller scattò come un fulmine verso il turbo ascensore, uscendo senza nemmeno salutare, l'ologramma del suo professore.
=^=Capitano era l'ora!=^= se non conosceva così bene Xyr avrebbe detto che nella sua voce c'era un lieve accenno di sollievo =^=Com'è andato l'esame?=^=
"Numero Uno le pare il momento?" mentre parlava camminava avanti e indietro nel turbo ascensore come una tigre in gabbia. Quattro ore di esame, con nessuna possibilità di comunicare con i suoi proprio quando c'era più bisogno. "Voglio Basta, Rodriguez e lei in sala tattica!" le porte si aprirono su una plancia in pieno fermento "Adesso!" ruggì a tutti appena le porte si aprirono.

I tre nominati scattarono come un sol uomo verso la sala attigua senza smettere di comunicare e ricevere ordini. Se la situazione non fosse stata così concitata avrebbe avuto il tempo di ammirarli.

"Signor Basta! Come diavolo hanno fatto a portarsi via tredici membri dell'equipaggio. Posso capire il nostro Consigliere che si trovava già su quella nave, ma lei ha permesso a dei ferengi di salire a bordo e rapire tredici dei nostri!" esclamò entrando anche lui nell'ufficio.

Rosso incandescente. Nessun altro colore. Solo rabbia.

"Signore non so che dirle. Nessun video di sicurezza ha mostrato dei ferengi a bordo, e il signor Doohan è chiaramente visibile in un video mentre gira attorno ad una colonna per digitare qualcosa alla sua console, ma a quella console non c'è mai arrivato." Il capo della sicurezza fece rapporto con la sua consueta voce priva di emozioni.

Macchie di grigio si nutrono del rosso incandescente. Dubbio. Il dubbio inizia a calmare la rabbia per poter ragionare più lucidamente.

"E gli altri?"
"Stessa cosa con gli altri dodici. Entrano nei turbo ascensori e scompaiono, passano da una porta e scompaiono." commentò Xyr frustrata dalla situazione.
=^=Qui c'è sotto qualcosa ragazzi, date retta a me! E' un complotto della stessa Federazione!=^= la faccia dagli occhi pallati di Strauss apparve su uno dei monitor.
"Non adesso Strauss!" ringhiò Bueller all'indirizzo del folle barista/capitano. Rodriguez poggiò una mano sul braccio di Ferris facendogli segno di calmarsi.
=^=Tracce di teletrasporto? Fratture della realtà? Distorsioni spazio temporali?=^= continuò l'uomo imperterrito.
"Nessuna Capitano!" rispose prontamente l'andoriana.
=^=Come ho detto c'è sotto qualcosa. Non vi fidate degli alti papaveri!=^= lo schermo si spense.
"Lo butto fuori da un portello!" Ferris inspirò profondamente e dopo aver trattenuto il fiato per alcuni attimi, lo rilasciò lentamente.
"Signor Basta, mi scusi per la sfuriata di poco prima. Essere costretto a dare l'esame e lasciarvi da soli in un momento come questo mi ha fatto imbestialire." il capo della sicurezza si limitò ad un cenno del capo.
"Ce la siamo cavata anche senza di lei..." commentò in automatico Xyr. Pentendosi subito dopo di averlo detto. Cavata? Dopotutto era sotto il suo comando che quegli ufficiali erano stati rapiti.
"Non ho mai avuto dubbi sulle vostre capacità." Xyr rimase basita per quel complimento che non si aspettava di ricevere. Nonostante tutta al sua animosità nei confronti del suo avversario, doveva ammettere che Bueller aveva una buona dose di leadership. Riusciva a guadagnarsi le simpatie della gente in maniera naturale.

"Ditemi tutto..." Il rapporto andò avanti per una buona mezz'ora. Fu messo a conoscenza di tutti i fatti salienti e della comunicazione da parte dell'alto comando sulla posizione dei rapiti.
"Fra quanto sarà pronta la flotta di intervento? Diavolo dieci navi non credevo arrivassero a tanto per noi..."
"Saranno pronti tra venti ore e non erano lì per noi, la flotta era già in posizione per attaccare quella roccaforte. Noi siamo solo un incentivo a fare in fretta."
"Troppe venti ore. I nostri hanno bisogno di noi adesso!" ringhiò di nuovo Ferris.
"Un modo ci sarebbe..." la voce di Rodriguez grondava falsa noncuranza.



Badlands, Asteroide X-ALPHA-827 - 11 dicembre 2394 - ore 16.06


"Signor Doohan come si sente?" il giovane capo ingegnere era sdraiato a terra con la testa appoggiata alle gambe del consigliere Caytlin. I suoi occhi si aprirono di scatto e iniziarono a scandagliare l'ambiente come se fossero sofisticati sensori.
"Cos'è successo?" chiese alzandosi lentamente dalla sua posizione.
"Ha rischiato di farsi ammazzare per difendere gli altri. Ma come siete stati rapiti? Nessuno degli altri ha saputo dirmelo."
"Non ne ho idea. Un attimo prima ero in sala motori, un attimo dopo mi ritrovo sulla nave ferengi... e ora mi risveglio in una gabbia. Forse dovrebbe essere lei a dirmi cosa è successo."
"Ero riuscita a scoprire chi era stato a drogare l'equipaggio. La Hope doveva riportarmi a bordo ma Rescjak, il secondo ufficiale scientifico, ha fatto prima la sua mossa. Mi ha stordito con la sua frusta elettrica, la stessa che hanno usato anche su di lei. Quando ho ripreso i sensi Rescjak dava ordini a destra e sinistra, perfino il Daimon Bord, seppur riluttante, sembrava eseguirli. E' strano... strano e frustrante."
"Cosa?"
"Le mie prime valutazioni psicologiche sull'equipaggio avevano dato dei risultati piuttosto diversi. Sembravano i classici ferengi. Infidi sì, ma così scaltri da nascondermi quello che volevano fare assolutamente no!"
"Ritiene che anche i ragazzini siano prigionieri qui?"
"A questo punto non saprei cosa risponderle, ma lo scoprirò."
"E come conta di fare?" il consigliere della USS Hope si alzò in piedi mostrando il suo abito succinto da ragazza dabo. Il suo corpo sensuale risaltava ancora di più grazie al tessuto trasparente dai colori cangianti che la fasciava. La stoica riservatezza del capo ingegnere ebbe per un attimo un tentennamento.
"Troverò un modo..." rispose languida Caytlin facendogli l'occhiolino.



Hangar navette - USS HOPE - 11 dicembre 2394 - ore 16.15


"Pronti?" Luna guardò il gruppo che, tolta la divisa della flotta e indossati abiti civili, si stava preparando a commettere il peggior errore della loro vita. Almeno secondo Xyr e Rest che avevano in tutti i modi cercato di dissuadere l'away team.
"Basta? Rodriguez?" chiese Ferris nascondendo il phaser nello stivale. Il primo si limitò a fare un cenno affermativo con la testa, il secondo sembrava contento come una pasqua di infilarsi in quel guaio.
"Batav mi ha appena comunicato i codici di riconoscimento. Sapevo che quel ciccione tellarite ci poteva far entrare!"
"Bene. Numero Uno lascio a lei il comando, sa quello che deve fare." Xyr assentì nonostante le decisioni prese andassero contro qualsiasi regolamento della Flotta Stellare. Lei stessa avrebbe potuto elencare, codice per codice, comma per comma, il perchè quel piano avrebbe potuto portarli tutti alla corte marziale.
"Si Capitano. Comunicherò all'Ammiraglio Lennox che non ci sentiamo in grado di affrontare la situazione e che potremmo essere solo d'intralcio in caso di guai. Ci ritireremo fino alla stazione mineraria nei pressi del pianeta Temecklia, pronti comunque ad intervenire in caso di necessità. Seguiremo la rotta della 52a Regola a ritroso da qui. Arriveremo prima al casinò e vedremo se quelle pesti ferengi si sono nascoste lì." Nonostante conoscesse i rischi per la sua carriera si rese conto che non riusciva ad abbandonare la missione. Qualcosa dentro di lei le imponeva di salvare quei tredici uomini che erano sotto la sua responsabilità e soprattutto di ritrovare quei maledetti ragazzini che tanti guai stavano causando a tutti loro.

"Bene. In bocca a lupo, Numero Uno! Doc lei è pronta?" La dottoressa Graahn sembrava un pesce fuor d'acqua senza la sua divisa. Appoggiato alla spalla aveva uno zaino tattico contenente tutto quello che aveva ritenuto necessario portare con se.

"Sono pronta capitano!" Come diavolo le era venuto in mente di offrirsi volontaria? Lasciare la sicurezza della sua infermeria e buttarsi nella mischia! Meno male che Lon era lì con lei, la sua calma era come un ancora che mitigava alcune delle sue insicurezze. Non tutte ma almeno alcune.

"Doc è uno schianto!" commentò Luna affacciata al portellone del suo velivolo personale. Malenne, con un paio di pantaloni pieni di tasche in stile militare e aderenti nei punti giusti, una maglietta nera con scritto 'le mezze-klingon lo fanno meglio' prestata dal timoniere, aveva l'aspetto di un contrabbandiere. Un contrabbandiere estremamente imbarazzato al momento.

Dopo pochi minuti la IKS Akesh si alzò agilmente in volo, uscendo con grazia dall'hangar della Hope. Un attimo dopo la nave di classe Miranda saltò in curvatura.
"Bene Luna portaci in quell'inferno!" commentò Ferris.

Giallo intenso della gioia. Scintille rosso fuoco della determinazione. Verde pastello del divertimento infantile mischiato al blu dell'incuranza... questi due sono pazzi.



USS HOPE - Plancia - 11 dicembre 2394 - ore 18.35


"Xyr chiudo!" terminò l'andoriana lasciandosi andare sulla poltrona. Per essere un primo ufficiale, in questi giorni aveva ricoperto il ruolo di Capitano anche troppo. Aveva mentito ad un ammiraglio, perso tredici colleghi e smarrito il bersaglio della sua missione. Eppure Bueller non le aveva mai fatto pesare la cosa, anzi si comportava come se fosse sua la colpa. Xyr colpì il bracciolo della poltrona con un moto di stizza. Sicuramente aveva un piano per metterla in cattiva luce, ma per ora c'era niente che potesse fare.

"Capitano?"
"Mi dica signor Rest..."
"Dieci minuti all'arrivo presso la stazione di rifornimento. Il casinò si trova al suo interno... come intende procedere?"
"Xyr a sala macchine!"
=^=Qui Tucci! Io e l'ingegnere in seconda Peterson siamo riusciti a provocare qualche piccolo guasto come da lei richiesto. Il tutto può essere bypassato in caso di necessità.=^=
"Ottimo lavoro signor Tucci. Ci troviamo in sala teletrasporto 2! Chiudo!"

"La stazione ci sta contattando." Avvertì l'addetto alle comunicazioni.
"Sullo schermo."
=^=Qui stazione di rifornimento Temistocle. Come possiamo aiutarvi?=^= la voce femminile aveva un tono di benvenuto uguale a qualsiasi altra addetta di qualsiasi altra stazione della galassia.
"Qui nave scuola federale Hope. Abbiamo riscontrato qualche piccola avaria ai motori. Niente di grave, ma volevamo verificare prima di continuare il viaggio. Chiedo il permesso di attraccare e la possibilità di far scendere l'equipaggio a piccoli gruppi per qualche ora di franchigia in attesa delle riparazioni!"
=^=Permesso accordato, vi diamo il benvenuto alla stazione. Con l'occasione vi invito a visitare il Casinò Royale e il centro di massaggi Pengo! Inoltre per le prossime...=^= anche le informazioni commerciali erano comuni nelle stazioni non federali. Xyr fece cenno all'addetto alle comunicazioni di togliere l'audio.

Si alzò dalla poltrona mentre alcuni uomini entravano in plancia e davano il cambio ai pochi rimasti del turno alfa. Il suo sostituto era un vulcaniano che ricopriva normalmente il ruolo di capitano durante il turno beta. Fortunatamente era un tipo accondiscendente e non aveva opposto obiezioni al piano suo e di Ferris.

"Le lascio la plancia. Rest andiamo!" I due si riunirono presto a Tucci in sala teletrasporto e insieme ad altri due membri della sicurezza sbarcarono sulla stazione di rifornimento.



Badlands, Asteroide X-ALPHA-827 - 11 dicembre 2394 - ore 19.35


"Fin qui tutto bene." Commentò Ferris dopo essere sceso insieme all'away team dalla navetta di Luna. La fortuna e l'abile dialettica di Rodriguez erano stati determinanti per trovare un approdo interno alla stazione.
"Guardate lì! La 52° Regola" Luna indicò la nave posta in un approdo non molto distante dal loro, un ulteriore conferma ai dati che avevano.
"Andiamo a cercare i nostri!" si mossero tutti come un unico uomo. Inconsciamente si posero a protezione della dottoressa disponendosi attorno a lei come delle guardie del corpo. Bueller e Luna erano davanti a tutti, come due giovani lupi che si trattenevano a stento. Basta si teneva molto vicino alla Graahm scrutando la folla in cerca di possibili minacce. Rodriguez toccava qualsiasi oggetto gli capitasse a tiro, ne valutava il valore, quando avrebbe potuto guadagnarci e se era possibile sgraffignarlo senza rimetterci la pelle.
L'asteroide era cavo con strutture rinforzate che reggevano interi piani, quasi tutti aperti, collegati fra loro da ponti sospesi e scale. Data la scarsa gravità non era raro notare gente che saltava da un piano planando su quello successivo con leggerezza. Attorno a loro la peggiore feccia dell'universo faceva affari.

"Dobbiamo arrivare alla zona dove vendono gli schiavi. Secondo voi da che parte è?" chiese Ferris guardando in alto alla ricerca di un qualcosa che gli facesse capire quale direzione prendere.
"Ci penso io..." commentò laconico Basta avvicinandosi ad un trill dalla faccia sfregiata. Il gruppo vide il capo della sicurezza piegarsi verso l'orecchio del suo interlocutore e dirgli qualcosa. Questi in cambio gli diede una spinta per farlo allontanare.
La mano di Lon si mosse rapida come un serpente colpendo con violenza lo stomaco del suo avversario che si piegò in due. Il betazoide lo afferrò per i capelli unti e tornò a parlargli all'orecchio. Il trill, non volendo ripetere l'esperienza indicò una piattaforma posta nella parte nord.
Il gruppo si mosse di nuovo passando in mezzo a naausicani puzzolenti e glaciali breen. Alla fine, riuscirono a raggiungere il loro obiettivo, ma rimasero delusi. Il piano era quello giusto, ma oltre ad una discreta folla di energumeni sudati, conteneva solo un grande palco su cui un banditore benzita mostrava la merce. Al momento la merce erano i ferengi della 52a regola.

"Questa poi..." esclamò sorpreso Ferris.
"Giustizia divina!" sorrise di rimando Luna mettendo un braccio sulla spalla della dottoressa.
"Signor Jones, la prossima volta che viene a prendere un analgesico in infermeria, la stordisco e le amputo quel braccio!" commentò Melanne con tono noncurante. Basta, dietro di loro, mostrò per un attimo un pallido sorriso che subito fu ingoiato dalla sua imperturbabilità.

"Il mio istinto mi dice che li tengono lì!" intervenne Rodriguez indicando un piccolo magazzino posto ad un livello sotto il piano in cui si trovavano.
"Cosa te lo fa pensare?" chiese il giovane capitano cercando di individuare un particolare che potesse avvallare la supposizione del capo operazioni.
"Prima di tutto è il solo luogo chiuso in zona e visto come la gente salta da un piano all'altro credo che sia l'unico modo per non farsi sfuggire i prigionieri. Seconda cosa ci sono due guardie naausicane alla porta che non fanno avvicinare nessuno. Terzo, me lo dice tricorder che ho fregato al tipo laggiù. Quello è l'unico luogo nell'asteroide con una fonte di vita Risiana."
"Bastava il punto tre!" commentò Luna battendo 'il cinque' al capo operazioni.
"Ottimo lavoro! Signor Rodriguez ci serve una via di fuga. Non entreremo mai tutti sull'Akesh. Ci troviamo all'approdo si sbrighi." Il capo operazioni sparì nella folla.
"Dottoressa rimanga con Luna. State pronte ad entrare appena avremo steso le guardie." Dopo un cenno affermativo Ferris e Lon scesero la prima rampa di scale che portava al piano sottostante. Le due guardie notarono l'arrivo dei due giovani e si guardarono attorno alla ricerca di eventuali altri intrusi.

"Mi raccomando Signor Basta, rapidi e decisi..." sussurrò al suo compagno quando ormai erano a metà percorso lungo il ponte sospeso.
"Ti dico di no! Sono certo che non era da questa parte, ci scommetto la mia stramaledetta paga!" sbraitò il capitano all'indirizzo del capo della sicurezza. "Guarda chiediamolo a loro! Scusate è questo il livello 25?"
"Si..." grugnì il naausicano incrociando le braccia al petto.
"Ah!" Ferris rimase un attimo basito per aver azzeccato ma scosse le spalle "Vabbeh fa niente ho perso la paga!" e mollò un cazzotto in pieno volto all'energumeno.

Il naausicano non si scompose minimamente, come se il pugno fosse solo il tocco di una piuma.

"Merda che male!" esclamò invece il giovane massaggiandosi le nocche doloranti. Due mani enormi lo afferrarono per il bavero del giubbotto sollevandolo di almeno un metro da terra. "Scommetto che a Kirk queste cose non capitavano!" commentò stampando una ginocchiata sotto il mento dell'essere che lo lasciò andare.
Con un grido e una breve rincorsa abbracciò la vita del suo avversario e si lanciò insieme a lui contro il muro della struttura. Per un attimo sembrò che la cosa sortisse un minimo effetto ma il naasicano se lo scrollò di dosso rimettendosi in posizione eretta.
"Ma che sei fatto di mattoni?" tre colpi al ventre e un uppercut al mento non sortirono migliore effetto. "Ah! Al diavolo le buone maniere!" esclamò, abbassandosi per evitare un gancio destro delle dimensioni di un camion. Un attimo dopo l'arma nello stivale fece la sua comparsa. Il naausicano si afflosciò come un castello di carte. Il giovane capitano si guardò attorno per vedere come se la cavava il capo della sicurezza, ma quest'ultimo stava già trascinando il suo avversario al riparo del muro per evitare che venisse visto dall'alto.
"A lui è bastato un solo pugno." commentò Luna avvicinandosi all'amico. "La prossima volta andiamo io e lui a fare il lavoro da uomini!"
"Ma se ti ho salvato almeno tre volte in altrettante risse!"
"Basta voi due..." intervenne la Graahn prima che il battibecco diventasse troppo rumoroso. Anche se a dire il vero il vociare della gente era già ad un livello elevato.
"Bene, armi in pugno e pronti ad entrare. Stordite tutto quello che non è chiuso in una gabbia. Al mio tre! Uno..."

La porta del magazzino si aprì e l'inconfondibile capigliatura rossa di Caytlin apparve sulla soglia.

"Perchè ci avete messo così tanto?" commentò la bella risiana aprendo del tutto la porta e mostrando due prigionieri, probabilmente umani, legati e imbavagliati. Il resto degli uomini della Hope era libero e armato seppur con mezzi di fortuna.
"C'era traffico... bel vestito." commentò Ferris deglutendo. Un "Caspita!" di Luna gli fece eco.
"Portateli dentro!" commentò lei ridendo e facendosi da parte.

Dopo pochi minuti anche i naasicani erano stati legati e imbavagliati e poi chiusi insieme agli altri in una delle gabbie. La dottoressa era passata da tutti per controllare le condizioni dei rapiti ma non aveva riscontrato grossi danni a parte un paio di costole rotte e una spalla lussata.

"Fortunatamente non ci sono feriti gravi, possono tutti camminare."
"Grazie per essere venuta Melanne!" il consigliere sorrise alla dottoressa che ebbe un attimo di tentennamento e poi arrossì.
"Era mio dovere." Commentò burbera.
"Bene signori, la nave ci aspetta all'approdo. Muoviamoci in piccoli gruppi distanti non più di tre metri. La fuori c'è una bolgia infernale." ordinò Ferris posizionandosi vicino alla porta.

Due potenti colpi infransero la calma del magazzino. Qualcuno stava picchiando con violenza contro la porta.

"Ok! Piano B" esclamò di conseguenza il giovane.
"Da quando abbiamo il piano B?" chiese Luna mentre insieme ad alcuni dei rapiti spostava una delle gabbie contro la porta.
=^=Rodriguez a Capitano Bueller!=^=
"Visto? Ecco il piano B! Signor Rodriguez che piacere sentirla. Abbiamo un piccolo problema con i locali!"
=^=Ci penso io. Rimanete immobili!=^=
"Dice che ci pensa lui..." commentò Ferris rivoltò al suo timoniere con un'alzata di spalle.

Tutti gli uomini della Hope si ritrovarono nella stiva di carico della 52a regola. Niente sensazione di teletrasporto o luci. Un attimo prima erano nel magazzino e un attimo dopo sulla nave.
"Che diavolo!?" esclamò Luna guardandosi intorno.
"Nonononono! Cazzo!" Rodriguez cercava di spengere un principio d'incendio da uno strano congegno dall'aspetto alieno che si trovava al centro della stiva. A nulla valsero i suoi sforzi, dopo poco le luci dell'oggetto si spensero con uno sfrigolio. "Che sfortuna! Quel coso valeva una fortuna!" commentò dando un calcio alla console.
"Che cos'è questa cosa!" Esclamò l'ingegnere capo. L'evento a cui aveva assistito lo aveva scosso più di quanto si aspettasse.
"Teletrasporto istantaneo a curvatura spaziale." rispose Rodriguez "O meglio era... troppo carico mi sa."
"Come scusi?" Chiese ancora il giovane ingegnere cercando di recuperare il suo equilibrio interiore.
"A quanto ho capito è un dispositivo di teletrasporto che invece di inviare una persona in forma di energia da un punto ad un altro, piega lo spazio di arrivo fino a congiungersi con quello di partenza. Il soggetto viene istantaneamente portato nel punto di arrivo senza essere dematerializzato. Ero un po' di fretta e non ho chiesto maggiori informazioni a Rescjak quando l'ho trovato qui che cercava di scappare. E' lui che ha venduto i suoi commilitoni."
"Ma non è possibile? Scentificamente questa cosa è assurda!" l'equilibrio interiore di Doohan andò di nuovo a farsi benedire.
"E' lei il capo ingegnere, se dice che non è possibile ci credo..." commentò disinteressandosi alla discussione "Capitano qui fuori ci aspetta uno shuttle di tipo 5. E' l'unica cosa che ho trovato al giusto prezzo."
"E con cosa l'hai pagato di grazia?" chiese Ferris
"Ho venduto la nave!" rispose il capo osservazioni con un'alzata di spalle.
"Cosa?" il ringhio del timoniere della Hope raggelò tutti i presenti.
"Calma bellezza! Non la tua nave... QUESTA nave!" Luna grugnì soddisfatta.
"Ma se non è nemmeno tua!" esclamò il capitano sollevando le mani al cielo.
"Per questo ritengo che sia il caso di andarcene in fretta!"



Badlands, IKS Akesh - 11 dicembre 2394 - ore 19.58


"Perchè non abbiamo preso la 52a regola?" chiese Ferris mentre cercava di districarsi dalla folla di gente stipata sullo sparviero, che seppur a massimo carico era sempre meno pieno della navetta di tipo 5 che li stava precedendo.
"Troppo tardi. L'avevo già sabotata quando mi sono reso conto che su quella nave c'era un vero gioiello! Peccato sia stato saldato alla nave altrimenti potevamo lasciare Doohan e portare il teletrasporto al posto suo." rispose il capo operazioni.
"Adesso almeno si spiega come hanno fatto i nostri a sparire dalla Hope senza lasciare tracce di teletrasporto. Ma è davvero possibile che quel coso pieghi lo spazio?"
"Ha funzionato mi pare..."
"Beh quando la flotta arriverà lo prenderanno in consegna. Tanto quella nave non andrà da nessuna parte." Commentò Luna dalla postazione di guida.
"Mmmmh..."
"Cosa! Che c'è ancora?" chiese Ferris ormai esausto.
"Ho pensato di fare cosa gradita al contingente in arrivo sabotando la nave ferengi in modo che emetta un fortissimo impulso elettromagnetico. Brucerà ogni circuito nel raggio di chilometri, soprattutto i sistemi difensivi del covo. Purtroppo dopo quello che le ho combinato della 52a Regola rimarrà ben poco d'intatto."
"Va bene... sarà difficile spiegarlo ai superiori ma almeno siamo tutti vivi."
"Adesso cosa facciamo Capitano?" chiese Rodriguez distendendosi per quanto possibile sulla sua poltroncina.
"Adesso andiamo a cercare altri guai! Dì al signor Basta di far muovere quella carretta, voglio esserci quando Xyr prende a calci quei ragazzini!"