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USS SEATIGER - MISSIONE 08 RSS USS SEATIGER - Missione 08

08.04 "La grotta di cobalto"

di Arjian Kenar Geran, Pubblicato il 11-06-2021


Crovis III - Località collinare lontano dalla città di Crakvir
13/03/2398, ore 23:59 - D.S. 75197.26


Tre silhouette erano apparse nel nulla stagliandosi contro il cielo notturno crovisiano, illuminato dalla maggiore delle sue lune e incorniciato dall'arco con cui la caverna si apriva al di fuori della collina.

"Kiu donas rajton kirletmeye malobservi yeri kirletmeye!?"

La domanda echeggiò solennemente all'interno dell'ambiente in cui i tre uomini della Seatiger avevano trovato riparo, ma che ancora non avevano avuto modo di esplorare approfonditamente.

"Non sono rettiliani," Osservò Queen bisbigliando agli altri due compagni "altrimenti il traduttore universale avrebbe funzionato, probabilmente sono indigeni..."

"Indigeni non molto entusiasti di averci come ospiti, a giudicare dal tono..."

"Rimanete immobili," Ordinò Kenar sempre bisbigliando e interrompendo Lawtoein "cercherò di parlargli... nella speranza che il traduttore riesca almeno a non far passare il mio messaggio come una imperdonabile offesa per la loro cultura."

"Cevap! Kiu donas rajton kirletmeye malobservi yeri kirletmeye!?"

La domanda si fece ancora più pressante di prima.

"Salute!" Esordì Kiron, alzando lentamente una mano in segno di saluto "Siamo dei viandanti..."

Dopo un rapido confronto con le altre due figure che si ergevano ai suoi lati, la figura centrale varcò lentamente e claudicante l'ingresso della caverna aiutandosi con un alto bastone con cui accompagnava il suo passo incerto.

"Kiu donas rajton kirletmeye malobservi...questo sacro luogo!?"

Il traduttore universale sembrò finalmente iniziare a modularsi correttamente: dalle prime parole che riuscì a tradurre, Kenar e i suoi compagni intuirono di aver violato una zona offlimits per quelli che, con una sempre più alta probabilità, erano degli indigeni e che avevano ora l'aria di essere una sorta di sciamani o di sacerdoti.

"Scusateci! Non era nostra intenzione violare la sacralità di questo luogo...ne ignoravamo l'importanza e avendo la necessità di passare la notte, abbiamo cercato riparo qui."

La figura centrale riprese ad avanzare lentamente nella loro direzione, seguito a breve distanza dalle altre due, e mano mano che avanzavano la luce tremolante del fuoco cominciava a rilevare dettagli delle loro vesti e dei loro volti.

L'altezza di quegli umanoidi era decisamente maggiore rispetto ai tre ufficiali della Flotta, la figura centrale rispetto alle altre due lo era anche di più, considerando che nel suo incedere appariva essere anche po' ricurva, probabilmente perché più anziana. Della corporatura era invece difficile farsi un'idea giacché un sacco con cappuccio di un materiale simil-juta gli cadeva addosso abbondante appiattendone ogni forma. Giusto le spalle sembravano essere particolarmente sostenute, almeno quelle dei due accompagnatori, segno di un certo vigore fisico e di un età più giovane.
Del volto si percepiva appena mento e guance glabre tali da ricordare il manto gommoso dei gatti terrestri Sphynx, un naso appena pronunciato e degli occhi che riflettevano la poca luce che illuminava la caverna, probabilmente un dono evolutivo che li aveva resi adatti alla visione notturna.

Questi dettagli fisici che ora riuscivano a cogliere insospettirono l'Ufficiale Scientifico Queen.

"Non sono rettiliani, ma non sono nemmeno della stessa razza dei crovisiani che abbiamo osservato..."

"E la situazione si complica..." commentò sottovoce Lawtoein accortosi che intanto altre silhouette iniziavano ad apparire all'ingresso della cavità.

"Un problema alla volta" mugugnò Kenar avvicinandosi cautamente verso i loro ospiti.

"Siamo viandanti di passaggio in queste sacre terre." Chiarì nuovamente Kenar "Ci siamo accampati qui per passare la notte, ma alle prime luci del giorno riprenderemo il nostro viaggio...Voi siete della città di Crakvir?"

L'umanoide apparentemente più anziano si fermò e così all'unisono si arrestarono anche i suoi accompagnatori.

"Tu" puntando il bastone nodoso verso Kenar, il più vicino dei tre "Non ho mai conosciuto una specie come la tua ...e come quella che accogli dentro di te."

Kenar rimase colpito da quelle parole e si chiese come avesse fatto quell'umanoide a intuire la sua natura senza avere con sé alcuno strumento con cui analizzarlo.

*Che appartenga ad una razza telepatica?* Si chiese tra sé *Oppure più semplicemente ci stanno tenendo d'occhio da un po'?!*

"Quante vite!" Proseguì l'anziano "Quante esperienze! Quanta conoscenza! Vorremmo aggiungerle alle nostre ..."

Kenar non fece in tempo a pronunciare alcunché che il bastone indicava ora il Consigliere.

"E tu! Tu, che hai viaggiato nello spazio e nel tempo ... E tu!" indicando stavolta l'Ufficiale Scientifico "Tu, che raccogli il meglio di due mondi...logica ed emozioni..."

"Chi sei tu che vedi così in profondità?!?" Lo incalzò Kenar incuriosito dalla sua abilità di percepire così tanto con il solo sguardo "Chi sei tu che scruti l'essenza del nostro essere?!?"

L'umanoide accennò un sorriso enigmatico, ma non rispose.

Mentre i due accompagnatori gli si avvicinarono ognuno posando una mano sulla spalla come se stessero creando un contatto, l'umanoide al centro alzò le braccia sopra la propria testa e dalla punta del bastone che stringeva fra le sue mani un fascio di luce cobalto pulsò per tre volte, diffondendosi a 360 gradi in tutta la grotta.

Per tre frazioni di secondo Anena vide numerose celle color cobalto comporre le pareti che li circondavano...un grande alveare nascosto fino a quel momento alla loro vista. Subito dopo come una pesante cappa, l'incoscienza calò su di lui e i suoi compagni avvolgendoli tutti e tre nel torpore e nell'oscurità.