Terza Missione










USS VANCOUVER

presenta


USS VANCOUVER

Terza Missione

Missione 03






Basato sulla saga di Star Trek di Gene Roddenberry, questa opera amatoriale è il prodotto della USS VANCOUVER,
simulazione appartenente all'universo narrativo del Gioco di Narrazione PBeM


Starfleet Italy

Gli autori/giocatori hanno creato un proprio alter ego narrativo con il quale sono entrati a far parte della squadra
di comando della USS VANCOUVER, quindi a turno hanno scritto i brani di questa avventura fantascientifica,
creando appunto questa opera amatoriale inedita e originale basata su Star Trek.




Questo racconto lungo è un'opera amatoriale che puó essere liberamente
riprodotta, purché integralmente, in ogni sua parte, e non a fini di lucro.



Anno pubblicazione 0000



www.starfleetitaly.it | USS VANCOUVER








Equipaggio

Capitano Capitano Tetsuya Kuribayashi

Primo Ufficiale Comandante Caramon Majere

Ufficiale Scientifico Capo Tenente Comandante Flora Ediselie Leclair

Capitano
Tetsuya Kuribayashi
Capitano

Comandante
Caramon Majere
Primo Ufficiale

Tenente Comandante
Flora Ediselie Leclair
Ufficiale Scientifico Capo


USS VANCOUVER

Autori

Capitano
Tetsuya Kuribayashi
Michele Congia

Primo Ufficiale
Caramon Majere
Davide Schirru Mei

Ufficiale Scientifico Capo
Flora Ediselie Leclair
Flora nd






Sommario


Sinossi
03.01 - Alla ricerca dell'ignoto
03.02 - Quand'è forse l'ignoto a cercarti
03.03 - Incontro con l'ignoto

Sinossi

Terza Missione



03.01 - Alla ricerca dell'ignoto

Autore: Comandante Caramon Majere


Utopia Planitia
18/12/2399, ore 15:00 - D.S. 76963.35


Il Comandante Majere stava aspettando da diversi giorni il permesso di salire a bordo della Vancouver, che nel mentre si trovava in riparazione presso i cantieri spaziali dopo l'ultima missione.
Buona parte dell'equipaggio stava rientrando dalla licenza. L'ex Ufficiale Esecutivo Nimosit, promosso al grado di Capitano, aveva lasciato la Vancouver per assumere il comando di una classe Galaxy in servizio presso il confine cardassiano. Dal ruolino di servizio risultava invece che il Tenente Comandante Thevek aveva chiesto e ottenuto il traferimento presso il GHQ di Starfleet.

Caramon stava rileggendo l'elenco dell'equipaggio sperando di trovare qualche nome conosciuto, ma senza successo. Improvvisamentel'interfono si attivò e apparve il volto inespressivo di un addetto alle comunicazioni della Flotta.

=^=Comandante Majere, si rechi a bordo della USS Vancouver e si presenti a rapporto dal
Capitano Kuribayashi.=^=

Caramon ringraziò velocemente l'addetto, quindi si alzò velocemente dalla poltrona del suo alloggio, afferrò la sua borsa e escì velocemente dalla porta andando verso la postazione di teletrasporto più vicina.
Appena materializzatosi a bordo della Vancouver, venne affiancato dal personale della sicurezza."

"Il Comandante Caramon Majere chiede di salire a bordo come da ordini ricevuti" e presentò il D-Padd all'ufficiale della sicurezza che, fattosi avanti, prese in consegna il dispositivo e si presentò.
"Sono il Tenente Comandante Nathel Sev, capo della Sicurezza della USS Vancouver." E dopo aver dato un occhiata all'ordine di servizio, aggiunse "Permesso di salire a bordo concesso, Signore. La scorterò nell'ufficio del Capitano. Mi segua."

I due ufficiali uscirono dalla sala teletrasporto e si indirizzarono verso il
turboascensore per raggiungere il ponte principale. Poco dopo si ritrovarono in plancia e, senza la necessità di attraversarla tutta, si diressero senza indugio verso la porta dell'ufficio del capitano. Sev suonò il campanello e quando ricevettero il permesso entrarono nella stanza.

Il Capitano Kuribayashi era alla sua scrivania e dopo aver ricevuto il saluto formale ricevette da colui che sarebbe diventato il suo nuovo numero uno il D-Padd con gli ordini di servizio.

"Ho letto la sua scheda Comandante, le sue peculiarità sommate a quelle degli altri membri dell'equipaggio saranno certamente utili per la missione che ci hanno appena assegnato. Alle 18.00 convocherò una riunione tra ufficiali superiori, la presenterò al resto degli ufficiali superiori e vi
spiegherò i dettagli della missione, il signor Sev la accompagnerà al suo alloggio. In libertà."

"Grazie Signore."

I due ufficiali salutarono e uscirono dalla stanza dirigendosi verso l'alloggio assegnato.
Entrato nel suo nuovo alloggio, Caramon rimase piacevolmente colpito dalle comodità che erano lì presenti. La sua stanza nella villa del nonno infatti era più piccola e molto più spartana rispetto agli alloggi che gli erano stati assegnati in qualità di Primo Ufficiale.

USS Vancouver, Alloggi di Caramon
18/12/2399, ore 17:45 - D.S. 76963.66


Messo a posto quel che aveva potuto, si fece una doccia sonica e indossata una uniforme fresca di replicazione, si diresse verso la sala riunioni per il briefing preannunciatogli dal Capitano Kuribayashi.

USS Vancouver, Sala Tattica
18/12/2399, ore 18:00 - D.S. 76963.69


All'interno della sala erano presenti tutti gli ufficiali superiori della nave.
Dopo un rapido giro di presentazioni, il Capitano invitò tutti a sedersi e prese la parola.

"Signori, la nostra nave ha avuto bisogno di essere riparata a causa degli ingenti danni subiti nell' ultima missionie. Le parti danneggiate e i circuiti ormai logori sono stati completamente sostituite dai tecnici dei cantieri spaziali. Ce l'hanno restituita come nuova ... manca poco che aggiungano la lettera B al numero di registro" commentò umoristicamente Kuribayashi scatenando la risata spontanea di qualcuno dei suoi ufficiali superiori. "Ora per farci scrollare la ruggine di dosso, il Comando di Flotta ci ha assegnato una missione non semplice."

Un lieve brusio si levò dalla parte dove si trovavano Otello e Flora.

"Signori fatemi finire" Reclamando con un cenno delle mani maggiore attenzione dai presenti.
Ottenuto il silenzio richiesto, proseguì:"Tutti voi vi ricorderete che nel 2378 la USS Voyager con l'allora Capitano Janeway tornò dal quadrante Delta facendo collassare un condotto di transcurvatura. La sfera Borg che utilizzarono come navetta fu distrutta ma non possiamo escludere che anche altre navi Borg siano state sbalzate fuori dai condotti in altre zone dell'universo. Il mese scorso alcuni
mercanti Altorani hanno trovato nel loro sistema i resti di quello che verosimilmente era un cubo Borg. La struttura si trova in un area altamente pericolosa a causa delle tempeste solari della loro stella. Gli Altorani hanno chiesto l'assistenza della Federazione e il Comando ha deciso di mandare proprio la Vancouver. Domani alle 12:00 lasceremo il bacino spazile per dirigerci verso il sistema Altoran. Mcleods, faccia predisporre gli scudi con sistemi casuali di variazione di frequenza. Sev, faccia predisporre le armi individuali per emettere colpi phaser con variazione di fase. Tutti ai propri posti." E mentre gli ufficiali superiori iniziavano ad alzarsi, la voce di Kuribayashi sovrastò il leggero brusio che si stava alzando "Signor Majere, lei mi segua in plancia."

Il capitano, accompagnato dal nuovo nuovo ufficiale esecutivo, si diresse in plancia e raggiunta la sua poltrona attivò l'interfono per comunicare gli ordini di servizio all'equipaggio.

Sistema Altoran
19/12/2399 ore 14.00 - D.S. 76965.34


Mentre la Vancouver si stava dirigendo verso le coordinate fornite dai mercanti Altorani, i sensori della nave cominciarono a registrare le prime letture. Più ci si avvicinava alla destinazione, più le letture di una grande massa metallica si facevano compatibili con quelle di un cubo Borg.
Il capitano diede l'ordine di allarme giallo prima di uscire dalla curvatura.
Gli scudi furono alzati e la prua era indirizzata verso la massa sconosciuta portando l'equipaggio verso la sua nuova missione.


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03.02 - Quand'è forse l'ignoto a cercarti

Autore: Tenente Comandante Flora Ediselie Leclair


***FLASHBACK***
Monteriggioni (SOL III)
16/12/2399 ore 10:00 - D.S. 76957.30


\"...ma a te tutti quei suoni cibernetici non ti fanno andare il sangue al cervello? Io penso che potrei impazzire rinchiusa per giorni in una lattina interstellare...tu ci sei stata per anni!\"

Una risata estremamente divertita fu la risposta a questa esclamazione.
Flora osservava, trattenendosi a fatica dal ridere, una sua vecchia amica, titolare di un piccolo albergo della sua città natale, Monteriggioni. Un paesino troppo piccolo per le ambizioni spaziali del nuovo Ufficiale Scientifico Capo della Vancouver, nave che di lì a poco sarebbe stata la sua nuova casa. La giornata dentro il murato borgo toscano era soleggiata e tranquilla, con vari turisti ben coperti per il leggero freschino del periodo, che osservavano quasi straniti una divisa della Flotta Stellare vagare così agilmente fra i vicoli, quasi come stesse esplorando uno strano nuovo mondo per via del suo passo svelto e anche fin troppo cadenzato. Pochi, se non addirittura nessuno, cittadini a parte, potevano sapere che quella donna era nata proprio qui, e da qui aveva portato molto più in là le proprie ambizioni. Un discorso che se tirato fuori Flora troncava in men che non si dica, i ricordi delle discussioni coi genitori in un posto quasi sperduto come questo, facevano in fretta a girare, con tante casupole vicine fra loro, e con le mura non sempre troppo spesse.

Non ci fu nemmeno quindi bisogno di avvicinarsi idealmente ad un muro per comprendere quanto fallimentare fu il tentativo di non ridere, le mura antiche garantivano anche un interessante eco.


\"Beh, quella \'lattina\' tiene più di duecento persone al suo interno! Dai, la han pure classificata come classe Reinassance, un palese rimando a un importante periodo storico italiano, quindi mi sembra ovvio che non sia per nulla....una scatoletta di tonno. Anna, lo sai che i tempi dove vedevano l\'esplorazione spaziale come una perdita tempo sono finiti da qualche secolo, deh?\"

Lo sguardo che si beccò Flora di rimando era fintamente seccato, difatti entrambe si misero di nuovo a ridere nel giro di pochi istanti. Il Comandante aveva passato qualche tempo in licenza dopo gli eventi di Bajor, ma encomi, traguardi e la sua soddisfacente vita da Ufficiale non le avevano comunque fatto passare sonni tranquilli, per via dei fatti circa la sua famiglia, dettagli cui aveva preciso ordine di non parlarne con nessuno, membro della Flotta o civile che fosse, il che causava la sua inquietudine.

Nascondeva la preoccupazione dietro i suoi soliti sorrisi, e ci riusciva molto bene. Le vecchie amicizie ritrovate al termine di un lungo periodo in assegnazione nello spazio profondo l\'avevano vista molto diversa da quello che era, ma nulla avrebbe mai potuto sostituire la pace e il relax che la sua città natale le dava, motivo per il quale aveva deciso di impegnarsi per tornarci non appena ne avesse avuto l\'occasione.

Passò tutta la giornata assieme ad Anna e ad altri conoscenti festeggiando la sua promozione e le onorificenze ricevute con cibo locale, fino a quando decise di anticipare di qualche ora la sua partenza per Utopia Planitia, dove avrebbe iniziato un nuovo capitolo della sua carriera a bordo della Vancouver.

Cantieri di Utopia Planitia
17/12/2399, ore 18:00 - D.S. 76960.32


Arrivò ai cantieri pertanto prima del suo imbarco previsto, rendendo quasi spiazzata la persona addetta agli imbarchi, posta in fianco ad una postazione di teletrasporto.

\"Sono arrivata troppo presto?\" chiese Flora, curiosa.

\"Circa con un giorno d\'anticipo, Comandante.\"

\"Ah.\"

Era decisa ad anticipare un attimo i tempi, ma visto che la nave era in riparazione poteva essere un azzardo arrivare troppo presto, c\'era il rischio di non trovare nessuno.

\"Ad ogni modo, il Capitano è arrivato prima di lei, quindi può presentarsi a rapporto. Ha lasciato indicato che non appena fosse arrivata, le avremmo dovuto dire di presentarsi da lui quanto prima.\"
La donna di colpo abbozzò quindi un sorrisino, annuendo, non nascondendo una certa soddisfazione.

\"Oh, beh. Direi che andrò subito a rapporto, molte grazie..!\"

Salutò con la mano l\'addetto al teletrasporto poco prima di essere smaterializzata, con lui che sbuffò non appena Flora sparì dalla piattaforma, scuotendo il capo.

\"Ma che era tutta quella allegria? ...si è presa un encomio l\'altro ieri?\"

FLASHBACK*
USS Vancouver, Sala Teletrasporto 1
16/12/2399 ore 13:00 - D.S. 76957.64


La donna si materializzò in sala teletrasporto a bordo della sua nuova nave, notando già un addetto alla sicurezza osservarla qualche metro lontano da lei.

\"Sono il Tenente Comandante Flora Ediselie Leclair, Ufficiale Scientifico Capo. Ho disposizioni di presentarmi dal Capitano Kuribayashi non appena a bordo. Permesso di salire a bordo.\"

Come suo solito, il suo senso di dovere da Ufficiale aveva palesemente preso il sopravvento dal suo \"io in licenza\", un dettaglio intrinseco che aveva sempre apprezzato.


\"Sono il Tenente Comandante Nathel Sev, Capo della Sicurezza della USS Vancouver. Ho già dato un occhio al suo ordine di servizio, Comandante. Permesso accordato, il Capitano la sta già aspettando. Mi segua pure, le faccio strada\".

Il viaggio verso l\'Ufficio del Capitano non fu molto lungo, e dopo aver raggiunto la Plancia, che Flora osservò rapidamente con un mezzo sorriso, arrivarono davanti alla porta dell\'Ufficio del Capitano, senza che Sev però suonasse il campanello.

La donna osservò il Capo della Sicurezza voltarsi verso di lei, per un momento.

\"Non ho potuto non notare nel suo ruolino il suo lavoro su Bajor nel suo ultimo assegnamento. Volevo ringraziarla per quello che ha fatto.\"
Solo ora lei notò il tipico orecchino, cui non aveva ancora notato, sebbene i Bajorani fossero riconoscibili anche per tratti somatici abbastanza evidenti.

\"Oh, beh...\" iniziò a dire, presa alla sprovvista un minimo \"... dovere, ma soprattutto necessità. La ringrazio per le sue parole, Comandante\"

Sev annuì un\'ultima volta, per poi suonare il campanello della porta.
Flora entrò sola nell\'Ufficio del Capitano, che squadrò rapidamente con lo sguardo, apprezzandone lo stile, rimanendo in silenzio per qualche secondo, fino a quando il suo superiore si voltò verso di lei.

\"Tenente Comandante Flora Ediselie Leclair, signore. Ufficiale...\"
\"Ufficiale Scientifico Capo, sì. Riposo, riposo, comandante...\"
La donna ascoltò gli ordini, rimanendo successivamente silente, in attesa di eventuali ordini, o semplice parole.

\"La sua scheda l\'ho consultata, Comandante, e spero che l\'encomio sia stato sufficientemente gratificante per quello che ha fatto su Bajor. Notevole. Davvero notevole.\"

Flora annuì, ringraziando il proprio capitano.
\"Ad ogni modo ora, per quanto sia stato importante il suo lavoro, ho bisogno di essere rassicurato sulla sua totale dedizione alla nuova missione e per le future, da un Ufficiale come lei non dovrei aspettarmi nulla di meno, è corretto?\"

La risposta fu un formale assenso, che Kuribayashi accettò di buon grado.

\"La nostra nuova assegnazione arriva nell\'immediata ripresa in servizio della nave, pertanto è qualcosa di ignoto e perciò di grande importanza. Tutto questo per dire che non ho fatto questo discorso da terzo grado al fine di essere sicuro della sua dedizione alla causa, la scheda parla per lei. Ma anche per quella questione.\"

Flora scosse lievemente la testa, non capendo. \"Signore..?\"

Kuribayashi la incalzò.

\"Il Comando di Flotta, visto la situazione ignota in cui probabilmente ci andremo a trovare, ha richiesto cautela e ha deciso di condividere tutte le eventuali informazioni possibili per il pieno successo. Pertanto, hanno ritenuto opportuno inviarmi dettagli secretati. Dettagli cui sa bene lei non può parlarne liberamente. Saprà sicuramente di che parlo.\"

La donna capì e reclinò per un momento il capo.
\"Sì, signore, le disposizioni sono più che chiare\"

\"Molto bene, dunque\" riprese il Capitano, \"i lavori alla nave sono quasi terminati, massimo un paio di giorni partiremo, manca ormai solo la definizione dei dettagli esteriori. Vada pure nel suo alloggio....è letteralmente arrivata un giorno prima. Domani alle 18:00, quando saremo tutti presenti, definiremo i dettagli della nostra missione.

Per ora, in libertà...e benvenuta a bordo della Vancouver.\"

USS Vancouver, Alloggi di Flora
17/12/2399, ore 23.00 - D.S. 76960.89


Dopo essersi rilassata con una sostanziosa cena ed aver usufruito della doccia sonica, si diresse verso il letto chiedendo al computer di riprodurre dei rumori naturali per aiutarla a prendere sonno, emulando così l\'ambiente circostante la sua città natale.

Ripensava continuamente alla scelta della Flotta di condividere col Capitano i dettagli posti teoricamente sotto un alto livello Seclar circa la sorella e le sue potenziali implicazioni.

Sperare di ritrovarla così presto era una cosa chiaramente impossibile anche per lei, ma se un agente dell\'intelligence federale è in pericolo e rischia letteralmente di sparire per qualche sgarbo o torto, chi altri poteva proteggere quelle persone che lavorano nell\'ombra e che fanno del segreto il loro mestiere?

Ci pensò su fino a che non prese finalmente sonno, cercando di non darci troppo peso fuori dalle mura del suo alloggio, d\'altronde c\'era una missione che l\'attendeva poche ore più in là.

USS Vancouver, Sala Tattica
18/12/2399, ore 15.00 - D.S. 76963.35


La Sala Tattica era già piena di tutti gli Ufficiali superiore quando Flora arrivò, il Capitano la guardò per un istante, salutandola con un cenno mentre lei si avvicinava al tavolo per prendere posto, che trovò di fianco a Otello, il Medico Capo che aveva conosciuto durante uno scambio di battute durante il pranzo, quando si era presentata agli Ufficiali per la prima volta, prima di questa riunione.

Kuribayashi iniziò quindi a parlare non appena tutti presero posto.

\"Signori, la nostra nave ha avuto bisogno di essere riparata a causa degli ingenti danni subiti nell\' ultima missione. Le parti danneggiate e i circuiti ormai logori sono stati completamente sostituiti dai tecnici dei cantieri spaziali.

Ce l\'hanno restituita come nuova ... manca poco che aggiungano la lettera B al numero di registro\" fu il commento umoristico del Capitano. scatenando la risata di qualcuno dei presenti.

\"Ora, per farci scrollare la ruggine di dosso, il Comando di Flotta ci ha assegnato una missione non semplice\".

Flora bisbigliò verso Otello.

\"In pratica, un bel lavoro per chi cataloga, e per chi rimette a posto chi prende campioni in punti impervi per poter permettere a me di svelare arcani.\"
Il medico rispose con un sarcastico: \"Oh, beh....\"

\"Signori, fatemi finire\" ammonì il Capitano, sentendo il brusio e cercando di riguadagnare l\'attenzione di tutti.

Il caso proposto alla Vancouver parlava di un possibile cubo Borg, trovato da alcuni mercanti Altoriani nel loro sistema planetario, in una zona molto pericolosa a causa delle influenze quasi estreme causate dalle tempesti solari della loro stella.

\"Domani lasceremo il bacino spaziale alle ore 12:00, direzione sistema di Altoran.

Mcleods, faccia predisporre gli scudi con sistemi randomici di variazione di frequenza.

Sev, faccia predisporre le armi individuali per emettere colpi phaser con variazione di fase. Abbiamo il nostro orario, eseguite i dovuti preparativi.\"

Flora quindi si alzò, con l\'intenzione di andare al laboratorio a preparare il suo equipaggiamento se mai dovesse essercene bisogno, quando sentì la voce di Kuribayashi, rivolta verso il nuovo Primo Ufficiale.

\"Signor Majere, lei mi segua in plancia.\"

USS Vancouver
19/12/2399 ore 14:00 - D.S. 76965.98


Flora aveva eseguito ogni preparativo necessario ad ogni evenienza, ripassando in testa ogni nozione che le passava per la mente in quel momento, quasi ripetendo a macchinetta tenendo la voce bassa, i dettagli di rischio NBCR cui potevano far fronte con una spedizione ignota verso un potenziale cubo borg.

La sua attenzione verso la realtà venne richiamata dall\'allarme giallo invocato dal Capitano non appena si uscì dalla curvatura e venne richiamata in Plancia, prendendo posto alla postazione scientifica assieme a un Sottufficiale.

\"Leclair, mia dia delle letture\".

Facendo scorrere rapidamente le mani sul pannello, colse le prime informazioni dai sensori della nave.
\"La compatibilità verso la delineazione di un cubo borg è molto vicino a una considerazione in quanto tale, signore\"
Kuribayashi si voltò a guardarla.

\"Cosa le fa dubitare di ciò, Comandante?\"

\"Noi sappiamo che i Borg vivevano come un\'unica entità, un collettivo, con una mente centrale a leadership. Distruggendo quella mente, o recidendo i fili le cose potevano cambiare drasticamente, con tutte le implicazioni e complicazioni derivanti. Quello che leggo qui è un cubo borg, lo sembra almeno...la stranezza della lettura è che il danneggiamento subito da questo oggetto non è \"un danno\" vero e proprio, ma è come se il cubo fosse un agglomerato, non completamente solido. Purtroppo le interferenze stellari non aiutano molto con le mie analisi.\"

Il Capitano si accomodò di nuovo sulla propria poltrona, silenziandosi per decidere il da farsi.

Le tempeste solari erano sì fastidiose e l\'invio di una navetta, se ce ne fosse stato il bisogno, non avrebbe avuto particolari problemi con la corretta regolazione degli scudi già messa in conto prima della partenza.

La Flotta aveva richiesto un\'indagine approfondita per poter dare agli altorani il supporto e la rassicurazione necessaria e tipica della Federazione, ma ad ogni modo l\'approccio doveva essere il più possibile sicuro per garantire anche la salvaguardia degli Ufficiali e dell\'equipaggio tutto.

La zona dove si trovava l\'oggetto delle loro attenzioni mise la Vancouver in una posizione piuttosto scomoda nel ricevere le forti tempeste solari del corpo celeste, ma gli scudi al momento reggevano senza grossi problemi.

Una navetta venne appositamente calibrata per sopportare il più possibile e garantire il massimo dell\'integrità strutturale.

Al timoniere sulla Vancouver venne chiesto di porre la nave con la parte superiore dello scafo rivolta verso la stella utilizzando parte dell\'energia ausiliaria per potenziare lievemente gli scudi, così da garantire maggiore copertura in questa maniera almeno la prima parte del viaggio della navetta poteva essere svolto in totale assenza di disturbo, usando la navetta stessa come ponte di dati per la consolle scientifica in plancia, di gran lunga più potente come capacità di calcolo.

Le letture più pulite che lesse Flora, la inquietarono parecchio, mentre la voce del Capitano lievemente gracchiante per via delle interferenze stellari, iniziava a farsi sentire sulla navetta.

=^= Comandante Leclair, sta avendo i dati ricalcolati dalla plancia? Riesce a definire quello che stiamo osservando? =^=

La donna rimase silente per un momento, rileggendo più e più volte i dati, mentre il timoniere della navetta e il sottufficiale tattico che la accompagnavano, la guardarono come per incalzare a dare una risposta.

\"Ehm... sì Capitano...quello che ho definito come \"non completamente solido\", posso confermarle che solido non lo è, per niente. O almeno, non sempre.\"

=^= Che intende dire? =^=

\"Storicamente due civiltà diedero del filo da torcere alla Federazione, nemmeno troppo tempo fa... temporaneamente ebbero un nemico comune cui far fronte, e per perseguire il loro obiettivo, nonostante le palesi differenze che c\'erano fra loro, decisero di allearsi. Quello che sto vedendo qui, Capitano... è qualcosa che appunto per quelle divergenze noi crederemmo come imposs -\"

\"Capitano, mi permette?\" chiese d\'un tratto Romanov, mentre lavorava con veloce precisione alla sua console.

Kuribayashi si voltò verso il suo Ufficiale Tattico.

\"Signore...\" proseguì lui \"i sensori tachionici segnalano alte emissioni di particelle... pare si stia aprendo un condotto di transcurvatura nelle vicinanze.\"

\"Com\'è possibile che non ce ne siamo accorti prima coi sensori della sua presenza?\"

Flora, dalla navetta, che stava già facendo marcia indietro verso la Vancouver, fu più che chiara.

=^= E\' un condotto artificiale, Capitano.... che si sta aprendo per la prima volta, e probabilmente porterà qualcosa, o qualcuno, da noi... =^=

I suoni dei sensori, si fecero sentire quindi poi ben chiari, e sullo schermo, in lontananza, un condotto di transcurvatura sì aprì, pronto a farne fuoriuscire il suo utilizzatore.


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03.03 - Incontro con l'ignoto

Autore: Capitano Tetsuya Kuribayashi


USS Vancouver, Plancia
19/12/2399 ore 14:23 - D.S. 76966.02


"Allarme Rosso!" ordinò immediatamente il Capitano Tetsuya Kuribayashi davanti alla possibilità dell'arrivo di una flotta di cubi Borg, quindi si alzò dalla poltrona di comando e si posizionò al centro della plancia, osservando lo schermo principale dove le letture dei sensori passavano in sovraimpressione sulle immagini di un sinistro cubo borg alla deriva e il condotto di trascurvatura che aprendosi inondava di luce lo spazio circostante e gli oggetti nelle immediate vicinanze.

La tensione in plancia era palpabile.

"Signor Bohr, rapporto sulla situazione degli scudi!" ordinò Kuribayashi con voce ferma e autoritaria.

"Scudi al 95%, Capitano. Le tempeste solari stanno causando alcune fluttuazioni, ma stiamo mantenendo la stabilità," rispose il Capo Operazioni.

Tetsuya annuì, soddisfatto della risposta. "Signor Sev, stato delle armi?"

"Armi pronte Capitano. Scudi e phaser sono stati riconfigurati con una variazione di fase ridondante, Signore!" rispose prontamente il Tenente Comandante Nathel Sev, Capo della Sicurezza.

Tetsuya annuì nuovamente, soddisfatto per l'efficienza che la sua squadra di comando stava dimostrando.

"Comandante Leclair, aggiornamenti sulle letture del cubo?" chiese Tetsuya, rivolgendosi all'Ufficiale Scientifico a bordo della navetta Abraham.

=^= Le interferenze stellari continuano a complicare l'analisi, Capitano, ma non rilevo variazioni. Comunque senza avvicinarci, non riusciremo a saperne di più su quel cubo =^= Rispose Leclair mentre leggeva i dati che apparivano sulla consolle davanti a lei.

"Non ora, Abraham ... affrettatevi a tornare a bordo."

=^= Ricevuto Capitano. =^=

"Comandante Romanov, aggiornamenti sul condotto a transcurvatura?"

"Il condotto di transcurvatura è stabile. Stiamo rilevando una sola nave in arrivo, ma non riesco a capire se sia Borg o meno. =^= rispose impassibile Aleksei.

"Sullo schermo principale, ora!" ordinò Tetsuya, mentre l'immagine del cubo Borg veniva sostituita da una visione del condotto di transcurvatura in apertura e la silhouette di un oggetto che si stagliava sull'orizzonte degli eventi. Una nave sconosciuta emerse lentamente, avvolta in un alone di energia verde pulsante.

"Analisi della nave," chiese Tetsuya, mantenendo la calma nonostante l'incertezza della situazione.

"Capitano, la nave non corrisponde a nessuna registrata sui nostri sistemi. La sua configurazione è ... unica," rispose Majere con un tono di voce da cui traspariva interesse per la nuova scoperta.

Il condotto a transcurvatura si richiuse con la stessa velocità con cui era apparso e Kuribayashi non potè che tirare un sospiro di sollievo per lo scampato pericolo.

"Passare all'allarme giallo!" Ordinò il Capitano "Non vorrei le nostre intenzioni venissero fraintese..."

La nave sconosciuta si avvicinò lentamente al cubo Borg, ignorando apparentemente la presenza della USS Vancouver. Tetsuya osservava attentamente, cercando di decifrare le intenzioni della nuova arrivata.

"Capitano, stiamo ricevendo una trasmissione dalla nave sconosciuta," annunciò l'ufficiale delle comunicazioni.

"Sullo schermo," ordinò Tetsuya davanti quella nave che potenzialmente rappresentava una potenziale minaccia, ma anche un'opportunità per scoprire nuove culture e nuove tecnologie.

L'immagine del mezzobusto di un umanoide dall'aspetto imponente apparve sullo schermo.

"Sono il Comandante Xel'Rath della nave K'Varn. Siamo qui per recuperare tecnologia Borg. Non abbiamo intenzioni ostili nei vostri confronti, ma non tollereremo interferenze."

La pelle dell'alieno era di un colore scuro e lucente, quasi metallico, che rifletteva la luce in modo inquietante. I suoi occhi brillavano di una luce innaturale, suggerendo una tecnologia avanzata o una connessione con energie sconosciute.

Indossava un'uniforme intricata e decorata, che sembrava essere fatta di materiali avanzati e resistenti. L'uniforme era adornata con simboli e segni che probabilmente indicavano il suo alto rango e la sua appartenenza a una cultura sofisticata e tecnologicamente avanzata.

Tetsuya valutò rapidamente la situazione. "Comandante Xel'Rath, sono il Capitano Tetsuya Kuribayashi della USS Vancouver della Federazione dei Pianeti Uniti. Anche noi siamo qui per investigare sul cubo Borg. Proponiamo una collaborazione per evitare conflitti inutili."

Xel'Rath sembrò considerare l'offerta per un momento. "Accetto la vostra proposta, Capitano Kuribayashi. Ma sappiate che non esiteremo a difenderci se necessario."

"Comprendo, Comandante. Manteniamo le comunicazioni aperte e lavoriamo insieme per esplorare il cubo," rispose Tetsuya, sperando che la collaborazione potesse evitare uno scontro.

Mentre la USS Vancouver e la nave K'Varn iniziavano a coordinarsi, Tetsuya sapeva che la situazione rimaneva delicata. Ogni mossa doveva essere calcolata con precisione.

La squadra appena rientrata a bordo raggiunse immediatamente la plancia della Vancouver e ognuno riprese prontamente il controllo della propria postazione.

"Comandante Leclair, continui a monitorare il cubo e la nave K'Varn. Signor Majere, tenga pronta una squadra di sbarco per eventuali sviluppi. Sev, Romanov tenete all'erta i vostri uomini" ordinò Tetsuya, determinato a mantenere il controllo della situazione.

La plancia era un alveare di attività, ma sotto la guida ferma di Tetsuya, l'equipaggio era pronto ad affrontare qualsiasi sfida quell'incontro con l'ignoto potesse presentare.


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FINE MISSIONE