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DS16GAMMA - MISSIONE 21 RSS DS16GAMMA - Missione 21

21.11 " Onore "

di Tara Keane, Pubblicato il 18-04-2019

DS16 Gamma
Infermeria
01 Novembre 2398 ore - 10:15



La reazione di Claire alle parole pronunciate dalla Vorta furono davvero immediate. Per prima cosa chiamò il Capitano dicendogli che aveva urgenza di parlargli e che era necessaria la presenza di T'Lani e Riccardi, poi si rivolse a Lara C., la giornalista che aveva fornito le immagini e le disse, guardandola dritto negli occhi per sincerarsi che capisse appieno le sue parole:

"Tutto quello che hai visto e sentito deve rimanere assolutamente segreto, devo sequestrare la tua olocamera e non potrai pubblicare niente di tutto ciò, almeno sino a che non avremo scoperto come la Vorta voglia liberare il Fondatore. Ti prometto però che potrai dare in esclusiva la notizia, una volta che la questione sarà sistemata. Se ci dovesse essere una fuga di notizie, sarò io stessa a venire ad arrestarti. Sono stata chiara?"

"Tranquilla Claire, non metterò a repentaglio la sicurezza della Base per uno scoop, anche se succulento. Vorrei, però, oltre all'esclusiva, anche quell'intervista che non mi hai concesso due giorni fa."

"Accordata. Sarai la prima a sapere quando tutto sarà finito." Disse Drillrush congedando la giornalista. Poi si girò verso Ch'Idrani e gli chiese: "Quanto ne sa della fisiologia dei Fondatori?"

"Ho studiato la cartella clinica di Odo ma credo possano essere più utili le mie conoscenze nel campo della stasi, perché non credo che possa essere rimasto nascosto per così tanti anni, qualsiasi forma esso abbia assunto, senza essere messo in stasi!"

"Molto bene, mi segua!" disse Claire uscendo dall'infermeria per raggiungere Shran nel suo ufficio.

DS16 Gamma
Ambasciata Klingon
01 Novembre 2398 ore - 10:25



An'eth K'Ploct girò l'ultimo corridoio per immettersi in quello che portava all'Ambasciata Klingon con la solita aria baldanzosa: certo la convocazione da parte dell'Ambasciatore era almeno insolita, ma quell'incontro avrebbe potuto trasformarsi in un'opportunità per stringere nuove e potenti alleanze. Dopotutto nessuno dei figli di casa Dothrak era sposato e sua nipote Jul'eth era davvero bella *Mai dire mai!* pensò mentre entrava negli spazi dell'Ambasciata.

Arrivato davanti alla porta dell'ufficio di Rogal perse parte della sua arroganza davanti all'aria minacciosa dei Suvwl'lw di guardia e disse:

"L'ambasciatore Dothrak ha chiesto la mia presenza!" cercando di mettere nell'intonazione quella sicurezza che le due alte figure di rosso vestite facevano perdere alla maggior parte di quelli che se li ritrovavano davanti.

Le guardie non mossero un muscolo, semplicemente si spostarono per far entrare il Klingon.

Rogal era al centro della stanza, in piedi davanti alla scrivania, alla sua destra il fratello Angron e alla sinistra il vecchio Vorn, mentre quattro delle sue guardie facevano ala ai due lati dei tre.

An'eth si fermò a metà della stanza e guardò con sospetto lo strano spiegamento di forze, non capiva bene la situazione, ma sentiva un brivido salirgli dalla schiena ed era un brivido di paura, perché vedeva negli occhi grigi di Rogal una furia a stento dominata.

"Ambasciatore, è un onore poter parlare con te, ma non capisco questo dispiegamento di forze! Ho forse fatto qualche cosa?"

"An'eth K'Ploct se avessi un briciolo d'onore non faresti questa domanda, sai benissimo cosa hai fatto! Ma per te Onore è solo una parola vuota di significato!"

Il klingon impallidì, ma cercò di tergiversare.

" Davvero non capisco e non tollero che un Consigliere dell'Impero sia trattato..." ma Rogal non lo lasciò terminare.

"Taci! Davvero non immagini perché ti abbia convocato? " disse e si spostò appena di fianco, lasciando che Durani si mostrasse.

"Cosa ci fa qui quella rinnegata di una Kanjis? Il Casato Dothrak difende adesso i traditori? Lo riferirò al Consiglio!" disse e si voltò per andarsene, ma due dei Suvwl'lw si erano messi davanti alla porta e non avevano la minima intenzione di spostarsi, se non dietro ordine preciso del loro Signore.

"Il Casato Kanjis non ha mai tradito e adesso ci sono prove che lo dimostrano e che accusano te di aver tramato contro di loro per cosa? Potere e denaro? Davvero non sei degno di essere un Klingon!"

Ad An'eth gli si gelò il sangue nelle vene, nel sentire quelle parole e tornando a girarsi verso l'Ambasciatore quasi urlò dicendo "Prove? Quali prove? Io non ho fatto niente. I Kanjis hanno congiurato contro l'Impero ed io ho solo portato le prove che lo dimostravano!"

"Prove che tu hai provveduto a costruire!"

"E' una menzogna! Chi osa affermare il contrario?"

"Angron mostragli il video !"

Il fratello di Rogal fece partire le immagini da un oloregistratore, che An'eth riconobbe come quello che aveva regalato alla nipote Jul'eth qualche mese prima e che la giovane usava per riprendere i suoi allenamenti per guardare dove sbagliava per migliorare le sue prestazioni fisiche. In questo caso, si vedeva in primo piano la giovane Mara VodleH, che probabilmente aveva preso in prestito l'oloregistratore dalla compagna di stanza, compiere esercizi di riscaldamento nel campo di allenamento allestito su DS16 e, in secondo piano, Koroth del Casato Muzak che aveva una discussione assai animata con T'ebax M'untok .

Togliendo tutti i rumori di fondo, si sentiva chiaramente quello che i due ragazzi si stavano dicendo. A un certo punto della discussione, il giovane M'untok sosteneva che se non gli avesse chiesto scusa, avrebbe fatto fare al casato Muzak la stessa fine dei Kanjis e quando Koroth gli disse che erano solo parole in bocca a un vanaglorioso bugiardo, l'altro ribatté che suo padre aveva aiutato An'eth K'Ploct a rovinare i Kanjis e che si sarebbe assicurato che il suo casato fosse il prossimo della lista. Il video terminò con i due giovani che venivano separati dagli allenatori un attimo prima che Koroth si scagliasse contro T'ebax.

Rogal guardò il klingon davanti a lui con disprezzo e gli chiese se avesse qualcosa da dire in sua discolpa.

"Falsità, sono solo falsità. Qualcuno ha modificato quel video per farmi apparire colpevole." Ribatté An'eth tentando un'ultima difesa.

Vorn, rimasto in silenzio fino a quel momento, si rivolse a una guardia e disse "Fallo entrare"e nella stanza fu letteralmente catapultato il cugino di An'eth, Kapac M'untok, le cui condizioni fisiche testimoniavano di come l'interrogatorio cui era stato sottoposto, fosse stato duro.

"Scegli meglio i tuoi alleati An'eth K'Ploct: un vero klingon non avrebbe ceduto così presto, per fargli confessare tutta la macchinazione ordita da te ai danni del Casato Kanjis, Stilgar non si è nemmeno dovuto macchiare le mani del suo sangue. E stando a quello che ci ha detto ci sarebbero anche delle prove fisiche, che stoltamente non hai badato a distruggere, forse per ricattare il tuo compare, nel caso avesse deciso di tradirti, a testimoniare le tue nefandezze!" Disse il vecchio e saggio Vorn guardando con disprezzo i due traditori. Il Capo del Casato K'Ploct, capì che tutto era perduto, i suoi sogni di gloria svaniti per colpa di una stupida disattenzione da parte della famiglia del suo inutile cugino, e non fece alcun tentativo di difendersi: semplicemente abbassò il capo e si arrese all'evidenza.

"Ho già informato l'Alto Consiglio di quello che ho scoperto. Voi sarete scortati su Qo'nos per rispondere delle vostre azioni e il nome dei Kanjis tornerà presto al ruolo che gli spetta. Portateli via!" disse Rogal e non si abbassò nemmeno a posare lo sguardo su quei klingon senza onore che avevano portato tanto dolore e lutto in una famiglia che, invece, non l'aveva mai perso. Mentre le guardie prendevano i due reietti in custodia e li trascinavano via, Rogal si avvicinò a Durani che fino a quel momento era rimasta zitta e immobile, come se una sola parola o un piccolo gesto avesse potuto cambiare l'esito di quell'incontro, e le disse

"Durani della casata di Kanjis, l'onore della tua famiglia è stato ristabilito e quando il Consiglio vi toglierà il naDHa'ghach, ritornerete al ruolo che vi spetta nella nostra società!"

"Grazie Ambasciatore per avermi ascoltata, in fondo non era tenuto a farlo visto la condanna che pendeva sulla nostra testa: la nostra famiglia è in debito con i Dothrak!" rispose sollevata dalla fine di quello che aveva causato la morte dei suoi genitori e di tanti membri della famiglia.

"Più che me, devi ringraziare il giovane Koroth Muzak: è stato intelligente e astuto. Non so cosa l'abbia spinto a intervenire, ma a volte gli Dei agiscono in modi strani per mostrare la verità!"

"E' vero, Koroth non mi conosceva neppure sino a ieri e non era tenuto a farlo, gliene sarò riconoscente per sempre. "

I due Klingon si salutarono con rispetto e Durani uscì dall'Ambasciata, per la prima volta, senza temere che qualche membro della sua stessa specie tentasse di ucciderla! Era una bellissima sensazione e anche se il cuore le urlava di correre a chiamare il patriarca della Famiglia, per dirgli che finalmente tutto era chiarito e che il loro onore sarebbe tornato a essere immacolato, percorse quei pochi metri che la separavano dall'uscita dall'Ambasciata con estrema lentezza, per godersi quella sensazione il più a lungo possibile. Ripensò anche al bel volto di Koroth, il giovane che dopo averla affrontata ritenendola una traditrice, si era poi prodigato per aiutarla. Quando se l'era ritrovato davanti alla porta del suo alloggio, poche ore prima temeva, che non avesse capito bene con chi aveva a che fare e si era preparata a subire un altro attacco. Invece lui le disse che da quando aveva combattuto e perso con lei, non aveva fatto altro che pensare che una femmina come lei non potesse appartenere a una famiglia di traditori e aveva cominciato a fare domande al vecchio allenatore Kresha, che aveva conosciuto personalmente il patriarca dei Kanjis: anche lui era convinto che una famiglia così antica e onorata non avesse potuto macchiarsi di un crimine così infamante. E poi si era ricordato che spesso i rampolli M'untok, solevano vantarsi di come avrebbero potuto mandare in rovina interi casati, se solo l'avessero chiesto al loro potente parente, e allora si era chiesto: e se non fossero solo vaneggiamenti di menti instabili? Si era così deciso a stuzzicare il fratello maggiore dei M'untok, chiaramente il più instabile e il più iracondo dei due, sperando di portarlo a fare rivelazioni compromettenti e il tutto con la collaborazione di Mara VodleH, che registrando come il solito i suoi allenamenti, aveva immortalato lo scambio tra i due.

Era stato poi semplice portare all'attenzione dell'Ambasciatore Dothrak il video incriminante, grazie all'intercessione del Comandante Keane, e, bisognava ammettere, che Rogal si era mosso poi velocemente e senza tanto clamore: aveva fatto prelevare Kapac M'untok e lo aveva fatto interrogare da Stilgar, il capo delle sue guardie, il quale non aveva impiegato molto tempo a farlo cedere e confessare.

Era ancora persa in questi pensieri, quando il suo comunicatore si attivò, riportandola alla realtà.

=^=Tenente Durani è richiesta la sua presenza nell'ufficio del Capitano!=^= disse la voce del giovane addetto alle comunicazioni di turno in quel momento e che aveva ricevuto l'ordine di chiamare gli ufficiali superiori.

=^=Vado immediatamente!=^=