USS Erinle, Sala Tattica, 29 maggio, ore 09:15
Robert Naholo studiava i dati che scorrevano sulla consolle con espressione corrucciata. Davanti alla scrivania, Shinead O'Lauglin esaminava i risultati appena passateli dal capo ingegnere Alexis Draen che ripeteva i calcoli appena fatti scuotendo la testa come per liberarla dai sentimenti di frustrazione degli altri due (ma in realtà non era per quello che lo faceva). Erano riusciti a far girare il programma di intercettazione nella palestra, ma la decifrazione dei messaggi richiedeva più tempo di quello che avevano prima dell'arrivo su Deep Space Nine. Naholo aveva perciò deciso di concentrare la transcodifica delle trasmissioni di dati alle ultime ore, Shinead l'aveva raggiunto per aiutarlo insieme ad Alexis che però, non appena arrivata, si era subito concentrata sui suoi calcoli. Più che l'ufficio dell'ufficiale tattico, ormai, quello sembrava un consiglio di guerra.
"Non mi torna Trevix," ruppe il silenzio Shinead tamburellando distrattamente sul bracciolo della poltrona su cui era seduta.
"A me non torna il presunto decifratore," commentò corrucciata Alexis mentre con le dita alterava per l'ennesima volta le formule.
"Trevix è l'unico di cui siamo sicuri," ribatté Naholo sollevando lo sguardo in direzione dell'ufficiale scientifico,
"o meglio, "si corresse, "di cui sono sicuro. Cos'è che non torna?"
"È competente," ribatté Shinead come se la cosa fosse ovvia. "Cos'è che non ti torna del decifratore?" Chiese poi a Draen.
"E la competenza è un difetto?" Commentò perplesso Naholo.
"Si, se la si confronta con quella degli altri 'presunti' infiltrati. Hai provato a invertire queste due?" Shinead si accigliò guardando i calcoli del capo ingegnere.
"Già fatto, non torna comunque, il consumo di energia è eccessivo. La competenza di Trevix sarebbe un difetto perché gli altri non sono competenti?" Le chiese distrattamente Alexis senza sollevare la testa dai calcoli.
Naholo spostò lo sguardo di Shinead. "Non parlo per esperienza," precisò subito l'ufficiale scientifico, "ma solitamente se fai l'agente operativo sei specializzato in molte cose che non necessariamente corrispondono al ruolo che ricopri."
Naholo sollevò un sopracciglio al commento ma prima che potesse intervenire fu interrotto da Draen. "Io sono competente nel mio ruolo," disse in tono vagamente offeso guardandola.
"Non c'è dubbio," ribatté l'altra approfittando della distrazione per prenderle di mano il DPadd e rivedere i suoi calcoli.
"Ed ero, sono ancora," precisò il capo ingegnere, "un ottimo agente operativo."
"Di sicuro," rispose Shinead distrattamente, "ciò non toglie che gli agenti che hanno messo a bordo della Erinle non sappiano fare il mestiere che pretendono di saper fare."
"A parte Trevix," la corresse Naholo.
"A parte Trevix," annuì Shinead restituendo il DPadd a Draen con un "no, non tornano nemmeno a me." Si accorse dello sguardo di Naholo e sbuffò, "non lo so perché!" Protestò, "Non sembra un agente operativo, è competente, sa il fatto suo, svolge il suo lavoro e..." si interruppe notando gli sguardi di Naholo e Draen, "non che gli agenti operativi debbano essere per forza ignoranti," precisò con un sospiro annoiato, "ma non vi sembra strano?"
Naholo alzò le braccia al cielo con un esasperato "Cosa?"
Seguì un silenzio teso fino a quando Draen non posò il DPadd con i calcoli sulla scrivania di Naholo e si alzò cominciando a camminare avanti ed indietro. "Ragioniamo. Fra poche ore arriviamo su Deep Space Nine, giusto?"
Gli altri due annuirono.
"Chi sbarca, a parte il ministro T'Rael?"
"Ci sono diversi permessi che io sappia," commentò Naholo per poi fermarsi di botto, "e diversi trasferimenti..." aggiunse portandosi alla consolle. "Sono stato avvisato perché la sicurezza viene sempre informata di queste cose," spiegò mettendosi a digitare mentre Shinead e Alexis lo guardavano in attesa.
"Dieci trasferimenti, quattro licenze brevi e altre tre lunghe," commentò dopo un po' con un sorriso soddisfatto.
"Di questi trasferiti, quali nomi risultano nelle nostre liste?" Chiese eccitata Shinead.
"Tre," rispose Naholo, "e altri tre sono nelle licenze lunghe, tutte persone che sono salite a bordo negli scorsi mesi," concluse per poi appoggiarsi all'indietro massaggiandosi il mento. "In totale sei persone," le fissò, "fra questi non c'è Trevix."
"Ah!" Esclamò Shinead.
"Ah! Cosa?" Le chiese Naholo accigliandosi.
"Ah! Avevo ragione!" Ribatté l'ufficiale scientifico.
"Non vuol dire che non sia coinvolto," obbiettò Robert in tono di sfida.
"Avete all'incirca...Due ore per scoprirlo." Si intromise con un sorriso Draen, "e comunque quel decriptatore non può esistere," aggiunse poi rabbuiandosi, "e questa cosa puzza più del fatto che Trevix sia o non sia un agente infiltrato."
USS Erinle, Ufficio del capo operazioni 29 maggio 2399 ore 09:30
Trevix osservò la porta chiudersi alle spalle del guardiamarina Mhar e restò a fissarla combattuto. Da un lato il fatto che finalmente la missione, o per lo meno la parte che lo riguardava, fosse arrivata alla fine era un sollievo (non gli era piaciuto mentire ai suoi colleghi né, tanto meno, dover coprire gli errori degli altri), dall'altro un po' gli dispiaceva non sapere come sarebbe andata a finire. Mhar era sembrato confidente nel successo della missione e lui non aveva di certo la sua stessa esperienza.
Tuttavia non riusciva a liberarsi da una sensazione di disagio, come se ci fosse qualcosa che non andava, qualcosa che gli era sfuggito e che ora la sua mente non riusciva a identificare.
Con uno sbuffo seccato richiamò i dati degli ultimi interventi di riparazione fatti sulla Erinle e li esaminò con attenzione.
Dieci minuti dopo sapeva cosa c'era che non andava, ma per esserne sicuro doveva verificarlo personalmente. Si alzò di scatto dalla poltrona dirigendosi verso l'uscita. Doveva avvertire subito il capitano! Fermare lo sbarco!
USS Erinle, Plancia, 29 maggio 2399 contemporaneamente
Il comandante Toran osservava l'immagine di Deep Space Nine farsi sempre più grande sullo schermo.
"Autorizzazione all'attracco?" Chiese all'addetto alle comunicazioni.
Non era la prima volta che arrivavano sulla stazione spaziale e ormai la novità si era trasformata in routine. Le fasi erano sempre le stesse, ripetitive. Considerata la vita che aveva fatto prima di arrivare sulla Erinle, avrebbe dovuto essere soffocato dalla noia. Eppure Toran, nonostante ogni tanto ripensasse con nostalgia ai tempi delle missioni sotto copertura, all'adrenalina del mettere in atto piani rischiosi, all'ansia del riuscire a portare a termine le missioni non si sentiva affatto insoddisfatto. A bordo della Norway aveva scoperto un tratto del suo carattere che non si sarebbe mai aspettato di avere. I primi tempi come primo ufficiale aveva sentito maggiore pressione di quanto gli fosse mai capitato come agente operativo, la responsabilità che si accompagnava al suo ruolo (con decisioni da prendere che avrebbero influito non più solo su sé stesso, ma su tutto l'equipaggio), aveva rischiato di metterlo in crisi perché, per la prima volta nella sua vita, non era solo e non poteva pensare solo a sé stesso. Era stata una realizzazione che gli aveva aperto gli occhi e fatto capire cosa si fosse perso fino a quel momento. Essere il primo ufficiale della Erinle l'aveva messo di fronte ad una sfida che non si era aspettato di trovare così stimolante.
"Appena arrivate," confermò l'addetto alle comunicazioni.
"Trasmetta le coordinate al signor Sinclair," ordinò Toran annuendo soddisfatto. Il consigliere Soraya gli aveva detto che la routine l'avrebbe aiutato a trovare un equilibrio e, nonostante lui ed il capitano fossero convinti che la donna fosse più di quel che diceva di essere, il primo ufficiale si era trovato a darle ragione.
La routine andava bene, la routine era accettabile nella sua ripetitività. Non si poteva sempre vivere di adrenalina. Il viaggio verso Deep Space Nine alla fine si era persino rivelato interessante: tutta la segretezza della missione del ministro T'Rael aveva consentito all'equipaggio di usare un po' delle abilità che sulla Erinle fino a quel momento avevano avuto poca occasione di sfruttare. Certo non era del tutto etico spiare i propri colleghi, ma del resto anche il comando di flotta era in difetto. Avrebbero per lo meno potuto informare il capitano di quello che avevano intenzione di fare e non aspettare che il ministro fosse a bordo per farlo. Anzi, si corresse Toran, l'ammiraglio avrebbe dovuto avvisare Drax e non lasciare quel compito al ministro T'Rael. Si accigliò, ma prima che potesse approfondire ulteriormente il suo ragionamento fu interrotto da Sinclair.
"Siamo in rotta, comandante, tutto nella norma." Confermò il timoniere dalla sua postazione, muovendo la nave secondo il vettore previsto.
Toran mormorò un ringraziamento cercando di riprendere il filo del suo ragionamento. Perché le informazioni erano arrivate dal ministro e non dal comando di flotta? Si domandò massaggiandosi inconsciamente lo stomaco mentre un famigliare bruciore, che aveva imparato ormai a interpretare come un segno di avvertimento si ripresentava disturbando la tranquillità con cui aveva fino a quel momento affrontato quel turno.
Il buon umore del primo ufficiale scomparve.
USS Erinle, Ufficio del capo operazioni, 29 maggio 2399 ore 09:35
Proprio mentre stava per uscire dalla porta Trevix si scontrò con Naholo e Shinead che stavano per suonare.
"Proprio lei cercavamo tenente!" Esclamò l'ufficiale scientifico con un ampio sorriso.
"Davvero?" Disse Trevix cercando di aggirare Naholo e lasciare l'ufficio. Il capitano gli aveva detto che avrebbe trattenuto il ministro fino a quando lui non avesse fatto i suoi controlli, ma non poteva farlo all'infinito.
"Avremmo un paio di domande cui riteniamo solo lei possa rispondere," intervenne Shinead mentre l'ufficiale tattico con una mossa che avrebbe fatto invidia a Mhar, si spostava in modo da bloccare il passaggio a Trevix riuscendo a farla sembrare una mossa del tutto casuale.
"Er...Stavo andando a fare alcuni controlli," rispose il capo operazioni accigliandosi, "urgenti controlli," specificò, "non possiamo parlarne mentre andiamo?"
I due si guardarono rapidamente.
"No," rispose secco Naholo.
"No?" Chiese allibito Trevix.
"Quello che il signor Naholo intende dire è che quello che dobbiamo chiederle è della massima importanza e richiede la sua massima attenzione," intervenne subito O'Lauglin più conciliante, ma con la stessa espressione determinata dell'altro. Perplesso Trevix spostò lo sguardo dall'uno all'altra, poi la sua espressione si fece decisa.
"No," scosse la testa, "non credo che la programmazione della morsa d'aggancio del portello di apertura del giunto quattordici sia più urgente di qualsiasi cosa vogliate parlarmi." E con decisione cercò di nuovo di aggirare Naholo.
"Per caso lei è un agente operativo?"
La domanda secca, brutale, fatta da Shinead colse talmente di sorpresa sia Naholo che Trevix che, solo perché quest'ultimo fu più rapido a riprendersi, riuscì ad uscire nel corridoio e muoversi in direzione del turboascensore girando attorno all'ufficiale tattico. "Lei è un agente operativo?" Sibilò a denti stretti incredulo Robert a O'Lauglin prima di mettersi all'inseguimento del capo operazioni.
"È una semplice domanda!" Protestò l'ufficiale scientifico.
"No," rispose secco Trevix non appena lo raggiunsero, "e non capisco come mai vi sia venuta un'idea del genere."
"È una lunga storia," gli rispose O'Lauglin seguendolo nel turboascensore, "che problema ha il giunto di cui ha parlato?"
"Non lo so," rispose Trevix dopo aver osservato sia lei che Naholo prima di scuotere la testa, "cioè," si corresse guardando il tricorder che stringeva fra le mani, "lo so, ma, come ho già detto al capitano, devo verificare se i miei sospetti sono corretti prima di lanciare l'allarme."
"Allarme?" Chiese Naholo accigliandosi, "che allarme?"
"Quello che riguarda un'esplosione imminente," ribatté Trevix. "Ponte 3," ordinò al turbo ascensore prima di notare l'espressione allibita dei due, "è più una mini-esplosione," spiegò gesticolando mentre il turboascensore iniziava a muoversi, "dipende da come è stata programmata," aggiunse riflettendo, "se interna potrebbe provocare solo il blocco del portello, se esterna invece il distacco del collegamento con la stazione, ma dipende dalla potenza dell'esplosione ovviamente."
"Ovviamente," commentò ironico Naholo, "su quale dei portelli di sbarco?" Chiese passando evidentemente all'aspetto pratico della cosa.
Trevix lo guardò come se stesse chiedendogli una sciocchezza, "tutti e tre?" ribatté con una smorfia, "non lo saprò fino a quando non li controllerò," spiegò accorgendosi dall'espressione dell'ufficiale tattico che questi non aveva apprezzato l'ironia. "Come mai quella domanda sull'agente operativo?" Chiese poi a Shinead come se si fosse reso solo in quel momento conto della stranezza della stessa.
"È una lunga storia," rispose l'ufficiale scientifico con un gesto della mano volto a dismettere la domanda come se non fosse importante, "legata a incompetenze e segreti."
Trevix la fissò per alcuni lunghi secondi prima di riportare la concentrazione sul suo tricorder, "la capisco, come la capisco".
USS Erinle, Ufficio del capitano, 29 maggio 2399 ore 10:00
"Sono venuto a salutarla capitano."
Sidzi Drax Ajen guardò sorpresa il primo ministro T'Rael e si alzò dalla scrivania. "Non doveva disturbarsi, ministro, sarei venuta personalmente ad accompagnarla allo sbarco," con il mento indicò la stazione spaziale che ormai occupava gran parte dell'oblò alle sue spalle, "stiamo quasi per attraccare." Aveva ordinato a Toran di prendersela con calma, ma più di tanto non potevano tardare dato che avevano già ricevuto indicazioni per il molo d'attracco dalla stazione. Aveva perciò sperato che il ministro avrebbe atteso che lei passasse a prenderlo, rallentando così ulteriormente le operazioni di sbarco, ma T'Rael doveva evidentemente essere impaziente di sbarcare.
Il vulcaniano chinò impercettibilmente il capo in segno di assenso, "ho ritenuto più efficiente venire io da lei, così potremmo approfittare della passeggiata per parlare."
La trill aprì la bocca come per dire qualcosa, ma non avendo scuse per impedirgli di andare da solo al portello di sbarco, si fermò girando invece attorno alla scrivania per avvicinarsi a T'Rael, "sarà mio onore scortarla ministro." Rispose indicandogli la porta e apprestandosi a seguirlo fuori dall'ufficio.
Per un po' nel corridoio procedettero in silenzio, Drax camminava senza fretta, augurandosi che Trevix la chiamasse perché oltre che prendere la strada più lunga, non aveva molte altre alternative. Non sapeva come spiegarselo, ma nonostante tutti i sospetti su di lui, si fidava del capo operazioni. Inoltre, proprio non riusciva a vedere secondi fini nei sospetti di Trevix che ci fosse una manomissione dei giunti in uno dei portelli di sbarco del ponte 3.
"Allora, cos'ha scoperto?" Le chiese T'Rael strappandola ai suoi pensieri.
"Prego?" Rispose Drax presa in contropiede.
"Capitano non offenda la mia intelligenza," le rispose il vulcaniano con un sospiro, "conosco il suo curriculum e la sua storia. Ero certo che non avrebbe accettato passivamente di portare degli agenti sotto copertura fino a destinazione accontentandosi delle poche informazioni che le erano state date. Mi aspettavo insistenza e pressioni da parte sua, era prevedibile che non avrebbe accettato così alla leggera una simile imposizione da parte della flotta. Invece non l'ha fatto, per cui ho dedotto che abbia deciso di procedere con cautela, indagando con discrezione, senza curarsi di perpetrare una grave infrazione agli ordini che aveva ricevuto."
"Sono il capitano della Erinle, ministro," ribatté seria la trill voltandosi a guardarlo, "infiltrare degli agenti sulla mia nave, seppur uomini della flotta, senza dirmi chi siano o perché sia stato fatto, è già di per sé una grave infrazione dei regolamenti ed un evidente segno di sfiducia nei confronti di quest'equipaggio. Tuttavia," aggiunse prima che l'altro potesse parlare, "contrariamente alle sue deduzioni, piuttosto che cercare uno scontro diretto, ho preferito non interferire con la missione che gli uomini, a lei affidati, dovranno compiere. Le sue accuse sono prive di fondamento, le posso assicurare che nessuno dei miei uomini ha interferito con la missione." Il che era assolutamente vero, rifletté con soddisfazione Drax.
T'Rael annuì. "C'erano valide ragioni," spiegò senza guardarla in quella che sembrava una sorta di giustificazione che, il tono impassibile che era tipico della sua razza, però non confermava.
"Stento a capire quali, a meno che non si dubiti dell'integrità di questa nave," ribatté Drax con un sorriso cinico.
"Esatto," fu la risposta secca del vulcaniano prima di superare le porte del turboascensore che si erano aperte davanti a loro.
"Prego?!" Dal tono del capitano colarono ghiaccioli che si infransero contro l'inespressività di T'Rael.
"Non mi fraintenda capitano, l'ammiraglio Dehg mi ha ripetuto, più volte, con una certa veemenza, che ero in errore, ma ho valutato che il rischio di una breccia nella sicurezza fosse troppo alto," continuò il ministro dopo aver atteso che il turboascensore si mettesse in moto, "per questo ho preteso dall'ammiraglio una segretezza superiore a quella che normalmente sarebbe stata necessaria. E che lei ed il suo equipaggio foste tenuti all'oscuro. La richiesta della sua nave per il trasporto è stata voluta specificatamente da me, capitano, mi serviva una nave che normalmente non svolgesse missioni 'operative' e che fosse insospettabile."
Drax attese qualche secondo prima di voltarsi a guardarlo, "quindi la scelta della Erinle non è stata influenzata anche dal fatto che il tenente Naholo facesse parte del suo equipaggio?"
"Queste sono sue deduzioni capitano," rispose T'Rael impassibile, "deduzioni che non posso confermare. Indipendentemente da questo, la necessità di questa eccessiva segretezza non è stata motivata da 'un eccesso di paranoia', glielo posso assicurare capitano. Ho prove certe di brecce nella sicurezza riguardo a missioni importanti che hanno coinvolto la flotta stellare e non ho ritenuto logico rischiare."
Nonostante non fosse del tutto d'accordo con le scelte di T'Rael, Drax ne capiva suo malgrado le motivazioni. "Sebbene la sua prudenza sia encomiabile, ministro. La sua decisione si è rivelata in un certo modo controproducente, I miei uomini non sono stupidi e si sono accorti che qualcosa non tornava."
T'Rael non ritenne necessario commentare per cui il capitano proseguì. "Seppure io non dubiti affatto la competenza delle persone scelte per questa missione, sono comunque membri della flotta stellare. Hanno commesso degli errori. Non mi fraintenda, nessuno che non prestasse attenzione se ne sarebbe accordo, ma la Erinle ha a bordo persone di esperienza, competenti e meticolosi nel loro lavoro. Errori banali che commetterebbe un guardiamarina alle prime armi, sono stati notati subito e mi sono stati segnalati. Se la sicurezza era il suo principale obiettivo, temo che non sia stato raggiunto del tutto ministro. E se la sua paura era una fuga di notizie, sebbene io sia pronta a mettere la mano sul fuoco sulla discrezione dei miei uomini, non le posso garantire che questa sia stata evitata."
"La ringrazio per la sua sincerità capitano," rispose dopo qualche secondo di riflessione T'Rael, "è un rischio che avevo calcolato, glielo assicuro."
"Non ne dubito, ministro" rispose Drax seguendolo fuori dal turboascensore, ma fermandosi ad un gesto del vulcaniano.
"Non è necessario che mi accompagni capitano, rivolga i miei saluti al tenente Naholo."
"Non mancherò," rispose la trill dopo aver cercato disperatamente un modo per tardare ulteriormente il ministro.
"Non ce n'è bisogno," intervenne una voce alle loro spalle, "sono qui apposta per scortarla," sorrise Naholo portandosi affianco al vulcaniano. Drax annuì rapidamente all'ufficiale tattico che le lanciò uno sguardo d'intesa. Appena furono fuori portata, chiamò Toran.
USS Erinle, Ponte 3, corridoio vicino al portello di sbarco 1, 29 maggio 2399 ore 10:10
Trevix chiuse lo sportelo del condotto di manutenzione accigliato, poi guardò Shinead scuotendo la testa.
"Portello 1 sicuro comandante" disse subito la donna a Toran tramite il comunicatore.
=^= Ottima notizia, tenente. Dirò al signor Naholo di scortare il ministro lì allora. =^=
"Benissimo signore," rispose l'ufficiale scientifico seguendo Trevix che si era già mosso, "stiamo andando al portello 3, che è più vicino. L'ingegnere capo Draen sta controllando il 2. A breve avremmo notizie per lei ed il capitano."
USS Erinle, Ponte 3, corridoio in direzione del portello di sbarco 1, 29 maggio 2399 ore 10:15
Naholo e T'Rael non avevano mai avuto molto da dirsi sulla Terra e non ne avevano nemmeno in quel momento a dire il vero, ma l'ufficiale tattico sapeva che l'atteggiamento del ministro nei suoi confronti non era di ostilità, quanto, invece, una scelta logica di non sprecare il fiato se non necessario. A differenza della moglie, T'Rael non aveva mai compreso il bisogno di riempire i vuoti di silenzio che avevano i terrestri e Naholo, una volta che l'aveva capito, aveva iniziato ad apprezzare la presenza silenziosa del vulcaniano nei rari momenti in cui veniva sulla Terra in visita alla moglie. Per questo era stato pronto a inventarsi diverse scuse che non prevedessero parlare troppo per rallentare il ministro, ma per fortuna il comandante Toran aveva dato il via libera, sotto forma di un messaggio generale a tutto l'equipaggio, che avvisava che la Erinle era agganciata a Deep Space Nine e che si poteva procedere allo sbarco dal Portello 1. Per cui Robert aveva accompagnato il ministro continuando nel silenzio che da sempre aveva segnato il loro rapporto. Fu per questo sorpreso quando, arrivati al portello, dove diverso personale stava già iniziando a sbarcare, T'Rael si girò a guardarlo.
"È una nave ben equipaggiata," commentò quasi gli stesse facendo una concessione.
"Si," rispose Naholo sapendo che lanciarsi in un lungo discorso sulle qualità della Erinle sarebbe stato inutile.
"È stata una scelta buona scelta," annuì il primo ministro guardando la sua scorta avvicinarsi a loro.
"È stata la flotta ad assegnarmi questo ruolo." precisò l'ufficiale tattico e notò, ma fu rapidissimo, un cambio di espressione nel vulcaniano, come se avesse voluto dire qualcosa ma ci avesse ripensato.
"Non di meno," disse infine il primo ministro in tono di nuovo impersonale, "questa nave merita la tua presenza a bordo."
Era la prima volta che Naholo lo sentiva esprimere un complimento del genere nei suoi confronti e ne fu sorpreso, ma prima che potesse reagire la scorta li aveva raggiunti e il ministro lo stava già salutando con un cenno di capo.
USS Erinle, Ponte 3, corridoio vicino al portello di sbarco 1, 29 maggio 2399 ore 10:55
Trevix non era mai stato così contento di essersi sbagliato. Il portello 3 avrebbe potuto sicuramente causare problemi, ma quella che era sembrata una probabile manomissione si era in realtà rivelata essere solo usura (che avrebbe comunque potuto provocare dei danni gravissimi sia chiaro, ma sicuramente meno di un sabotaggio). Meglio un allarme in più che la morte o il grave ferimento di persone, si disse con un sospiro di sollievo, e comunque l'intervento al portello 3 era indispensabile. L'usura, seppur appena appena rilevabile, era un rischio grosso per la nave. Avrebbe dovuto parlarne con Draen per decidere assieme a lei un programma di manutenzione e verifica generale delle parti della nave che solitamente tendevano ad essere trascurate. Magari avrebbero potuto approfittare della sosta su Deep Space Nine per farlo.
Ne avrebbe parlato con il capitano decise, poi incontrò lo sguardo di Shinead O'Lauglin, dopo che avesse risolto il problema del 'lei è un agente operativo?' che pendeva ancora nell'aria.
Deep Space Nine, varie zone della stazione, 29 maggio 2399 ore 16:15
Tre uomini della U.S.S. Erinle, in licenza lunga, furono trovati morti, in diverse parti della stazione, a causa di quelli che vennero definiti 'insoliti incidenti'. Altri due, trasferiti ad altro incarico, furono ricoverati d'urgenza a causa di un'aggressione avvenuta in uno dei bar della passeggiata di cui non si riuscì a catturare i responsabili. Il guardiamarina Mahr risultò irreperibile a partire da mezz'ora dopo lo sbarco.
Alle 17:00 il primo ministro T'Rael si ripresentò a bordo della U.S.S. Erinle chiedendo un colloquio urgente con il capitano.