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USS HOPE - MISSIONE 13 RSS USS HOPE - Missione 13

13.11 "Luminescenze rivelatrici"

di Rest figlio di Retok, Pubblicato il 05-08-2019

USS Hope - Alloggi Delegazione Brahariana - 28/12/2398, Ore 06.35


Rest stava dando fondo alla sua pazienza per sopportare che Aisha fosse ancora lì, ancorata al suo braccio come una sorta di polipo: già i vulcaniani detestano il contatto fisico, lui in particolare non amava affatto gli abbracci. Aisha, dal canto suo, sembrava non avere alcuna intenzione di lasciare andare il povero tattico.

"Signor Rest, stavamo cercando lei" la voce della Consigliera fece voltare Rest "Ha fatto alcune riflessioni sull'attuale situazione per la successiva mossa?"

Rest osservò per qualche attimo Caytlin mentre si avvicinava in compagnia di Cap'n e Nassah "Si consigliere" non aggiunse altro limitandosi ad osservare i due uomini ed in particolare l'ultimo venuto senza avere alcuna intenzione di svelare le proprie carte di fronte a qualcuno di cui non si fidava per il momento "Lei era il capo dei servizi di intelligence e sicurezza di Brahara che aveva trovato la tossina, presumo..."

"Precisamente" Cap'n non sembrò risentirsi per il freddo benvenuto di Rest "Grazie alle informazioni ricevute da una fonte anonima avevo individuato le tossine ed avevo tentato di porle in sicurezza, ma fui tradito e quando tornai a cercare le tossine scoprii che erano state sottratte... mi vendicai di chi aveva tentato di uccidermi, ovviamente, ma il fatto che le tossine fossero sparite mi inquietava. Ingenuamente decisi di chiedere aiuto ad Adia, la mia giovane pupilla... credevo che lei non mi avrebbe mai mentito, avevamo un rapporto che si poteva paragonare a quello fra padre e figlia ma mi sbagliavo. Mi pugnalò alle spalle per poi abbandonarmi più morto che vivo... ma questo era solo il principio"

"Il principio?" Caytlin ascoltava con grande interesse le parole di Cap'n "Cosa intende dire?"

"Immagino che abbiate avuto modo di conoscere Adia, non è che sia proprio una stratega sopraffina... ha un bel visino, sa guadagnare la fiducia del prossimo e questo le permette di agire sul campo senza correre eccessivi rischi ma, voi pensate che possa avere l'intelligenza di organizzare e gestire un attentato?"

"No, lo escludo" Rest ignorò il fastidio che gli provocava la giovane ancorata al braccio concentrandosi nel discorso "Non ritengo avesse le capacità nè la posizione per gestire l'intera operazione...

"Adia non può aver architettato tutto da sola, né la prima né la seconda volta, avrei dovuto indagare per capire chi vi fosse coinvolto, ma oramai la mia posizione era bruciata... chiunque vi fosse dietro tutto questo non mi avrebbe mai permesso di sopravvivere. Decisi di lasciar credere loro che fossi realmente morto e partii per Medora, dove mi infiltrai in un'organizzazione di teorici della guerra... da ex militare mi fu facile spiccare per le mie capacità organizzative e la mia profonda conoscenza delle armi e dei protocolli di sicurezza, tanto che in pochi tempo fondai il Fronte di Liberazione di Medora... giusto in tempo per la comunicazione che il governo di Medora voleva la pace con Brahara"

"Ma perchè fondare un gruppo come il Fronte di Liberazione?"

La domanda di Aisha fece sorridere Cap'n "Il Fronte mi serviva come trappola per distinguere chi davvero avesse intenzione di portare avanti la guerra con ogni mezzo da chi semplicemente aveva delle idee sbagliate ma nessuna intenzione di passare all'azione... il Fronte era il braccio armato delle organizzazioni sorte su Medora, è così che venni contattato da chi era abbastanza potente ed influente da poter operare in modo che la guerra potesse continuare sia dentro sia fuori Medora" Cap'n fece una rapida pausa prendendo fiato "Fu attraverso alcuni contatti fidati, come il qui presente Nassah, che scoprimmo una serie di piani terroristici... alcuni addirittura che partivano da Medora. Non potevamo immaginare che vi fosse una concentrazione così alta di terroristi in un unico punto e ne approfittammo organizzando l'assalto alla Hope informandone parte dell'equipaggio e della delegazione diplomatica... ed il resto lo sapete"

"Il punto è, possiamo essere certi che tutti i terroristi siano stati fermati?" Nassah osservò i presenti soffermandosi su Cap'n che scuoteva il capo "Ecco appunto... qual'è il prossimo passo?"

"Capire quanto avvenuto sino ad ora..." la voce di Rest era come al solito priva di ogni emozione "Benché da vulcaniano non lo apprezzi particolarmente, la soluzione deve necessariamente passare attraverso la disamina del lato psicologico annesso alla metodologia scelta per perpetuare gli attentati nei confronti dell'ambasciatore"

"La tossina?" chiese Aisha osservando con gli occhi a cuore il povero vulcaniano "E come può esserci d'aiuto il fatto che volessero usare una tossina?"

"L'utilizzo di una tossina implica che l'attentato non dovesse essere limitato al solo ambasciatore, ma ad una moltitudine di persone, senza fare distinzioni fra medoriani e brahariani. Un'azione terroristica è sempre un atto che ha lo scopo di gettare nel panico una popolazione, ma avrebbero potuto ottenere lo stesso risultato uccidendo solo l'ambasciatore e, al massimo, la sua scorta..." Caytlin stava riflettendo "Probabilmente lo hanno escluso perché in questo modo avrebbero creato un martire della causa ed il processo di pace sarebbe divenuto del tutto inevitabile... viceversa, se invece fosse stata colpita anche la popolazione civile, su Medora si sarebbe scatenato un clima d'odio tale che la guerra sarebbe scoppiata nuovamente"

"Non facevano prima con una bomba?" Nassah incrociò le braccia al petto

"No, non avrebbero ottenuto il medesimo risultato" Rest intervenne nuovamente "I terroristi avevano con buone probabilità due problemi principali, il primo era quello di voler fare più vittime possibili senza porre in rischio la propria vita... il secondo era la necessità di essere presenti durante l'attentato per non far sorgere dei dubbi sulla propria innocenza. Se avessero usato una bomba, la detonazione li avrebbe certamente coinvolti inoltre al momento dell'esplosione i presenti avrebbero tentato la fuga viceversa, l'utilizzo di una tossina aerea avrebbe permesso la propagazione della sostanza senza che la gente fosse in grado di accorgersene prima che tutti ne fossero stati colpiti..."

"Ma anche gli attentatori avrebbero respirato la tossina" Aisha cercava di seguire il ragionamento più per preoccupazione che per aiutare a trovare una soluzione "Sarebbero morti anche loro!"

"Non se avessero avuto l'antitossina" Caytlin scosse il capo "Probabilmente sarebbero stati male ma poi si sarebbero ripresi... sarebbero sopravvissuti come i pochi fortunati il cui organismo avrebbe saputo reagire alla tossina e la loro posizione ne sarebbe uscita intonsa"

"Ma è una cosa terribile!" Aisha si strinse ulteriormente a Rest mentre il vulcaniano cercava di mantenere nonostante tutto il suo aplomb facendo di tanto in tanto qualche tentativo di liberarsi dalla presa della giovane

"L'incontro di pace inizierà questa mattina alle 8.30, sino ad ora l'eventuale attentatore non ha ricevuto notizie e quindi... anche qualora si stesse insospettendo sulla possibilità che qualcosa non stia funzionando, non avrà il tempo di predisporre nuovi sistemi per provocare l'attentato. Sarà costretto per questioni logistiche e tempistiche a procedere con il piano originario, seppur si tratti probabilmente del piano di ripiego"

"E probabilmente anche il piano di ripiego dovrà essere come il piano originario, ossia un attentato mirato al numero maggiore di persone possibili in cui l'attentatore dovrà necessariamente essere presente, ma senza correre rischi reali" Rest osservò per un attimo i presenti "Da quanto abbiamo appurato dalle dichiarazioni del Sig. Yander, manca una sola fiala di tossina. Si tratta di una dose sufficiente per provocare l'attentato e questo ci porta a ritenere con una probabilità del 78,34% che procederanno nonostante tutto all'utilizzo di quella soluzione stante l'estrema difficoltà di individuare una cura adeguata"

"Sapevamo che probabilmente la partita non era finita..." Cap'n annuì "E quale sarebbe la vostra soluzione?"

"Dobbiamo cambiare strategia" Rest osservò i presenti "Sinora abbiamo cercato di trovare una cura alla possibile contaminazione di tale tossina per renderla inutile purtroppo la soluzione si sta dimostrando più ardua e complessa di quanto avevamo preventivato ed io stimo che la sezione medica potrebbe aver bisogno fra le tre e le quattro settimane per trovare l'antitossina"

"Non abbiamo tanto tempo, l'incontro è fra poche ore..."

"Esatto" Rest guardò Nassah "A questo punto l'unica alternativa che resta è quella di trovare la tossina ed eliminare il dispositivo prima che venga utilizzato individuando l'attentatore... si tratta di un'idea del tenente Tucci a dire il vero, sebbene non fosse riuscito a trovare un modo per individuare la tossina aveva asserito che sarebbe stato possibile trovare l'attentatore... ad ogni modo per una spiegazione migliore sarebbe meglio andare in laboratorio"

"E come pensate di farlo?" Nassah scosse il capo "Pensavo lo sapeste, nessuno di voi potrà partecipare direttamente all'incontro... tutti i presenti, compresa la popolazione che assisterà all'evento sono stati scelti mesi fa. Inoltre in tutto il luogo è impossibile procedere con qualsiasi analisi e scansione... si teme che qualcuno possa sfruttare qualche sistema apparentemente innocuo per poter causare danni irreparabili"

"Non ho capito, perchè non si possono fare scansioni?" Aisha osservò con curiosità Rest

"Perchè esistono armi con meccanismi protettivi tali che possono essere attivate tramite un'analisi dei loro sistemi" Rest scosse il capo "Non credo che ci siano altre alternative se non quelle di fermare la situazione direttamente sul luogo dell'incontro, i tenenti Graham e Tucci hanno analizzato per così tanto tempo quella sostanza che sono convinto possano avere abbastanza informazioni per aiutarci"

"Ve lo ripeto, saranno permessi solo un numero limitato di teletrasporti, ossia quelli per far giungere la delegazione, non un uomo di più! E diciamolo, già hanno fatto uno strappo alla regola... inizialmente era previsto che sarebbe sceso solo l'ambasciatore, la sua prima moglie e la sua erede primogenita... poi è stato concesso un permesso speciale a lei tenente Rest, data la sua parentela con l'ambasciatore Retok... ed infine è stato accordato un permesso permesso speciale perché vi fosse anche il segretario! Ma avete idea di che ripercussioni vi saranno se violate le regole di sicurezza decise dal vostro stesso Comando di Flotta? Chi si prenderà la responsabilità di una simile azione?"

Caytlin si limitò ad annuire con una certa soddisfazione sul volto "Oh... ma per quello non c'è alcun problema..." quindi si allontanò avvicinandosi a Bueller con un meraviglioso sorriso "Capitano... dobbiamo parlare"



Medora - Phuaphus City, Thunrerth Palace - Gran salone delle Cerimonie - 28/12/2398, Ore 08.30


=^= Qui USS Hope, stiamo provvedendo al teletrasporto dell'ambasciatore e delle nove persone del suo seguito =^=

Pochi attimi dopo la comunicazione, cinque persone, fra cui l'ambasciatore, apparvero al centro della sala con indosso delle lunghe tuniche cerimoniali ed il cappuccio ben calato sul volto. Le donne indossavano abiti di un colore fra il rosa e l'arancione pastello, mentre gli uomini vestivano abiti molto scuri che tendevano al nero. Inizialmente solo l'ambasciatore abbassò il cappuccio lasciando scoperto il capo.

Attorno a loro lo sfarzo del grande salone lasciava tutti senza fiato: lunga come minimo un centinaio di metri, l'intera sala era gremita di persone che, sedute su una serie di sedie, erano in silenzio per poter osservare la conclusione di una guerra durata fin troppo.

Il gran cerimoniere si fece avanti con in mano una pergamena più che altro decorativa: "Udite, udite... si dia il benvenuto all'onorevole nostro ospite, l'ambasciatore Mahdia"

Un applauso si propagò per la stanza, poi il cerimoniere procedette con il resto delle presentazioni "Udite, udite... si dia il benvenuto all'onorevole nostro ospite, la sua prima moglie Uriah"

Stava per riprendere l'applauso quando tutto sembrò improvvisamente congelarsi mentre la persona che sarebbe dovuta essere Uriah si abbassava il cappuccio rosa pastello: di fronte a tutti lo sguardo parecchio infastidito di Bueller paralizzò tutti i presenti. Per svariati istanti tutti rimasero in silenzio ad osservare il giovane umano che, con parecchia difficoltà sembrava combattere con il corsetto del lungo abito femminile che aveva indosso.

Buller si voltò verso Caytlin "Davvero... ma come fate a respirare con questo coso... è una tortura..." bofonchiò verso la consigliera facendola ridacchiare divertita

Il silenzio lasciò ben presto il posto alla rabbia dei diplomatici medoriani, situazione che ovviamente peggiorò quando quasi tutti i membri della delegazione si rivelarono essere membri della Hope: il posto della giovane Aisha era presto da Caytlin sulla destra, al posto del segretario vi era Lon mentre sulla sinistra vi era effettivamente Rest.

"Questo è il colmo!" l'ambasciatore medoriano scatto in piedi "Salteranno delle teste per questa ignobile violazione dei protocolli! Farò personalmente le mie rimostranze al Comando di Flotta!"

Mahdia fece un paio di passi verso il furente collega "Ambasciatore Sarvisin, si calmi... le garantisco che tutto questo ha una spiegazione"

"Una spiegazione! Che spiegazione può esserci in una simile situazione! Uno degli incontri diplomatici più importanti della storia dei nostri due mondi trasformato in una pagliacciata dai membri della Flotta Stellare! Inaccettabile!" lo sguardo di Sarvisin passò in rassegna i presenti prima di soffermarsi su Bueller "Che motivazioni avevate per rovinare un momento così solenne? Non era un incontro abbastanza importante per voi? Forse i problemi dei nostri due popoli non sono abbastanza delicati per il Comando di Flotta?"

"No Ambasciatore..." Bueller fece un paio di passi avanti rischiando di cadere dai tacchi, quindi desistette per poi proseguire "Siamo scesi sul vostro pianeta per individuare e sventare un attentato"

Alle parole di Bueller gli animi si accesero ancora di più mentre l'ambasciatore medoriano sembrava prendere molto sul personale la situazione "Ma come osate? State forse accusando i Medoriani di aver cospirato contro questi trattati di pace? Noi Medoriani siamo un popolo d'onore, pretendiamo immediatamente le vostre scuse oppure potete anche andarvene! Non può esserci pace fra due popoli che non hanno fiducia tra loro!"

"Ambasciatore Sarvisin, la prego... mi spiace se la discesa sul pianeta dei membri della Hope sia avvenuta in questo modo, ma non avevano altro sistema per venire sul pianeta" Mahdia prese nuovamente la parola per placare l'altro ambasciatore "Glielo chiedo come favore personale, lasci che questi giovani verifichino la stanza... è nell'interesse di entrambi che il tentativo di attentare alla nostra vita venga sventato, non possiamo permettere che una giornata di festa e unione venga distrutta dalla morte di centinaia di persone"

Sarvisin per un po' rimase in silenzio poi annuì "E che sia, ma se non troveranno nulla pretendo delle scuse ufficiali..."

Bueller non se lo fece ripetere due volte, prendendo dalla tasca della tunica un piccolo dispositivo che mostrò all'ambasciatore "Cercherò di spiegare quanto sto per fare. Sin dalla nostra partenza abbiamo cercato di sventare un piano terroristico che avrebbe portato all'utilizzo di una tossina sul pianeta... purtroppo individuare la cura è parso impossibile perché avrebbe richiesto troppo tempo... quindi abbiamo cercato un modo per individuare le tossine ma è stato un buco nell'acqua dato che, come era ovvio, i contenitori delle tossine e degli antidoti sono stati magistralmente schermati" Ferris iniziò a rigirarsi fra le mani lo strano gingillo "Quindi non siamo in grado di individuare il contenitore della tossina"

"Quindi cosa siete venuti a fare sul pianeta? Farci perdere tempo e generare il terrore fra i presenti?" l'ambasciatore medoriano stava già perdendo la pazienza

"No ambasciatore, ma quello che abbiamo capito è che il contenitore della tossina è indosso all'attentatore stesso... la motivazione è ovvia, la sala è stata posta in sicurezza e perquisita più volte prima di questo incontro. Ne consegue che l'arma deve essere entrata solo ora, con l'arrivo dei presenti"

"E come pensa di trovare l'attentatore?"

"Vede Ambasciatore, noi non possiamo trovare la tossina perchè si trova all'interno di un contenitore in grado di schermarla e... mi scusi, proprio non ce la faccio" Ferris diede uno strattone al corsetto del vestito strappandolo di netto, poi prese i due sacchetti usati per simulare il seno femminile consegnandoli ad un imbarazzato Lon "Tienimele, grazie..."

Basta fulminò con lo sguardo Ferris ma il giovane fece finta di nulla e tornò alla spiegazione togliendosi i tacchi e restando scalzo "Dunque... eravamo all'attentatore. Chiunque egli sia non è venuto qui per morire, si è iniettato l'antidoto... che si da il caso che si tratti proprio della tossina inattivata e quella tossina la possiamo trovare con questo gingillo!"

"E quello cosa sarebbe?" la voce di Sarvisin si fece dubbiosa mentre le sue guardie del corpo sembravano lì lì per agire

"Questo è un contenitore con del gas kripton... non temete, è del tutto innocuo. E' un gas nobile, non ha effetto sulle nostre fisiologie ma ha la caratteristica di legarsi alle tracce di antitossina presente nel sudore della persona che se l'è iniettata" Bueller sorrise con una certa soddisfazione attivando il piccolo dispositivo "Presto avremo il responso!"

Dal gingillo si sentì il suono del gas che usciva con forza propagandosi nell'aria e poi... nulla. La gente si osservava, chi confusa chi spaventata, con il terrore che qualcosa di grave potesse accadere ma non successe assolutamente nulla.

"Come volevasi dimostrare..." Sarvisin si fece sotto "Non c'è alcun attentatore e alcun attentato"

"Aspetti ambasciatore, non le ho ancora detto la parte più importante..." Bueller sorrise osservando i compagni " La tossina, una volta legatosi al gas kripton, diventa visibile ai raggi UV"

Il resto dei membri della Hope non aspettavano altro, ed estratte dalle tasche delle proprie tuniche delle lampade di Wood portatili iniziarono ad illuminare le persone nella stanza. Tutti i presenti trasalirono quando due importanti esponenti della società divennero improvvisamente di un colore azzurrognolo fluorescente.

"Tombola..." Bueller sorride soddisfatto

"Cardinale Muberia... Matrona Gizevis..." la voce di Sarvisin si alzò per un ottava per la sorpresa "Pretendo una spiegazione!"

Il Cardinale non emise una parola ma cercò di infilare rapidamente la mano in tasca alla ricerca di qualcosa, Lon e Rest scattarono all'unisono come due molle bloccando l'uomo e recuperando l'ultima fiala di tossina.

"Guardie, portateli via!" Sarvisin era furente "Considerateli alti traditori della patria e comportatevi di conseguenza, nessun trattamento di favore..." quindi respirò a fondo cercando di recuperare il suo aplomb "Ambasciatore Mahdia, temo di essere io a doverle fare le mie scuse"

"Non è necessario, entrambi i nostri popoli sono sulla soglia di un cambiamento epocale che può fare paura, ma sono certo che quando la pace sarà raggiunta le cose miglioreranno..." Mahdia si avvicinò quindi a Bueller "Vi ringrazio per tutto quello che avete fatto, da qui proseguiremo noi, siete liberi di tornare sulla nave"



USS Hope - Plancia - 28/12/2398, Ore 10.16


Bueller si lisciò con la mano la sua uniforme, non l'aveva mai apprezzata tanto come quel giorno spostò rapidamente lo sguardo fra i presenti per poi soffermarsi per un attimo su Caytlin che stava ancora ridacchiando pensando al povero Capitano con indosso gli abiti di Uriah

"Le devi un vestito nuovo..." sussurrò il consigliere a Ferris

"Spiritosa... che poi io non ho capito, ma perchè proprio io mi sono dovuto fingere una donna?"

"Perchè Lon e Rest si sono rifiutati di farlo..." rispose serafica Caytlin

"Che significa, anche io mi ero rifiutato!"

"Si ma con te è più facile convincerti..." il sorriso di Caytlin fece sciogliere Bueller

"Signore... chiamata in entrata" l'addetto alla consolle delle comunicazioni sembrava un po' interdetto

"Qualcosa non va? L'ambasciatore ha avuto altri problemi?"

"No signore, ma... è una chiamata dal Comando di Flotta. L'ammiraglio le intima di chiamarla entro cinque minuti o viene a prenderla personalmente per il coppino"

Bueller sospirò pesantemente "Voglio le vacanze..." detto questo lasciò la plancia a Caytlin dirigendosi al proprio ufficio