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FILO D'ARIANNA di Luigi Russo
5 ottobre 1999

    Da parecchi minuti, la squadra di ricerca stava avanzando all'interno della misteriosa installazione sotterranea di Chamersis II.

    Ad intervalli regolari, erano state scoperte altre tre enormi stanze, del tutto simili a quella nella quale la squadra si era risvegliata, ma la vera scoperta si ebbe quando i tricorder scientifici di Quill e Bright rilevarono dei campi di forza oscillanti; seguendo la traccia, la squadra entrò in un'ambiente composto da circa una dozzina di stanze, misuranti 10 metri per lato, contenenti altri parallelepipedi, di ogni forma e dimensioni, che i due scienziati identificarono come un'avanzato e complesso sistema di supporto vitale, responsabile dell'atmosfera, calore e pressione esistenti all'interno dell'installazione sotterranea.

    Il sistema risultò essere alimentato da linee energetiche risalenti agli ovoidi. A quanto pareva, gli ovoidi utilizzavano l'enorme potenza delle tempeste di superficie di Chamersis III come fonte energetica, e ridistribuivano l'energia così immagazzinata in tutta l'installazione.

    Ad un certo punto, mentre la squadra si stava concedendo un breve periodo di riposo, per mettere qualcosa sotto i denti e dare un'altra occhiata ai lividi ed alle condizioni delle tute di sopravvivenza, il tricorder di Quill emise una particolare sequenza di trilli, che attirarono immediatamente l'attenzione dell'Andoriano.

    Quill afferrò il tricorder, ed iniziò ad armeggiarci intensamente, facendogli descrivere degli archi via via sempre più ristretti, sino a fermarsi, rivolto verso una delle pareti della stanza.

    "Trovato qualcosa di interessante?" chiese Dhek, da sopra una delle spalle si Quill.

    "Direi proprio di sì, Comandante..." rispose Quill, sempre continuando a guardare il tricorder; "Sto captando delle onde substatiche assai simili a quelle che avevo già rilevato in una precedente missione; secondo il mio tricorder, c'è il 97.54% di possibilità che la particolare configurazione della matrice dell'onda portante possa appartenere ad una forma di vita intelligente."

    "E' in grado di rintracciare la provenienza del segnale?" chiese Dhek, mentre il resto della squadra stava rapidamente azionando i propri tricorder, anche se senza apparenti risultati.

    "Il segnale è molto forte... si trova a circa 20.34 metri da noi, nella direzione nella quale sono girato in questo momento... le variazioni della matrice sembrano indicare un'attività cerebrale abbastanza intensa."

    "Credo di poter tracciare una mappa subeterica di questa installazione, Comandante." disse Bright, anche lui impegnato con il suo tricorder; "fortunatamente, non abbiamo ancora visto l'ombra di una porta, ragion per la quale, analizzando e computando le microvariazioni globali che noi stessi stiamo generando all'interno di questo ambiente chiuso, dovrei essere in grado di... ecco! Ci sono!"

    Sullo schermo del tricorder di Bright apparve un punto lampeggiante, ed un indicatore tridimensionale, che dopo qualche esitazione, puntò decisamente in direzione dell'arco dal quale erano entrati.

    "Ho agganciato il segnale direttamente dal tricorder del Comandante Quill, ed ora lo sto tracciando con il mio. Purtroppo, ho dovuto forzatamente prendere come punto di riferimento il luogo nel quale ci troviamo ora, perdendo così la traccia dei nostri precedenti spostamenti."

    "Ottimo lavoro comunque, Tenente Bright!", disse Dhek, accingendosi a radunare la squadra; "Tenente O'Broinn! Ci affidiamo al suo senso dell'orientamento, per ritrovare la strada verso l'uscita! Ora, vediamo di fare quattro chiacchere con il padrone di casa!"

    Dopo pochi istanti, la squadra lasciava la stanza, seguendo le indicazioni del Tenente Bright, diretta verso l'incontro con...

    Già, con chi?

    O... con cosa?



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