USS Vancouver, Plancia
19/12/2399 ore 15:30, D.S. 76966.15
Il Capitano Kuribayashi era seduto nella sua poltrona in plancia, con una mano aggrappata al bracciolo destro e l'altra che reggeva un pad dove scorrevano i dati dei rilevamenti a bordo del cubo Borg.
La missione di supporto alla nave aliena K'Varn, uscita dal condotto di curvatura con l'apparente fine di recuperare tecnologica borg, gli stava mettendo una certa tensione.
La razza aliena non era archiviata nel database della Flotta, tantomeno si sapeva da dove provenisse. Aveva deciso di inviare un away-team composto da Bohr, Mcleods,e Leclair.
Il Tenente Comandante Romanov, la cui espressione sul volto non lasciava trasparire molto, ma i cui gesti secchi e lo sguardo teso non alleggerivano il momento, stava in piedi accanto al Capitano.
Ad un certo momento ruppe il silenzio.
"Cosa stanno recuperando gli alieni?", chiese inquieto.
Il Capitano appoggiò un attimo il D-padd e alzò un sopracciglio.
"I rapporti che mi sta trasmettendo Leclair sono ancora molto vaghi. Non si capisce bene, si stanno muovendo all'interno dei condotti del cubo, senza però lasciar passare informazioni chiare sugli obiettivi della K'Varn.
Romanov, ruppe il suo atteggiamento trattenuto, "Capitano, posso raggiungere l'away-team?"
Tetsuya scosse il capo, "Comprendo la sua inquietudine. Al momento del bisogno, se dovesse precipitare la situazione la trasporto in un secondo, andrà ... ma al momento il suo collaboratore è sufficiente, anche per non allarmare troppo gli alieni."
Insoddisfatto evidentemente, Romanov si ritirò nel suo silenzio glaciale.
Cubo Borg alla deriva
19/12/2399 ore 15:40 - D.S. 76966.17
Bohr si muoveva nei corridoi del cubo borg con il tricorder spianato e puntato a scansionare ogni eventuale traccia di energia attiva e segno vitale. Per ora non rilevava nulla di anomalo dalla struttura priva di vita e un tempo appartenente al temibile cubo Borg. Aveva osservato gli alieni della K'varn, nella loro tuta aderente rosso amaranto da cui sfuggiva a malapena il corpo argenteo. Si erano presentati, ma tutto era avvenuto con eccessiva laconicità e freddezza. Aveva provato a chiedere cosa dovessero recuperare, ma tra difficoltà linguistiche e scarsa propensione al dialogo non era emerso nulla di concreto.
Ad un certo punto Leclair si fermò accanto ad un alieno. Bohr fu accanto in pochi secondi.
L'alieno si era piegato e aveva estratto da un pannello una componente di un circuito. La mostrò ai due ufficiali e, nel giro di qualche secondo, iniziò a disgregarsi, come divorato, rilasciando solo un leggero pulviscolo luminescente.
Flora Leclair indietreggiò: "Il circuito è stato come incenerito da qualcosa" e intanto passava il tricorder sulle poche tracce molecolari rimaste nel guanto dell'alieno.
L'alieno indicò il display di un suo piccolo dispositivo. Lo sguardo di Leclair si fissò su una sorta di immagine tridimensionale di ciò che appariva come un micro organismo tecno-organico.
Bohr rimase perplesso: "Che diavolo è!?".
Flora stava leggendo i dati, crucciata, quando di colpo svenne, crollando a terra priva di coscienza. "Flora!", disse Cedric, due minuti prima di vedere la vista annebbiarsi e trovarsi nel buio assoluto.
USS Vancouver, Plancia
19/12/2399 ore 15:45 - D.S. 76966.18
Romanov guardò il Capitano: "Mi sta dicendo che un misterioso tipo di virus tecno-organico sta divorando la tecnologia Borg? Si rende conto della gravità della cosa!?"
Il Capitano mise una mano sulla spalla del suo ufficiale tattico, "Aleksei, stando ai dati che qualche minuto fa ci ha inviato Leclair, credo che il rischio sia alto senza dubbio. Quindi, ho già allertato il Comando di Flotta. Abbiamo diverse cose da scoprire. La prima delle quali è chi sono e cosa ci fanno qui...".
In quel momento Mcariel, al timone, si voltò di scattò: "Capitano, gli alieni si sono teletrasportati sulla K'Varn e con loro anche i nostri ufficiali!"
Romanov si passò la mano con un rapido gesto sul badge "Romanov a Bohr. Mi sente?"
Silenzio.
"Seguite le tracce biometriche!" ordinò il capitano.
Romanov, scattato senza attendere l'ordine alla consolle scientifica, disse, "Capitano, le tracce vitali sono molto deboli. Una sorta di schermatura dalla K'Varn sta impedendo un rilevamento efficace".
"La k'Varn, sullo schermo, ora! Apra un canale, singor Mcariel.
Sul display apparve il volto argenteo e privo di espressioni di Xel'Rath.
"Ci deve delle spiegazioni. Cosa ci fanno senza autorizzazione i mei uomini sulla sua nave?" chiese senza troppi formalismi il Capitano della Vancouver.
L'alieno abbassò il capo, in quella che doveva essere una manifestazione di dispiacere.
"Capitano, mi dispiace. Ma i suoi ufficiali risultano affetti da una qualche forma patogena sconosciuta, per salvare loro la vita li ho portati a bordo. Credo che la mia specie sia in grado di gestire l'emergenza e vi rimanderemo a bordo i suoi ufficiali sani e salvi".
Tetsuya si rabbuiò. Qualcosa gli stava suggerendo che la situazione era sull'orlo di un precipizio.