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USS WAYFARER - MISSIONE 12 RSS USS WAYFARER - Missione 12

12.11 "Spazzini dello spazio"

di Mehon Vaitor, Pubblicato il 13-04-2015

Campo di asteroidi
20/08/2394, Ore 14:50 - D.S. 71634.57


Tutto ebbe inizio in uno spazio infinitesimale.
Dal nulla comparve un fotone. Una piccola quantità di energia del tutto innocua e presente un numero quasi infinito di volte nell'universo. Tuttavia, anche se quello era un semplice fotone, non avrebbe mai potuto comparire dal nulla e non sarebbe mai rimasto lì fermo.
Dopo alcuni secondi comparve un secondo fotone accanto al primo e poi altri due, poi quattro e molti altri. La crescita esponenziale fu così rapida, che in pochissimo tempo lo schermo del dottor Cooper si accese come un'albero di Natale. Una serie di globi di fotoni erano comparsi dal nulla nel punto in cui la nave aliena era entrata in questo universo. I globi inizialmente rimasero fermi, ma poi iniziarono a muoversi per il campo di asteroidi, come mille lucciole.

USS Wayfarer, plancia
20/08/2394, Ore 14:32 - D.S. 71634.54


Kiron si accasciò sulla poltrona.
Un capitano non dovrebbe mai mostrare segni di cedimento, ma quella terribile notizia lo aveva colpito pesantemente. Anche il resto dell'equipaggio aveva accusato il colpo.
Il problema nell'affrontare un virus venne efficacemente riassunto da Cooper in una frase rivolta all'ufficiale tattico.

"Difficile sparare contro qualcosa di così piccolo?"

Aveva ragione!
Il virus è un nemico subdolo, pericoloso e infinitamente piccolo. Ti entra dentro e ti consuma, ma tu non lo vedi non saprai mai quando ti è entrato dentro, non lo puoi combattere e anche tirando pugni contro tè stesso, non lo danneggerai mai.
Mentre le parole dell'ufficiale scientifico risuonavano in plancia, Kiron passò al contrattacco. Sapeva che la strada per poter gestire questa situazione doveva partire da lui, dal suo esempio e passò all'azione.

"La ringrazio dottoressa... attivi i protocolli di quarantena e monitori l'equipaggio."
=^= Ricevuto.=^=

Kiron si voltò verso il primo ufficiale.
"Scenda in infermeria e faccia il punto della situazione."
Rumar annuì e uscì rapidamente dalla plancia.

USS Wayfarer, Sala mensa-Infermeria
20/08/2394, Ore 14:48 - D.S. 71634.57


La nave rispose all'emergenza con estrema efficienza. L'infermeria venne isolata subito e in sala mensa ne venne creata una d'emergenza, con il compito di monitorare l'equipaggio e gestire i casi clinici di routine.
Ad ogni membro dell'equipaggio venne applicato un mini tricorder medico sul dorso della mano. Questo sensore avrebbe rilevato i parametri dell'utilizzatore e avrebbe tenuto sotto controllo il virus.
Rumar aiutò e coordinò, con alcuni membri dell'equipaggio non in servizio, la creazione dell'infermeria in sala mensa e la distribuzione dei rilevatori. In poco tempo tutto l'equipaggio venne messo sotto osservazione e l'infermeria fu attiva.
Il primo ufficiale era fiero dell'ottimo lavoro svolto dal suoi uomini e anche l'ammiraglio Squiretaker era dello stesso parare.

=^= Sono impressionata comandante. Ottimo lavoro... lei ha uno staff davvero efficiente.=^=
Rumar sorrise compiaciuto mentre guardava il volto delle due Squiretaker sullo schermo.
Le due donne erano rimaste in infermeria a gestire il malato e, a causa dell'isolamento della struttura principale, potevano comunicare con il resto della nave solo con lo schermo visore.

"La ringrazio ammiraglio... ma il merito va alle donne e agli uomini dei turni beta e gamma che, malgrado non fossero in servizio, sono intervenuti rapidamente per approntare il tutto." Rispose il Primo Ufficiale.
Poi, dopo un breve intermezzo di silenzio, Rumar aggiunse: "Come sta?"

Anche se la domanda era vaga, le due donne capirono all'istante a chi si stava riferendo.

"Il guardiamarina Jerren è sotto osservazione... purtroppo ha mostrato i primi sintomi." Rispose Julia.
Rumar inarcò un sopracciglio e quasi sotto voce, per non farsi sentire dalle altre persone che affollavano il locale, aggiunse: "Ma è un membro della sicurezza?"

Entrambe le dottoresse avevano previsto la domanda, anche perché negli ultimi minuti la loro testa era impegnata a risolvere uno strano enigma: come era possibile che un membro dell'equipaggio che non era mai entrato in infermeria, che non aveva mai lasciato la nave e che non era nemmeno un medico potesse venir contagiato dal virus?

"Non lo sappiamo." Ammise l'ammiraglio. E quelle parole si saturarono di tutta l'amarezza di chi, malgrado tutti i sacrifici, tutte le analisi e tutti gli sforzi, scopre di essere impotente di fronte ad un simile avversario.
"Ci stiamo coordinando con il signor Cooper per le analisi... le faremo sapere." Aggiunse Julia.

Il Primo Ufficiale fece per rispondere, ma fu battuto sul tempo da una comunicazione del Capitano.

=^=Comandante Rumar, venga presto in plancia.=^=

USS Wayfarer, plancia
20/08/2394, Ore 14:52 - D.S. 71634.58


Rumar entrò di corsa in plancia pronto per fare rapporto, ma rimase sorpreso vedendo ciò che appariva sullo lo schermo principale.

"Ma cosa... ?!?"
"Sono comparse pochi minuti fa." Rispose il Capitano.

Il Primo Ufficiale si sedette alla sua poltrona, fece per dire qualcosa ma venne anticipato da Cooper.

"Si muovono in modo irregolare... difficile dire se si tratta di uno schema di ricerca, quindi di una forma di vita senziente o di un moto caotico naturale."

La cosa era così strana che nessuno notò il tono professionale e calmo dell'ufficiale scientifico.
Per diversi minuti nessuno parlò. Tutti erano concentrati ad osservare quello strano fenomeno che stava accadendo davanti ai loro occhi.
Poi il silenzio venne interrotto da Vaitor.

"Capitano rilevo delle distorsioni del campo energetico attorno ai globi di fotoni."

Cooper alzò lo sguardo come per fulminare il collega. Abbassò la testa, digitò alcuni comandi e, prima che Kiron potesse dire qualcosa, esclamò: "Ma certo... allora lei un piccolo cervello lo possiede... non è solo un mirino e un grosso cannone... bravo signor... signor ... signor Bajoriano."

Mehon rimase interdetto, fissando Cooper con uno sguardo misto di confusione e incredulità. Il Capitano e il Primo Ufficiale si voltarono a loro volta verso lo scienziato che stava digitando freneticamente comandi sulla console scientifica.

"Allora?" Chiese Rumar.
"Il campo energetico dei siluri... bidoni...o quello che sono, è la chiave di tutto." Eclamò Cooper.

Kiron si alzò dalla poltrona e, con aria tranquilla, si avvicinò all'ufficiale scientifico assieme a Primo Ufficiale.

"Sì... ho bisogno di altre lunghe analisi, ma forse ci siamo." Rispose lui. Cooper distolse di scatto lo sguardo dalla sua console e aggiunse:"Ho creato sul computer un modello e l'ho mandato in infermeria per farcelo spiegare dal 'bel culetto'."

Pochi istanti dopo sullo schermo della plancia comparve il volto della dottoressa Squiretaker.
Il capitano represse la propria ira e, con molto autocontrollo, rispose:"Ci vuole spiegare dottoressa?"

=^=Sì, capitano.=^= annuì la Squiretaker =^=Il signor Cooper mi ha mandato un modello del modo di propagarsi del virus.=^=
Ci fu una breve pausa.

=^= E' il punto di vista ad essere sbagliato. Abbiamo sempre pensato che fosse i contenitori infetti.=^=
Accanto alla giovane apparve il volto dell'ammiraglio Squiretaker.

=^=I contenitori non sono infetti.=^=

Kiron si avvicinò alla poltrona.
"Allora dov'è il virus?"

Le due donne annuirono contemporaneamente, ma fu Julia a parlare.

=^=Stando al modello di Cooper, il virus è contenuto nel campo energetico.=^=
"Come una specie di teletrasporto." Ipotizzò Rumar.
"Esattamente... vedo che alla fine anche voi state capendo." Rispose Cooper.
=^=Qualcosa deve far materializzare il virus e generare il contagio. Successivamente, se il contagio avviene in atmosfera, il virus si può diffondere per via aerea come abbiamo già scoperto. =^= Spiegò la dottoressa.
"Questa è un ipotesi o una dato di fatto?" Chiese Kiron.
=^=E' un ipotesi... ma spiega molte cose.=^= Ammise l'ammiraglio.
=^=Con l'aiuto del signor Cooper verificheremo fondatezza di tale ipotesi.=^= Aggiunse la giovane Squiretaker.
"E le sfere che cosa sono?"

Kiron tornò a sedersi alla sua poltrona.

"Le sfere sono la cosa più strana... anche se è grazie a loro che ho formulato quest'ipotesi."

Cooper parlò con una tale efficienza che chiunque l'avesse conosciuto in quell'instante l'avrebbe scambiato per uno zelante e rispettoso ufficiale della Flotta.

"Le sfere assorbono le radiazioni ripulendo lo spazio anche dal virus."
"Artificiali o naturali?" Chiese Rumar.
"Difficile a dirsi. Hanno un movimento troppo irregolare, ma tendo a optare per la prima ipotesi." Rispose Cooper.
"Spazzini dello spazio?" Azzardò quasi incredula il consigliere.
=^=Capitano, noi torniamo al lavoro. Lei e il suo equipaggio vi state comportando moleto bene.=^= Disse l'ammiraglio poco prima di chiudere la comunicazione.

Kiron sorrise. Era un bel complimento quello che aveva appena ricevuto dall'ammiraglio. E il fatto di essere in una situazione così strana stava tenendo a bada il comportamento dell'ufficiale scientifico, quasi come un bambino a cui si regala un nuovo giocattolo.

"Quindi ora pure gli spazzini ci sparano addosso." Commentò Vaitor.
"Mi piace il suo ottimismo." Rispose Cooper.
"Di quanto tempo ha bisogno per validare o scartare la sua ipotesi sulla trasmissione del virus?" Chiese Kiron voltandosi verso l'ufficiale scientifico.
"Se nessuno mi disturba... circa 15 ore, ma ho bisogno di lanciare delle sonde e portare i sensori al massimo."
"Portando al massimo i sensori saremmo rilevabili da sensori passivi degli alieni... e addio camuffamento." Si intromise Vaitor.
"Ha ragione." Commentò il primo ufficiale.
Kiron ascoltò le opinioni dei suoi ufficiali e in meno di 2 secondi prese la sua decisione.

"Capitano Kiron a Ristea."
=^=Dica capitano.=^=
"Massima energia ai sensori." Ordinò Kiron, poi, prevedendo l'obiezione del suo Ingegnere Capo, aggiunse: "So che così saremo rilevabili, quindi si tenga pronto a dare massima potenza a tutti i sistemi."
=^=Sì, signore, Ristea chiuso.=^=
"Timoniere, imposti una rotta di allontanamento dal campo di asteroidi in caso di problemi."
"Ricevuto capitano." Rispose prontamente la giovane guardiamarina.
"Signor Vaitor, lanci le sonde." Ordinò Rumar.

Dopo pochi istanti lo schermo principale mostrò le immagini di tre piccole sfere di colore giallo in allontanamento dalla Wayfarer.

"Sonde partite." Annunciò l'ufficiale tattico.
Kiron si voltò verso Cooper e con un sorriso amabile disse: "Molto bene signor Cooper, ora ha a sua disposizione sensori e sonde... faccia la sua magia. Le concedo 8 ore."
"Ma io ho bisogno di 15 ore." Iniziò a protestare l'umano.
"8 ore, signor Cooper, buon lavoro." Aggiunse Rumar con un tono che non ammetteva repliche.

Campo asteroidi
20/08/2394, Ore 15:02 - D.S. 71634.6


Passò una prima ora e arrivò la risposta ad una domanda. Ma non fu nessuno degli ufficiali a dare la risposta, furono le sfere che, di colpo, abbandonarono il moto caotico per passare ad una formazione ordinata. Il repentino cambiamento di traiettoria dimostrava chiaramente che erano di origine artificiale.
Assunsero una formazione a sfera attorno al punto in cui era comparsa l'immensa nave aliena e, pochi minuti dopo, la nave aliena comparve di nuovo.

USS Wayfarer, plancia
20/08/2394, Ore 15:03 - D.S. 71634.6


"È ricomparsa la nave aliena... . "Esclamò Vaitor, poi come per accentuare la situazione aggiunse: "Coi sensori attivi al massimo siamo facilmente rilevabili..."
Kiron comprese la situazione fece un cenno di assenso all'ufficiale tattico.

"Continuiamo così. Signor Vaitor si tenga pronto a dare massima potenza agli scudi."
Appena il capitano finì di parlare, Rumar intervenne:"Timoniere, si tenga pronta a portarci via da qui."
"Si comandante."
Kiron nel mentre si alzò e raggiunse rapidamente la postazione dell'ufficiale scientifico. "Allora?" Quella semplice parola riassunse tutte le migliaia di domande che assediavano la mente del capitano.
Cooper alzò lo sguardo e rispose:"Le sfere sono di origine artificiale."
Kiron annuì. Questo era ormai chiaro e assodato, ma Cooper continuò a parlare: "Mando l'immagine sullo schermo principale... Ecco!"

Il capitano si voltò nello stesso istante in cui lo schermo commutò in un ingrandimento della situazione. Dietro di lui il comandante Cooper lavorava per analizzare i dati.

"Le sfere hanno accerchiato la nave aliena."
"Stanno aumentando le emissioni EM... sto rilevando picchi su tutte le frequenze." Analizzò Cooper.

Per un interminabile minuto tutto rimase immutabile, statico. Passato quel breve ma infinito lasso di tempo, i tentacoli incominciarono ad uscire a iniziarono a sondare lo spazio circostante. Tutto avvenne come la volta precedente, finché stavolta uno dei tentacoli non colpì una sfera.
Ci fu una terribile esplosione.

"Rilevata massicce emissioni EM." Analizzò Vaitor:" Sembra un'esplosione."
"Confermo, reazione da annichilimento materia-antimateria." Continuò Cooper.
"Ma le sfere non sono di pura energia..." Obiettò Rumar.
"A quanto pare no." Rispose secco Cooper.
Kiron non badò la discussione, ma continuò ad osservare la situazione.

"Sta succedendo qualcosa."

Richiamati dalla frase del capitano gli ufficiali analizzarono la situazione. Una sfera era andata distrutta al contatto con la nave aliena e del tentacolo che l'aveva colpita rimaneva soltanto metà.
Le altre sfere iniziarono a tempestare la nave aliena con scariche di energia mentre l'immensa e rozza nave stellare iniziò a sbattere furiosamente i tentacoli per colpire l'aggressore. Era iniziata una battaglia.

"Sembrano scariche EM... Le sfere emettono raggi EM su molte bande per colpire la nave aliena." Spiegò Cooper.
Rumar fece per parlare, ma il guardiamarina Ichigawa lo anticipò: "Un tentacolo sta puntando contro di noi."
"Confermo..." Confermò l'ufficiale tattico.
"Devono averci rilevati e credono che siamo una minaccia." Disse Rumar.
"Il tentacolo è una combinazione di materia e antimateria... se viene a contatto con lo scafo... beh, scomparirà."
"Scudi alla massima potenza, manovre evasive." Ordinò Kiron.