Data stellare: 46161.7
Data terrestre: 01.03.2369
Ore: 00.29
Luogo: Complesso residenziale 9b, colonia di Crosnen I
I vetri del suo alloggio non erano polarizzati a sufficienza; in tutta la
colonia, nessuno lo era ...... e Crosnen era cosi' vicino da illuminare a
giorno l'intero complesso, indipendentemente dal fatto che qualcuno
stabilisse che fosse sera o mattina.
D'altro canto Crosnen I rivolgeva sempre lo stesso lato alla propria
stella, e di certo l'idea di edificare una colonia sulla faccia buia di un
piccolo planetoide di classe K non era stata presa in considerazione da
nessuno tra chi, 38 anni prima, aveva stabilito che l'orgoglioso popolo di
Crosnen II avrebbe dovuto battere gli odiati cugini di Crosnen III nella
corsa per la colonizzazione del sistema.
A chi, o a cosa avesse giovato l'orribile installazione, nessuno poteva
dirlo con certezza. La quantita' di Toledite estratta dalle viscere del
pianeta era assolutamente irrisoria se confrontata con l'enorme capacita'
delle centrali di estrazione e raffinazione attive lungo la cintura di
asteroidi, e certamente la vita in un piccolo complesso pressurizzato,
arroventato dalla vicinanza con la stella del sistema, non era preferibile
a quella che il resto dei crosneniani trascorreva sui mondi gemelli.
D'altra parte gli occupanti della colonia godevano del vantaggio di
sentirsi estranei ai lunghi e noiosi litigi tra Mairati (come gli abitanti
di Crosnen II chiamavano quelli di Crosnen III) e Aniometi (come gli
abitanti di Crosnen III chiamavano quelli di Crosnen II); inutile dire che
entrambi i termini avevano una connotazione spregiativa. Altrettanto
inutile notare che spesso e volentieri i contrasti non si limitavano allo
scambio di insulti.
Questo a Yoman non interessava; non si era mai occupato di politica, ed era
uno dei pochi coloni che rifiutava di stabilire un'appartenenza culturale.
Era nato su Crosnen I, all'interno di quel budello metallico che molti
chiamavano casa: a chi diamine avrebbe dovuto importare il fatto che i
genitori fossero Mairati o Aniometi?
Agli amici? I pochi che aveva la pensavano esattamente come lui, e le
questioni politiche erano certamente all'ultimo posto in una lista
immaginaria dei loro interessi.
Al sovrintendente della colonia? No di certo. Iriman Mo'vara disprezzava
entrambi i governi, ma avrebbe fatto qualsiasi cosa per mettersi in luce -
di fronte a chi, non aveva importanza - e in quel piccolo micromondo
stantio l'unico valore che valesse la pena coltivare era anche l'unico
motivo per cui Mo'vara se ne stava ancora dietro alla scrivania del suo
ufficio: una "corretta convivenza sociale" volta alla creazione di una
"societa' armoniosa e cooperante". Gli Aniometi si sarebbero bullati di uno
storico successo.......il sovrintendente avrebbe goduto di fama, onore e
soprattutto soldi, e tutti avrebbero vissuto felici e contenti.
Estrarre Toledite pareva l'unica modo di ottenere il risultato.
Disteso sulle coperte del proprio letto, con la polarizzazione dei vetri
settata al massimo ma non sufficiente a matenere l'oscurita' che aveva
sempre sognato, Yoman si massaggio' il collo dolorante e provo' a
stiracchiarsi lentamente. I muscoli della schiena e delle spalle erano tesi
come corde di violino, e ogni movimento brusco era una lama arroventata che
lo passava da parte a parte. Avrebbe fatto qualsiasi cosa per un massaggio,
ma non aveva mai avuto il coraggio di sprecare denaro per qualcosa di cosi'
futile e dispendioso. La madre viveva nei complessi inferiori, il padre
mancava ormai da 14 anni, vittima di una meschina macchinazione che nessuno
aveva mai avuto il coraggio di smascherare, e una ragazza che avesse voluto
occuparsi di lui non l'aveva mai avuta.
A qualcuna avrebbe anche potuto rivolgersi, ma la persona che aveva in
mente in questo momento di sicuro se la passava peggio di lui; molto
peggio.
= Meglio lasciare perdere. = penso' con una punta di tristezza, e giro' su
un fianco il proprio corpo dolorante per togliersi dalla vista la palla di
fuoco che ardeva nel cielo.
Quella notte sogno' le miniere di Toledite; luoghi infernali in cui i
coloni svolgevano il lavoro che gli competeva per mettere in pratica la
"corretta convivenza sociale" che stava tanto a cuore al sovrintendente.
Molte delle persone erano altamente qualificate; ingegneri, geologi,
prospettori specializzati......e ognuno se ne stava a sudare, picchiare,
scavare, come se estrarre Toledite per fabbricare il legno sintetico fosse
l'attivita' piu' importante e vitale dell'universo conosciuto.
Gli abitanti della colonia erano schiavi, niente di piu', niente di meno.
Poco importava se ogni autorita' aveva sempre respinto le accuse e aveva
concesso, di tanto in tanto, qualche piccola agevolazione ai coloni e ai
parenti che vivevano ancora sui mondi gemelli; di fatto, nessuno poteva
lasciare Crosnen I, ma tutti erano tenuti a "contribuire attivamente allo
sviluppo della societa'".......con una torcia al plasma in mano, e un
disintegratore molecolare nell'altra.
Sogno' anche la ragazza dalla quale avrebbe voluto un buon massaggio, e la
notte scivolo' via senza concedere il meritato riposo alle sue membra.
Data stellare: 51940.6
Data terrestre: 10.12.2374
Ore: 07.39
Luogo: Miniere di Toledite, ramo est, sezione 6
Mentre la torcia al plasma continuava a vaporizzare la roccia, e il caldo
infernale che si sprigionava lo faceva sudare come un cavallo chamersiano,
Yoman continuava a fissare la ragazza che lavorava accanto a lui.
Non aveva mai nascosto a se' stesso l'interesse che provava nei sui
confronti da molti anni, ormai, ma non aveva mai avuto il coraggio di
dichiararsi. Non era certo la timidezza a frenarlo; al contrario, nel
corso degli anni il carattere spavaldo, aggressivo, irriverente ed
insofferente che non aveva mai mancato di mettere in mostra gli aveva
provocato parecchi guai. Non si fece scrupoli quando pesto' a sangue un
amico che gli aveva rifiutato un favore, e di certo non si trattenne quando
si tratto' di sabotare uno dei generatori termici del complesso per
inscenare una protesta, condannando una delle guardie alla paralisi. La
vita nella colonia lo aveva sicuramente cambiato ma, comunque, niente da
fare: l'espulsione da Crosnen I non era una pena contemplata.
Continuo' a fissare la ragazza che conosceva da quando entrambi
frequentavano il Centro Educativo 3; all'epoca erano poco piu' che bambini,
ma il tempo era stato molto generoso con Cantra, plasmando il suo corpo e
rendendolo flessuoso, morbido, formoso e affascinante. Con un paio di
splendidi occhi color nocciola e lunghi capelli corvini che le scendevano
fino alla base della schiena, Yoman si innamoro' immediatamente; in
seguito, oltre all'aspetto fisico imparo' ad apprezzarne anche il carattere
dolce, gioviale e premuroso.
Ed ora.....era veramente triste vedere come la colonia cambiasse le
persone: gli spigoli appuntiti delle ossa stavano prendendo il posto delle
sue splendide forme, e ad ogni respiro profondo le avrebbe potuto contare
le costole, mentre i morbidi capelli neri le erano costantemente incollati
sul volto e sul collo madidi di sudore.
Cantra ci sarebbe morta, in quel posto.
Data stellare: 52475.6
Data terrestre: 23.06.2375
Ore: 14.15
Luogo: Miniere di Toledite, pozzo di sfogo 32
Il giorno dell'incidente, il caso aveva voluto che Yoman e Cantra
lavorassero assieme sul fondo del pozzo di sfogo che stava per essere
ultimato.
Il sovrintendente lo aveva voluto in quanto "prospettore di 4to livello";
una rapida occhiata......un parere inascoltato.......e poi via con la
torcia al plasma.
Molti degli abitanti della colonia avevano imparato ad evitarlo e a temere
i suoi scatti d'ira e un certo atteggiamento violento che, di giorno in
giorno, emergeva dalla sua psiche.
L'unica persona in grado di addolcirlo, ora che anche la madre lo aveva
abbandonato, era sicuramente Cantra; vederla sorridere, sudata e affaticata
ma contenta, era una splendida sensazione.
Fu lei a lanciare un grido e a compiere un balzo nella sua direzione per
spingerlo di lato. Purtroppo Yoman aveva appena agganciato un rilevatore
ionico alla roccia, e Cantra non riusci' a toglierlo dalla linea di caduta
del grosso masso che si era staccato dalla parte superiore del pozzo.
Yoman avverti' un fortissimo dolore alla parte superiore del corpo, e si
ritrovo' a terra, sotto il peso schiacciante di un'enorme, granitico nodulo
di Toledite. Incapace di respirare, le ultime cose che riusci' ad avvertire
furono l'odore e il sapore del proprio sangue che sgorgava dalla bocca, e
il rumore delle ossa che si frantumavano ad ogni movimento di assestamento
della roccia.
Cantra gidrava disperata.
Data stellare: 55679.2
Data terrestre: 05.09.2378
Ore: 21.47
Luogo: Corridoio 36-C
Era difficile capire il motivo per cui il sovrintendente aveva pagato
l'intervento chirurgico che gli aveva salvato la vita e gli aveva resituito
un'esistenza quasi normale; molti pensavano che non avrebbe meritato tanta
attenzione e tale dispendio economico.
In realta' l'intervento era stato eseguito in economia, e Yoman si rese
immediatamente conto che i problemi che stava sperimentando non si
sarebbero mai piu' risolti: il fatto che non riuscisse piu' a sollevare
completamente le braccia, o a muovere il collo fino al massimo della sua
estensione, non lo dispenso' dal compiere il proprio dovere per una
"corretta convivenza sociale". E il suo carattere peggioro' ulteriormente.
La serata in compagnia di Cantra era stata piacevole, ed allietata da una
grande quantita' di liquore Feratu, una delle poche bevande alcoliche che i
bar della colonia potevano servire.
La ragazza non approvava il modo in cui Yoman era solito trascorrere il
tempo libero, e avrebbe preferito la compagnia di una persona sobria e
lucida.
Lungo i corridoi del Complesso Residenziale 9b, dove Yoman alloggiava, i
due passeggiavano lentamente nel disperato tentativo di cogliere le gioie
di una vita normale in una casa che di normale aveva ben poco. I pannelli
trasparenti del corridoio non mostravano altro che la superficie
arroventata del pianeta, e l'enorme disco del sole Crosneniano che
continuava ad ardere nel cielo, solo parzialmente oscurato dai vetri
polarizzati.
Cantra e Yoman, come quasi tutti gli abitanti della colonia, avevano subito
una mutazione genetica che, in eta' adulta, aveva spostato la naturale
colorazione dei propri occhi verso il grigio chiaro. Poco piacevole a
vedersi, ma utile in quanto filtro naturale nei confronti dei potenti raggi
luminosi della stella.
Tre individui, al centro del corridoio, erano intenti ad osservare con
estremo interesse attraverso il telescopio elettronico che era installato
in ogni corridoio, e puntava automaticamente su Crosnen II o III, a scelta.
- Dobbiamo passare. - disse Yoman con voce glaciale e tremolante a causa
degli effetti dell'alcol.
Un ragazzo biondo, in paziente attesa di ottenere l'utilizzo del
telescopio, riconobbe l'attaccabrighe della colonia. Si guardo' attorno
intimorito e balbetto' qualcosa tra i denti.
- Certo......certo, scusate......passate pure. - disse prima di spostarsi.
Il secondo ragazzo distolse l'attenzione dal telescopio e fulmino' Yoman
con lo sguardo.
- No. Non e' necessario che tu ti sposti, Mael. C'e' tutto lo spazio per
passare. - disse rivolto al compagno, ma continuando a fissare Yoman con
aria di sfida.
- E io ti dico che non si passa. Quindi, o si sposta lui, o lo sposto io. -
rispose Yoman annoiato.
Cantra lascio' il braccio del ragazzo e gli avvicino' la bocca
all'orecchio:
- Lascia perdere, Yoman. Andiamo a casa, su. - sussurro'.
- Non ti preoccupare, Cantra. Me la sbrigo subito. -
Il ragazzo che ostruiva la strada si era spostato con gesto plateale, ma
Yoman e l'individuo che osservava al telescopio continuavano a fissarsi
intensamente.
Era veramente grosso. A differenza di Yoman, il lavoro alla miniera ne
aveva sviluppato la muscolatura anziche' donargli l'elasticita' di
movimenti di cui era dotato il giovane prospettore.
- Hai sentito parlare di me, pivello? Trilyn Po'ran. Mettiti bene in testa
il nome della persona che ti dara' una lezione una volta per tutte. - disse
il gigante prima di scoprire gli avambracci.
Yoman si stampo' un sorrisetto spavaldo sul volto ed allontano' Cantra con
un gesto disinvolto.
- Ti si e' scaricato il cervello nelle braccia, a quanto pare. Sara' un
vero piacere spezzare quel corpo da energumeno che ti ritrovi, Trylon. -
- Il mio nome e' Trilyn, stronzo. -
- Non importa. Quando avro' finito con te non credo che sarai in grado di
ricordartelo. -
- Sei veramente patetico, Omeski. Ti hanno rimesso insieme una volta, ma
non credo che potranno ripetere il miracolo. Guardatelo bene, ragazza -
disse rivolto a Cantra, - perche' tra qualche minuto stenterai a
riconoscerlo. -
Ancora prima di terminare il discorso, sferro' un destro violento che si
ando' a stampare contro il torace di Yoman.
Il giovane si accascio' a terra e prese a tossire, annaspando nel vano
tentativo di riprendere fiato.
Trilyn tese i possenti muscoli delle braccia in un accesso di stizza e
calcio' con violenza in direzione del volto. Il pesante stivale colpi' la
mandibola di Yoman, che si riverso' pesantemente all'indietro tracciando
una parabola di sangue in aria.
Conitnuo' a tossire spuntando sangue misto a saliva, e si accorse di non
essere piu' in grado di mettere a fuoco le immagini; la testa ruotava
all'impazzata, e gli effetti dell'alcol si sovrapponevano a quelli dei
colpi subiti, pochi, ma sferrati con inaudita violenza in posizioni
delicate del corpo.
Tento' di rialzarsi, ma tutto cio' che gli riusci' fu di muovere le gambe
in maniera scoordinata, farfugliando frasi sconnesse sputando sangue.
Cantra, che implorava Trilyn di smettere, venne bloccata dal terzo ragazzo
del suo gruppo.
L'energumeno si chino' sul corpo inerme e lo sollevo' da terra; Yoman
ciondolava a peso morto tra le braccia di Trilyn, e non opponeva la minima
resistenza.
- Hai finito di rompere, Omeski. -
Si porto' il corpo sulle spalle, piazzo' il braccio sinistro all'altezza
del bacino e quello destro contro il torace di Yoman; poi inizio' a
spingere verso il basso.
Il corpo del ragazzo si tese come un arco, fino ad assumere una posizione
decisamente innaturale.
Yoman torno' immediatamente in se', immerso in un bagno di puro dolore; i
polmoni stavano andando a fuoco, e la schiena gli doleva al punto da
indurlo a gridare come mai nessuno aveva gridato prima.
Trilyn continuo' a spingere, e il corpo del ragazzo si inarco'
ulteriormente, mentre la schiena emetteva agghiaccianti scricchiolii, e si
sarebbe sicuramente spezzata se il gigante avesse continuato a spingere.
Dopo decine di secondi di agonia, l'energumeno allento' la presa e lascio'
cadere il corpo a terra; il dolore provocato dalla caduta non era nulla in
confronto a quello lancinante che proveniva dalla schiena.
- Ripensaci, la prossima volta. Io non sono un assassino, Omeski. - disse
il gigante prima di andarsene.
Cantra, finalmente libera, si precipito' su Yoman, mentre le lacrime
iniziavano a solcargli il volto.
Lo aiuto' ad alzarsi, ma il ragazzo non riusci' a resistere al dolore che
lo colpiva alla schiena ogni volta che tentava di muovere un passo.
Avanzo' sorreggendosi a Cantra fino al proprio alloggio e si lascio' cadere
sul letto, lasciandosi trasportare dalle terribili sensazioni che il
proprio corpo dolorante gli trasmetteva.
La ragazza inizio' a spogliarlo, e Yoman maledi' l'alcol e Trilyn, che gli
stavano impedendo di godere appieno del tocco delicato delle sue mani sul
proprio corpo nudo.
Cantra fisso' per qualche attimo le evidenti cicatrici che martoriavano le
sue spalle, e inizio' a massaggiare la schiena, eseguendo lenti movimenti
con le dita lungo la spina dorsale, soffermandosi su ogni singola vertebra.
Giunta alla base della schiena, risali' fino al collo e si fermo' ad
osservare il volto del ragazzo, che era ancora contratto in una smorfia di
dolore.
- Questo fara' un po' male. - disse, mentre poggiava entrambe le mani sulla
schiena di Yoman, all'altezza del torace.
Ben ferma sulle gambe, trasse un profondo respiro e spinse con tutta la
forza di cui disponeva.
Yoman averti' un rumore sordo, come se qualcosa all'interno del proprio
corpo fosse scattato, ed emise un grido secco e strozzato.
Cantra si sedette al suo fianco e sorrise:
- Niente di grave: due vertebre lussate. Ora dovresti sentirti meglio.-
In effetti era cosi'. Il dolore alla schiena si affievoli' velocemente fino
ad essere sopraffatto dalla piacevole sensazione del massaggio della
ragazza sulle spalle.
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