10.08 " Corpi "
di Mistral T'Ado Spini, Pubblicato il 28-06-2013
USS Wayfarer, Alloggio non identificato
04/04/2393 Ore 10.25 - D.S. 70255.98
"Ti cercano."
Lo sapeva ovviamente.
Non era logico che un membro dell'equipaggio sparisse senza che nessuno se ne preoccupasse. Tutti a bordo erano importanti.
Figurarsi poi se a sparire era un ufficiale superiore.
"Non ti troveranno."
Quello restava da vedersi. Per un momento la sua mente si riempì di Drianna, nonostante lei cercasse di non far entrare la figlia nei suoi pensieri. Scacciò violentemente quell'immagine sentendo dentro di sé la pena per quel gesto. Continuò a giustificare sé stessa sapendo che quel modo di agire le serviva per non cedere a sentimenti negativi ed autodistruttivi.
L'uomo si avvicinò a lei lateralmente impedendole ancora una volta di vederlo e dopo pochi attimi sentì il suo tocco sulla guancia.
Come ogni volta prima di sentire il contatto con quella pelle aveva percepito un rumore basso. Una specie di schiocco, come se allungandosi per toccarla l'uomo 'rompesse' o 'penetrasse' una qualche forma di contenimento. Probabilmente era per questo che ancora non l'avevano trovata, aveva trovato il modo di estraniarla dalla nave pur tenendola a bordo.
Al tatto la pelle di quell'uomo era molto fredda, non fosse stato per quei brevi attimi in cui era riuscita a intravederlo...
Pochi istanti ed un altro schiocco le fece capire che l'uomo aveva tolto la mano dalla sua realtà distorta, quella più prossima al suo corpo.
Quando il suo rapitore si allontanava Mistral si concedeva qualche attimo per sé e per i suoi pensieri. In quel momento avrebbe dato molto per poter trovare il modo di svelare la sua presenza a bordo.
Cercò nella sua mente qualcosa, qualsiasi cosa... qualsiasi ricordo o conoscenza che potesse aiutarla.
C'erano solo due bozze di idee che continuavano a rotearle dentro il cervello.
Il Consigliere era mezza el-auriana e i filtri per i virus... ma da qui a capire cosa farsene di quelle due bozze di idee, c'era un abisso.
Il suo carceriere doveva aver allargato quella strana bolla di contenimento all'alloggio intero, lo faceva sempre quando doveva 'prendersi cura di lei'. Oramai era abituata anche a quello, estraniava sé stessa isolandosi nel profondo della sua mente per un tempo adeguato a sopportare... non appena percepiva la variazione nella temperatura dell'aria attorno a sé iniziava a chiudersi al mondo.
Questa volta però doveva sforzarsi di restare presente e conscia, doveva sopportare per cercare di capire se c'erano vie di fuga. Doveva cercare di capire cosa impediva agli altri di trovarla.
Venne sollevata e spogliata.
Non provava vergogna per la propria nudità, magari partecipare ad un matrimonio betazoide le avrebbe procurato qualche perplessità, ma tendenzialmente non ne faceva una questione di riservatezza come altre razze. Ciò nonostante in quel gesto lei vedeva la perdita della sua autodeterminazione e quella era la cosa peggiore che avesse mai provato. Aveva incentrato tutta la sua esistenza su quello, come per tutti i vulcaniani il controllo di sé, delle proprie emozioni, era il nodo su cui costruire tutto il resto della propria esistenza. Perdere il controllo semplicemente era inaccettabile, soprattutto di fronte ad altri.
Per lo meno il suo corpo non la stava tradendo del tutto, perdendo il controllo sulle normali funzioni corporali...
...niente stimoli corporali!!!
Improvvisamente la sua mente iniziò freneticamente a lavorare.
Dalla presenza del suo carceriere aveva dedotto un certo scorrere del tempo, tre giorni almeno, ma dall'altra parte il suo corpo non l'aveva percepita. C'era stato un distacco tra la sua mente ed il suo corpo, questo perché la sua mente si era naturalmente agganciata allo scorrere del tempo imposto dalla presenza del suo carceriere nell'alloggio. Riportò alla mente i primi studi effettuati da quasi tutte le razze umanoidi nelle epoche pre-curvatura, in caso di isolamento di un soggetto si determinava una lenta de sincronizzazione tra tempo standard e tempo dettato dai bioritmi del soggetto.
Il suo corpo era sospeso in un altro tempo, un tempo al quale la mente non era soggetta in quanto aveva un diverso fattore di sincronizzazione nella presenza o assenza del suo carceriere.
Nel suo caso specifico, avendo un controllo diverso rispetto ad altre razze, la sua mente non aveva influenzato i bioritmi al punto di imporre degli stimoli corporali non necessari.
Ora le era più chiaro.
Una bolla temporale, lei era in quel momento su un diverso piano rispetto al resto della nave... questo però voleva dire che quando il suo carceriere si prendeva cura di lei, entrava nella sua bolla temporale e conseguentemente si disallineava rispetto al resto della nave.
Ora che lo aveva capito restava un problema.
Come poteva farlo sapere a Who... a lui oppure... al Consigliere...
USS Wayfarer, Laboratorio Scientifico 1
04/04/2393 Ore 10.35 - D.S. 70256.00
Aveva studiato il D-padd del Consigliere a lungo, non c'era niente di particolarmente strano... se non che a momenti pareva impazzire. Sbuffò e subito si pentì di averlo fatto.
La piccola Drianna stava seduta poco distante da lui e giochicchiava con una consolle, sulla quale le aveva dato accesso a qualche programma didattico ed a sentirlo sbuffare aveva alzato immediatamente gli occhi verso di lui.
"Scusa."
"Non la trovi."
Come sempre non era una domanda. Quella ragazzina non faceva domande di solito, tranciava giudizi ed emetteva sentenze. La cosa era fastidiosa e nel contempo stimolante. Non era così facile avere a che fare con lei.
"Questo coso non è guasto... - proprio in quel momento il D-padd emise l'ennesima scarica e lui lo lasciò cadere violentemente - ...però non funziona."
Drianna inclinò il capo da un lato osservando prima lui e poi il D-padd che aveva suscitato il suo fastidio.
"Quello non è della mamma."
"Lo so, per quello ti ho chiesto scusa. Ho perso tempo."
"Non lo so. - la ragazzina nonostante la tensione sorrise - Non credo che tu perdi tempo perché ti interessa trovare mamma. Secondo me è come quando mamma pensa che un malato abbia qualcosa anche se non sa cosa... di solito si mette al computer e dice che... non mi viene la parola... lega i dati?... ci mette un sacco di tempo ma alla fine ha sempre ragione lei."
Who spalancò gli occhi osservandola. Quella ragazzina con la sua linearità era a dir poco geniale.
"Ti darei un bacio in fronte! - esclamò afferrando di nuovo il D-padd - Cominciamo a capire da quando ha cominciato a fare i capricci questo aggeggio... guarda caso... dalla notte che è sparita Mistral!!!"
"Vedi che c'entra la mamma? Lo sapevo che non stavi perdendo tempo."
USS Wayfarer, Alloggio non identificato
04/04/2393 Ore 10.55 - D.S. 70256.04
Uno scienziato avrebbe trovato facilmente tracce, il Consigliere avrebbe forse potuto percepire qualcosa che non andava nella linea temporale, ma era come un'increspatura di pochi centimetri al centro di un oceano immenso.
Come poteva lasciare una traccia, una minuscola traccia, una di quelle piccole cosa apparentemente insignificanti che invece attiravano come calamite l'attenzione delle persone intellettivamente curiose.
Aveva quasi finito di lavarla, con metodo e pazienza... le funzioni corporali potevano essere usate? Lui non aveva pensato lei potesse avere questo genere di necessità.
Come poteva attirare la sua attenzione se non le permetteva nemmeno di muoversi? Però poteva guardarlo... e forse poteva riuscire in qualche modo a variare un po' la sua temperatura corporea...
USS Wayfarer , Ufficio del Consigliere
04/04/2393 Ore 11.25 - D.S. 70256.09
"Non c'è nessuna accidenti di logica, succede, ma non si capisce in relazione a cosa... succede di mattina, di pomeriggio, di sera... ad intervalli variabili... succede... però è cominciato quando Mistral... la Dottoressa... è stata fatta sparire."
Erjn osservava Drianna mentre ascoltava lo sfogo dell'Ufficiale Scientifico. Non riusciva a riconoscere in lei la bambina che fino ad un paio di giorni prima rifiutava caparbiamente ogni contatto con quell'uomo.
Era seduta a fianco di Who, forse nemmeno lui si era accorto che stava appoggiata contro il suo fianco mentre le cingeva le spalle con il braccio.
Una parte del corpo gesticolava presa dall'enfasi di quello che stava cercando di spiegare, l'altra parte rilassata e rassicurante nel tenere il contatto con Drianna, le dita che lievemente carezzavano la spalla della bimba.
"Signor Who cosa posso fare per lei?"
"Mi aiuti a vedere questa cosa da un altro punto di vista. A volte cambiare la prospettiva è l'unica cosa che può aiutarti a superare l'ostacolo."
Drianna alzò una mano per tirargli la giacca.
"Non succede di notte."
Erjn sorrise apertamente nel vedere la faccia stupita dell'uomo davanti a lei.
"Ehi ragazzina... oggi è la seconda volta che mi freghi... però hai ragione..."
"Posso presupporre che chiunque stiamo cercando, di notte magari non possa agire? Magari fa sempre il turno gamma?"