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DS16GAMMA - MISSIONE 21 RSS DS16GAMMA - Missione 21

21.12 " Un successo "

di Durani della Casata di Kanjis, Pubblicato il 19-05-2019

DS16 Gamma
Ambasciata Klingon
21 Novembre 2398 ore - 22:00



Anche senza Cerimonia Inaugurale, i Giochi della Gioventù si erano conclusi con successo rifletté il saggio Vorn.

Non tanto dal punto di vista agonistico: come c'era da aspettarsi, i Klingon si erano rivelati i più forti fisicamente, ma, in alcune discipline, ciò che contava era la tenacia, l'astuzia e la capacità di improvvisazione.. cose che pochi della sua razza possedevano, specialmente in giovane età.

Il successo di quell'edizione era riferito al fatto che erano riusciti ad evitare che un evento di pace si trasformasse in una guerra di proporzioni mai viste.

Certo qualche testa sarebbe saltata e qualche altra tagliata, ma erano dettagli in un ampio disegno.

Il Capitano Shran era stato destituito dal comando della Base Spaziale, non per sue incapacità, ma perché il Contrammiraglio Maelstrom, ufficialmente, non poteva fare altrimenti.

Allo stesso modo, anche il Dottor Sonx era stato costretto a lasciare l'incarico.

L'idea, geniale per quanto folle, di azzerare quasi completamente il Ketracel Bianco agli atleti Jem'Hadar aveva permesso di evitare che questi ubbidissero ciecamente alla Vorta Conlan, utilizzando le proprie capacità intellettive.

Per quanto Vorn dubitasse che ne avessero ancora in abbondanza.

In ogni caso, al momento topico, i giovani Jem'Hadar si erano rifiutati di abbandonare le gare cui stavano partecipando per dar man forte al dichiarato tentativo della Conlan di uccidere i Cardassiani.

O, per meglio dire, sollevando il velo di menzogne che la circondava, quello di liberare il Fondatore.

Il mancato apporto degli Jem'Hadar aveva messo nella difficile posizione la capo delegazione del Dominio: non poteva scatenare una guerra contro l'Impero Klingon, la Federazione Unita dei Pianeti, l'Impero Romulano, l'Unione Cardassiana per non parlare delle altre agglomerazioni politiche che si sarebbero fortemente sentite tirare in causa dalla violazione plateale di un'occasione di pace come i Giochi della Gioventù.

La Conlan non poteva dichiarare apertamente che la loro presenza lì era stata solo un pretesto: il Dominio non era pronto ad un altro bagno di sangue e nemmeno i Fondatori rimasti, con ogni probabilità, avrebbero sacrificato sé stessi ed i loro solidi adepti nel mero tentativo di liberare uno dei propri simili.

Il piano della Vorta, o, per meglio dire, del Fondatore era stato ingegnoso: fingersi un Cardassiano assetato di vendetta, creare un clima di sospetto o, preferibilmente, una piccola striscia di sangue al fine di esacerbare gli animi e favorire quello che sarebbe stato, a tutti gli effetti, un attentato ai danni della Delegazione del Dominio.

Sarebbero stati uccisi ragazzini Jem'Hadar del tutto innocenti, ma poco importava.

Facendosi forza di quella strage, la Vorta avrebbe preteso la testa del Fondatore, identificato come capo dei Cardassiani fondamentalisti, ben sapendo che la Federazione non avrebbe mai potuto concedergliela.

Conlan avrebbe strepitato, urlato, fatte velate minacce di ritorsioni belliche ad ampio spettro, pretendendo che fosse il Dominio a giudicare l'attentatore.

In ciò, indubbiamente, aveva valutato che avrebbe avuto man forte dai Klingon e dai Romulani, mettendo in minoranza il Capitano Shran, uomo sì di polso, ma poco avvezzo agli intrighi politici.

Una minima esitazione da parte dell'Andoriano ed la Conlan avrebbe raggiunto il suo scopo: liberare il mutaforma, terminare i Giochi della Gioventù e darsi alla fuga prima che qualcuno potesse collegare tutte le tessere del mosaico, intuendo l'inganno.

In effetti, gran parte del suo piano iniziale si poteva definire come riuscito: dall'attentato alla navetta Ferengi... nulla di più che un diversivo, con vittime, con l'obiettivo di far accendere le luci delle indagini alla ricerca dei colpevoli..

In un modo o nell'altro si sarebbe scoperto che su DS16 Gamma erano sbarcati dei Cardassiani, fanatici, pronti ad immolarsi per vendicarsi del Dominio.

Vi era poi stata una serie di banali incidenti ai danni degli Jem'Hadar... di cui si era data scientemente colpa talvolta ai Klingon, altre agli atleti della Federazione, altre ancora a quelli Romulani.

Dopo l'arresto della prima cellula Cardassiana, fra cui il Fondatore sotto mentite spoglie, compito della seconda era quella di perpetuare azioni di disturbo e tentativi di generare incidenti ai giovani Jem'Hadar.

L'obiettivo finale della escalation era appunto una strage degli atleti del Dominio.

Per far ciò, la stessa Conlan era addirittura riuscita a far evadere i Cardassiani prigionieri.

La notizia della loro fuga avrebbe dovuto infuocare gli animi a tal punto che la Vorta avrebbe finto di non riuscire più a governare i suoi atleti arrivando a millantare qualche colpo di testa da parte di questi ultimi.

Solo grazie al genio del Denobulano Sonx, che aveva, appunto, limitato, ben sotto alla soglia concordata, gli apporti del Ketracel Bianco, si era evitato il peggio.. solo una decina di atleti l'aveva seguita.. troppo pochi per l'attuazione del suo piano.

Intuito l'inganno, il comportamento del dottore, non propriamente leale nei confronti del Dominio, aveva causato sincere e vibranti proteste della Vorta mentre uguale sorte era toccata all'apparente incapacità del Capitano Shran di garantire l'incolumità degli atleti Jem'Hadar.

Conlan aveva preteso le loro teste al Contrammiraglio Maelstrom.

Quest'ultimo, dopo aver reagito, da grande attore, con uno sdegno che pareva autentico, alle richieste pressanti provenienti dall'esponente del Dominio, aveva finto di essere costretto a soccombere alle istanze della Vorta.

In realtà, e Vorn lo sapeva benissimo, l'Andoriano era un uomo d'azione e aveva già manifestato più volte la sua insofferenza a tutta quella pantomima diplomatica.

Da quel punto di vista, il federale aveva il pieno rispetto da parte dell'anziano Klingon.

Pertanto, lo scaltro Maelstrom ne ordinava il trasferimento ad altro incarico ben sapendo di non fare un torto, bensì un favore all'ex Capitano della USS Marconi.

Allo stesso modo, pure il Denobulano aveva presentato richiesta di diversa dislocazione dopo aver ricevuto l'incarico di gestire quell'enorme patata bollente del Ketracel Bianco.

Anche per Sonx, di conseguenza, Maelstrom non aveva fatto altro che avallare le richieste del suo ufficiale.

In attesa di un nuovo Capitano, la base DS16 Gamma sarebbe rimasta nelle salde mani del Comandante Drillush e del resto dello staff di comando.

E di questo, Vorn non poteva che dirsi soddisfatto.

Certo, la Vorta aveva preteso altre teste, ma la Flotta Stellare aveva risposto picche: era stata proprio l'iniziativa della Conlan a permettere la fuga dei Cardassiani.

Una sua azione, che la Drillush aveva dimostrato essere stata mirata e pensata, aveva causato, come effetto collaterale, l'imprevedibile ed improvviso black-out dei campi di forza dell'area detentiva, consentendo l'evasione dei fondamentalisti Cardassiani.

Questo la Vorta lo sapeva benissimo: il suo scopo era liberare il Fondatore.. il fatto che l'esito del suo piano si fosse rivelato opposto a quanto aveva preventivato.. beh.. non poteva attribuirne le colpe se non a sé stessa.

Quello che né lei né il Fondatore avrebbero mai saputo era che tutto era stato accuratamente preparato dall'Ambasciatrice T'Lani con il pieno accordo di tutte le forze in gioco: Rogal Dothrak per i Klingon, Lamak K'Jad D'Kran per i Romulani e il Legato Varen per i Cardassiani.

I Romulani avevano pressoché lasciato sguarnita una navetta appetibile, piccola e veloce, perfettamente utilizzabile per la fuga.. cosa di cui i Cardassiani avevano subito approfittato trascinandosi dietro anche il Fondatore.

Il fatto che gli evasi fossero stati intercettati da una flottiglia Klingon, ribelle all'Impero, e subito distrutti non poteva essere causa attribuibile a nessuno della Flotta Stellare.. e su questo Maelstrom era stato chiaro ed irremovibile.

Il Legato Varen si era pubblicamente scusato per le azioni dei suoi connazionali, pur avendoli segretamente recuperati un attimo prima che fossero annientati e posti sotto protezione diplomatica all'interno degli spazi destinati alla Delegazione Cardassiana.. avrebbe in seguito chiesto lumi sulla loro appartenenza o meno all'Ordine Ossidiano.

L'Ambasciatore Romulano Lamak K'Jad D'Kran aveva a lungo protestato per il furto e la distruzione della piccola unità depredata dagli evasi... ovviamente le rimostranze erano state sapientemente bilanciate anche contro il Capitano Shran, ma l'obiettivo principale era stata la Vorta.

La sicurezza della base aveva dimostrato, senza ombra di dubbio alcuno, che tutto era partito dalla maldestra intromissione informatica della Conlan, dal suo tentativo di accesso ai sistemi della base per ovviare all'immobilismo, secondo quest'ultima, dei federali.. e di ciò era stata duramente chiamata a renderne conto dall'Ambasciatore Lamak.

La reazione della Vorta era stata veemente, una difesa accorata del suo agire, puntando il dito contro le aggressioni subite ed il mancato giusto processo per i colpevoli di quei vili atti per colpa dei Klingon.

Fu allora che iniziò il colpo di teatro destinato al suo signore: Rogal si era dovuto scusare per l'azione bellica portata avanti dalla flottiglia Klingon ribelle.. era stato costretto a millantare colpe esemplari e punizioni memorabili.. aveva raccontato a tutti che non era opera dell'Impero, che lui rappresentava, ma di esponenti sovversivi, già banditi e colpiti dal disonore.

Più Dothrak si cospargeva il capo di cenere, più la Vorta sibilava accuse e pretendeva di vedere rotolare teste, non accorgendosi di esagerare: coloro che erano stati uccisi, erano, in teoria, ribelli Cardassiani colpevoli di atti di aggressione immotivata ai danni dei giovani Jem'Hadar.. il fatto che fossero stati eliminati doveva essere per lei soltanto motivo di gioia e non di risentimento.

Cosa che le fu sapientemente fatta notare dall'Ambasciatrice T'Lani, facendo calare una pesante cappa di silenzio fra i presenti.

Fu in quel momento che, con un secondo perfetto colpo di teatro, fece la sua comparsa l'anziano patriarca dei Kanjis: Kheldas.

Legato a lui marciava un Cardassiano.. non uno a caso, ma il presunto leader degli attentatori..

Prima ancora che la Vorta si prodigasse ad urlare e pretendesse di condurre quest'ultimo davanti alla giustizia del Dominio, da più parti, quasi per caso, come un soffio di vento che si tramutava improvvisamente in tornado si levò il grido del giudizio per combattimento.

Una pratica in uso fra le Casate Klingon, così come presso l'Impero Romulano, in determinate occasioni.

Il Capitano Shran abbozzò una timida resistenza, in fondo era già stato delegittimato dalla Vorta, limitandosi a lasciare spazio all'Ambasciatrice T'Lani che, apparentemente, utilizzò tutta la sua arte oratoria per far sì che il sospettato venisse sottoposto ad un giusto processo.

La reazione degli altri diplomatici fu decisamente contraria: Rogal, Varen e Lamak si dichiararono concordi a far sì che l'imputato fosse sottoposto a tale antica usanza per dimostrare la propria innocenza.

La situazione di presunto stallo era stata pensata appositamente per far sì che la Vorta prendesse una decisione: se avesse optato per una soluzione di forza, Stilgar ed i suoi erano pronti ad intervenire, così come Riccardi e la Sicurezza Federale..

Si presupponeva che Conlan avrebbe aizzato i Jem'Hadar alla carica ed, infatti, la si vide discutere animatamente col suo seguito, incitando a convocare tutti gli atleti, ma si dovette scontrare col fatto che nessuno degli sportivi aveva voluto abbandonare le proprie gare, desiderando dimostrare sul campo il proprio valore sportivo.

Mentre la Vorta assumeva un colorito verdastro tendente al biancastro, fu data un'arma al Fondatore.

Stilgar ed i suoi crearono un ampio cerchio attorno ai due contendenti.

Una volta liberato, il Fondatore sembrò saggiare l'arma, le proprie capacità combattive e la reattività dell'anziano rivale: tentò qualche affondo, fece qualche piroetta e provò a colpire più volte l'avversario, ballandoci attorno sperando di trovare un punto debole.

Kheldas, dal canto suo, rimase quasi del tutto immobile: rispose ai colpi con minime parate con la sua Bat'leth.. un'arma rivista per facilitarne l'uso data la sua età avanzata, ma letteralmente un gioiello agli occhi esperti di Vorn.

Quando il Fondatore aprì la sua guardia, scoprendosi per un istante il fianco destro, l'anziano Klingon colpì con una forza lenta, ma inesorabile.

La parata, tardiva, del Fondatore non fermò l'attacco: la Bat'leth spezzò la lama avversaria ed andò a conficcarsi sulla coscia, sul fianco entrando in profondità nelle carni del mutaforma.

Fu allora che Kheldas rivelò a tutti la verità: sputò in faccia a quell'essere di averlo riconosciuto.. che non era un Cardassiano, ma uno dei più rivoltanti mutaforma contro cui avesse mai combattuto della Guerra contro il Dominio.. pronto a sacrificare amici e nemici, combattenti ed inermi, donne e bambini pur di arrivare alla vittoria personale.

Un essere talmente insulso ed osceno che perfino la stragrande maggioranza dei suoi simili sopravvissuti si era rifiutata di andarlo a salvare..

La rivelazione di Kheldas, fatta rotolare come un macigno su tutti i presenti, aveva messo la Vorta in una posizione insostenibile: non poteva che dichiararsi vittima di quella macchinazione ed ergersi a paladina dei propri giovani Jem'Hadar.. tutti gli attentatori erano stati uccisi, un Fondatore pronto a tradire i propri devoti solidi abbattuto, mentre coloro che si erano dimostrati responsabili di aver concesso quella concatenazione di eventi dovevano essere puniti.

La sua cantilena di protesta fu interrotta, mentre ancora le viscere dell'immondo essere insozzavano il ponte, quando tutti i Klingon presenti iniziarono a ritmare un'antica canzone da guerra in onore del vecchio patriarca dei Kanjis.

L'aveva iniziata Kresha, il capo istruttore, trascinandosi dietro prima Vorn, poi il fratello maggiore di Rogal ed infine Stilgar e tutti gli altri.

La voce per cui la casata sarebbe stata riabilitata si sarebbe diffusa a macchia d'olio.. non ci sarebbe stata ancora pace perché molti erano gli alleati dei K'Ploth.. ma presto la ragnatela di menzogne si sarebbe dissolta e quell'antica casata di guerrieri avrebbe riottenuto l'onore che le era stato tolto ingiustamente.

Ed anche quello era stato un successo di quell'edizione dei Giochi della Gioventù.