Current Mission - USS Tokugawa
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4.01 - Tracey - La Tomba degli Helaar
4.02 - Carpenter - Dalla quiete alla tempesta
4.03 - De Chirico - Un nemico invisibile
4.04 - Shnar - Sotto ricatto
4.05 - Hair - Riscossa
4.06 - Vikram - Solo Umani
4.07 - Tracey - Dannosa Emulazione
4.08 - Carpenter - Luci ed Ombre delle Scoperte
4.09 - De Chirico - La quiete prima della tempesta
4.10 - Shnar - Caricate le armi
4.11 - Syntrey - Il silenzio alla deriva
4.12 - Hair - Abbordaggio
4.13 - In stesura ...

Uss Tokugawa - Plancia – 10 Agosto 2393 - Ore 08:08

"Ci stiamo avvicinando all'obiettivo. - affermò il nuovo acquisto della Tokugawa, il timoniere di origine andoriana Shnar, senza distaccare gli occhi dalla propria consolle su cui faceva danzare le abili dita bluastre quasi come se stesse suonando un pezzo di Mozart o di Beethoven sul suo amato pianoforte - Dovremmo essere a distanza visiva."

"Sullo schermo" replicò secco Maximilien, senza badare granchè alle parole del suo nuovo timoniere, alzandosi invece dalla poltrona del comando per fare qualche passo in avanti verso il centro della plancia.

La sagoma di un pianeta coperto dal deserto attorno a cui ruotavano pigramente un paio di piccole lune apparve immediatamente sul visore rispondendo al comando del mezzosangue betazoide. Maximilien non potè fare a meno di notare come quell’anonimo pianeta sembrasse stagliarsi fiero, quasi a voler proteggere la coppia di pallide stelle binarie in lontananza alle sue spalle.

“Mi sarei aspettato di vedere una nave o un qualche genere di installazione …” affermò Maximilien in tono mesto, mentre con lo sguardo indagava ogni millimetro della sonnolenta scena.

“Questo perché non c’è nessuna nave o installazione da vedere.” si intromise Vikram, producendosi in un espressione decisamente confusa.

Maximilien inarcò un sopracciglio, spostando lo sguardo verso il capo operazioni di origini indiane.

“Come sarebbe a dire? Quella richiesta d’aiuto …”

“Rilevo la presenza di molteplici detriti di varie composizioni su tutta la superficie del pianeta. - Prese la parola Carpenter, digitando qualche comando sulla propria postazione, visualizzando una miriade di punti luminosi sul pianeta – Presenza di elevate quantità di duranio, tritanio, poliduranide e altri materiali comunemente utilizzati nella costruzione di navi stellari …”

“Deboli fonti energetiche sparse su tutta la superficie. – continuò Vikram riprendendo la parola, ho individuato almeno una cinquantina di fari che trasmettono richieste di aiuto, anche in lingue a noi sconosciute …”

“Segni di vita?” si intromise il Capitano, riportando lo sguardo sul pianeta che ora sembrava essersi riempito di addobbi come una sorta di strano albero di Natale.

“Nessuno. Ma i sensori sembrano essere impazziti, non ne sono sicuro ...”

“Ma che diavolo …”

[Flashback] Port-Menier, Isola d'Anticosti, Cottage della Famiglia Tracey – 08 Agosto 2393 – Ore 08:15

Maximilien aprì lievemente gli occhi, cercando di proteggersi goffamente con le mani dalla tiepida luce che proveniva dalla finestra poco distante.
Inspirò profondamente cercando di focalizzare la sua mente, mentre si appoggiava l'intero braccio sinistro sulla fronte per interdire ulteriormente la fastidiosa luce capace di ferirgli gli occhi, colpendoli di di taglio. Solo allora si rese conto del feroce attacco perpetrato nei confronti delle sue narici dal dolce aroma della colazione proveniente dalla cucina, che lo svegliò definitivamente.
Con un grugnito, balzò giù dal letto lisciandosi la barba brizzolata per poi constatare, nello specchio posto a poca distanza, quanto fosse eccessivamente lunga, almeno per i suoi gusti, infilandosi poi appena pochi attimi primdopo la leggera maglia che costituiva la parte sottostante l’uniforme.
Agguantò poi la giacchetta che, in maniera decisamente atipica, aveva riposto in disordinatamente sull'antica sedia in legno di pioppo americano appartenuta ad un suo lontano antenato che usava recarsi in quell'isola selvaggia a caccia di orsi sistemamondosi poi le mostrine, prima di inforcare la porta diretto verso la cucina.

“Pensavo ti saresti svegliato molto prima. - affermò atona il Comandante T'Laria, coperta solo da una sottile camicia da notte color panna che lasciava ben poco all'immaginazione, vedendolo. Maximilien non rispose, limitandosi a seguirla con lo sguardo mentre poggiava sul tavolo di legno massello una piccola torre di pancakes caldi, letteralmente affogati nello sciroppo d'acero, come piaceva a lui. Era vero che T'Laria aveva passato parecchio tempo sulla Terra durante l'infanzia, ma non si sarebbe mai abituato a vederla preparare del cibo in maniera così … umana … - Oppure le tue abitudini sono così cambiate …”

“Non lo sono. – commentò secco Maximilien immediatamente prima di attaccare l’abbondante colazione cucinata interamente a mano dall’ex-moglie – Non posso dire la stessa cosa di te, invece.”

La vulcaniana, intenta nella preparazione di un altro gruppo di pancakes, si volse verso di lui alzando un sopracciglio sorpresa.

“Cosa intendi?”

“Cosa intendo?! – sbottò il mezzosangue betazoide, tossicchiando poi un paio di volte per evitare che il pancake che si stava gustando gli andasse per traverso – Non sono io certo io quello che ogni sette anni va a cercare l’ex-moglie dopo che …”

T’Laria zittì Maximilien con un gesto della mano, piantandogli l’indice fra gli occhi.

“Sai bene che questa notte non è nata da un impulso razionale, mentre la fine del nostro rapporto …”

Il mezzosangue betazoide si alzò di scatto dalla sedia. Il suo sguardo truce non lasciava dubbi sul fatto che stesse per esplodere, come tutte le volte che affrontava quello spinoso argomento con l’ex-moglie. Ma prima che la tempesta si abbattesse sulla povera vulcaniana, il trillo del comunicatore richiamo l’attenzione del Capitano.

=^= Qui Tracey – ringhiò letteralmente attraverso l’apparecchio – cosa diavolo c’è? =^=

Vikram dall’altro lato della comunicazione, rimase interdetto per una manciata di secondi dall’aggressività del suo Capitano, ma non tardò comunque a replicare.

=^= Mi dispiace interrompere la sua licenza, Capitano, ma è appena giunta la notifica riguardante la nostra prossima missione ed è imperativo partire immediatamente =^=

=^= Sta bene – replicò con asprezza il mezzosangue betazoide, riservando un occhiata dura alla ex-moglie – tanto non c’è nulla che mi trattenga qui. Teletrasportatemi appena pronti. =^=

“Prima o poi dovrai accettare la fine del nostro rapporto.” Affermò la vulcaniana appoggiando le mani sul grosso tavolo di legno, mentre il corpo di Maximilien veniva avvolto dalla luce azzurina del teletrasporto.

“Anche tu”

[Flashback] Uss Tokugawa – Sala Riunioni - 08 Agosto 2393 - Ore 12:00

Tutti gli Ufficiali Superiori erano riuniti nella sala quando il Capitano fece il suo ingresso con passo deciso e il cipiglio di chi ha la luna storta.
Nessuno osò fiatare, limitandosi a scambiare qualche occhiata carica di complicità con questo o quel collega, ma tutti sapevano.
Non era la prima volta che il Capitano e l’ex-moglie s’interfacciavano. Nel corso delle ultime settimane, infatti, era già la quarta volta che i due si scambiavano comunicazioni private cercando di mantenere il segreto, oramai palesemente divenuto simile a quello di Pulcinella. Nessuno così si era stupito del fatto che il Capitano approfittasse della breve pausa offerta dalle rituali riparazioni post-missione per prendersi una licenza da dedicare al Kayak.

“Signori – affermò il mezzosangue betazoide spostando lo sguardo da un sottoposto all’altro – come ben sapete la Flotta ci ha assegnato la nostra prossima missione. Qualche ora fa al Comando di Flotta è arrivato questo messaggio.”

Una cacofonia di suoni, principalmente voci che si sovrapponevano l’una all’altra, riempirono la stanza provocando una reazione di sorpresa da parte di tutti. Poi, pian piano le varie tracce iniziarono a separarsi, lasciando il posto ad una singola, disturbatissima voce femminile.

“Parla Qui-yen, del Clan Qui … - un’interferenza si mangiò parte della frase - … ediamo aiuto agli amici della Federazione … - un’ altra interferenza - … al Comandante Tracey …”

La trasmissione terminò brutalmente, senza che la povera donna potesse finire la frase. I presenti si scambiarono occhiate perplesse, ma prima che uno degli Ufficiali Superiori potesse prendere la parola, Maximilien continuò.

“Insieme al messaggio sono state allegate una serie di coordinate spaziali che puntano ad un sistema binario poco al di fuori dello Spazio Federale. In ogni caso Qui-yen è … o quantomeno era fino ad una decina di anni fa … uno dei maggiori esponenti politici della razza degli Helaar, una razza che ha incontrato la Federazione per la prima volta nel 2382.  – Maximilien iniziò a distribuire una serie di padd informativi ai suoi sottoposti, percorrendo il tavolo nella sua interezza - Tralascio i dettagli di quell’incontro, sappiate solo che gli Helaar tentarono di rubare la nostra tecnologia, decisamente più avanzata della loro, sequestrando la Uss Versailles. Fu grazie all’intervento della Uss Norton, su cui io prestavo servizio come Comandante, che la questione si risolse pacificamente.”

Maximilien terminò il proprio giro, ritornando alla posizione di partenza. Poggiò le palme sulla superficie del liscio tavolo d’ebano e poi continuò la sua introduzione.

“Dopo di questo piccolo scontro, gli Helaar sono praticamente scomparsi. Nessuno ne sa più nulla. Così, vista la mia esperienza con la loro razza e la loro esplicita richiesta, la Federazione ha deciso di inviare noi alle coordinate allegate al messaggio.”

Uss Tokugawa - Plancia – 10 Agosto 2393 - Ore 08:30

Maximilien avvertì distintamente un brivido percorrergli la schiena. Non sapeva per quale motivo, ma quel pianeta riusciva stranamente a mettergli ansia fin da quando erano arrivati.

“Capitano! – Carpenter attirò l’attenzione di Maximilien che si voltò immediatamente verso di lui – I Rilevo un debole segnale vitale dalla zona equatoriale … è sicuramente Helaar!”

“Informi De Chirico che ha un paziente in arrivo e lo teletrasporti in infermeria, io li sto raggiungendo


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