USS Hope - Sala tattica - 9 dicembre 2394 - Ore 11:00
"Per cortesia signor Basta, me lo ripeta ancora una volta... come abbiamo fatto a perdere un'intera scolaresca ferengi?" Bueller era seduto al vertice del tavolo delle riunioni con la testa fra le mani.
"Tecnicamente non ce li siamo persi noi..." precisò il betazoide con quel suo tono piatto "La nave, al rendez vous, era praticamente vuota. I membri dell'equipaggio erano stati storditi, legati e rinchiusi in una saletta attigua alla plancia."
"Ha scoperto qualcosa? Si ricordavano da chi o da che cosa erano stati attaccati?" il capo della sicurezza rispose con un diniego non verbale e solo dopo che il primo ufficiale lo riprese si decise a borbottare un secco "No".
"Signor Xyr cosa ne pensa? C'è qualche possibilità che ce ne possiamo lavare le mani?" chiese Ferris speranzoso.
"La '52a Regola', la nave del capitano Tuaq, trasportava venticinque giovani ferengi di circa quattordici anni in uno scambio culturale con la federazione organizzato dal Grande Nagus e l'Ammiraglio Lennox..."
"Ti pareva che non centrasse lei?" la interruppe Rodriguez guadagnandosi un'occhiataccia di ammonimento.
"Secondo gli accordi, articolo 25 bis, siamo tenuti a scortare gli occupanti durante tutto il periodo dello scambio!"
"Mi scusi, ha letto persino gli accordi dello scambio culturale?" chiese Caytlin sorpresa
"Naturale!" ribattè l'andoriana mentre accanto a lei il Capitano scuoteva la testa rassegnato.
"Vorrei far notare" commentò Rest "che gli accordi, compilati dallo stesso Nagus, parlano espressamente di scortare gli occupanti. Non la nave, gli occupanti." Le orecchie di tutti si drizzarono immediatamente.
"Possibile che sia un errore non voluto?" chiese Rodriguez
"Dubito che i ferengi facciano un simile errore signor Rodriguez!" rispose freddo il vulcaniano.
Tutti si guardarono negli occhi, come se si aspettassero di ricevere l'illuminazione. Ferris aveva una voglia matta di chiedere se qualcuno aveva qualche idea, ma in qualità di capitano si sentiva un po' imbarazzato a chiedere aiuto dopo appena sette giorni di viaggio e all'inizio della sua prima missione.
"Signor Tucci - chiese quando la pausa riflessiva iniziava a durare troppo a lungo - tracce di presenza di altre navi?"
"Nessuna Capitano, o meglio, nessuna che possa essere partita di lì da poco tempo. Questa zona è molto trafficata quindi ci sono tracce di curvatura ovunque, ma sono tutte più vecchie di tre giorni. I nostri ospiti invece sono spariti non più di ventiquattro ore fa."
"Secondo il protocollo è necessario fare immediatamente rapporto alla Flotta e attendere ulteriori istruzioni." commento il primo ufficiale.
"Non così in fretta!" la bloccò Ferris che non aveva nessuna intenzione di mollare "Signori, mancano due ore alla fine del nostro turno e l'inizio dei corsi, nella prossima ora voglio che verifichiate qualsiasi possibilità vi passi per la testa, se non troviamo niente faremo rapporto alla flotta. Andate!" tutti si alzarono velocemente ma Ferris bloccò il suo primo ufficiale "Rimanga un attimo Numero Uno."
Mentre gli ufficiali sciamavano fuori dalla sala tattica, Ferris sentiva lo sguardo della sua 'compagna' bruciargli la schiena come un laser. Trasse un profondo respiro e si girò.
"Signor Xyr, so che preferirebbe fare immediatamente rapporto alla flotta ma parliamoci chiaro, è la nostra prima missione e sta già andando tutto a rotoli ancora prima di iniziare. Spero che non incolpi me anche per questo!"
L'andoriana lo fissò intensamente come a cercare una qualche motivazione per la quale potesse ritenerlo responsabile ma, purtroppo, non ne trovò nemmeno una.
"Numero Uno?!" esclamò il capitano con tono allarmato "Andiamo io non ho fatto niente!"
"No, è vero..." ammise lei con tono dispiaciuto "Quindi cosa intende fare?"
"Vorrei avere qualcosa di più di un 'abbiamo perso i ragazzini' prima di chiamare a casa!"
"Forse ha ragione..." ammise lei, dopotutto la situazione non andava certo a suo vantaggio. "Bene metterò tutti in moto e troveremo qualcosa di valido! Lei cosa conta di fare?"
Ferris avrebbe voluto evitarlo ma purtroppo c'era poco da fare "Andrò a chiedere consiglio..." ammise.
"Al Capitano Strauss?" chiese un po' allarmata.
"Questo è quello che passa il convento. Certo che quel tipo è strano vero?" i due si guardarono e per la prima volta si trovarono d'accordo.
USS Hope - Bar - 9 dicembre 2394 - Ore 11:15
"Cap... Signor Strauss?" Ferris entrò nel piccolo bar sbirciando verso il bancone alla ricerca dell'unico vero capitano della nave, ma dell'uomo non c'era nessuna traccia. Si guardò un po' attorno cercando fra i tavoli e alla fine, credendolo vuoto, si girò per uscire. Nicholas Strauss era lì, in piedi, dietro di lui. Con quel suo cipiglio sospettoso di chi non si fida di niente e di nessuno.
"Oddio!" esclamò il giovane saltando indietro "Mi ha spaventato!"
"Male! Un capitano non deve spaventarsi per niente e nessuno!" commentò lui "Deve avere occhi ovunque!"
"Si si certo... Ha seguito la situazione?" chiese Ferris riferendosi all'apparato di collegamento con la plancia e le varie sale operative grazie al quale Strauss poteva tenersi aggiornato su tutto quello che succedeva e, in caso di emergenza, prendere il controllo della situazione dando ordini immediati.
"Si signor Bueller e la cosa puzza alquanto!" esclamò lui sollevando il dito indice in aria e alzando il sopracciglio "Ferengi che si perdono? Ah! Assurdo! Questo è un complotto!"
Il facente funzioni di barista agguantò il capitano per la manica trascinandolo con se verso la postazione di ascolto. Una serie di dati scorrevano sui monitor che erano normalmente nascosti dietro la parete delle bevande.
"Primo! Come ha fatto notare il signor Rest, gli accordi dicono espressamente che dobbiamo occuparci di scortare gli occupanti della nave e non la nave stessa. Secondo! L'equipaggio della nave ferengi è stato tramortito, legato e rinchiuso in una stanza in plancia, perchè? Perchè non ucciderli o lasciarli semplicemente a terra dove si trovavano. Terzo! Nessuna nave sembra essersi avvicinata a questa zona da meno di tre giorni." fece una pausa guardando il giovane che non sapeva più cosa dire, Strauss sollevò il sopracciglio e il dito esclamando "E' un complotto!"
Ferris si portò le mani alle tempie iniziando a massaggiarle con le dita. Perchè non c'era niente di facile?