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USS HOPE - MISSIONE 14 RSS USS HOPE - Missione 14

14.02 "Verità esagerate"

di Ferris Bueller, Pubblicato il 26-09-2019

TOOL III, Colonia Tahzot, Base segreta - 19/08/2399, ore 14.00


La grotta puzzava di elementi chimici e sudore. L'Ammiraglio Lennox fece un verso disgustato mettendo il cuscino della sua branda contro il muro della cella per poi appoggiarsi in modo più soddisfacente.
Nella piccola base segreta di quella marmaglia ferveva l'attività. Almeno venti, fra uomini e donne. Tutti adeguatamente armati e tutti con la luce del fanatismo che gli illuminava gli occhi.
Non la vedeva per niente bene...

Ancora non capiva bene perché l'avessero risparmiata. Dopo aver steso il suo assalitore, che comunque era sopravvissuto purtroppo, stava invecchiando doveva riconoscerlo, era stata sopraffatta dagli altri tre. Aveva finto di essere svenuta ben sapendo che non poteva fare molto, soprattutto per i suoi amici che ora giacevano in delle pozze di sangue.
E pensare che stava solo progettando la sua pensione... era venuta a trovare Kolose, suo vecchio conoscente, per acquistare da lui le sue proprietà su Bajor. Aveva sempre amato quel pianeta, ed ora che era finalmente rinato, era diventato un vero paradiso.
Kolose si era ormai stabilito alla colonia ed era un'ottima occasione per impossessarsi del suo terreno nella provincia di Hedrikspool dove trent'anni prima era stata creata una bellissima riserva naturale. Una bella casa, l'aveva visitata una volta dieci anni prima e un favoloso giardino che lo stesso Kolose aveva curato per anni. Cosa poteva volere di più una donna? Per un attimo il volto stralunato di Strauss fece capolino nella sua mente ma lo scacciò con una scrollata di spalle, quegli anni erano passati ormai.

"Sono due..." la voce di una delle guardie le fece alzare la testa "Due navi federali sono in orbita. Avevi ragione Ky..."
"Niente nomi stupido!" lo ammonì l'altro "Sapevo di aver già visto questa donna... è una preda molto preziosa per noi."
"Una carta in più da giocare" commentò il bajoriano alle comunicazioni.
"Informati su quelle navi e poi fammi rapporto. Mantenete le comunicazioni al minimo e non scopriranno mai che siamo sotto i loro nasi."

Certo doveva dargliene atto, erano stati furbi. Aveva visto il capo del gruppo di assalto che premeva su un telecomando e il loro proiettore di ologrammi era saltato permettendo ai cittadini della Colonia di accorgersi della loro presenza, poi avevano finto una fuga precipitosa con un teletrasporto di emergenza, ma quella non era stata la loro destinazione finale, il segnale era solamente rimbalzato sulla navetta per poi terminare in quella che sembrava una grotta naturale sotto cissà quanti chilometri di roccia. In pochi avrebbero potuto capire il trucco e molti meno calcolare la vera destinazione della fuga.
Ma perché tenerla in vita? Il fatto che l'avessero riconosciuta aveva giocato a suo favore, altrimenti adesso si sarebbe trovata a terra in una pozza di sangue, ma la sua presenza era solo una coincidenza. Nemmeno lei sapeva che Kolose si trovasse su quella Colonia se non dopo aver cercato di contattarlo su Bajor.
Sicuramente l'avrebbero sfruttata per altro, doveva capire per cosa se voleva sopravvivere.

Da quel poco che aveva capito e percepito, la combriccola era composta da fanatici religiosi del culto del Profeti. Uno di quei culti estremisti nati dall'odio raziale post guerra e che purtroppo non accennavano a scomparire. Però il loro capo era tutta un'altra storia, in lui leggeva ben altro.
A differenza dei suoi uomini, quel tipo sembrava più che si sforzasse di celebrare i rituali della setta e anzi faceva di tutto per essere impegnato nel momenti in cui gli altri pregavano. Un misto di timore a presentarsi davanti ai suoi dei e il menefreghismo di chi ha altri piani.
Possibile che quei fanatici fossero utilizzati per un piano ben più grande? Forse.

"Non è che si può avere qualcosa da mangiare?" chiese lei mantenendo un tono tranquillo, come se quel genere di cose le capitassero tutti i giorni.

Il capo della banda la guardò e poi fece un cenno al giovane andoriano seduto in un angolo da solo. Quel giovane era l'unico straniero in mezzo a tutti quei bajoriani... aveva scritto sulla fronte le parole 'vittima sacrificale'.

Il ragazzo, che fino a quel momento si stava guardando le mani, com se fossero ancora sporche del sangue versato, si alzò e frugò sul tavolo pieno di strumenti e parti di armi. Fra le mani reggeva ora un piatto sbreccato con un tozzo di pane raffermo e quello che sembrava del formaggio.

"Fattelo bastare." commentò facendolo passare fra le sbarre della cella e buttandolo sulla branda della donna.

Per ore Evelyn aveva letto le auree empatiche dei suoi carcerieri e in tutti aveva visto solo rabbia, risentimento e determinazione. Un qualcosa che solo dei fanatici potevano provare così a lungo. Anche il giovane andoriano aveva gli stessi sentimenti, ma in lui leggeva anche frustrazione e confusione. Niente dubbi sui quali fare leva, ma incomprensione su quello che il gruppo aveva intenzione di fare e frustrazione per non riuscire a capirlo.
L'unica cosa che poteva fare era capire il loro piano e cercare almeno di mandarglielo in malora. Forse spaventarli avrebbe aiutato a fargli sciogliere la lingua? O per lo meno, avrebbero potuto vantarsi del loro geniale piano e dire qualcosa di più preciso su cui lavorare... ma come farlo?

"Ky... ehm... Capo, le due navi sono: la USS Phoebe e la USS Hope."

A sentire quel nome, il cuore della Lennox compì un balzo avanti. I suoi ragazzi! Che diavolo ci stavano facendo lì? Prima di andare in pensione avrebbe rintracciato l'ammiraglio che aveva ordinato ai suoi ragazzi di mettersi in pericolo per cercarla e avrebbe fatto due chiacchiere con lui.

"Che c'è donna? So che hai riconosciuto il nome di quelle navi... il tuo voltò ti ha tradito." quello che veniva definito il capo, si avvicinò alle sbarre guardandola intensamente.

"La Phoebe è una nave scientifica di classe Luna, forse è arrivata per le rivelazioni del caso e per trovare tutte le informazioni di cui hanno bisogno..."
"E l'altra nave?" chiese di nuovo l'uomo senza smettere di guardarla.
"Oh, gli altri sono i cacciatori... non avete proprio idea dei guai in cui vi siete cacciati." rispose l'ammiraglio con un sorrisetto sardonico dipinto sul volto.
"Sono solo degli stupidi federali, con noi abbiamo i Profeti. Non abbiamo paura dei tuoi cacciatori." commentò il bajoriano che aveva scovato le informazioni.
"Fate male... la prima volta che li ho conosciuti avevano azzerato da soli un cartello criminale Ferengi. Brutta storia, la Flotta dovette insabbiare la faccenda... quell'equipaggio è sempre stato il mio peggior incubo, sono talmente fuori controllo che hanno addirittura due capitani."

"Due?" chiese l'addetto alle comunicazioni con gli occhi spalancati dalla sorpresa.

"Nel caso che il secondo non potesse più... dare ordini" disse Evelyn con tono che lasciava intendere tutt'altro.

"Stupidaggini! Tienimi aggiornato ogni ora su quello che faranno i federali" esclamò il capo del gruppo allontanandosi ma l'altro uomo continuò a tenere gli occhi puntati sulla donna.

"C'è il Capitano Strauss..." iniziò a raccontare l'ammiraglio, come se parlasse più per se stessa che hai suoi carcerieri "E' un esperto in intrighi e macchinazioni, per anni ho avuto il sospetto che in realtà fosse un membro di qualche agenzia segreta della quale nemmeno la federazione ammette l'esistenza.
Poi il Capitano Bueller, ve l'avevo detto che ce ne sono due no? Strauss l'aveva scelto come scusa per usarlo come capro espiatorio, però la cosa gli è sfuggita di mano. Bueller è bravo... cielo se è bravo. L'ho visto fare cose che nemmeno il Capitano più decorato della Flotta avrebbe mai fatto e forse nemmeno il peggiore... non ha remore, non ha paura di nulla. Se ha qualcosa in mente la fa senza preoccuparsi di niente... e qualcuno potrebbe anche pensare che il suo equipaggio si tirerebbe indietro. Ah!" L'esclamazione della Lennox fece trasalire quelli che si erano avvicinati per ascoltarla.

"I suoi uomini sono pure peggio di lui! Il timoniere è una mezza klingon che si diverte a lanciare la nave nelle peggiori tempeste. Lo volete sapere com'è diventata tenente? Ha distrutto un D'Deridex romulano guidando all'interno di una tempesta di plasma e non è tutto, l'ha fatto mentre le truppe d'assalto romulane avevano invaso la nave! Solo che quei poveracci si sono trovati contro il tenente Basta e il tenente Rest... quella coppia mi da i brividi. Rest è un vulcaniano talmente glaciale e calcolatore che la sua sola presenza abbassa la temperatura di una stanza, Lon Basta è invece un macchina assassina guidata dal vulcaniano. Loro due e pochi altri uomini della sicurezza hanno bloccato un intero continegente romulano costringendoli alla resa. E nessuno di loro ha voluto dirmi di preciso come hanno fatto... e io a dirla tutta non so se lo voglio sapere."

L'uomo delle comunicazioni deglutì.

"Poi ci sono i tenenti Caytlin e Graahn. La consigliera di bordo è tanto bella quanto scaltra, potrebbe convincere un sasso che sa volare. Secondo me tiene in pugno il Capitano Bueller, ogni volta che lei lo guarda gli occhi di lui si spengono come quelli di un automa. La Dottoressa Graahn invece mi pento di averla assegnata a quella manica di pazzi. Era una ragazza gentile e insicura anche se molto brava nel suo lavoro... ma durante una missione è stata posseduta da un'entità incorporea, un assassino assoldato per uccidere un diplomatico e da quel giorno non è più la stessa. Lo stesso Basta se ne tiene alla larga quendo lei è arrabbiata per qualcosa."

I rapitori che la guardavano, ed era un numero ogni momento più alto, si guardarono ansiosi.

"Poi vediamo... c'è Doohan, il bellissimo capo ingegnere della Hope. Ho visto ufficiali donne di alto grado contendersi le sue attenzioni, persino io, lo devo ammettere, non riesco a togliergli gli occhi di dosso quando è nella stanza. Eppure, nonostante questo, lui guarda le donne che lo venerano e se ne va come se fossero dei semplici oggetti espositivi. Ci sono voci che dicono che una certa principessa su Kaferia si sia talmente innamorata di lui da mettere una taglia per averlo vivo tutto per lei. E poi Tucci! Oh si il tenente Tucci... pensate che il vostro trucchetto con il teletrasporto vi metta al sicuro? A mio parere quell'uomo è lo scienziato più intelligente della federazione ma credete che gli importi? Per lui il mondo intero non esiste, esistono solo i suoi calcoli e la sua scienza. Potrebbe teletrasportare qui delle tossine solo per studiarne gli effetti sui bajoriani."

Molti dei rapitori sbiancarono e parvero lanciare occhiate ansiose attorno a loro.

"Poi c'è Rodriguez. Non ne ho le prove, ma sono certa che controlli più di un cartello criminale. Orioriani, Ferengi... tutti gli devono dei favori. Potrebbe comprarsela la federazione se solo facesse sul serio. Una volta gli chiesi perché facesse tutto questo e lui mi ha risposto 'per divertimento'... si diverte capite?"

"Hai finito con le tue chiacchiere?" il capo era tornato e il suo sguardo rimise in riga i suoi sottoposti.

"Manca solo una..." tutti tornarono a voltarsi verso la Lennox che li guardava con sguardo divertito "La peggiore di tutti: lei non ha sentimenti, nel suo sangue scorre solo il codice della Flotta Stellare e lo usa alla lettera. Nemmeno io lo conosco a memoria ma conosco alcuni codici fondamentali: La federazione non tratta con i terroristi, l'uccisione di un ammiraglio della Flotta Stellare è punibile con la morte... Xyr del Clan Clos ci andrà a nozze con voi."

In un angolo della caverna il giovane andoriano fece cadere gli oggetti che teneva in mano. Era ancora più bianco del suo colorito normale e gli occhi erano spalancati. Anche da quella distanza l'Ammiraglio Lennox percepì la paura come un onda di marea... aveva trovato il punto debole dei terroristi.

"Bingo!" sussurrò stringendo gli occhi.



USS Hope, Plancia - 19/08/2399, ore 14.15


"Mi fischiano le orecchie..." borbottò Rodriguez
"Qualcuno starà parlando di te" rispose Basta continuando il suo lavoro.
"Spero bene!"
"Ne dubito..."