DS16 GAMMA - Alloggio Capitano Shran - 18/03/2398 ore 21.05
Tara era arrivata nell'alloggio del Capitano da pochi minuti e stava sorseggiando l'aperitivo che Shran le aveva offerto ,nell'attesa che la cena fosse pronta. Era già capitato altre volte di cenare insieme al Capitano e solitamente gli inviti arrivavano,a lei ma anche ad altri Ufficiali, quando l'Andoriano voleva parlare in privato coi suoi collaboratori, senza però dare troppa ufficialità alle cose. Di solito si trattava di faccende private che potevano però avere ripercussioni in pubblico e Shran aveva l'estremo tatto di chiarirsi faccia a faccia con l'interessato, evitando spesso noie burocratiche o piccoli incidenti che avrebbero potuto trasformarsi in catastrofi se non arginati in tempo.
E lei sapeva perfettamente a cosa era dovuto l'invito, ma sapeva anche che, prima e durante la cena, Shran non voleva parlare di problemi, ogni argomento spinoso veniva affrontato a stomaco pieno e dopo un buon wisky, in modo da essere tutti più rilassati e propensi alle confidenze. In questo caso la questione spinosa era il suo rapporto con Rogal, anche se al momento ad una domanda diretta del Capitano non era certa di cosa avrebbe risposto.
Stava pensando a queste cose quando Shran uscì dalla sua camera, dove si stava cambiando, e con fare contrito le disse "Mi scusi per il ritardo Tara, ma sa anche lei com'è la situazione! Comunque la cena arriverà tra due minuti: ho ordinato al ristorante terrestre, le va bene?"
"Perfetto, anche se devo confessare di non avere molto appetito!"rispose finendo in un sorso il suo aperitivo "forse preferirei bere." Terminò posando il bicchiere sul tavolo.
"Non è nell'alcool che troverà risposte ai suoi problemi." Disse Shran prendendo il suo drink, che ancora non era riuscito a bere, quando il campanello della porta trillò."Che le dicevo? In perfetto orario!" ed andò ad aprire ma, al posto del cameriere del ristorante con la loro cena, si ritrovò di fronte l'Ambasciatore Klingon, scortato come sempre da uno dei suoi guerrieri.
"Shran devo parlarle!" e l'aspetto furente e il tono della voce erano di quelli che non ammettevano un rifiuto, quindi il Capitano si scostò, ma quando Khalal fece per entrare, l'andoriano gli si pose davanti e con estrema fermezza gli disse "Lei no. L'ambasciatore qui non corre rischi." E chiuse la porta in faccia al Klingon.
"Ambasciatore che succede?" disse Shran.
"Lo spieghi lei a me? Ma sia convincente perché non permetterò che usiate quel cristallo contro l'Impero!" Rispose Rogal, quasi urlando, portandosi a pochi centimetri dall'Andoriano, con una furia omicida negli occhi. Shran non cedette di un passo, sapendo di dover dimostrare al Klingon di non temerlo.
"Le posso assicurare che non è questa la nostra intenzione, non sappiamo cosa sia e stiamo ancora cercando di capire.."
"Menzogne! Ho le prove che lo avete preso da un trafficante bajoriano!" lo interruppe Rogal facendosi ancora più minaccioso.
"Rogal fermati!" disse Tara che, sorpresa dall'ingresso di Rogal, era rimasta al suo posto, sapendo che avrebbe dovuto tenere segreta la loro relazione. Conoscendolo bene , però, sapeva altresì, che se non fosse intervenuta in qualche modo a fermarlo, Rogal non avrebbe esitato a mettere le mani addosso al suo Capitano.
Lo sguardo che Rogal le rivolse era pieno di rabbia.
"E non permetterò più che porti la mia donna nella sua stanza da sola: vuole sedurla per portarla dalla vostra parte?"
Shran fece per difendersi da accuse folli e prive di senso, ma Tara lo precedette e, scansandolo, gli si mise davanti ed affrontò l'enorme Klingon furente, con la stessa furia nella voce.
"Permettere? Pensi davvero che io abbia bisogno del tuo permesso per andare a cena col mio Capitano o con chiunque alto? Nemmeno mio padre osa dirmi chi possa o non possa frequentare e.....scusa cosa hai detto?" disse Tara calmandosi di colpo "la tua donna hai detto?"
"Sì Tara, e sono pronto ad urlarlo al mondo, sempre che tu lo voglia ancora." Rispose Rogal, calmatosi all'improvviso e guardandola negli occhi con amore infinito.
Tara non rispose ma gli si buttò al collo, baciandolo con tenerezza. Tutto questo davanti ad un allibito Shran, che stava per lasciare spazio alla coppia se non che erano nel suo alloggio e le parole di Rogal in merito a prove di un loro coinvolgimento col bajoriano che, sospettava fortemente essere lo stesso che aveva sequestrato Durani, lo fecero intervenire.
"Scusate, è tutto molto bello che vi siate chiariti e devo dire che tutto ciò risponde in parte alle domande che avrei voluto rivolgere al Comandante Keane, ma mi può dire che razza di prove sostiene di possedere?"
Ambasciata Klingon - Alloggio ospiti - 18/03/2398 ore 21.10
Rillar si era sdraiato sul letto che occupava la parete di fondo della stanza dove era rinchiuso, più come prigioniero che come ospite. Il klingon di cui si stava servendo, non era molto sveglio, ma gli aveva assicurato che presto l'Ambasciatore avrebbe posseduto entrambi i cristalli e lui era già così vicino ad uno dei due, proprio quello che aveva rubato al Tempio dei Profeti di Bajor qualche anno fa. Da allora la sua vita era cambiata perché il cristallo gli aveva rivelato la verità: i Profeti, che tutti adoravano, non erano che un pallido riflesso dei veri Dei, gli Eterni, imprigionati da qualche stolto in quel cristallo e nel suo gemello, ora nelle mani della Federazione. Ricordava benissimo l'esaltazione e la forza che aveva provato la prima volta che aveva tolto il cristallo dalla sua scatola protettiva. La curiosità l'aveva spinto a prenderlo in mano e in quel momento era stato pervaso da immagini straordinarie e da pensieri e concetti impossibili da capire , ma di una bellezza incredibile. Quando riuscì a rimettere il cristallo nel suo contenitore e a richiuderlo, tutte le immagini sparirono dalla sua mente, tranne il pensiero che divenne fisso e costante: doveva risvegliare gli antichi Dei e per farlo doveva riunire i due cristalli.
Non fidandosi troppo di Khalal si mise seduto e pensò ad un modo per fuggire da lì, riprendersi il suo cristallo, cosa abbastanza facile poiché era nell'Ufficio dell'Ambasciatore Klingon, in fondo al corridoio dove era la sua stanza/prigione, e, cosa più difficile, impossessarsi dell'altro cristallo , in questo momento tra le mani dei Federali.
Plancia - contemporaneamente
Claire Drillrush aveva preso sevizio da poco e al momento sulla Base sembrava regnare la pace: tutte le sezioni segnalavano che tutto era nella norma. Nonostante questa apparente normalità, si respirava un'aria tesa e una strana inquietudine serpeggiava tra gli ufficiali. Il Primo ufficiale era intento a studiare i dati sul Dpad , quando Roberts la chiamò dal suo laboratorio.
=^=Roberts a Plancia.=^=
=^=Dica Comandante, ha qualche novità?=^= chiese Claire sapendo che l'Ufficiale Scientifico non avrebbe chiamato per nulla.
=^=Può raggiungermi?=^=
=^=Arrivo!=^= disse e, affidando la Plancia a Riccardi che stava seguendo le ricerche del Bajoriano dalla sua postazione, si diresse alla Sezione Scientifica.
Laboratorio Scientifico 1 - ore 21.15
"Allora Ramar, cosa voleva comunicarmi?" Claire entrò in laboratorio e si diresse verso la teca che proteggeva il cristallo.
"Ho eseguito diversi test per cercare di capire come questo oggetto sia potuto giungere qui, dando credito alle parole di T'Lani che dice di non averlo mai visto, sa i Vulcaniani non mentono mai!" disse Roberts, senza alzarsi dalla sua consolle, "Comunque, sembrava tutto nella norma, tanto che stavo per dubitare dell'Ambasciatrice, poi ho eseguito una scansione a livello quantistico e i risultati sono sorprendenti!"
"Cioè?"
"Il cristallo rimane un mistero, ma il telo vulcaniano che lo ricopre non appartiene a questo universo, le sue molecole hanno una traccia quantica assolutamente non riconducibile al nostro spazio. Se posso azzardare un'ipotesi, direi che questi cristalli causano salti tra i vari universi e in uno di questi salti, questo è rimasto , per così dire, imprigionato nel nostro mondo."
"E secondo lei tutto questo sta accadendo per caso?"
"Cioè? Si spieghi meglio!"
"Voglio dire: qualcuno porta sulla Base un cristallo simile a questo e poi, all'improvviso, ne compare un altro. Mi chiedo se è solo la casualità di Leggi dell'Universo che ci sono ancora sconosciute e che fanno e disfanno senza una ragione apparente o se, forse, non ci troviamo davanti a qualcuno che ha il preciso intento di far riunire i due cristalli?"
"A questo non posso rispondere per mancanza di dati ma, credo di poter affermare che se i due cristalli s'incontrassero, si potrebbe innescare una reazione estremamente violenta. Anche qui non ho dati a sufficienza per dimostrarlo, ma temo un'esplosione di portata inimmaginabile!" disse Roberts.
Drillrush ci mise qualche istante a metabolizzare le parole dell'ufficiale scientifico, poi disse:
"Vado ad informare il Capitano, intanto sarà meglio rafforzare la sorveglianza del laboratorio: lei continui con le sue analisi." E così dicendo lasciò la stanza per andare da Shran
Alloggio di Shran - ore 21.30
L'Ambasciatore Klingon aveva messo a conoscenza di Shran delle cose che gli erano state riferite da Khalal, e altresì l'Andoriano aveva riferito a Rogal, di come Durani avesse sorpreso uno delle sue guardie personali in combutta con Rillar e per questo fosse stata imprigionata. Quando gli disse che nel piano dei congiurati era compreso l'assassinio di Tara, Rogal esplose dalla rabbia e si precipitò fuori dall'alloggio di Shran. Khalal, che era rimasto di guardia fuori dalla porta, venne travolto come da un toro infuriato e, nonostante l'addestramento e la forza non riuscì nemmeno a difendersi dai colpi violenti e precisi che Rogal gli sferrava. Tara e Shran usciti anch'essi dalla porta, non provarono a fermarlo, perché il tradimento commesso da Khalal era così grande che solo la morte poteva in qualche modo cancellare l'onta che quel klingon aveva portato alla sua famiglia.
Improvvisamente Dothark si fermò, lasciando a terra la sua guardia traditrice, più morta che viva, e rivolgendosi a Tara disse:
"Pagherà per quello che ha fatto, ma ci sono ancora due suoi complici in giro per la Base e, forse se ha ancora un briciolo d'onore, potrà aiutarci a neutralizzarli.!"
Condotto d'areazione sopra la passeggiata - ore 21,40
L'alto uomo dai capelli bianchi, si raccolse i capelli in una coda e, messosi seduto, aprì con calma la sua valigetta e con calma si mise a montare i vari pezzi che conteneva. Quando ebbe finito si rigirò tra le mani il frutto del suo lavoro e, accarezzandone la canna come se fosse un'amante, anziché l'antico fucile di precisione qual'era, pensò a quanto amasse il suo lavoro e sperò che il piano principale per eliminare la mezza klingon fallisse, così che sarebbe toccato a lui entrare in azione.