DS16 Gamma - 18/03/2398 ore 15.02
Il lampo di luce che scaturì dal cristallo, non appena fu scoperto fu più intenso e di durata maggiore rispetto alla volta precedente: per tutti gli abitanti della stazione spaziale, quei novanta secondi sembrarono un'eternità, privati com'erano di uno dei sensi principali.
DS16 Gamma - Laboratorio Scientifico- ore 15.05
Shran tolse gli occhiali protettivi e guardò verso l'anziana vulcaniana.
"Ambasciatrice tutto bene?"
"Sì Capitano, la luce è stata più intensa di quello che pensavo, ma la mia vista, non ha subito danni."
=^=Roberts, ha registrato tutto?=^= chiese il Capitano all'Ufficiale scientifico, che dalla sua postazione in plancia aveva monitorato oltre la Base anche lo spazio circostante, fino a dove i sensori arrivavano.
=^= Sì Signore: procedo con le analisi dei dati:=^=
=^= Riccardi: situazione?=^=
=^= Dai primi riscontri, la popolazione della Base ha subito una cecità temporanea, ma sembra che nessuno abbia subito danni permanenti.=^=
=^= Shran a Drillrush: come stanno i nove in Infermeria? Ha notato dei cambiamenti?=^=
=^=Sembra di sì Signore, ognuno si riconosce per quello che è, ma riportano di essere stati su una Base, dove nessuno di noi era quello che è!=^=
=^=Bene: li tenga comunque in osservazione. Non sappiamo se e quando questo evento si ripeterà.=^=
Shran si alzò dalla scrivania, dove il cristallo emetteva ora luci intermittenti e badò a coprirlo, come se fosse sufficiente a fermarne il potere. Guardò T'Lani e le disse "Questa cosa non mi piace per niente!"
La Vulcaniana non rispose, ma continuò a fissare la scatola che racchiudeva il cristallo.
"speriamo di non trovato il vaso di Pandora!" disse ancora l'Andoriano ripensando a un antico mito terrestre che chissà perché gli era venuto in mente ora.
Ambasciata Klingon- ore 15.15
Rogal, dal suo appartamento non si era accorto che nello stesso momento che la luce era scaturita dal cristallo nel Laboratorio Scientifico, un'identica luce si era sprigionata dal cristallo appoggiato sulla scrivania del suo ufficio. Aveva controllato che i suoi uomini non avessero subito danni, quindi mise in contatto la plancia, dove il Comandante Keane gli rispose che le indagini sullo strano fenomeno erano in corso e che sarebbe stato informato di eventuali novità. Il Klingon fu lieto di sentire che anche lei non aveva subito danni, ma la freddezza che aveva sentito nella sua voce, lo fece ripensare alla discussione che avevano avuto due giorni prima.
Era stata una strana discussione, perché al contrario di altre che avevano sostenuto, Tara era rimasta calma e aveva espresso le sue rimostranze con lucidità. E questo lo spaventava perché, quando infuriata per non poter vivere la loro relazione alla luce del sole, gli scagliava contro insulti che non aveva mai sentito e ogni oggetto a portata di mano, era sempre riuscito a placare la sua furia, finendo solitamente a far pace a letto. Stavolta, invece, alle sue recriminazioni, esposte con razionalità, non aveva saputo cosa ribattere se non un generico "Tara, te l'ho già detto, se l'Impero venisse a sapere che intrattengo un rapporto sentimentale con un membro della Federazione, quanto credi che durerebbe la mia permanenza qua? E anche per la tua carriera sarebbe controproducente!"
Lei l'aveva guardato col fuoco negli occhi, ma gli rispose col ghiaccio nella voce. "Rogal, non farmi passare per stupida o ingenua: i motivi sono altri e credo di aver pazientato abbastanza da avere una spiegazione. Dici che sarebbe pericoloso per me, ma non mi vuoi dire perché e non credo sia solo per il timore per le rispettive carriere! Io sono forte Rogal, ho sopportato perdite dolorose e ne sono uscita ancora più forte e sai che per te potrei affrontare anche il gelo dell'Inferno, ma se non hai il coraggio di dirmi la verità, mi fai dubitare che tu a me non ci tenga tanto quanto me a te, che forse tu ti vuoi solo divertire o che io non sia abbastanza "Klingon" per te!"
A queste parole, Rogal s'impietrì, perché la sua amata si era avvicinata molta alla verità, ma non nel senso che intendeva lei. Allungò una mane per accarezzarle i capelli ma tara si ritrasse " No Rogal, sai quanto ti amo, tanto che potrei persino accettare il volere di mio padre e accettare il ruolo che è stato deciso per me, se avessi te al mio fianco Fino a quando non sarai pronto a rischiare per me e con me, non credo che ci dovremmo più frequentare." E se ne andò lasciandolo devastato e incapace di reagire.
Stiva di carico 3 - ore 15.30
Durani aveva seguito l'umano fino a un a stiva di carico riservata allo stoccaggio di merci private: l'uomo con fare cauto si avvicinò a una cassa metallica. Digitò un codice di apertura sul display di sicurezza e quando con un leggero clic si aprì, ne estrasse un altro contenitore di forma rettangolare lungo circa un metro e alto non più di dieci centimetri, che aprì velocemente per controllarne il contenuto. Un rumore di passi improvviso, fece richiudere il contenitore all'umano e schiacciare Durani contro la parete, per evitare di essere vista. Da quella posizione non riusciva a vedere in faccia il nuovo arrivato, ma di una cosa era certa: anche se non indossava la consueta divisa rossa quello appena entrato, era uno dei Suvwl' 'lw Klingon al seguito di Dothrak. Cercò di avvicinarsi per sentire cosa dicevano i due.
"Mi è stato assicurato che sei il migliore sulla piazza."
"Non ho mai fallito, il tempo per quella mezza-klingon è contato!"
Per Durani fu come ricevere una mazzata allo stomaco: il riferimento a Tara era evidente, essendo l'unico mezzo sangue klingon a bordo della Base era lei che voleva eliminare. Non l'avrebbe permesso. Fece per scattare, ma qualcuno alle sue spalle la colpì con violenza alla testa, si girò per affrontare l'avversario, ma fece solo in tempo a vedere l'appariscente orecchino bajoriano, prima che un altro violento colpo la spedì nel mondo dei sogni.