Data stellare: 57007.2
Data terrestre: 03.01.2380
Ore: 15.00
Luogo: Settore 3-2-8, Quadrante Beta
< Un anno dopo >
Tutto sommato, la "Korelin" non era una brutta nave.
Traformare un veicolo di servizio per il trasporto del personale di
manutenzione in una.......casa......era stato quasi divertente, e sia Yoman
che Cantra, ripresasi in fretta da quello che in realta' era stato un
collasso respiratorio, avevano affrontato con lo spirito giusto una vita
tutta nuova che si schiudeva di fronte a loro.
I primi trenta giorni di liberta' erano stati un vero inferno, e i due
fuggitivi avevano fatto di tutto per allontanarsi il piu' possibile dalla
colonia e dai Federali che, presumibilmente, gli avrebbero dato tenacemente
la caccia.
Il solo fatto che la navetta fosse in grado di affrontare viaggi
interstellari aveva del miracoloso, e aveva concesso a Yoman e Cantra un
futuro si' nebuloso, ma potenzialmente migliore di quanto avrebbero
immaginato solo qualche mese prima.
Viaggiare ed evitare ogni contatto con le autorita', qualunque esse
fossero: questa era la consegna che i due si erano imposti di rispettare
rigorosamente.
Il tempo era passato. Le cose erano cambiate. La loro nuova vita imponeva
necessita' imprescindibili: cibo, carburante e pezzi di ricambio per la
nave, informazioni, mappe stellari; perseguire nell'isolamento era
impossibile.
Yoman e Cantra visitarono un gran numero di pianeti, conobbero una
quantita' impressionante di individui, e impararono presto a discernere gli
amici dai nemici.
Attraversarono in lungo e in largo tutti i sistemi indipendenti che le
mappe stellari a loro disposizione riportavano, ed evitarono
categoricamente qualunque contatto che potesse essere correlato anche
indirettamente con la Flotta Stellare o la Federazione Unita dei Pianeti.
Dopo un anno, Yoman e Cantra avevano acquisito una padronanza sufficiente
per permettergli di sopravvivere nello spazio.
Per questo motivo ora potevano permettersi di affrontare una traversata nei
territori periferici in spazio Klingon, riducendo di due settimane il tempo
richiesto per raggiungere il sistema indipendente di Terovinor e contattare
altri fuggitivi che, come loro, avevano trovato rifugio, protezione e
assistenza.
Anche se da qualche settimana a questa parte Cantra era decisamente
cambiata, mostrandosi spesso fredda e distaccata, i due giacevano stesi a
letto, giocando a far passare il tempo nel modo migliore possibile.
Mentre Yoman massaggiava i piedi di Cantra con uno stimolatore vebjano
rubato all'unico losco individuo che aveva minacciato di denunciarli alla
Federazione, i rumori degli allarmi di prossimita' presero ad ululare; il
ragazzo afferro' la camicia e si precipito' in cabina di pilotaggio, mentre
Cantra lo segui' trascinandosi passo dopo passo.
Yoman si avvento' su uno dei piccoli terminali disposti sulla consolle di
controllo e attivo' i sensori esterni; stagliata contro la miriade di
stelle luminose che punteggiavano lo spazio profondo, la minacciosa sagoma
di un enorme Incrociatore d'Attacco Klingon di classe Vor'cha campeggiava
sul visore.
Il ragazzo sgrano' gli occhi e senti' la gola seccarsi improvvisamente.
- No......no.......no......no........come diavolo hanno fatto a trovarci?
Questa zona non doveva essere pattugliata!! - grido' mentre sferrava un
pugno al pannello di servizio per la manutenzione.
Il volto di Cantra non lasciava trasparire alcuna emozione.
Una seconda segnalazione sonora indico' una richiesta di comunicazione in
arrivo.
Yoman osservo' con esitazione la spia; poi allungo' una mano tremante e
opero' ai comandi, aprendo un canale.
L'immagine del vascello da guerra fu sostituita da quella ancora piu'
minacciosa di un guerriero Klingon: di aspetto robusto, con lunghi capelli
neri che gli scendevano disordinatamente sulle spalle, il mento
incorniciato da una barba e un paio di baffi folti e rigogliosi, mostrava
uno sguardo truce e marziale che trasudava ostilita'.
Socchiuse gli occhi con una smorfia che per qualche attimo lascio'
intravedere i denti aguzzi e parlo' attraverso gli altoparlanti della
Korelin.
- Sono Kromak, figlio di Kemort, al comando dell'Incrociatore Imperiale
Klingon "Morgak". Osserva bene il mio volto, Omeski. Voglio che tu ti
ricordi a lungo di me! - concluse la frase con un colpo di tosse che copri'
la risata di un Ufficiale alle sue spalle. - Mantenete la posizione e non
azzardatevi a fuggire, o verrete immediatamente distrutti! -
- Ma come diavolo fanno a sapere di noi? - disse Yoman rivolgendosi a
Cantra. - Nessuno sa che siamo qui'. Siamo stati molto attenti. -
La ragazza assunse un'espressione dolce e rilassata; l'atteggiamento che
era solita tenere quando chiedeva calore e comprensione.
Yoman rabbrividi'.
- Sei stata......tu? - chiese istericamente.
Cantra emise un sospiro.
- Non possiamo andare avanti cosi', Yoman. Non avevamo un futuro sulla
colonia, e non l'abbiamo certo ora dispersi nello spazio a vagare senza
meta. -
- Io.......sono sconvolto.......non ci posso credere. Ma cosa pensi di
avere ottenuto?? -
La ragazza si avvicino' a Yoman e gli accarezzo' il volto con la mano
destra.
- I Klingon ci consegneranno alla Federazione. Quella e' brava gente,
Yoman; sono sicura che saranno comprensivi nei nostri confronti, e
poi......magari.......potremo sperare di vivere una vita normale sulla
Terra, o su Vulcano, o su qualsiasi altro mondo civilizzato della
Federazione. L'ho fatto per il nostro bene.......credimi. -
Yoman allontano' la mano della ragazza con un gesto stizzito.
- Ma tu devi essere impazzita! Credi veramente che questo animale, - disse
indicando il Klingon sullo schermo della consolle, - ci consegnera' alla
Federazione? Tra qualche attimo i nostri atomi si uniranno al pulviscolo
interstellare, stupida!! -
Cantra osservo' Yoman afferrare un phaser e agire sulla regolazione.
- C-c-che vuoi fare? - chiese terrorizzata.
Il ragazzo tese il braccio e punto' l'arma alla giovane.
- Questa convivenza e' impossibile a quanto pare. Io mi fidavo di te. -
disse con voce glaciale.
Una lacrima inzio' a tracciare lentamente il contorno della guancia di
Cantra.
- No...........aspetta....... -
Il fascio illumino' a giorno l'ambiente per pochi attimi, andando a colpire
l'esile figura femminile; la ragazza si contorse per qualche secondo,
mentre il raggio phaser vaporizzava i suoi tessuti dall'interno.
Yoman lascio' cadere l'arma a terra e torno' a rivolgere la propria
attenzione al Klingon.
- Ehm.....senta Capitano....ehm.....Kromak. C'e' stato un enorme malinteso:
i.....nostri sistemi di navigazione sono in avaria........e........non mi
ero reso conto di essere penetrato in territorio Klingon. Siamo in buona
fede, e le sarei grato se decidesse di lasciarci andare. -
Il Klingon assunse un'espressione stupìta e scoppio' a ridere.
- Ah ah ah ah! Andare? Lasciarti andare? Ascoltami bene: ora ti faro'
vedere il modo in cui l'Impero tratta i *baktag* come te! Qui' non puoi
correre via piagnucolando, cercando la protezione degli amici della
Federazione! Forse da loro potresti ottenere qualche anno di prigione e la
liberta' per buona condotta. Aaaah.......no........io non ti daro' neanche
la possibilita' di trascorrere il resto della tua miserabile e patetica
esistenza su Rura Penthe ad estrarre Dilitio. No.........io ti spazzero'
via dai cieli.......e dimostrero' alla Flotta Stellare che il popolo
Klingon fa veramente di tutto per aiutare i propri alleati a sbarazzarsi
dei criminali! AH AH AH AH!! -
Il tono con cui il Klingon aveva parlato raggelo' il sangue nelle vene di
Yoman. In preda al panico, l'uomo si limito' a balbettare brevi spezzoni di
frasi disarticolate attraverso gli altoparlanti, osservando con terrore il
capitano della nave Klingon dare ordini secchi ai membri dell'equipaggio
che occupavano con lui il ponte tetro e cupo di quell'enorme macchina da
guerra.
Kromak si limito' a pronunciare poche sillabe gutturali che Yoman non
comprese, e la bocca di fuoco dell'incrociatore si illumino' di un colore
rosso intenso, mentre la nave ruotava leggermente su se' stessa e si
allineava con la piccola ed insignificante Korelin.
Yoman sapeva che ai Klingon piaceva fare le cose in grande, trasformando un
episodio insignificante in una grande vittoria per l'Impero, fonte di
gloria e onore. Un colpo di disgregatore sarebbe probabilmente bastato per
distruggere la Korelin, ma un siluro fotonico diretto l'avrebbe
letteralmente annientata; neanche i sofisticati sensori di un vascello
federale ne avrebbero identificato i resti!
Mentre la tensione aveva raggiunto il culmine, l'adrenalina che scorreva in
grandi quantita' nel corpo di Yoman sorti' qualche effetto: l'uomo si
sforzo' di rimanere lucido e inizio' ad operare ai controlli di
navigazione.
In quel preciso istante, un globo luminescente usci' a grande velocita'
dalla bocca di fuoco frontale del vascello Klingon e attraverso' lo spazio
che lo separava dalla piccola navetta. Yoman ebbe tutto il tempo di
osservare gli sprazzi di luce rossastra che balenavano disordinatamente
sulla superficie del siluro, in attesa che i motori della Korelin
obbedissero agli ordini che aveva impartito dalla consolle.
Tutta la struttura della navetta fu scossa da una vibrazione profonda; le
luci presero a tremolare e ad affievolirsi, e tra cigolii e sinistri rumori
di lamiere sotto pressione, la piccola Korelin schizzo' in avanti a folle
velocita'. Il globo rossastro continuo' la sua corsa raggiungendo la
posizione originale della navetta e prosegui' diritto, perdendosi nello
spazio.
Gli altoparlanti della Korelin trasmisero una serie interminabile di
imprecazioni Klingon che Yoman decise di ammutolire chiudendo il canale.
Mantenne invece gli occhi ben fissi sulle immagini dei sensori esterni,
alzo' gli scudi e diresse la navetta verso il vascello Klingon tentando di
scivolare lungo le linee cieche dei disgregatori; non era mai stato uno
stratega particolarmente abile, ma gli schemi tecnici che aveva acquistato
da mercanti, ladri e truffatori ora gli stavano tornando veramente utili.
Un fascio verde incredibilmente luminoso colpi' in pieno la navetta; Yoman
strizzo' gli occhi e si vide gia' disperso nello spazio tra i resti della
Korelin. Un secondo colpo avrebbe probabilmente dato veridicita' alla
scena, ma i deboli scudi della navetta assorbirono completamente il primo
attacco; le luci si spensero completamente e furono immediatamente
sostituite da quelle di emergenza, mentre buona parte dei terminali e dei
controlli esplosero all'unisono mandando schegge e scintille in ogni
direzione. Yoman riusci' a scansare un sostegno metallico che cedette
all'improvviso e si schianto' contro la consolle dando il colpo di grazia.
Tutta la struttura gemeva come se fosse sul punto di saltare in aria.
Senza sensori esterni, Yoman si rese conto che la manovra non avrebbe
potuto funzionare, e decise di tentare l'unica via che ancora poteva
percorrere: fuga disperata nella speranza che il grande predatore decidesse
di non sprecare energie con un piccolo insetto insignificante.
Qualche tempo prima, un contrabbandiere gli aveva spiegato che i Klingon
sono valorosi guerrieri, terribili e spietati con chiunque considerino
nemico dell'Impero, siano essi temibili mutaforma del Dominio che piccoli
tribli indifesi; un guerriero Klingon motivato raramente lascia andare la
sua preda. Tranne quando ritenga che la vergogna che dovesse derivare da
una sconfitta sia molto maggiore dell'onore che la vittoria potrebbe
portare a lui e alla sua famiglia.
Morire con onore: si', ma non per mano di un fuorilegge umano a bordo di
una ridicola navetta per il trasporto del personale di manutenzione
denunciato dalla Federazione!
Certo, non c'era possibilita' che la nave Klingon potesse essere distrutta
o anche semplicemente danneggiata dalla Korelin; dunque non vedeva per
quale motivo il Klingon avrebbe dovuto lasciarlo andare, ma un ultimo
disperato tentativo andava fatto.
Raccogliendo i cocci dei controlli di navigazione, costrinse il malridotto
computer ad impostare una rotta e tento' di attivare la propulsione a
curvatura.
La consolle rispose emettendo una serie di ronzii elettrici e si spense
completamente, lasciando la plancia al buio.
= Dannazione! = impreco' tra se' e se', mentre gia' immaginava la nave da
guerra avventarsi su di lui e scaricargli addosso tutto il carico di morte
che portvava con se'.
Ma ora era vivo, e piangersi addosso era inutile.
Respiro' a fondo e volo' verso il compartimento macchine, ignorando le
segnalazioni di emergenza che indicavano una possibile fuga di deuterio dai
serbatoi; le luci di servizio erano appena sufficienti a permettergli di
vedere l'ammasso di lamiere contorte che una volta erano state un motore a
curvatura. Si gratto' nervosamente la nuca e penso' che avrebbe fatto
meglio a lasciare perdere la scienza e a interessarsi di ingegneria!
Negli ultimi mesi aveva dovuto arrangiarsi, e piu' volte si era
improvvisato tecnico, ma questa volta il caro amico sembrava
definitivamente distrutto oltre ogni possibilita' di riparazione......tanto
meno sotto il fuoco nemico di un incrociatore d'attacco Klingon.
In preda alla disperazione, il ragazzo si accorse che uno degli
accoppiatori di fase primari ciondolava dal proprio alloggiamento, tra
sibili elettrici e scintille luminose; i motori a curvatora sono
dispositivi complessi, e ricordava chiaramente che gli accoppiatori di fase
erano essenziali per il loro funzionamento. Lo afferro' con entrambe le
mani e si accorse che le scintille non provenivano dall'apparecchio, ma da
un fascio di cavi elettrici a pochi centimetri di distanza; l'accoppiatore
pareva semplicemente spento, e il groviglio di fibre ottiche che
fuoriusciva sembrava intatto. Si limito' a reinserirlo nell'alloggiamento e
osservo' il dispositivo prendere vita, emettendo un fastidioso segnale di
allarme.
Cerco' freneticamente con lo sguardo i controlli manuali del motore e
allungo' una mano tremante fino al pannello di attivazione, che rispose al
suo tocco emettendo un trillo elettronico.
Sull'orlo della distruzione, con le lamiere metalliche che gemevano e
cigolavano gridando pieta', la Korelin schizzo' in curvatura attraversando
i sistemi periferici del settore e uscendo dallo spazio Klingon. Poi mori'
definitivamente, lasciando il fuggitivo solo.......alla deriva.
Yoman non si spiego' mai per quale motivo il Capitano Kromak non avesse
deciso di inseguirlo e di annientarlo.
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