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USS ERINLE - MISSIONE 07 RSS USS ERINLE - Missione 07

07.15 "Fuori dal Gioco"

di Ezra Madrigali, Pubblicato il 21-10-2024

Quartiere generale della Flotta Stellare, SOL III, California, nei pressi di San Francisco - 14/19/2403 11:00
-Ezra-


"Sono morto, sono vivo", queste le parole del tenente comandante Madrigali all'agente K dei Servizi strategici della Flotta Stellare, mentre la sua voce veniva registrata ambientalmente da un sistema diffuso nella stanza.
L' agente K gli fece cenno di proseguire e Ezra riprese: "fa un certo effetto vedere morire tra le proprie braccia sé stessi. E' come essere in due stati diversi, dicotomici, nello stesso tempo. Ecco la missione era riuscita. All'incirca tutto era andato così..."



Quartiere generale della Flotta Stellare, SOL III, California, nei pressi di San Francisco - 14/19/2403 10:45
-Naholo-


"Poteva andare meglio, difficile da valutare a posteriori. Però siamo riusciti a raggiungere i prigionieri. Erano detenuti in una cella a cui abbiamo avuto accesso dopo un conflitto. I prigionieri erano tutti membri della Stargate, ma devo ammettere che, con il senno di poi, non avrebbe dovuto stupirmi la presenza di un paio di romulani"
L'agente Y, una ragazza sui trent'anni sul cui volto era percepibile un'insolita cicatrice che non era stata altrettanto insolitamente rimossa dalla chirurgia, lo fissò per un attimo. "Avete capito cosa fosse quell'installazione?"
Robert si appoggiò allo schienale e trasse un sospiro di sollievo. "una volta liberati gli ostaggi ed eliminata la resistenza romulana, ci siamo diretti al generatore. I prigionieri romulani ci dissero che il dispositivo doveva restare sotto la giurisdizione romulana in quanto tecnologia militare riservata".
Y lo guardò: " e come avete reagito?" chiese a Naholo.
"Questi romulani erano di fatto dei prigionieri, di conseguenza la loro opinione venne ascoltata ma non recepita. Così abbiamo iniziato a fare dei diagnostici sul generatore e controlli sulla strumentazione e abbiamo scoperto aspetti interessanti".
Y incalzò: "riesce a spiegarli?"



Quartiere generale della Flotta Stellare, SOL III, California, nei pressi di San Francisco - 14/19/2403 11:45
-Trevix-


Il giovane debulano esitava a parlare, rendendo ancora più nervoso l'agente J, il quale tornò a ripetere: "La Stargate era trascinata dal raggio traente della Erinle. Quindi tutto stava procedendo bene, no?". Trevix restava ancora in silenzio, mentre l'agente J fissava l'assenza di cresta frontale.
"Dal suo profilo mi risulta che lei abbia un carattere piuttosto socievoli, con propensione ad una certa dose di allegria, a cui ricorre con frequenza, così come allo sproloquio. Perché ora tace?"
Il denobulano dal volto asimmetrico alzò un sopracciglio " Non le pare evidente che essere sottoposto ad un interrogatorio possa essere non solo stressante ma altrettanto avere un effetto dannoso sulla capacità di riporre fiducia nella Flotta Stellare? Partiamo dal presupposto che non sia stato fatto nulla di male, nulla contro i protocolli o le direttive della Federazione, di conseguenza la mia presenza qui dovrebbe essere superflua. Dovrei essere in congedo temporaneo sul mio pianeta a rilassarmi. Eppure, nonostante l'ovvietà che tutto sia andato bene, ciò non succede. Ed eccomi qua a dover spiegare qualcosa che dovreste già sapere".
"vada avanti, Signor Trevix, perché ritiene che non dovrebbe essere qui?".
Trevix sbuffò: "perché mentre la Stargate stava venendo trascinata via dal raggio traente, le polveri aumentarono in modo anomalo di intensità, e in quel frangente apparve un vascello romulano che iniziò a far fuoco sulla Erinle. Di fronte a questo disastro, la nostra nave alzò gli scudi e cercò di estenderli alla Stargate, creando una sorta di campo scudo che non avrebbe resistito se non per pochi minuti quando uscirono dalla curvatura ben quattro navi romulane che iniziarono a far fuoco sulla prima. In poche parola erano Romulani contro Romulani. La prima nave, quella che ci aveva attaccati, cercò di lasciare la scena senza danni, ma non riuscì e venne distrutta."
"E l'aumento di polveri?", chiese l'agente J.
Trevix sorrise, allargando le labbra nella tradizionale espressione compiaciuta denobulana, "Le polveri erano associate alla nave romulana che ci aveva attaccati. La ragione è che c'era un nesso con la stazione a terra. Per questo motivo sostengo che io non debba essere qui. Meglio di così, non poteva andare".



Quartiere generale della Flotta Stellare, SOL III, California, nei pressi di San Francisco - 14/19/2403 11:55
-Toran-


"Signor Toran qual è quindi il quadro complessivo che lei ha potuto trarre?" chiese l'Agente K,
Toran avrebbe scaricato uno delle sue emissioni elettrostatiche ben volentieri sull'agente dei servizi strategici della flotta, ma sarebbe stato ulteriormente stressante. Toran sapeva che stavano interrogando tutti gli ufficiali superiori, per cercare non solo di ricomporre il quadro complessivo ma anche perché dopo tutto si parlava di qualcosa di estremamente interessante
"Un'arma. Ecco cosa era. Un'arma multidimensionale che era in grado di aprire dei varchi e disconnettere la continuità spazio temporale. La nave romulana che aveva attaccato la Erinle era lì per usare l'arma stessa"
"Avete capito il funzionamento?", chiese K.
Toran sorrise: "domanda inutile...altrimenti non ci avreste interrogato".



Quartiere generale della Flotta Stellare, SOL III, California, nei pressi di San Francisco - 14/19/2403 12.10
-Sinclair-


"E' stato terribile. Scudi che crollavano alla velocità della luce, il campo scudo che perdeva in questo modo consistenza mentre l'energia non poteva essere dirottata dal raggio traente ai sistemi difensivi. Un incubo sotto il fuoco di una nave romulana che voleva sgomberare il terreno da ogni interferenza nell'usare l'arma".
L'agente J fece cenno di proseguire.
"L'arma doveva essere qualcosa di simile ad un sistema simile ad un arco voltaico. Di fatto la nave attivava il sistema a terra, accendendo il generatore e aprendo portali in punti diversi dello spazio. Questi varchi, oltre ad emettere polveri, modificavano lo spazio-tempo e alteravano la struttura fisica di ogni dispositivo, dai motori a curvatura fino alle armi di navi spaziali. Sarebbe stata l'arma definitiva se non fossero arrivati i romulani".



Quartiere generale della Flotta Stellare, SOL III, California, nei pressi di San Francisco - 14/19/2403 12:30
-Alexis Draen-


"Cosa ha sentito?" chiese l'agente W.
La ragazza betazoide si passò la mano tra i capelli, "quando la nave romulana venne distrutta sono stata investita da un'onda emotiva di grande dolore. Il suo equipaggio voleva portare caos e distruzione nell'universo. Era una sezione ribelle dell'impero Romulano e il loro obiettivo era scrivere un nuovo ordine galattico, appoggiandosi ad un'arma in grado di mettere fuori gioco ogni vascello..., però, nonostante questo, questi romulani ribelli erano comunque altrettanto aggrappati alla vita e quando morirono, in quella letale esplosione della loro nave, ho sentito tanta disperazione e dolore. Terribile".
"Anche rabbia'"
Draen fece un cenno d'assenso. "Come ingegnere credo che stessero giocando con il fuoco e si sa, il mito di prometeo finisce male".
L'agente W la guardò negli occhi, "ma finì con il dare il fuoco agli umani, anche".
"Il fuoco può bruciare", chiuse Draen, senza esitazioni.



Quartiere generale della Flotta Stellare, SOL III, California,

nei pressi di San Francisco - 14/19/2403 12:45
-Capitano Sidzi Drax-


"Mi pare che lei abbia un'espressione di insofferenza. Ha qualcosa che la turba, la infastidisce?"
Il capitano sorrise nervosamente, "No. Continuo a pensare che l'aver stipulato un accordo di non utilizzo di quell'arma da parte nostra e dell'impero romulano sia un grande passo".
"Ma?" chiese l'Ammiraglio Nottingham, responsabile dei Servizi Strategici della Flotta.
"Ma, seppure abbiamo eliminato e distrutto ogni possibile componente dell'arma, a partire dal generatore, temo che i ribelli romulani da qualche parte abbiano conservato il progetto e che qualcuno in un futuro non troppo lontano se ne possa impossessare":
"Capisco la sua preoccupazione, Capitano, che è anche la mia. Infatti abbiamo raccolto ogni elemento possibile per capire se questa arma sia replicabile. Il suo equipaggio è stato sottoposto a diversi test, compresi biometrici e di misurazione della verità e ne è emerso un quadro limpido. Nessuno dei presenti può riprodurre l'arma. Analogamente ho prove inconfutabili che neppure i romulani possano. La domanda diventa quindi solo una: e lei?"
Drax respirò e si calmò "Faccia il test anche su di me, se questo è il suo dubbio".
L'ammiraglio sorrise, "non è necessario, perché so per certo che lei ha tutti gli elementi tecnici e scientifici per riprodurre l'arma".
Lei strinse gli occhi e fissò il vecchio ammiraglio.
"Capitano, non scherzi con me. Lei ha parlato con il capitano della flotta romulana arrivata in suo soccorso e arrivata per recuperare l'arma. La cosa non è stata possibile, avete poi distrutto tutte le prove, ma non potete non aver messo insieme i pezzi del puzzle del suo progetto. Mi corregga, se sbaglio-"
"Ammiraglio, non sono io quella che devo convincerla di una sua idea. Ribadisco la mia posizione ma...proviamo insieme a guardare il tutto da una prospettiva diversa: se fosse come dice lei io sarei pericolosa. Quindi la sola soluzione migliore sarebbe lasciarmi operare libera, con la mia nave. Mi può vedere come una nave cargo, con un carico importante, ma nessun vero porto dove lasciare il carico. E fino a che rimane a bordo della mia nave, tutto resterà sicuro".
L'ammiraglio sorrise: "Mi aspettavo questo risposta". Fece una pausa e concluse, "Mi raccomando. Vi teniamo d'occhio, a voi della Erinle. Non fate sciocchezze". Era un avvertimento, era una minaccia.
Drax si alzò "Mai fatte, ammiraglio".