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USS SEATIGER - MISSIONE 08 RSS USS SEATIGER - Missione 08

08.05 "Crovis vi proteggerà"

di Anna Maria Calvi, Pubblicato il 11-10-2021

Crovis III
Luogo sconosciuto
14/ 03/2398 Ore 02.30


Anena fu il primo a svegliarsi: aprì gli occhi e si appoggiò sui gomiti guardandosi intorno. Non era più nella grotta di cristalli: era su un lettino, essenziale nella struttura, ma confortevole cosi come i compagni, sdraiati su letti uguali, tutti e tre disposti lungo le pareti di una spoglia stanza quadrangolare, senza finestre e con un'unica porta situata sulla parete opposta a dove era Anena. Al centro della stanza un tavolo con quattro sedie altrettanto semplici sul quale erano appoggiate le loro cose. L'illuminazione era calda, come il colore giallo ocra delle pareti e dava un piacevole senso di comfort all'ambiente. Sentendo Queen muoversi, si alzò per avvicinarsi al suo letto.
"Ehi, tutto bene?"
Con uno scatto Queen si mise seduto e dopo un'istante rispose:
"Tutto nella norma. Dove siamo?" Disse alzandosi e andando a controllare i loro strumenti sul tavolo.
"Non saprei, mi sono appena svegliato. " e si avvicinò al letto dove il Capitano era disteso, scuotendolo leggermente per svegliarlo.
"Kenar svegliati"
Il trill aprì gli occhi con circospezione ispezionando quello che lo circondava.
Si alzò e chiese:
"State bene?"
"Si Signore e gli strumenti sembrano funzionare. Non capisco perché ci abbiano storditi!" Rispose l'ufficiale scientifico.
"Forse volevano informazioni su di noi senza il rischio di incontrare una qualche resistenza da parte nostra. " rispose il Consigliere.
"E il fatto che ci abbiano lasciato i nostri comunicatori può significare che abbiamo passato l'esame." Continuò il Capitano.
Quasi non finì di parlare che la porta si aprì e le tre alte figure che avevano visto nella grotta entrarono.
Questa volta non avevano i cappucci a nascondere parzialmente i volti e la luce della stanza permetteva una visione precisa. Erano sicuramente una razza sconosciuta per Kenar e i suoi uomini e quasi certamente non autoctona del pianeta. Fu ancora l'anziano a prendere la parola.
"Scusate se abbiamo dovuto addormentarvi, ma dovevamo essere certi che non apparteniate agli esseri che stanno invadendo Crovis e influenzando la naturale evoluzione dei suoi abitanti. Abbiamo analizzato le memorie delle vostre apparecchiature e ora siamo certi delle vostre intenzioni. Vi stiamo seguendo da quando siete sbarcati e stavamo per contattarvi: sono secoli che non abbiamo contatti con una cultura avanzata! Quando però sono arrivati i Rettiliani, è così che li chiamate mi pare, temevamo che voi foste una specie di testa di ponte per l'invasione. Vedendo poi che vi nascondevate da loro, abbiamo deciso di procedere al contatto."
"Mi fa piacere che sia chiaro che le nostre intenzioni sono pacifiche, ma voi, adesso, sapete chi siamo noi, anche se pensavo che con le sue capacità telepatiche l'avesse già capito al nostro primo incontro. Ora sarebbe cortese se ci dicesse chi siete voi !" Disse Kenar.
"Ha ragione Capitano " rispose l'anziano " io sono Fertus e loro i miei fratelli Lorras e Lehna. Veniamo da un pianeta ormai morto e siamo giunti fino a qui come esploratori. Purtroppo il nostro sole è esploso improvvisamente e noi, e i nostri compagni di viaggio, temo siamo gli unici sopravvissuti al disastro. È vero alcuni di noi hanno il dono della telepatia, ma preferiamo non usarla su esseri incoscienti o non accondiscendenti. "
"Nella grotta però non avete avuto questi scrupoli?" Ribatté Anena .
"È vero, ma ho effettuato una lettura superficiale, solo per capire se mi potevo fidare della prima impressione che avevo avuto su di voi."
"Da quanto tempo siete su questo pianeta? E perché vi siete fermati qui?" Chiese incuriosito Queen.
"Secondo la vostra misurazione del tempo, sono quasi mille anni che siamo qua ed è stato il particolare ecosistema del pianeta a convincerci a fermarci."
"Ma all'epoca gli abitanti nativi di Crovis avevano già sviluppato una primitiva forma di civiltà!"
"È per questo che ci siamo installati nel sottosuolo: siamo esattamente sotto la grotta dove vi siete rifugiati. Non abbiamo interferito con lo sviluppo dei nativi. Purtroppo tutte le nostre precauzioni sono state inutili, i rettiliani in poche ore hanno spazzato via secoli di evoluzione !"
"Si, li conosciamo e purtroppo i loro metodi di annessione non tengono conto del livello di sviluppo dei popoli che incontrano!"
"Mi tolga una curiosità Fertus, cosa sono quelle celle che ho visto prima di perdere coscienza? Mi sembrava un luogo importante per voi." Chiese il Consigliere, a cui quella immagine era rimasta impressa.
Fertus si guardò coi suoi fratelli, come per avere il permesso di continuare, poi rispose:
"Quella è la camera d'incubazione. In quel luogo, che è un nodo focale d'energia del pianeta, i nostri figli aspettano il momento di nascere."
"È davvero un luogo sacro per voi! Ci spiace non lo sapevamo."
"Tranquillo Capitano, come avete visto, eravamo pronti a difenderlo. Li avremmo svegliati una volta che i Crovisiani avessero raggiunto un grado di cultura tale che l'incontro con una civiltà come la nostra, sarebbe stata accettata senza problemi. A questo punto tutti i nostri riguardi per salvaguardarli da contaminazione culturale sono stati inutili."
"Purtroppo è vero. Fertus ho altri uomini atterrati su questo pianeta e temo per la loro sicurezza: i rettiliani non sono decisamente nostri amici !"
"Stia tranquillo Capitano, Crovis li proteggerà!"



Crovis III
Isola del mare Egertus a 500 km da Crakvir
14/03/2398 Ore 04.30


La notte era passata in relativa tranquillità e il clima caldo della stagione aveva concesso agli uomini della Seatiger di poter dormire all'aperto e la leggera brezza che faceva stormire le foglie degli alberi che offrivano loro riparo, aveva avuto il potere di calmarli, quasi come una ninna nanna. Un altro strano effetto di quel posto.
Alle prime luci dell'alba Calvi si svegliò e, silenziosa come solo lei sapeva essere, s'addentrò nella foresta verso i posti di guardia che aveva messo: nessuno aveva niente da segnalare e i suoi personali ricettori di pericolo tacevano. Sicuramente i rettiliani non avevano osato affrontare una ricerca al buio, in una zona potenzialmente ostile, senza potersi avvalere dell'uso dei sensori. Il gruppo più vicino alla spiaggia dove avevano abbandonato tende e tutto ciò che non era trasportabile, aveva potuto vedere i movimenti degli invasori. Erano arrivati con due navette, ma solo una era atterrata: erano usciti 5 soldati che avevano esplorato l'accampamento abbandonato, per poi tornare a rifugiarsi all'interno della loro navetta.
*Sicuramente avevano deciso di continuare le ricerche alla luce del giorno* pensò Anna *è la soluzione che avrei adottato anch'io.*
"Continuate a tenerli d'occhio, ma attenti a non farvi scoprire. Torno dagli altri a riferire la situazione attuale, voglio però che avvertiate subito se ci fossero dei cambiamenti o se doveste scoprire informazioni interessanti, specie sul numero esatto dei componenti della squadra rettiliana. Se fossero davvero solo in 5..." disse il Capo della Sicurezza e si allontanò dagli uomini di guardia silenziosa come era arrivata.



Crovis III
Isola del mare Egertus a 500 km da Crakvir - navetta Impero rettiliano
14/03/2398 Ore 05.00


Angor era il comandante della squadra di ricerca, appartenente alla specie dei mammiferi, così come tutta la squadra ai suoi ordini. Dopo anni di onorato servizio era stato rimosso dal suo ruolo di Capo delle guardie della Guellars per far posto al giovane figlio di un rettile molto influente nel consiglio imperiale e adesso si occupava di missioni minori, delle quali anche un semplice soldato se ne sarebbe potuto occupare senza la sua supervisione, ma quel piccolo bastardello di un rettile si divertiva ad umiliarlo.
Adesso erano bloccati su questa isola, dove erano evidenti le tracce che gli occupanti di quel campo base alieno erano fuggiti a gambe levate, non appena avevano rilevato il loro segnale. Non c'erano segni di vita, solo una vegetazione rigogliosa in cui era meglio non addentrarsi al buio. Se fosse stato per lui non ci avrebbe perso troppo tempo, ma gli era stato ordinato di esplorare l'isola ed è quello che avrebbe fatto, non appena il sole si fosse alzato ad illuminare la giornata. Guardò fuori dalla navetta: il sole stava sorgendo dal mare, dando all'acqua un riflesso rosato che si rifletteva sul cielo, riportandolo al suo pianeta natale e al sogno di tornarci presto.
Cominciò a svegliare i suoi uomini, prendendo una razione di cibo e una bevanda calda e corroborante per svegliarsi meglio. Aprì il portello della navetta ed uscì sulla spiaggia: l'aria era tersa e i raggi del sole caldi, già a quell'ora, facevano intuire, che sarebbe stata una giornata torrida. Si girò a guardare la fitta foresta.
*Certo che potrebbe essere un valido rifugio!* pensò Angor *Vabbè se trovo tracce che si sono inoltrati all'interno continuo le ricerche, altrimenti torno alla nave! Che venga Huwer a cercarsi i suoi preziosi alieni!* e finì di bere la bevanda calda e tornò sulla navetta per organizzare il tutto.