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DS16GAMMA - MISSIONE 21 RSS DS16GAMMA - Missione 21

21.05 " La curiosità non è femmina "

di Ramar Roberts, Pubblicato il 22-01-2019

DS 16 Gamma
Ufficio Sezione Scientifica
31 Ottobre 2398 - ore 16.00


Nonostante il continuo lavoro dell'intera squadra scientifica e le innumerevoli ricostruzioni, ancora nessuno aveva trovato una risposta su come e perché la nave Ferengi K'Gar fosse stata distrutta.

La scatola nera sarebbe sicuramente stata utile ad indicare quale strada avrebbe portato alla risoluzione di quell'enigma esplosivo, ma, cosa ancora più incredibile, questa sembrava essere sparita nel nulla e ciò andava verosimilmente a significare che qualcuno voleva non si trovasse e, da questo, si poteva dedurre che la deflagrazione non poteva essere un semplice incidente.

Questa strada, per quanto la più logica visto le circostanze, rendeva il tutto ancora più confuso: chi poteva essere interessato a distruggere la nave di Kimmar? Riccardi conosceva abbastanza bene il Ferengi da sapere che i suoi affari non erano condotti propriamente secondo la legge e ciò certo non limitava la lista di possibili colpevoli che avrebbero avuto un buon movente per saldare i diversi conti in sospeso con l'avidissimo Kimmar.

Roberts fissava nuovamente lo schermo in modo scrupoloso e attento, cercando qualcosa che magari poteva essergli accidentalmente sfuggito nelle ultime ore era circondato da tre dei membri della sua squadra, che avevano lo stesso sguardo accigliato e concentrato del Comandante, espressione che nelle ultime ore sembravano caratterizzare quell'ufficio brulicante di personale che continuava a calibrare dati, a proporre qualsiasi soluzione potesse anche solamente avvicinarsi a cosa potesse aver causato tutto quel putiferio.

Roberts si portò una mano alla fronte, chiuse gli occhi e si massaggiò le tempie.

"Va bene ragazzi, direi che così non arriviamo da nessuna parte: prendiamoci qualche minuto per riorganizzare le idee. Guardiamarina Richards, si rechi sul luogo dell'incidente e provi a vedere se ci sono novità che ci possano aiutare! Ci ritroviamo qui tra una ventina di minuti, ottimo lavoro!"

I tre si dispersero abbastanza velocemente: era frustrante non riuscire a completare il puzzle, soprattutto considerando che ne mancava un pezzo decisivo. Roberts sbuffò, guardò un'ultima volta lo schermo e si distese all'indietro sulla sedia, chiudendo gli occhi c'era qualcosa, o meglio qualcuno che non riusciva a togliersi dalla testa: la presenza sul luogo dell'incidente, l'espressione avvilita e abbattuta di un'ultima speranza che svanisce ... Un'espressione che il Comandante conosceva molto bene ed era certo di non essersi sbagliato a riguardo.

Ciò che non riusciva a capire era il perché dello stato d'animo del giovane ragazzo romulano: il suo sesto senso gli diceva che ovviamente l'atleta non era coinvolto in quanto era accaduto, ma allo stesso tempo non poteva e non riusciva a fare a meno di pensare, o meglio ad intuire, che forse le risposte che cercavano non erano così ovvie e che in qualche modo la chiave di tutto poteva essere cercata su una strada non propriamente tradizionale e scientifica.

"Computer" esordì "forniscimi la lista degli atleti romulani che parteciperanno ai giochi".

Scorse rapidamente tutta la lista, fino a trovare il file con rispettiva immagine del ragazzo il cui atteggiamento lo lasciava perplesso. Dopo aver letto avidamente il dossier da cui non ricavò alcuna informazione che potesse interessarlo, come immaginava, si alzò di scatto, si stirò e si diresse verso la porta del proprio ufficio.

"Comandante, mi sono recato sul luogo dell'incidente come da lei richiesto: purtroppo nessuna novità"

Disse il Guardiamarina Richards, un po' sconsolato e osservando il proprio superiore che non sembrava minimamente interessato a quello che gli aveva appena riferito.

"Non si crucci Guardiamarina, qualcosa mi dice che troveremo presto quello che stiamo cercando"

Rispose Roberts, con quella leggera strafottenza che lo caratterizzava.

"Ha trovato qualcosa, Signore?" ribatté speranzoso il giovane sottoposto.

"Effettivamente sì: ho ritrovato la mia grande passione per la competizione sportiva e credo proprio che la asseconderò".

Così dicendo, il Comandante uscì spedito dalla porta, lasciando un giovane Guardiamarina attonito a guardare la porta aprirsi e chiudersi di scatto, chiedendosi se forse il capo della sezione scientifica non fosse improvvisamente impazzito.



DS 16 Gamma
Sala allenamento Klingon
ore 16.20


Durani era concentrata a tenere lo sguardo fisso sulla piccola cugina: non si aspettava di poter ritrovare proprio in quelle circostanze qualcuno legato alla sua casata, i Kanjis, e ora si sentiva totalmente responsabile delle sorti della ragazza.

Nella sua mente continuavano ad affacciarsi le immagini di tutti i possibili scenari che le sue azioni avrebbero potuto creare e tutte portavano ad uno scontro diretto con quel viscido An'eth K'Plotc: un sorriso sadico le si dipinse sul volto.

Finalmente avrebbe avuto ciò che meritava. Abbassò lo sguardo e scrutò l'uniforme che indossava: il sorriso sparì dalla sua faccia: non poteva ignorare di essere anche un ufficiale della flotta e di non poter agire di impeto come avrebbe voluto. Allo stesso tempo trovava conforto nell'aiuto e nel supporto di Tara e confidava che insieme sarebbero riuscite ad aiutare Jul'eth e smascherare il patriarca del clan K'Plotc, in un modo o nell'altro. Sospirò e non si rese conto che la cugina le si era avvicinata di soppiatto.

"Tenente Durani" esordì la giovane attirando l'attenzione dell'altra, per poi abbassare la voce.

"Si tratta di Jorhom... un tuo collega, un bajoriano mi sembra, lo ha avvicinato e l'ha sottoposto ad una specie di interrogatorio... Ne sai qualcosa? Cosa sta succedendo?"

Durani rimase sorpresa e improvvisamente sentì uno sguardo invadente e curioso su di sé: voltandosi fu più che meravigliata nel ritrovarsi a qualche metro di distanza il Comandante Roberts, che la osservava pseudo divertito con un sopracciglio leggermente inarcato: la storia d'amore segreta tra la cugina e il giovane romulano e tutto ciò che comportava avrebbe potuto diventare meno segreta di quello che il Tenente sperava