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LA NASCITA DI UN PIRATA - PARTE III di Paolo Maroncelli
27 novembre 2003

    Data stellare: 57007.2
    Data terrestre: 03.01.2380
    Ore: 15.00
    Luogo: Settore 3-2-8, Quadrante Beta

    < Un anno dopo >

    Tutto sommato, la "Korelin" non era una brutta nave. Traformare un veicolo di servizio per il trasporto del personale di manutenzione in una.......casa......era stato quasi divertente, e sia Yoman che Cantra, ripresasi in fretta da quello che in realta' era stato un collasso respiratorio, avevano affrontato con lo spirito giusto una vita tutta nuova che si schiudeva di fronte a loro.

    I primi trenta giorni di liberta' erano stati un vero inferno, e i due fuggitivi avevano fatto di tutto per allontanarsi il piu' possibile dalla colonia e dai Federali che, presumibilmente, gli avrebbero dato tenacemente la caccia.
    Il solo fatto che la navetta fosse in grado di affrontare viaggi interstellari aveva del miracoloso, e aveva concesso a Yoman e Cantra un futuro si' nebuloso, ma potenzialmente migliore di quanto avrebbero immaginato solo qualche mese prima.

    Viaggiare ed evitare ogni contatto con le autorita', qualunque esse fossero: questa era la consegna che i due si erano imposti di rispettare rigorosamente.

    Il tempo era passato. Le cose erano cambiate. La loro nuova vita imponeva necessita' imprescindibili: cibo, carburante e pezzi di ricambio per la nave, informazioni, mappe stellari; perseguire nell'isolamento era impossibile.
    Yoman e Cantra visitarono un gran numero di pianeti, conobbero una quantita' impressionante di individui, e impararono presto a discernere gli amici dai nemici.
    Attraversarono in lungo e in largo tutti i sistemi indipendenti che le mappe stellari a loro disposizione riportavano, ed evitarono categoricamente qualunque contatto che potesse essere correlato anche indirettamente con la Flotta Stellare o la Federazione Unita dei Pianeti.

    Dopo un anno, Yoman e Cantra avevano acquisito una padronanza sufficiente per permettergli di sopravvivere nello spazio.
    Per questo motivo ora potevano permettersi di affrontare una traversata nei territori periferici in spazio Klingon, riducendo di due settimane il tempo richiesto per raggiungere il sistema indipendente di Terovinor e contattare altri fuggitivi che, come loro, avevano trovato rifugio, protezione e assistenza.

    Anche se da qualche settimana a questa parte Cantra era decisamente cambiata, mostrandosi spesso fredda e distaccata, i due giacevano stesi a letto, giocando a far passare il tempo nel modo migliore possibile. Mentre Yoman massaggiava i piedi di Cantra con uno stimolatore vebjano rubato all'unico losco individuo che aveva minacciato di denunciarli alla Federazione, i rumori degli allarmi di prossimita' presero ad ululare; il ragazzo afferro' la camicia e si precipito' in cabina di pilotaggio, mentre Cantra lo segui' trascinandosi passo dopo passo.
    Yoman si avvento' su uno dei piccoli terminali disposti sulla consolle di controllo e attivo' i sensori esterni; stagliata contro la miriade di stelle luminose che punteggiavano lo spazio profondo, la minacciosa sagoma di un enorme Incrociatore d'Attacco Klingon di classe Vor'cha campeggiava sul visore.
    Il ragazzo sgrano' gli occhi e senti' la gola seccarsi improvvisamente.
    - No......no.......no......no........come diavolo hanno fatto a trovarci? Questa zona non doveva essere pattugliata!! - grido' mentre sferrava un pugno al pannello di servizio per la manutenzione.
    Il volto di Cantra non lasciava trasparire alcuna emozione.
    Una seconda segnalazione sonora indico' una richiesta di comunicazione in arrivo.

    Yoman osservo' con esitazione la spia; poi allungo' una mano tremante e opero' ai comandi, aprendo un canale.
    L'immagine del vascello da guerra fu sostituita da quella ancora piu' minacciosa di un guerriero Klingon: di aspetto robusto, con lunghi capelli neri che gli scendevano disordinatamente sulle spalle, il mento incorniciato da una barba e un paio di baffi folti e rigogliosi, mostrava uno sguardo truce e marziale che trasudava ostilita'.
    Socchiuse gli occhi con una smorfia che per qualche attimo lascio' intravedere i denti aguzzi e parlo' attraverso gli altoparlanti della Korelin.
    - Sono Kromak, figlio di Kemort, al comando dell'Incrociatore Imperiale Klingon "Morgak". Osserva bene il mio volto, Omeski. Voglio che tu ti ricordi a lungo di me! - concluse la frase con un colpo di tosse che copri' la risata di un Ufficiale alle sue spalle. - Mantenete la posizione e non azzardatevi a fuggire, o verrete immediatamente distrutti! -

    - Ma come diavolo fanno a sapere di noi? - disse Yoman rivolgendosi a Cantra. - Nessuno sa che siamo qui'. Siamo stati molto attenti. - La ragazza assunse un'espressione dolce e rilassata; l'atteggiamento che era solita tenere quando chiedeva calore e comprensione.
    Yoman rabbrividi'.
    - Sei stata......tu? - chiese istericamente.
    Cantra emise un sospiro.
    - Non possiamo andare avanti cosi', Yoman. Non avevamo un futuro sulla colonia, e non l'abbiamo certo ora dispersi nello spazio a vagare senza meta. -
    - Io.......sono sconvolto.......non ci posso credere. Ma cosa pensi di avere ottenuto?? -
    La ragazza si avvicino' a Yoman e gli accarezzo' il volto con la mano destra.
    - I Klingon ci consegneranno alla Federazione. Quella e' brava gente, Yoman; sono sicura che saranno comprensivi nei nostri confronti, e poi......magari.......potremo sperare di vivere una vita normale sulla Terra, o su Vulcano, o su qualsiasi altro mondo civilizzato della Federazione. L'ho fatto per il nostro bene.......credimi. -
    Yoman allontano' la mano della ragazza con un gesto stizzito.
    - Ma tu devi essere impazzita! Credi veramente che questo animale, - disse indicando il Klingon sullo schermo della consolle, - ci consegnera' alla Federazione? Tra qualche attimo i nostri atomi si uniranno al pulviscolo interstellare, stupida!! -
    Cantra osservo' Yoman afferrare un phaser e agire sulla regolazione.
    - C-c-che vuoi fare? - chiese terrorizzata.
    Il ragazzo tese il braccio e punto' l'arma alla giovane.
    - Questa convivenza e' impossibile a quanto pare. Io mi fidavo di te. - disse con voce glaciale.
    Una lacrima inzio' a tracciare lentamente il contorno della guancia di Cantra.
    - No...........aspetta....... -
    Il fascio illumino' a giorno l'ambiente per pochi attimi, andando a colpire l'esile figura femminile; la ragazza si contorse per qualche secondo, mentre il raggio phaser vaporizzava i suoi tessuti dall'interno.
    Yoman lascio' cadere l'arma a terra e torno' a rivolgere la propria attenzione al Klingon.
    - Ehm.....senta Capitano....ehm.....Kromak. C'e' stato un enorme malinteso: i.....nostri sistemi di navigazione sono in avaria........e........non mi ero reso conto di essere penetrato in territorio Klingon. Siamo in buona fede, e le sarei grato se decidesse di lasciarci andare. -
    Il Klingon assunse un'espressione stupìta e scoppio' a ridere.
    - Ah ah ah ah! Andare? Lasciarti andare? Ascoltami bene: ora ti faro' vedere il modo in cui l'Impero tratta i *baktag* come te! Qui' non puoi correre via piagnucolando, cercando la protezione degli amici della Federazione! Forse da loro potresti ottenere qualche anno di prigione e la liberta' per buona condotta. Aaaah.......no........io non ti daro' neanche la possibilita' di trascorrere il resto della tua miserabile e patetica esistenza su Rura Penthe ad estrarre Dilitio. No.........io ti spazzero' via dai cieli.......e dimostrero' alla Flotta Stellare che il popolo Klingon fa veramente di tutto per aiutare i propri alleati a sbarazzarsi dei criminali! AH AH AH AH!! -

    Il tono con cui il Klingon aveva parlato raggelo' il sangue nelle vene di Yoman. In preda al panico, l'uomo si limito' a balbettare brevi spezzoni di frasi disarticolate attraverso gli altoparlanti, osservando con terrore il capitano della nave Klingon dare ordini secchi ai membri dell'equipaggio che occupavano con lui il ponte tetro e cupo di quell'enorme macchina da guerra.
    Kromak si limito' a pronunciare poche sillabe gutturali che Yoman non comprese, e la bocca di fuoco dell'incrociatore si illumino' di un colore rosso intenso, mentre la nave ruotava leggermente su se' stessa e si allineava con la piccola ed insignificante Korelin.

    Yoman sapeva che ai Klingon piaceva fare le cose in grande, trasformando un episodio insignificante in una grande vittoria per l'Impero, fonte di gloria e onore. Un colpo di disgregatore sarebbe probabilmente bastato per distruggere la Korelin, ma un siluro fotonico diretto l'avrebbe letteralmente annientata; neanche i sofisticati sensori di un vascello federale ne avrebbero identificato i resti!

    Mentre la tensione aveva raggiunto il culmine, l'adrenalina che scorreva in grandi quantita' nel corpo di Yoman sorti' qualche effetto: l'uomo si sforzo' di rimanere lucido e inizio' ad operare ai controlli di navigazione.
    In quel preciso istante, un globo luminescente usci' a grande velocita' dalla bocca di fuoco frontale del vascello Klingon e attraverso' lo spazio che lo separava dalla piccola navetta. Yoman ebbe tutto il tempo di osservare gli sprazzi di luce rossastra che balenavano disordinatamente sulla superficie del siluro, in attesa che i motori della Korelin obbedissero agli ordini che aveva impartito dalla consolle.
    Tutta la struttura della navetta fu scossa da una vibrazione profonda; le luci presero a tremolare e ad affievolirsi, e tra cigolii e sinistri rumori di lamiere sotto pressione, la piccola Korelin schizzo' in avanti a folle velocita'. Il globo rossastro continuo' la sua corsa raggiungendo la posizione originale della navetta e prosegui' diritto, perdendosi nello spazio.

    Gli altoparlanti della Korelin trasmisero una serie interminabile di imprecazioni Klingon che Yoman decise di ammutolire chiudendo il canale. Mantenne invece gli occhi ben fissi sulle immagini dei sensori esterni, alzo' gli scudi e diresse la navetta verso il vascello Klingon tentando di scivolare lungo le linee cieche dei disgregatori; non era mai stato uno stratega particolarmente abile, ma gli schemi tecnici che aveva acquistato da mercanti, ladri e truffatori ora gli stavano tornando veramente utili. Un fascio verde incredibilmente luminoso colpi' in pieno la navetta; Yoman strizzo' gli occhi e si vide gia' disperso nello spazio tra i resti della Korelin. Un secondo colpo avrebbe probabilmente dato veridicita' alla scena, ma i deboli scudi della navetta assorbirono completamente il primo attacco; le luci si spensero completamente e furono immediatamente sostituite da quelle di emergenza, mentre buona parte dei terminali e dei controlli esplosero all'unisono mandando schegge e scintille in ogni direzione. Yoman riusci' a scansare un sostegno metallico che cedette all'improvviso e si schianto' contro la consolle dando il colpo di grazia.
    Tutta la struttura gemeva come se fosse sul punto di saltare in aria.

    Senza sensori esterni, Yoman si rese conto che la manovra non avrebbe potuto funzionare, e decise di tentare l'unica via che ancora poteva percorrere: fuga disperata nella speranza che il grande predatore decidesse di non sprecare energie con un piccolo insetto insignificante.
    Qualche tempo prima, un contrabbandiere gli aveva spiegato che i Klingon sono valorosi guerrieri, terribili e spietati con chiunque considerino nemico dell'Impero, siano essi temibili mutaforma del Dominio che piccoli tribli indifesi; un guerriero Klingon motivato raramente lascia andare la sua preda. Tranne quando ritenga che la vergogna che dovesse derivare da una sconfitta sia molto maggiore dell'onore che la vittoria potrebbe portare a lui e alla sua famiglia.
    Morire con onore: si', ma non per mano di un fuorilegge umano a bordo di una ridicola navetta per il trasporto del personale di manutenzione denunciato dalla Federazione!
    Certo, non c'era possibilita' che la nave Klingon potesse essere distrutta o anche semplicemente danneggiata dalla Korelin; dunque non vedeva per quale motivo il Klingon avrebbe dovuto lasciarlo andare, ma un ultimo disperato tentativo andava fatto.

    Raccogliendo i cocci dei controlli di navigazione, costrinse il malridotto computer ad impostare una rotta e tento' di attivare la propulsione a curvatura.
    La consolle rispose emettendo una serie di ronzii elettrici e si spense completamente, lasciando la plancia al buio.
    = Dannazione! = impreco' tra se' e se', mentre gia' immaginava la nave da guerra avventarsi su di lui e scaricargli addosso tutto il carico di morte che portvava con se'.
    Ma ora era vivo, e piangersi addosso era inutile.
    Respiro' a fondo e volo' verso il compartimento macchine, ignorando le segnalazioni di emergenza che indicavano una possibile fuga di deuterio dai serbatoi; le luci di servizio erano appena sufficienti a permettergli di vedere l'ammasso di lamiere contorte che una volta erano state un motore a curvatura. Si gratto' nervosamente la nuca e penso' che avrebbe fatto meglio a lasciare perdere la scienza e a interessarsi di ingegneria!
    Negli ultimi mesi aveva dovuto arrangiarsi, e piu' volte si era improvvisato tecnico, ma questa volta il caro amico sembrava definitivamente distrutto oltre ogni possibilita' di riparazione......tanto meno sotto il fuoco nemico di un incrociatore d'attacco Klingon. In preda alla disperazione, il ragazzo si accorse che uno degli accoppiatori di fase primari ciondolava dal proprio alloggiamento, tra sibili elettrici e scintille luminose; i motori a curvatora sono dispositivi complessi, e ricordava chiaramente che gli accoppiatori di fase erano essenziali per il loro funzionamento. Lo afferro' con entrambe le mani e si accorse che le scintille non provenivano dall'apparecchio, ma da un fascio di cavi elettrici a pochi centimetri di distanza; l'accoppiatore pareva semplicemente spento, e il groviglio di fibre ottiche che fuoriusciva sembrava intatto. Si limito' a reinserirlo nell'alloggiamento e osservo' il dispositivo prendere vita, emettendo un fastidioso segnale di allarme.
    Cerco' freneticamente con lo sguardo i controlli manuali del motore e allungo' una mano tremante fino al pannello di attivazione, che rispose al suo tocco emettendo un trillo elettronico.

    Sull'orlo della distruzione, con le lamiere metalliche che gemevano e cigolavano gridando pieta', la Korelin schizzo' in curvatura attraversando i sistemi periferici del settore e uscendo dallo spazio Klingon. Poi mori' definitivamente, lasciando il fuggitivo solo.......alla deriva.

    Yoman non si spiego' mai per quale motivo il Capitano Kromak non avesse deciso di inseguirlo e di annientarlo.



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