12.09 "Il messaggio di Babele"
di Krell (Kiler) Rumar, Pubblicato il 01-03-2015
USS Wayfarer, Sala Macchine
20/08/2394, Ore 13:15 D.S. 71634.39
"Signori potremmo avere visite.."
L'annuncio del Comandante Vaitor non era neanche risultato così inaspettato, sebbene la quiete del momento, alimentata dal fatto che il virus per quanto pericoloso non fosse l'ennesimo tentativo di una specie aliena di causare sterminio (almeno in apparenza), fosse stata leggermente animata.
Il Capitano Kiron, all'allontanarsi dell'Ammiraglio Squiretaker, aveva ordinato di mantenere l'allarme giallo e di predisporre le dovute precauzioni per evitare sorprese. Dopotutto Rumar, dopo otto anni, sapeva che l'esperienza e la preparazione dell'Ufficiale Comandante erano qualcosa di difficilmente reperibile in ogni ufficiale superiore della Flotta Stellare.
Il Primo Ufficiale aveva appena finito di conferire con il Comandante Ristea, condividendo il fatto che, se i sensori avevano rilevato la Wayfarer, come sembrava appurato, era necessario ripristinare la normale operatività della nave per evitare di essere sorpresi dagli alieni.
"E' una scelta molto delicata e il Capitano sa che, fino a quando non avremo maggiori informazioni sugli alieni, è bene agire prudentemente e non sembrare una minaccia."
Rumar sembrava sicuro, sebbene l'Ingegnere Capo lo osservava con malcelata perplessità.
"Comandante, non sono sicuro di comprendere. Questi esseri hanno già dimostrato di essere una minaccia per questa galassia e in più, visto ciò che è successo alla Chimaera, dubito che le loro intenzioni possano essere amichevoli. Se avessero voluto, vista la celerità con cui sono accorsi a riparare i loro sensori, avrebbero potuto evitare quella tragedia..."
"Direttiva 010, signor Ristea" sospirò Rumar, proseguendo la citazione dei regolamenti della Flotta sul comando "Prima di ingaggiare uno scontro armato con una specie aliena, devono essere intrapresi tutti i tentativi atti a garantire un Primo Contatto e una soluzione non militare. Il Capitano conosce molto bene questa regola, ma è anche molto determinato a proteggere il proprio equipaggio."
Ristea osservò qualche istante Rumar, comprendendo meglio la prima fase del Primo Ufficiale, distraendosi solo quando si udì il trillo del comunicatore di Rumar.
"Qui Rumar."
=^= Comandante, potrebbe venire in plancia? Forse ci sono novità... =^=
"Sto arrivando."
Rumar non pensò più di tanto alle parole del Guardiamarina Ichigawa e, facendo un cenno di saluto a Ristea, si avviò all'uscita della sala macchine, percorrendo il corridoio che lo separava dal turboascensore.
USS Wayfarer, Plancia
20/08/2394, Ore 14:22 - D.S. 71634.52
Rumar entrò in plancia, volgendosi verso la postazione del Guardiamarina e notando anche il Comandante Cooper di fianco. Dopo una prima espressione di stupore e un piccolo moto di fastidio, scosse il capo e si diresse verso di loro.
"Pensavo le desse fastidio stare in piedi." lo pizzicò Rumar.
"E io pensavo che lei fosse decisamente più agile e veloce a raggiungere la plancia." rispose Cooper quasi si aspettasse una battuta da Rumar, che soprassedette, scuotendo la mano destra come a dire di lasciare perdere.
"Rapporto."
Ichigawa scorse le proprie dita sulla console richiamando alcuni dati.
"Stavo analizzando gli ultimi dati, quando mi sono imbattuta su uno strano segnale che percorreva la banda E...l'ho trovato molto strano e ho chiesto al Comandante Cooper di supportarmi nell'analisi."
"E ha fatto bene." aggiunse l'Ufficiale Scientifico, con uno dei suoi classici e plateali interventi di autostima. Rumar lo osservò con la coda dell'occhio senza distogliere lo sguardo da Ichigawa.
"Sulla banda "E"? E cosa significa?" domandò il Primo Ufficiale scettico, mentre Cooper non aspettava altro per prendere la parola.
"La mia opinione è che sia un qualche segnale di comunicazione passante dalla banda E, Comandante, forse proveniente dagli asteroidi, o dai cilindri. E' molto impercettibile, ma è chiaramente un qualche tipo di segnale di comunicazione." finalizzò Cooper, sotto lo sguardo di Rumar, che per qualche istante sembrò macinare quelle informazioni, pesarle e prendere una decisione, premendo il proprio comunicatore.
"Capitano Kiron, potrebbe venire in plancia per cortesia?" ricevendo risposta affermativa dopo qualche istante.
Il Capitano uscì dalla Sala Tattica, avviandosi verso il gruppetto di ufficiali. Rumar, Cooper e la Ichigawa lo informarono della scoperta, definendo quello che poteva essere un segnale di comunicazione, sebbene la provenienza non potesse essere determinata con esattezza.
"Riesce ad amplificarlo e a passarlo agli altoparlanti?" chiese Kiron.
osservando il guardiamarina, che annuì provvedendo subito a tentare l'operazione.
Dopo un piccolo schioccho, la plancia si permeò di un rumore quasi ritmato, sormontato di tanto in tanto da un rumore quasi metallico come fosse pronunciato da un computer in una qualche lingua aliena. La sequenza sembrava ripetersi senza interruzioni, ritmo-rumore metallico-ritmo.
Kiron si sollevò leggermente, guardando lo schermo, poi i suoi ufficiali.
"Dobbiamo capire di cosa si tratta e dobbiamo farlo al più presto!"