>Quill fece una nuova pausa, aggrottando la fronte; "E' strano... mi
>sembra che la mia ultima riflessione abbia fatto scattare un campanello
>d'allarme, da qualche parte nella mia mente, ma non riesco a ricordare
>di cosa si potrebbe trattare... siamo rimasti privi di coscienza per
>quasi un'ora... mmmhhh..."
Un tarlo sembrava rodere il cervello di O'Broinn, che sentiva sarebbe stato
suo dovere ricordarsi di qualcosa di molto importante. Eppure gli ultimi
eventi lo avevano talmente scombussolato che faceva fatica a riordinare i
pensieri. Probabilmente non sarebbe riuscito a ricordare nemmeno la più
classica manovra di avvicinamento a un pianeta con tutta l'agitazione che...
"Ma certo!" esclamò battendosi una mano sulla fronte, finalmente
illuminato. Le sue sinapsi gli avevano fortunatamente trasmesso il
frammento di conoscenza immagazzinato chissà dove, forse richiamato dalle
sue ultime elucubrazioni. Gli altri membri della squadra si voltarono verso
l'irlandese e lo squadrarono con curiosità.
"Ha trovato qualcosa di importante?" chiese Dhek.
"Il Comandante Quill... ehmm, signore, so cosa doveva ricordarsi.." rispose
fissando Quill con sguardo pieno di orgoglio. "La Shyron Yurik! Ci sta
aspettando sopra ed è in balia della tempesta!" Capendo subito la gravità
della situazione, Dhek provò una comunicazione con la navetta:
"Comandante Dhek a Shyron Yurik. Codice di identificazione 8175 Omega Red.
Richiesta situazione attuale sulla superficie del pianeta."
Lunghi secondi
di silenzio passarono, mentre la squadra attendeva invano una risposta
dalla loro unica via di fuga dal pianeta. Comprendendo che la comunicazione
con la Yurik era interrotta, Dhek cercò una spiegazione interrogando il
geologo:
"Tenente Bright, lei ritiene che la conformazione rocciosa di queste
gallerie, o la tempesta che si è scatenata in superficie, possano
influenzare negativamente le comunicazioni con la navetta?"
Il boliano sembrava preso alla sprovvista. Consultò i dati raccolti nel suo
tricorder scuotendo meccanicamente la testa.
"Con questi dati signore, non credo. Voglio dire, sicuramente la
trasmissione sarebbe disturbata, ma non siamo ancora così lontani o così
all'interno della crosta del pianeta da provocare un totale collasso delle
comunicazioni. Forse il campo di smorzamento è imputabile.." concluse
Bright incerto.
"Mi permetta di dissentire." intervenne Quill. "Anche con un campo di
smorzamento anomalo come questo, non vi è motivo perchè le comunicazioni
subspaziali debbano essere interrotte come sembra stia avvenendo. Ritengo
più probabile un'avaria dei sensori di trasmissione e ricezione della
navetta."
"Oppure potrebbe essere il mio comunicatore ad essere difettoso a causa
della caduta." aggiunse il trill, sperando in cuor suo che questa volta la
sfortuna avesse colpito solo lui. "Tenente O'Broinn, la prego, provi lei a
contattare la navetta."
"D'accordo. Qui Tenente O'Broinn a computer di bordo della navetta Shyron
Yurik. Codice di identificazione ***** ****** [la password tua non la so,
Patrick! ;)]. Effettuare un'analisi dei sistemi di primo grado e riferire
il risultato." Ancora una volta, il silenzio fu il solo a rispondere.
Mentre il Comandante Dhek chinava il capo preoccupato e assorto nei suoi
pensieri, il giovane irlandese intervenne con un'ultima agghiacciante ipotesi:
"Ahemm.. signore.. stavo pensando che... forse la navetta ha attivato il
sistema di conto alla rovescia quando ha perso il nostro segnale e magari
sono sorte complicazioni sulla superficie.. dopo essere caduti quaggiù
intendo.."
Dhek lo guardò stupito. "Se così fosse, quanto durerebbe il conteggio?"
"Ehmm.." fece O'Broinn titubante, fissando il suo cronometro "ritengo che a
quest'ora il conteggio potrebbe già essere terminato.. signore."
Il volto di Dhek sbiancò per un attimo, anche se dissimulò bene dato il suo
allenamento a non lasciare trasparire troppo le emozioni in situazioni
critiche. Se quanto aveva detto O'Broinn era vero (e a questo punto non
aveva motivo di dubitarne), la loro unica via di fuga era sparita. E ora si
trovavano nel cuore di un pianeta che tra poco sarebbe stato riscaldato
come una torta di mele terrestre.
All'Accademia gli avevano sempre insegnato a trovare il lato buono di
qualsiasi situazione per sfruttarlo a proprio vantaggio. Pur sforzandosi,
c'era proprio poco di buono che potesse usare a favore della sua squadra.
Rimaneva l'arma segreta di Dhek: l'ironia. E dunque sorrise, domandandosi
cos'altro sarebbe potuto andare storto…
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