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USS MARCONI - MISSIONE 13 RSS USS MARCONI - Missione 13

13.07 "Come era stato predetto..."

di Charles "Chuck" Wyandot, Pubblicato il 17-05-2016

USS Marconi - Hangar navette - 28/07/2395, ore 14:15


=^=Dal a plancia.=^=
"Rapporto!" rispose Shran sobbalzando per l'ennesimo colpo ricevuto dalle navi avversarie.
=^=Non abbiamo trovato niente signore, qualsiasi cosa cercassero non è...=^=
"Signor Dal?" esclamò il Capitano della Marconi guardando verso l'alto come se guardare gli altoparlanti potesse riattivare la comunicazione.
"Signore! Breccia negli scudi. La squadra del signor Dal e la navetta... sono tutti stati teletrasportati a bordo della nave Jem'Hadar." Shran colpì con forza il bracciolo della poltrona quando Durani comunicò la notizia.

Incrociatore Kolgrom - Hangar principale - 28/07/2395, contemporaneamente


Quando Dal riuscì a rendersi conto di quello che era successo era ormai circondato da decine di Jem'Hadar con i fucili spianati. Nessuno dei suoi uomini stava muovendo un muscolo, sapevano bene che reagire in quella situazione significava, se erano fortunati, essere abbattuti da qualche raffica settata su stordimento... ma quella gente non usava praticamente mai lo stordimento.
"Salve gente, cercavate qualcuno in particolare, o avete pescato a caso?" chiese il Capo della Sicurezza alzando le braccia e facendo segno ai suoi di fare altrettanto. Quattro contro trenta? Fatica inutile, meglio sembrare collaborativi.

"Mi scuso per averla prelevata così di sorpresa, ma il tempo a nostra disposizione è alquanto limitato." Kiivan, il vorta al comando, fece la sua comparsa da dietro le spalle del Jem'Hadar più grosso che Dal avesse mai visto.
"Non si preoccupi, è sempre bello fare un giro turistico degli incrociatori del Dominio." rispose il mezzo cardassiano abbassando lentamente le braccia.
"Ormai il Dominio non esiste più, è solo una parola che indicava una coalizione molto potente che ha cessato di esistere. C'è un trattato di pace, non ricorda?" Kiivan fece segno ai guerrieri di procedere e sei di loro entrarono nella navetta.
"Trattato di pace... trattato di pace... mi ricorda qualcosa. Era per caso quello dov'è scritto che non dobbiamo più prenderci a cannonate a vicenda?" Dal lanciò un'occhiata verso la navetta e notò che i soldati la stavano letteralmente smontando alla ricerca di qualcosa che neppure lui era riuscito a trovare.
"Alle volte dobbiamo fare cattiva sorte a buon viso... o era il contrario?"
"Non lo chieda a me, non sono bravo con i proverbi terrestri..."

Un Jem'Hadar fece capolino dalla navetta e scosse la testa. Il Vorta sospirò e guardò Dal per alcuni momenti valutandolo.
"Gar'Tharok, quanto tempo pensi ti servirebbe per spezzare la sua volontà?" chiese il Vorta al Primo dei Jem'Hadar
"Giorni..." mormorò il guerriero rendendo, dal suo punto di vista, onore al capo della sicurezza. Gli uomini di Dal fecero un passo avanti ma lui li fermò con un gesto.
"Troppo tempo, dovremo passare all'opzione due." guardò Dal e poi sparò a bruciapelo "Dov'è il cristallo dei Profeti?"
"Che cristallo?" La domanda era così assurda che Dal lasciò trapelare la sua sorpresa.
"Come immaginavo... maledetta vecchia. Sapevo che ci stava prendendo in giro, ma non potevo correre nessun rischio. Aprite un canale con la Marconi e cessate le ostilità!" Gar'Tharok lanciò uno sguardo disgustato al Vorta ma fece come gli era stato detto.

"Signor..." chiese Kiivan all'indirizzo dell'ufficiale della flotta stellare.
"Tenente Dal, sono il capo della sicurezza della USS Marconi." Rispose lui che non riusciva a comprendere il repentino cambiamento della situazione.
"Mi segua prego, andiamo in plancia..." Kiivan si voltò dirigendosi verso l'ascensore
"E i miei uomini?" Dal non si mosse.
"Che prendano pure la navetta e tornino sulla vostra nave, non importa." rispose il Vorta aspettando il suo ospite.

"Andate!" ordinò Dal agli uomini che erano con lui e troncando immediatamente qualsiasi rimostranza. Poi seguì il Vorta nell'ascensore.

USS Marconi - Plancia - 28/07/2395, alcuni minuti dopo


"Signore, comunicazione dall'incrociatore del Dominio!" esclamò l'addetto alle comunicazioni. Per un attimo nella mente di Shran passò l'immagine di Dal che, dopo essersi fatto strada a mani nude attraverso tutto l'incrociatore del Dominio, arrivava in plancia per chiamarlo e dirgli che era tutto a posto. Scosse la testa per scacciare quella stupida fantasia, ma rimase a bocca aperta quando sul monitor principale apparve il suo capo della sicurezza.

"Signor Dal, sta bene?"
=^=Si tutto bene Signore. A quanto pare la situazione ha subito un cambiamento improvviso, anche se non ho idea del perchè!=^= commentò lui confuso e completamente in balia degli eventi.
=^=Mi permetta di spiegare la situazione...=^= Kiivan si fece avanti e compì una sorta di inchino =^=Mi scuso per quello che è successo ma la situazione ci impone di agire senza perdere tempo. Capitano mi dica, dov'è il Cristallo dei Profeti?=^=
"Come scusi?" chiese Shran che pensava di aver capito male.
=^=La situazione è la seguente: potrei assaltare la vostra nave con le forze del Primo Gar'Tharok per trovare quello che sto cercando, ma la cosa richiederebbe tempo e uomini, oppure potrei distruggervi, ma questa ci negherebbe la possibilità di recuperarlo, quindi glielo chiedo un'ultima volta: dov'è il Cristallo dei Profeti? La Vedek bajoriana ha detto di averlo dato alla loro nave alleata, la Marconi.=^=
"Non so niente di nessun Cristallo e nemmeno di quale Vedek stia parlando. Noi eravamo in questo settore in esplorazione quando abbiamo avuto avarie sulla nave che ci hanno costretti ad un atterraggio di fortuna. La USS Fearless è giunta da Deep Space 16 Gamma proprio per fornirci assistenza."
=^=Confermo quello che il Capitano Shran ha detto!=^= commentò il comandante Garcia che condivideva lo schermo con il Vorta.
=^=Vi credo Capitano=^= commentò Kiivan =^=Quella vecchia pazza mi ha preso in giro, ma non potevo rischiare che fosse la verità. Mi dispiace molto.=^=
"Le dispiacerà di più quando i diplomatici della Flotta Stellare comunicheranno il vostro operato ai suoi capi" commentò Shran con rabbia.
=^=Non si preoccupi questo non accadrà!=^= la comunicazione si chiuse all'improvviso.

"Signore hanno riattivato le armi e si preparano a fare fuoco!" esclamò Durani
"Manovre evasive, tutta l'energia agli scudi, non sprecate energia per fare fuoco, non ne abbiamo abbastanza! Capitano Garcia cerchi di aprirci un varco e poi si tolga dai piedi e torni verso la stazione, se non riusciamo a fuggire dalla morsa del Dominio c'è poca speranza per noi!"
=^=Mi rifiuto di...=^=
"Comandante Garcia questo è un'ordine!" esclamò rabbioso Shran mettendo ben in chiaro chi fra i due comandava, poi fece chiudere la comunicazione.
"Shran a Rekon, voglio tutta l'energia che potete darmi per gli scudi!"
=^=Ce l'ha già Capitano, ormai siamo alla frutta. Possiamo incassare qualche colpo ma poi andrà tutto in malora!=^= dal tono pacato dell'ingegnere capo, il capitano si rese conto che non c'era più niente da fare.
"Grazie Signor Rekon, ce li faremo bastare!" concluse Shran "Tenete Wyandot faccia il possibile per proteggere la Fearless, almeno loro devono riuscire ad andarsene. La Marconi ormai non ha più modo di entrare in curvatura..."

Tutti si resero conto che questa era la fine per loro.

Incrociatore Kolgrom - Plancia - 28/07/2395, ore 14.25


"Cosa dobbiamo fare per abbattere quella dannata nave?!" esclamò rabbioso Kiivan e il Jem'Hadar al tattico grugnì per l'onta che stava subendo e che avrebbe pagato, in seguito, con una punizione o con la morte.
"Il nostro timoniere è un tantino oltre le vostre possibilità." commentò divertito Dal asciugandosi con la manica il sangue che gli usciva dalla bocca.
Dopo che il Vorta aveva dato l'ordine di aprire di nuovo il fuoco sulla Marconi, il capo della sicurezza si era gettato su di lui, ma i guerrieri del Dominio l'avevano bloccato. Era riuscito a ucciderne due prima di essere steso dal Primo. Si domandava perchè non l'avessero ancora eliminato.
"Volete ammazzarlo? La sua voce mi da fastidio!" commentò infatti il Vorta.
"Lui combatterà contro di me più tardi. Si è meritato il diritto ad una morte da guerriero." commentò Gar'Tharok senza nessuna inflessione nella voce. Il Vorta alzò gli occhi al cielo disgustato.

Tre bordate violentissime gettarono a terra tutti i presenti, scintille ed esplosioni si susseguirono per alcuni istanti seguite da imprecazioni dell'equipaggio. Uno scintillio attirò lo sguardo di tutti sul federale che era seduto a terra.

"Di nuovo?" commentò Dal mentre il teletrasporto lo portava via.

USS Marconi - Plancia - 28/07/2395, contemporaneamente


"Signore sparvieri Klingon in disoccultamento!" esclamò Durani. Nella sua voce c'era sorpresa e orgoglio "Stanno bersagliando l'incrociatore del Dominio! I loro scudi sono appena collassati!"
"Signor Keane porti via Dal di li immediatamente!" ordinò Shran "Signor Durani appena lo abbiamo faccia fuoco con tutto quello che ha sull'incrociatore. Ordinate alla Fearless di fare altrettanto, tagliamo la testa del serpente!"

Lo scintillio del teletrasporto illuminò la plancia. Dal si alzò di scatto andando ad occupare immediatamente la sua postazione.
"Bentornato Tenente!" commentò il Capitano visibilmente sollevato "Ha qualche idea di cosa stia succedendo?"
"Nessuna signore. Come ha sentito stanno cercando un Cristallo dei Profeti e lo cercavano a bordo della Marconi, non trovandolo presumo che volessero metterci a tacere."
"La cosa non mi stupisce! Situazione!" chiese poi rivolgendosi all'ufficiale tattico.
"L'attacco a sopresa è stato devastante per loro. Hanno perso scudi e armi, ma ci sono ancora avversari nell'area."
"Chieda rispettosamente al Capitano Klingon di non distruggere l'ammiraglia del Dominio o non avremo risposte!"
"Troppo tardi..." commentò Durani con un ghigno di soddisfazione.
Sullo schermo due sparvieri si voltarono in due strette virate e si gettarono sulla loro preda come i rapaci da cui prendevano il nome. I siluri partirono simultanemanete dai vascelli e spaccarono in due l'incrociatore del Dominio, un attimo dopo si trasformò in una palla di fuoco.
"E addio alle nostre risposte..." commentò acido Shran abbandonandosi sulla poltrona.

Leinos III - Tempio Celeste Pah'Wraiths - 28/07/2395, ore 14.40


"L'incrociatore di Kiivan è stato distrutto. L'altra nave e i caccia rimasti sono saltati in curvatura." comunicò Kiral
"E i Jem'Hadar dentro il tempio?" chiese Jodel Mass guardando il suo compagno.
"Si stanno facendo strada attraverso le nostre forze. Sono rimasti in pochi ma combattono come dei demoni!"
"Informate la Vedek immediatamente, le forze Jem'Hadar stanno andando proprio verso di lei."
"Lo sa... ha detto che fa tutto parte dei disegni dei Veri Profeti."

Leinos III - Camera celebrativa Pah'Wraiths - 28/07/2395, ore 14.50


"Vedek siamo riuscita ad aprirla!" il giovane bajoriano aveva gli occhi luminosi per la felicità. La donna gli sorrise e gli toccò la testa per benedirlo.
"Ti ringrazio figlio mio... adesso fortificate l'area, io entrerò per parlare con i Veri Profeti. Dovete fermare i mostri del Dominio, al resto penseranno i nostri dei!" osservò il fanatismo del giovane che veniva centuplicato dal luogo in cui si trovavano e sorrise.

Lo guardò correre verso l'entrata del tempio poi varcò la soglia della camera di prigionia dei suoi dei.

Le forze del Primo Toman'Son erano in inferiorità numerica di quattro a uno, ma lui non se ne preoccupava. Il suo secondo, Gar'Tharok, doveva già aver preso il suo posto come era giusto che fosse. A lui non restava altro che portare a compimento la sua missione. L'unica possibilità era arrivare alle camere interne del tempio e prendere il cristallo... semprechè si trovasse ancora lì.
L'ultima dose di ketracel bianco era ormai andata. Aveva ordinato ai suoi di ignettarsela per renderli ancora più letali. Sapeva che avrebbero comunque pagato le conseguenze di quella overdose.
I bajoriani combattevano con determinazione e cieco fanatismo. Formavano dei veri e propri muri di fuoco che i suoi faticavano ad attraversare, ma quando riuscivano ad arrivare abbastanza vicino alle loro fortificazione questi tentavano di assalirli in corpo a corpo... grosso errore.
Con un audace colpo di mano, e grazie soprattutto all'incredibile velocità di cui erano dotati, due dei suoi guerrieri sfondarono l'ultima sacca di resistenza davanti all'entrata della camera. Dietro di loro nuove forze stavano arrivando, ma non era importante.
Si fece largo fra i corpi dei bajoriani caduti uccidendo chiunque gli si parasse di fronte poi ordinò agli altri di formare un muro difensivo.

Toman'Son attraversò il corridoio fino a giungere alla Camera di Prigionia. Un grosso cristallo di colore rosso era depositato su un piedistallo di pietra con molteplici incisioni. Si lasciò un attimo distrarre dai complessi geroglifici che attorniavano l'intera sala e alla fine posò gli occhi sulla donna dal volto deturpato.

"Benvenuto nella Camera Celebrativa. I Veri Profeti ti aspettavano!" commentò la Vedek con le mani giunte davanti a se.

Toman'Son non si curò di quell'essere e si avvicinò al cristallo. La sua missione era prenderlo in custodia e teletrasportarsi via dal pianeta, ma ormai non c'era più nessuno che potesse trarli in salvo. Con una certa dose di soddisfazione, ben poco jem'hadar, si rese conto che la sua sola opzione era distruggere se stesso, il cristallo e il tempio con un'unica grande esplosione purificatrice. Il che avrebbe mandato anche in malora i piani di quel maledetto Vorta che lo aveva abbandonato.
Il Primo, con un ghigno, attivò il conto alla rovescia che avrebbe messo fine a tutto.

"Tutto è come i Veri Profeti avevano previsto..." sussurrò la Vedek con un sorriso.

USS Marconi - Plancia - 28/07/2395, ore 15.00


"Capitano ho un picco di radiazioni che arriva dal pianeta! Esplosioni multiple!" avverti Durani mentre la sua strumentazione sembrava impazzire.
"Avvertite tutti di allontanarsi. Signor Wyandot faccia quello che può per arrancare via da qui!"
"Signore c'è una fortissima perturbazione gravitometrica - urlò Tara per sovrapporsi agli allarmi e alle voci dei suoi colleghi - sta per aprirsi uno strappo nel continuum. Verremo sicuramente trascinati dentro se non saltiamo a curvatura!"
"Plancia a sala macchine! Signor Rekon mi dica che abbiamo la curvatura!"
=^=Mi dispiace Signore...=^= la lapidaria risposta di Rekon mozzò il fiato a tutti.
"Lo strappo si è aperto proprio sul pianeta!" il visore principale mostrò una scena tanto affascinante quanto terribile. Dove prima c'era lo spazio e un pianeta adesso c'era un qualcosa di oscuro contornato da selvagge energie gravimetriche di inaudita potenza "La nave verrà tirata dentro se non facciamo qualcosa!"
"Opzioni per chiudere quel coso Signor Berthier?" chiese Sharn al suo ufficiale scientifico.
"Nelle condizioni in cui ci troviamo? L'esplosione del nucleo di curvatura al centro della singolarità, ma non sono certa che si chiuderà, di sicuro dovrebbe impedirne l'espansione. Se siamo fortunati si trasformerà in un tunnel spaziale stabile."
"Un tunnel per dove?"
"Non ne ho idea Signore, ma potrebbe essere collegato anche con un'altra dimensione."
"Bene, non c'è altro da fare! Evacuate immediatamente la Marconi, voglio tutti fuori di qui. Signor Wyandot mi faccia posto, vi voglio via di qui il prima possibile!"
Il coro di dinieghi da tutti i membri della plancia non fu ascoltato. Sharn fu costretto a ordinare a Dal di sgombrare la plancia, sapendo che non poteva rifiutarsi. Il compito primario di una Capo della Sicurezza era tenere al sicuro l'equipaggio della sua nave e, nonostante fosse stato il primo a rifiutarsi di abbandonare il capitano da solo, non poteva fare altro se non salvare gli altri.
Durani si trovò costretta a strappare a forza Tara Keane dalla sua postazione. Le due incrociarono lo sguardo con il loro capitano e Shran vi lesse l'orgoglio che provavano nei suoi confronti.

"Andiamo Chuck è il momento di andare..." commentò Dal toccando la spalla del giovane.
"No..." il Capo della Sicurezza ammutolito dal tono fermo del giovane si voltò verso Shran.
"Signor Chuck il mio era un'ordine se non l'aveva compreso." intervenne il Capitano
"Signore, ha il cinque percento di possibilità di riuscire ad entrare incolume all'interno della singolarità. Tenuto conto dei potenti flussi gravimetrici e della necessità di fare in fretta il suo è un suicidio."
"E quindi lei vorrebbe prendere il mio posto e io dovrei andarmene?" chiese lui divertito
"No signore, ho bisogno di lei per attivare i protocolli per l'espulsione del nucleo e per altre cose. Con me ha più possibilità, senza di me non ne ha nessuna!" gli occhi del giovane si puntarono in quelli di Shran senza abbandonarli.
"Ho capito... Signor Dal può andare."

Dal strinse per un attimo la spalla di Chuck e poi la mano di Shran. Senza altre parole prese il turno ascensore che l'avrebbe portato alla scialuppa più vicina. Attorno ai due l'allarme di evaquazione era l'unico rumore. Sullo schermo principale le prime scialuppe di salvataggio schizzavano via dalla nave come proiettili.

"Bene Chuck, mi faccia vedere quant'è bravo."
"Signore... ho bisogno di avere il controllo di tutte le postazioni direttamente collegate alla mia console. Dovrò reagire in fretta e non posso aspettare che lei mi comunichi le letture."
"Farai fare anche qualcosa a me?" chiese lui dopo aver dato l'ordine al computer di bordo.
"Può tenersi le armi..." rispose Chuck che sembrava essere sempre più concetrato e rispondeva quasi di riflesso.
"Per sparare a cosa?"
"Non saprei, ha chiesto lei qualcosa..." Shran sorrise divertito.

La Marconi compì una stretta virata e si gettò come un pesce nel vortice oscuro. La nave sembrava distorcersi e sussultare. Le mani del giovane timoniere correvano sui tasti come un pianista, decine di letture dei sensori venivano analizzati e trasformati in azioni senza che nemmeno il timoniere se ne rendesse conto. Shran fu certo che lui non avrebbe avuto successo se fosse stato lui a pilotare, il suo unico rammarico era di dover portare con se quel giovane straordinario.
"Signore può sganciare il nucleo di curvatura. Tempo di detonazione un minuto, il flusso che ci attraversa lo porterà nel centro esatto della singolarità."

Sharn dette l'ordine e osservò sullo schermo il nucleo che usciva e che da li a poco si sarebbe trasformato in un piccolo sole.
"Ottimo lavoro Signor Wyandot!" commentò poggiandogli una mano sulla spalla.
"Grazie signore, avrò bisogno di una vacanza dopo questa giornata." rispose Chuck scuotendo la testa come se cercasse di riemergere da uno stato meditativo autoindotto.
"Se potessi la porterei io stesso ovunque. Non avevo mai visto portare una nave integra dentro una singolarità."
"E due?" chiese il giovane con un sorriso.

Un lampo di luce li avvolse.

USS Fearless - Plancia - 28/07/2395, ore 15.25


"Tenente non so come ha fatto ma adesso lo rifaccia per portarci fuori di qui!" commentò Garcia mentre Chuck si precipitava al timone della defiant.
"Che diavolo?!" Shran si guardò attorno confuso. Gli allarmi contribuivano a confonderlo.
"Il suo ragazzo non ha guidato solo la Marconi ma si è connesso anche con i sistemi della Fearless. Ci ha agganciati alla Marconi e ha mosso il tutto come un'unica nave. Non so se è incredibilmente bravo o incredibilmente fortunato!" Garcia fece per alzarsi per dare il posto di comando a Shran ma con un cenno la fece rimanere seduta.
"Le avevo dato l'ordine di andarsene!"
"E io l'ho ignorata, ma solo dopo che il suo timoniere mi ha detto che c'era una speranza di salvare anche voi."
"Ultimamente sembra che i miei ordini vengano ignorati un po' troppo spesso." commentò Shran mentre seguiva le acrobazie della defiant per uscire dalla singolarità.
"Un buon equipaggio sa quando è necessario ignorare il proprio Capitano, specialmente quando rischia di perderlo. E sarebbe un gran peccato perderla." I due si guardarono negli occhi per qualche secondo poi distolsero entrambi lo sguardo imbarazzati.
"Cinque secondi alla detonazione!" avvertì Riccardi dalla postazione tattica.
"Adesso o mai più Tenente!" esclamò Garcia.

La Fearless scalciò come un cavallo selvaggio e poi spiccò un salto accellerando a curvatura.

USS Fearless - Plancia - 28/07/2395, ore 17.35


"Capitano Varkin la ringraziamo per la sua assistenza e per tratto in salvo parte dell'equipaggio della Marconi" il guercio capitano dello sparviero emise un grugnito e spense la comunicazione. Garcia sogghignò vedendo lo sguardo stupito di Shran.
"Ha riattaccato!" commentò lui guardandola.
"Fa sempre così. Lo fa anche con l'ambasciatore K'ooD... comunque gli farò arrivare una bottiglia di birra romulana a suo nome."
"Grazie Capitano... c'è stato qualche cambiamento?" chiese guardando lo schermo dove la singolarità era ancora attiva ma fortunatamente non più in espansione.
"Si è fermata e pare stabile. Abbiamo inviato una sonda ma stiamo ancora analizzando i dati. Fra un paio d'ore arriverà la USS Hawking per darci il cambio e iniziare lo studio della singolarità. Secondo il suo ufficiale scientifico si tratta di una specie di porta verso un nuovo universo."
"Spero solo che non sia una porta che ci pentiremo di aver aperto..." commentò Shran mentre un brivido gelido gli correva lungo la schiena.

Bajor - Appartementi privati della Kai Wann - 28/07/2395, ore 18.21


La donna si riscosse dalla meditazione e si concesse un sorriso. Tutto era andato come doveva.
"Come i Veri Profeti avevano predetto..."