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I MILLE RICORDI di Paolo Maroncelli
11 marzo 2003

    la unicorn si schiantò sulla superficie di betazed provocando devastazioni di abissale proporzione; la camera di contenimento del nucleo di curvatura andò immediatamente in pezzi ed iniziò a disperdere antimateria nell´ambiente. Tutto questo mentre la grande balena bianca doveva ancora toccare terra, e sfrecciava nell´atmosfera del pianeta come un´enorme palla di fuoco, fino a quando la sua enorme struttura si frantumo´ tra grida, esplosioni e migliaia di gemiti metallici. Nell´enorme cratere l´antimateria riuscì a trovare la sua nemesi naturale e in un abbraccio perverso fu un lampo abbagliante e una nuova fine e un nuovo inizio.

    il capitano knight comandò la braben per altri quindici anni, fino a quando il comando della flotta stellare decise che era pronto ad assumere responsabilita´ di coordinazione in seno al cnc. Fu ammiraglio e mori´ relativamente giovane tra le fiamme di un mondo immaturo.

    nel frattempo gli osservatori tornarono finalmente al sistema chamersis e terminarono il lavoro che avevano iniziato, effettuando un primo contatto col primitivo popolo chamersiano e provocandone la prematura scomparsa. Questo non impedi´ al capitano kirk di salvare suo figlio david dalle fiamme di genesis, e quando talos iv fu occupato dalle forze di invasione della flotta stellare, il capitano pike pianse lacrime amare che convogliarono in un fiume turbinante di pensieri sconnessi.

    romulus fu conquistato, poi si riunificò a vulcano, poi fu distrutto dai sanguinari guerrieri klingon, padroni spietato dell´universo conosciuto; sangue che nell´arco di poco tempo macchio´ le mani degli ufficiali federali che avevano abbandonato per sempre gli ideali della federazione unita dei pianeti durante la guerra col dominio.

    e con i borg.

    che avanzavano e che pero´ venivano annientati dal coraggio del capitano picard e del suo equipaggio. ora confinato nel ventunesimo secolo.

    la partenza della prima enterprise del capitano archer e´ sempre stata appesa a un filo, teso nel tempo dal destino, dai riluttanti vulcaniani che non avevano mai visto di buon occhio la presenza degli umani nello spazio. quante volte il klingon si schianto´ sulla terra? riportarlo a kronos non ha mai evitato la guerra se non due -- forse tre volte. ma nessuna di queste ha mai portato al trattato di kithomer e all´alleanza.

    molte volte gli andoriani non accettarono la nascita della federazione ponendo un veto.
    e fu guerra, divisione e poverta´. ma da essa nacquero nuove individualita´ e nuovi equlibri. chi l´avrebbe mai detto?

    il capitano decker affrontò v´ger ma non ebbe mai modo di capire.....il pianeta macchina.....la consapevolezza....la coscienza......l´amore di ilia. fu la fine di molti e l´inizio di altrettanti.

    ohon nasceva, cresceva, moriva e viveva. ad ogni nodo importante cambiava il suo punto di vista nel mondo. una genesi ogni frazione di secondo. morti e rinascite. la forza di gravita´ non era mai la stessa. il mondo non era mai lo stesso. un pozzo risucchiava la sua coscienza e la scaraventava nel nucleo di universi neonati. quando la stella irraggiava era come respirare vento solare a pieni polmoni. quando moriva si tornava nel pozzo e si ricominciava daccapo. un nuovo prima, tanti nuovi dopo. senza mai realmente capire.

    ora basta.

    ora è giunto il momento di fermarsi.

    la sua coscienza non mi appartiene più. non voglio che mi appartenga. non voglio più appartenere ad essa.
    sarebbe bello essere fermi, fissi nell´esistenza. essere lineari. avere un inizio e una fine, eppure vagare nello spazio. non avere piu´ niente a che fare con la fabbrica dell´universo, la forza di gravità, i punti di singolarità. essere come questi individui, come questi oggetti, come queste navi.

    tanti ma, in fin dei conti, unici e immutabili in maniera rassicurante. trovare una casa e trovare il tempo per viverci.
    finalmente essere solo una stella. scaldare. dare luce. dare vita. magari viaggiare. e basta.
    poi, al collasso, la fine eterna invece dei mille ricordi futuri.

    - Io sono l´Ohon. Sono solo. Voi siete tanti e diversi. Anche io voglio essere tanti e diversi.- ribadì l´Ohon mentre un sussulto della nave fece loro capire che la nebulosa non era più sufficiente per proteggerli.



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