Diario del Primo Ufficiale Scientifico
Data Stellare 9901.18
Registrazione del Tenente Comandante Quill Voorr
Quill si svegliò di malumore.
Non che il dormire gli fosse stato di qualche giovamento, comunque; dopo
l'increscioso incidente successo il giorno prima in sala riunioni,
durante il quale aveva minacciato la sua squadra scientifica e la
Dottoressa Selenjak con il suo phaser d'ordinanza (seppure, a quanto
pareva, sotto l'influenza nefanda di un misterioso virus), una
sensazione di inadeguatezza si era impadronita di lui, e non accennava
ad andarsene.
Nell'alzarsi dal letto ebbe un pericoloso attacco di vertigini, che lo
fecero barcollare; "Gran bella idea, quella di affogare i miei problemi
nel Whisky Arturiano..." pensò; "Stupidostupidostupido!"
Nemmeno una lunga doccia ebbe l'effetto sperato; Quill era sveglio,
vestito e pronto a riprendere il lavoro... ma non se la sentiva di
farlo.
"Ho perforato lo scafo della nave e distrutto uno dei computer
d'emergenza", rifletteva durante il tragitto, "per dare la caccia ad uno
stupido virus informatico... il quale, viste le mie referenze, avrei
dovuto mangiarmi a colazione. Ho provocato, indirettamente o meno, la
morte di Shiron solo per non andare sotto i ferri della Dottoressa
Selenjak, che pure è premio Nobel per la medicina... Ed ora, ho quasi
ammazzato una decina di persone in preda ad un dannato virus schizoide!"
Quill si fermò, davanti alla porta che dava nella sezione scientifica.
"Forse dovrei farmi assegnare ad un lavoro d'ufficio, magari in una
placida e tranquilla stazione spaziale di periferia, o - perchè no? -
sul mio pianeta natale..."
Anni di vita passarono come un lampo nella mente di Quill; la sua
infanzia di Andoria, il suo duro tirocinio come Guerriero Ru'Kal, il suo
scontro con il Grendel e con suo Padre, la sua promessa...
"Ho sempre saputo che la vita nella Flotta Stellare non sarebbe stata
facile; ne ho avuto conferma un milione di volte, quando ero al comando
del Capitano McGuinness, sulla "Garrett", e ne sto avendo conferma
adesso. Se non sono in grado di affrontare queste difficoltà, allora la
mia presenza a bordo di questa nave non può essere altro che un
intralcio, e la mia assegnazione ad un compito di secondaria importanza
è inderogabile."
"La domanda è: Mi sento in grado di affrontare, al massimo delle mie
capacità, le attuali circonstanze, la possibile ed anzi probabile
ostilità delle persone che troverò oltre quella porta, l'eventuale
inchiesta sul mio comportamento, ed altre cose, magari più terribili
ancora, che potranno accadermi in futuro... pur di continuare a prestare
servizio su di una nave della Flotta stellare, e viaggiare tra le
stelle?"
Quill esitò, prese un profondo respiro, poi fece un passo avanti.
La porta si aprì sussurrando, e Quill si ritrovò nella <<sua>> sezione
scientifica; i computers stavano mormorando i loro dialoghi fatti di
numeri ed equazioni, ed i membri del personale erano seduti ai loro
posti. Eppure...
Quill avvertì immediatamente che qualcosa non andava. L'atmosfera della
stanza era quasi palpabile, e Quill poteva sentire gli sguardi di ognuno
dei presenti volti su di lui, anche se in effetti essi non lo stavano
guardando direttamente... non con gli occhi, perlomeno.
Passarono alcuni terribili secondi d'immobilità, durante i quali Quill
si rese conto che non avrebbe mai e poi mai potuto non solo lavorare, ma
nemmeno vivere in un ambiente che lo considerava indegno della carica
che attualmente ricopriva. Un pesante velo di tristezza calò su di lui.
Alla fine il Tenente Drash smise di fingere di esaminare con morboso
interesse lo schermo dei sensori secondari di coda (che comunque erano
disattivati), e si volse verso Quill. Il suo sguardo era impenetrabile.
"Comandante Quill..." disse, scegliendo con cura le parole, "Le
spiacerebbe molto decidersi una buona volta a guardare alla sua destra?"
Quill girò perplesso le antenne nella direzione indicata, ed un attimo
dopo di volse a destra come se fosse stato colpito da una fucilata.
Fissata sulla parete accanto alla porta d'entrata, vi era una piccola
teca di metallo, con una parete trasparente. Su di essa, vi era una
scritta: "IN CASO DI NECESSITA' ROMPERE IL VETRO".
La teca conteneva un phaser.
Una manciata di secondi dopo, tutti i membri dell'equipaggio che si
trovarono a passare entro dieci metri dalla sezione scientifica poterono
udire le risate.
Diario dell'Ufficiale Esecutivo
Data Stellare 9900.80
Registrazione del Tenente Comandante Tomeron Dhek
Il viaggio verso la Base Stellare 137 si sta svolgendo senza particolari
intoppi. In attesa che il Comandante Kraar riprenda appieno le forze e
rientri in servizio attivo, il Comandante Voorr ha assunto l'incarico di
facente funzioni di capitano, e in qualità di ufficiale più anziano a
bordo, sono attualmente Primo Ufficiale della nave. Una posizione che tutto
sommato non mi dispiace.
Ho risistemato i turni delle sezioni scientifica, tecnica e di sicurezza
d'accordo con i capi dei vari settori in seguito all'imbarco dei nuovi
arrivati e sto preparando un rapporto dettagliato sullo stato della nave,
assistito dal Tenente Newport, e una scheda sullo stato di servizio
dell'equipaggio con note lasciatemi dal Capitano Sortyn da consegnare al
nuovo capitano una volta imbarcato a bordo. E' mia intenzione far sì che
abbia subito una buona impressione della nave e dei suoi ufficiali, e la
collaborazione che mi stanno offrendo rende giustizia alle valutazioni più
che positive del Capitano Sortyn.
Curioso. Sono su questa nave da appena una settimana, e già ho visto
l'avvicendamento al comando tra due capitani, un paio di assalti del
Dominio e un matrimonio con relativa festa di commiato. Mi domando se
questo sia l'effettivo tenore di vita sulla Unicorn, perché in questo caso
sono sicuro che avrò bisogno di almeno due vite per riuscire a tenere il
passo con tutti questi avvenimenti. Non che questo sia un problema, comunque.
Ho avuto modo di riflettere durante il viaggio verso la base 137, e solo
ora mi rendo conto che ho commesso senza volerlo un grave torto a cui non
ho ancora riparato. Credo sia giunto il momento di farlo.
Ore 21.00
Ponte 15
Fino all'ultimo momento era stata incerta se avrebbe accettato o meno
l'invito. Non che avesse paura di qualcosa in particolare, ma gli
avvenimenti dell'ultima settimana l'avevano un po' scombussolata e non
sapeva più bene con chi aveva a che fare. Ciononostante ora si trovava a
camminare lungo il corridoio diretta al luogo dell'appuntamento senza
nemmeno accorgersene. I suoi piedi la stavano conducendo là senza che il
suo cervello volesse veramente opporsi. Era curiosa, forse questo era stato
il motivo che l'aveva indotta a recarsi lì. Di cosa avrebbe dovuto parlarle
il trill una volta finito il suo turno giornaliero? Si trattava ancora di
questioni di sicurezza? O era qualcosa di più.. importante?
Il guardiamarina Taylor si fermò di fronte all'alloggio del Comandante Dhek
e si stirò l'uniforme prima di suonare. La porta si aprì e la accolse il
sorriso disarmante del giovane trill, vestito con una semplice tunica di
cotone decorata con motivi floreali e cinta in vita da una fusciacca.
"La prego, si accomodi." La invitò Dhek con un lieve inchino, scostandosi
un poco di modo che potesse vedere l'interno del suo alloggio. Il tavolo al
centro della stanza era apparecchiato per due persone e un buon profumo di
vitello arrosto mescolato ad essenze bajoriane riempiva la stanza. La
ragazza rimase sulla porta interdetta, mentre il trill continuava a
fissarla ora divertito.
"Non capisco, signore..." balbettò lei.
"Sbaglio o io le devo ancora una cena?" la ragazza lo fissò senza capire.
"Ma non si preoccupi, questa volta le prometto che non ci saranno mutaforma
a rovinare la serata. Non sarà paragonabile alla festa del Capitano, ma
volevo comunque scusarmi con lei per averle dato buca.." la ragazza scoppiò
a ridere senza lasciarlo finire, e Dhek si unì a lei dopo qualche secondo.
Una volta ricompostasi, il guardiamarina Taylor fissò Dhek dritto negli
occhi, e ancora trattenendo a stento le risa esordì:
"La perdono ad una sola condizione: che ci del buon vino andoriano a
condire il tutto."
"Mia cara," rispose Dhek avvicinandosi a tavolo e scoprendo una bottiglia
nascosta da un tovagliolo "un ufficiale esecutivo che si rispetti sa
perfettamente quali sono i gusti del suo equipaggio. Specie quando deve
invitarne a cena i membri." La forma della bottiglia e il colore del
liquido al suo interno indicavano chiaramente che si trattava proprio di
liquore andoriano.
Ringraziando mentalmente il mutaforma per avere mandato all'aria il suo
precedente appuntamento, la ragazza entrò e le porte si richiusero dietro
di lei.
Diario del Primo Ufficiale Scientifico
Data Stellare 9902.03
Registrazione del Tenente Comandante Quill Voorr
Tra 48.3 ore, dovremmo arrivare alla Base Stellare 137.
Dopo tutto il trambusto dei giorni passati, questo viaggio, che sino ad
ora si è dimostrato tranquill e rillassato, è stata una vera
benedizione: il morale e l'efficenza dell'intero equipaggio mostrano una
decisa ripresa, ed in particolare, il personale di plancia, che era
stato coinvolto in "prima linea" nelle varie emergenze, si sta godendo
un meritato periodo di relax. Benedetta Routine.
Parlando in prima persona, e (finalmente) a mente fredda, sto
realizzando quanto, lo stress da me accumutalo dalla missione AAII sino
alla partenza da Betazed, stesse minando la mia efficenza professionale,
e la mia stessa personalità; sebbene sia sempre stato fermamente
contrario a farmi fare un'uniforme refrigerante, per mantenere la mia
temperatura corporea sui 17°C in ogni situazione, ed avere così sempre
il pieno controllo di mè stesso, sempre più spesso mi ritrovo a pensare
a come sarebbero potute andare le cose se la carica emotiva di quei
momenti non avesse potuto influenzare (come di fatto è stato) le mie
azioni.
Parlando di azioni influenzate, il Comandante Kraar è finalmente uscito
dal coma rigenerativo, e sta recuperando le forze.
Attualmente sta seguendo una serie di trattamenti riabilitativi
psico-motori assegnatagli dalla Dottoressa Selenjak, e valuto che sarà
quantomeno all'80% delle sue piene potenzialità entro il nostro arrivo
alla base.
A quanto pare, nessun ricordo delle passate esperienze di sabotatore è
rimasto nella sua mente, indice che la sua coscienza era stata
completamente bypassata e resa inoperativa, ma nonostante ciò, pur non
essendo io uno psicologo, vi sono segni che il Comandante stia
attribuendosi colpe che non ha. Tipico degli Umani.
Questo, mi porta a valutare ancora una volta il problema della mancanza
di un Consigliere a bordo della nave; in più di un'occasione, un valido
sostegno morale e psicologico, specie nei momenti di maggiore stress,
avrebbe sortito un benefico effetto, impedendoci, forse, di commettere
alcuni degli errori che facemmo. Mi piacerebbe parlare di questo con il
nuovo Capitano, ma immagino che il passaggio di consegne ed il periodo
di adattamento alla "Unicorn" saranno già abbastanza duri di per sè...
Pensavo anche alla Dottoressa Selenjak; a conti fatti, la sua
introduzione a bordo della "Unicorn" è avvenuta in maniera assai poco
ortodossa, per non dire proprio forzata, e proprio a causa di ciò, ella
non figura ufficialmente tra l'equipaggio, ma tra i civili.
Questo mi porta a temere, che una volta raggiunta la base spaziale, la
Dottoressa chieda, con tutte le ragioni di questo mondo, di sbarcarvi e
tornare alle sue precedenti occupazioni.
Professionalmente parlando, sarebbe una grossa perdita per la "Unicorn":
la Dottoressa Selenjak è l'unico medico le cui capacità possano
rivaleggiare con quelle del Dottor Altekor Kreos, con il quale ho a
lungo lavorato sulla "U.S.S. Garrett", e che reputo un mio buon amico.
Personalmente parlando, invece, non posso nascondere a me stesso una
crescente simpatia e stima nei confronti della Vulcaniana; la mia
educazione ed i miei studi, mi hanno portato ad apprezzare l'efficenza e
la professionalità come doti rare, e la Dottoressa ne possiede in
quantità, anche se (purtroppo), la sua vera personalità risulta
schiacciata sotto il peso della logica. Peccato.
Da diverso tempo, non ho più avuto l'occasione di gironzolare per il bar
di prora; avrei veramente voglia di scambiare due chiacchere con
O'Broinn, Krugar, Dhek... persino il Tenente Newport, ora che l'ho
potuto vedere in azione, mi appare in una nuova e migliore luce!
Oh, beh... c'è ancora un po' di tempo, dopotutto... l'attività nella
sezione scientifica, ora che l'efficenza è tornata al 100%, può
proseguire anche senza il mio diretto intervento, ed i turni in plancia,
che noi ufficiali anziani stiamo facendo a sostituzione del Capitano
Sortyn, non sono poi così pesanti...
Ho deciso! Dal momento che le relazioni personali sono importanti quanto
quelle professionali, quest'oggi lo dedicherò totalmente a loro!
Ho intenzione di andare al bar di prora, alla sezione tecnica, in
infermeria... voglio riallacciare tutte quelle amicizie più o meno
accentuate che lo scorso periodo mi ha fatto trascurare!
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