10.05 " Tra subconscio e realtà "
di Krell (Kiler) Rumar, Pubblicato il 05-05-2013
USS Wayfarer, Sala tattica
04/04/2393 Ore 04.45 - D.S. 70258.1
L'ora era decisamente tarda per una riunione degli ufficiali, ma, nonostante ciò, la situazione richiedeva nettamente quello stacanovismo che ci si aspetterebbe da un equipaggio impegnato nel recupero di un proprio membro disperso.
I volti erano decisamente provati, impossibile non notarlo quando Who, con precisione e dettagli, spiegò per la seconda volta quella che riteneva essere una spiegazione più che logica della scomparsa della dottoressa Spini.
Anche il Comandante Wu aveva supportato l'ipotesi dell'ufficiale scientifico raccontando la propria esperienza sul ponte ologrammi, tra gli sguardi interessati dei presenti.
Rumar ascoltava, cercando di mantenere la concentrazione, per quanto l'ultimo raktajino, preso al Bar di Prora, permettesse.
"Ma se queste particelle sono artificiali, come possono essere presenti sulla Wayfarer?" Chiese il Trill, passandosi la mano sugli occhi.
Il Comandante Who lo osservò.
Non conosco ancora la fonte, ma sono certo che un fenomeno del genere non possa ritenersi naturale.
Kiron si adagiò sulla poltroncina, passandosi anch'egli una mano sul volto.
"Lei ha detto che una tecnologia di questo tipo non è ancora stata inventata. Al di là delle implicazioni di questa affermazione, come fa ad essere certo di ciò?"
Who ripercorse la propria ipotesi insieme ai colleghi, che, per quanto possibile, continuarono a seguire quanto l'ufficiale stava esponendo.
"Quindi ... qualcuno o qualcosa ha sfruttato una tecnologia a noi ignota..." Intervenne il Primo Ufficiale, senza neppure essere certo di quanto stesse dicendo "per creare un fenomeno di introspezione cronotonica a bordo di un vascello della Flotta Stellare?!"
Who annuì.
"Perché? E perché il fenomeno si manifesta solo in alcuni casi e sopratutto ... perché al momento ha interessato solo la dottoressa?"
"Non so darle una risposta al momento." Fu la risposta sconsolata di Who.
USS Wayfarer - Alloggi Ufficiali
04/04/2393 Ore 05:32 - D.S. 70258.2
Per quanto ci fosse evidente logica nelle affermazioni di Who, la ricerca di un movente a ciò che stava succedendo, essendo di natura artificiale, sembrava un elemento dal peso imprescindibile.
Il capitano Kiron, dal canto suo, era stato chiaro: "Non voglio ufficiali stanchi e non in grado di portare la dovuta concentrazione a causa della fatica. Non meno di tre ore di riposo obbligatorio!"
Rumar era stanco e il caffè ingerito oramai lasciava il tempo che trovava.
Entrò nel proprio alloggio, adagiandosi sul divano, per pochi minuti e pensò, in attesa di spostarsi nella zona notte.
Le palpebre si chiusero solo un attimo.
Data e luogo imprecisati
Krell fece qualche passo sul costone di roccia che dava verso la struttura di Trill, ospitante i futuri ospiti dei simbionti.
La sua tunica lasciava presagire fosse ancora un aspirante.
Il sottile vento muoveva appena i suoi capelli arruffati, mentre la pace di quel momento lo circondava completamente.
"La pace del nostro mondo è indescrivibile, non è vero?"
La figura femminile sinuosa si fece di fianco a lui a rimirare il paesaggio.
"Conosco il tuo volto..." Disse Krell, spostando lo sguardo su di lei.
La donna sorrise, ma non rispose.
"Telsa." Disse, riportando lo sguardo sul paesaggio.
"Pittrice di indubbio talento e...quarto ospite del simbionte Rumar."
La Trill annuì:"Vedo che ti ricordi ancora di chi ti ha preceduto sorrise lei."
La sua espressione si fece lieta.
"Non potrei mai dimenticare una parte di me. Perché siamo qui?"
"Qui è una parola che al momento non ha alcun significato."
"Mi conosci, sai che non gradisco troppo le filosofie metafisiche."
Lei sorrise, passandosi una mano sui capelli corti, mossi dal vento lieve.
"Hai ragione. Qui è comunque un luogo inesistente, forse il tuo subconscio, forse qualcosa di più articolato. Io sono solo una guida introduttiva."
"Per cosa?" La osservò il Trill.
"Un percorso."
Krell socchiuse gli occhi lievemente.
"Non sono certo di voler diventare un ospite." Disse come rimembrando una scena già accaduta. "Ho paura di perdere ciò che sono e non essere più in grado d ritrovarmi."
"La simbiosi non è la fine di un viaggio, ma l'inizio di una nuova vita. Non necessariamente smetterai di essere te stesso e, anzi, ne uscirai rafforzato e capace."
"Dunque è di questo che si tratta. È il momento in cui diverrò ospite."
Quel momento è già accaduto, ora il tuo compito è ricostruire il presente.
"Ricostruir..."
Lo sfumare del mondo in cui si trovava, bloccò qualsiasi dubbio volesse portare alla luce.
Data e luogo imprecisati
"Ricostruire..."
La parola uscì comunque dalla sua bocca.
Il capo della sicurezza della Hercules lo guardò stranito, respirando affannosamente.
"Ricostruire cosa?!"
Rumar si osservò intorno.
Il paesaggio Trill era scomparso, ma la struttura dove si trovava non sembrava affatto di manifattura federale, men che meno la Hercules, di cui conosceva bene le fattezze.
Era un qualche luogo lugubre, con luci di servizio appena visibili e un soffio di claustrofobia nelle componenti scure e irregolari.
"Ricostruire cosa?! "Chiese nuovamente l'umano.
"John? Dove siamo?" Chiese Rumar eludendo la domanda, nel tentativo di riprendersi.
"Santa pazienza! Dove siamo?! La botta in testa ti ha smaterializzato il cervello evidentemente!" Proruppe John Kayne, visibilmente spazientito.
Rumar non prestò troppa attenzione, abituandosi alla struttura che vedeva.
"Questa è la struttura aliena che rinvenimmo nel settore..." Non completò la frase, vedendo la gamba visibilmente e gravemente ferita del collega. "La tua gamba!"
"Oggi sei proprio strano. Sì, la mia gamba è ridotta male, ma se non ti fossi buttato su di me, sarei morto...anche se potevi farlo meno rocambolescamente, evitando la testata al pavimento."
"Non sarà riportata sui ruolini." Rispose il Trill massaggiandosi la testa. "Dobbiamo solo attendere."
"Mi dispiace deluderti, ma il teletrasporto non funziona qui e inoltre non possiamo aspettare o finiremo per perderla."
"John, il primo ufficiale è morto, siamo soli!" Come a ricordare ciò che stava nuovamente vivendo.
"Santo cielo Krell! Giuro che se sei serio, mi sto preoccupando per la botta che hai preso. Senti, lasciami qui e vai a prenderla. Non possiamo andarcene senza di lei."
Rumar sospirò.
"Non c'è più nessuno a bordo di questa struttura. Siamo noi e il vuoto cosmico."
Kayne lo guardò stranito.
"La dottoressa..."
"Quale dottoressa?" Lo guardò Rumar.
"La dottoressa Spini, devi andare a prendere la dottoressa Spini!"
USS Wayfarer - Alloggi degli ufficiali
04/04/2393 Ore 09:45 - D.S.70258.4
Rumar aprì improvvisamente gli occhi, sotto lo sguardo fisso di Sheval Wu e di altri ufficiali della sicurezza.
"Comandante, si sente bene?"
"Cosa...!?"
"Non rispondeva alle chiamate e siamo dovuti venire a cercarla. Non è stato semplice risvegliarla, signore."
Rumar battè le palpebre qualche istante.
"Che ore sono?"
"Quasi le dieci, signore."
"Avverta il Capitano." Disse Rumar "Forse questa situazione non è così circoscritta come pensavamo..."