00.02 " Elisabeth "
di T'Val , Pubblicato il 13-11-2014
Non avrebbe dovuto essere lì. Non a quell'ora, sicuramente. Non con la
parata che avrebbe richiesto tutta la sua attenzione, l'indomani mattina.
T'Val si guardò intorno, aspirando dalle nari l'odore pesante della
salsedine e l'aria fredda della notte.
Nessuno. Anche il mare era una presenza invisibile, al di là del molo.
Controllò l'ora prima di avanzare lungo la striscia di cemento, in direzione
delle barche ormeggiate che oscillavano lungo i cavi d'attracco.
La luce era scarsa, ma riuscì a leggere il nome Elisabeth dipinto sulla
poppa di una imbarcazione, e montò lungo la passerella. Poteva sentire il
legno antico del ponte oscillare scricchiolando sotto i suoi stivali. Non
provò a chiamare. Sapeva che sarebbe bastato il rumore dei suoi passi a far
capire che era arrivata.
Il portellone si spalancò, rivelando una corta scaletta. Lei scese i
gradini, entrando nella cabina principale. Lui era disteso su una branda,
davanti ad un tavolino ricoperto di Dipad. Sui monitor alla sinistra
dell'uomo era visibile il molo deserto, ed appesa al monitor una custodia
con un lungo pugnale ricurvo di foggia terrestre.
Logico, pensò T'Val. La frequenza delle emissioni di energia di un faser
viene monitorata dalle stazioni di sorveglianza. L'ammiraglio Vorshak non
voleva alcuna sorveglianza sul suo piccolo rifugio.
"Sei in anticipo" - notò lui.
"Non così tanto da incappare nella rete dei satelliti di sorveglianza..." -
rimarcò lei, accennando il saluto con la mano - "Lunga vita e prosperità"
L'uomo non fece commenti, limitandosi ad indicarle una sedia vicina al
tavolino. Non c'erano stati cambiamenti dall'ultima volta in cui era stata a
bordo di quella nave, notò lei, sfilandosi il pesante mantello di dosso per
andare a sedersi dove l'altro le aveva indicato.
"E' un bene che tu sia arrivata in anticipo" - disse lui - "Il buco nei
satelliti di sorveglianza non dura a lungo e non voglio che qualcuno sappia
che sei venuta a trovarmi..."
Era invecchiato, pensò. La penombra in cui era la cuccetta contribuiva ad
incidere le rughe sul suo volto ed a far ingrigire i suoi capelli. Era
difficile confrontarlo con l'immagine che le veniva dai ricordi che sua
madre le aveva trasmesso con il suo Katra. In quei ricordi, lui era più
giovane e perfino bello. Il corpo che adesso era appesantito dagli anni di
lavoro a tavolino, si spogliava rivelandosi muscoloso e forte... Scosse la
testa, allontanando le immagini.
"Perché sono stata trasferita sulla ISS Thunder?" - domandò.
"Per molti motivi. Uno è questo"
L'uomo allungò una mano per afferrare un Dipad dal tavolino, e glielo porse.
Sul monitor lei vide l'ologramma di un giovane guardiamarina umano:
"Chi è?"
"Si chiama Bao Xian Piao"
T'Val inarcò un sopracciglio:
"Parente dell'Ammiraglio?" - domandò - "Il capo settore ingegneria navale
della Flotta?"
"Esatto. L'uomo che ha fortemente voluto la costruzione della ISS Thunder,
fra l'altro" - disse lui, sistemandosi comodamente sulla branda - "E adesso,
il suo nipote prediletto fa parte della sezione ingegneria della stessa
nave..."
"Non nasconde necessariamente qualcosa di losco" - fece notare T'Val - "La
Thunder è attualmente la nave più prestigiosa. Xian Piao potrebbe volere
favorire la carriera del nipote..."
"Già, è la nave più prestigiosa. Già, non c'è niente di male a voler
favorire la carriera del proprio nipote... Ma c'è qualcosa che non va in
questa ricostruzione. Ho il fondato sospetto che il giovane Xian Piao sia
stato incaricato di svolgere qualche compito per conto dello zio, durante la
prima missione di quella nave"
"Di che genere?"
"Non lo so ancora. L'Ammiraglio Xian Piao è una persona maledettamente
elusiva. Finora non sono mai riuscito a piazzare qualcuno dei miei uomini
vicino a lui"
"Come lui non è mai riuscito a mettere i suoi vicino a te..."
"Si che lo ha fatto" - disse Vorshak - "Ma sfortunatamente per lui, si fece
scoprire con troppa facilità" - si interruppe un istante, tendendosi verso
la donna - "Voglio sapere che cosa deve fare il giovane Xian Piao a bordo
della Thunder... E se ha qualche altro aggancio, a livelli più alti,
all'interno di quella nave"
"Pensa al capitano Seldon? O a qualcuno dei suoi ufficiali?"
L'uomo scosse la testa:
"Non voglio darti troppe indicazioni. Dovrai sorvegliarli tutti, dal primo
all'ultimo. Sorvegliarli e riferirmi qualunque movimento sospetto, che
coinvolga o no il giovane Xian Piao".
"C'è qualcuno cui posso appoggiarmi, a bordo della Thunder?"
"Ci sono, a bordo , un altro paio di miei uomini" - fece l'ammiraglio - "Ma
non dovrai contattarli per nessun motivo"
T'Val inarcò un sopracciglio, riflettendo sulle implicazioni. Se era vero
che Xian Piao era sulla Thunder per qualche scopo specifico, sarebbe stato
molto attento alla presenza di persone fedeli all'ammiraglio rivale...
Quindi, probabilmente, avrebbe tentato di ucciderla durante la navigazione.
E se l'avesse fatto, sarebbero intervenuti i due killer dell'ammiraglio
Vorshak.
In quella storia, lei sarebbe stata l'esca.
Ma in fondo, doveva essergli grata: l'aveva avvertita. Con sua madre,
Vorshak non era stato altrettanto cortese.
Appoggiò il Dipad sul tavolino e si alzò:
"Io sono, come sempre, ai suoi ordini" - disse - "E lo sarò anche sulla ISS
Thunder. Lunga vita e prosperità, ammiraglio Vorshak"
"Pace e lunga vita... figlia mia"