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DS16GAMMA - MISSIONE 29 RSS DS16GAMMA - Missione 29

29.04 "Dentro di lui"

di Steje Aymane, Pubblicato il 02-05-2024

Luogo sconosciuto
05/02/2404 ore 2:30


Il silenzio era come un macigno, opprimente e soffocante. Per ore aveva battuto sul vetro della navetta, urlando con disperazione finché la sua voce non si era spezzata e le corde vocali non avevano emesso che un sussurro rauco.

L'aria all'interno della piccola navetta da lavoro si era fatta rarefatta, avvolgendo le sue braccia con un peso simile al piombo. La testa gli pulsava di dolore, confondendo i suoi pensieri e impedendogli di ragionare con chiarezza.

Un fascio di luce improvviso, proveniente da una torcia, colpì i suoi occhi, strappandogli un gemito di puro terrore. Con ansia, l'uomo scrutò attraverso il vetro, sperando contro ogni speranza.

Dall'altra parte, bambini correvano freneticamente nel magazzino mal illuminato. Non dovevano essere lì, non nel sottoponte della manutenzione. Si fermarono di fronte alla navetta da lavoro, attratti forse da un accenno di movimento visto con la coda dell'occhio.

Con gli ultimi sforzi, l'uomo cercò di urlare, ma la sua voce si perdeva nell'insonorizzazione della navetta. I bambini sembravano non sentirlo, ma lo guardavano, consapevoli che qualcosa non andava. Poi si voltarono e fuggirono via indifferenti alle sue urla.

Le lacrime rigavano il volto dell'uomo mentre continuava a gridare, impotente, mentre l'aria nella navetta di manutenzione si esauriva lentamente. Poi, improvvisamente, tutto svanì, lasciando solo il vuoto e il silenzio.

L'uomo si svegliò di soprassalto, il cuore batteva freneticamente nel petto. Le lenzuola erano appiccicose di sudore, il respiro affannoso. Quell'incubo, quel terrore ricorrente, lo tormentava ancora una volta, strappandogli la pace della notte.

*Indifferenza... i genitori dovevano essere orgogliosi dei loro figli.* sibilò la voce nella sua testa.

"Stai zitto! Lasciami in pace!" borbottò l'uomo sedendosi sul bordo del letto mentre cercava di scuotere via il dolore che sentiva alle articolazioni.

*Cosa c'è? Li hai già perdonati quei bambini?* la voce aveva un tono sorpreso e rabbioso

"Stai zitto!" ringhiò di nuovo l'uomo aprendo di scatto un cassetto del comodino e frugando energicamente al suo interno.

*Dovevi cercare quei mocciosi appena ne hai avuto la possibilità!* gridò la voce nella sua testa

"STAI ZITTO!" urlò di rimando l'uomo estraendo dal cassetto una siringa e iniettandosela nel braccio.

*Cosa succede Joa, non vuoi più giocare con me?* chiese la voce divertita.

Poi tutto si fece di nuovo buio e silenzioso.



Luna Taraxis - Luogo dello schianto
05/02/2404 ore 3:00


=^=Cos'è secondo lei?=^= chiese Rerin al Capo Operazioni osservando l'oggetto semi sommerso nel fango del fiume a circa 150 metri dalla loro posizione.
=^=Difficile dirlo da questa distanza. Sembrebbe parte della console di navigazione ma c'è attaccato qualcosa che non conosco... devo avvicinarmi.=^= rispose Tara ma fu bloccata dall'andoriano.
=^=Rerin a Storbreaker, inviate alle mie coordinate un generatore di scudi portatile.=^=

Pochi minuti dopo le luci del teletrasporto lasciarono quanto richiesto. Tara consegnò agli uomini della sicurezza le quattro antenne che avrebbero delimitato il campo e si piegò sul generatore di scudi. Gli uomini posizionarono le antenne rimanendo a cento metri dall'oggetto.

=^=Attivo il generatore di scudi su forza sei... adesso restringo l'area. Bene così dovrebbe bastare.=^= Lei e Rerin si avvicinarono.
=^=Come pensavo, è una parte del sistema di navigazione. L'energia proviene da questo congegno aggiunto alla strumentazione.=^=
=^=Sa cos'è?=^= chiese l'uomo osservando lo strano oggetto =^=Ha l'aria di qualcosa di molto artigianale.=^=
=^=Dovrò portarlo alla stazione per studiarlo, ma ad un primo esame sembra un potenziatore di segnale. Qualcuno comandava la nave da remoto e ci riusciva tramite questo congegno.=^=
=^=Perché rileviamo così tanta energia?=^= chiese il primo ufficiale guardando la mezza klingon
=^=L'energia necessaria a ricevere e trasmettere dati in tempo reale o quasi è tantissima. Non mi stupirei se nella parte nascosta ancora dal fango ci fosse un MED.=^=
=^=Avrebbe senso... un Modulo Energetico di Dilitio (MED) è una potente fonte di energia progettata per applicazioni avanzate, in grado di fornire energia stabile e affidabile in un formato compatto. Ma è roba sviluppata per uso militare e scientifico... come fa ad averla?=^=
=^=Non lo so, potrebbe essere qualcuno della Flotta Stellare, però nel DarkNet si trova di tutto in vendita.=^= rispose Tara
=^=Quindi non abbiamo niente!=^= Rerin stava per dare sfogo alla sua rabbia in maniera plateale ma il capo operazioni lo fermò.
=^=Si sbaglia Comandante. Credo che siamo stati fortunati... la fonte di energia doveva esplodere distruggendo questa parte di console perché all'interno ci sono ancora i dati di connessione da remoto effettuati per controllare la navetta come un drone. Adesso mi lasci lavorare perché è una cosa parecchio delicata.=^=



Deep Space 16 Gamma - Ufficio del Capitano
05/02/2404 ore 6:08


Riccardi e Tara erano seduti davanti al Capitano. Nessuno dei tre aveva dormito molto e Tara era tornata dalla luna di Taraxis solo due ore prima dell'incontro.
"Quindi quel congegno doveva esplodere ma non l'ha fatto. Cos'è andato storto?"
"Il fango del fiume sulla luna di Taraxis conteneva un'alta concentrazione di silicati, in particolare quelli ricchi di ferro. Questa composizione ha reso il fango altamente conduttivo, capace di disperdere le cariche elettriche. Questa proprietà potrebbe aver impedito il rilascio di energia o causare cortocircuiti nei sistemi del congegno impedendo la detonazione. Siamo riusciti a disinnescare l'ordigno e ora i miei uomini stanno analizzando i dati ricevuti dal congegno... con un po' di fortuna risaliremo al luogo della trasmissione." rispose la donna bevendo un raktajino per riprendere un po' di energia.

"Ottima notizia, però ho sempre la stessa domanda che mi frulla in testa. Come hanno fatto ad usare un teletrasporto per portarla via?" chiese Aymane tamburellando con le dita sulla scrivania.
"Non l'abbiamo ancora scoperto. Non c'è traccia di un teletrasporto nei nostri sensori e i software di protezione avrebbero bloccato qualsiasi teletrasporto non autorizzato."
"In definitiva a noi non risulta un teletrasporto, ma le riprese mostrano il Comandante Rerin che esce dall'appartamento alle 7:50 per andare a fare colazione e alle 8:00 è arrivata il tenente Fallon. Nessuno si è avvicinato alla porta dell'appartamento in quei dieci minuti."
"C'è la possibilità di un passaggio segreto?" chiese il trill
"Signore?" Riccardi parve confuso.
"Intendo se qualcuno ha creato un passaggio per entrare nell'appartamento."
"Impossibile. Gli alloggi dell'ufficiali superiori sono tutti sullo stesso ponte. Da un lato dell'alloggio del comandante c'è il suo e dall'altro quello del tenente Durani... credo che un buco l'avreste notato"
"Non sia sarcastico Alessandro, sto provando ad inventarmi di tutto, anche cose campate in aria come quelle." borbottò Aymane facendo il broncio.
"Mi scusi Capitano..."

"Quindi l'unico modo per usare un teletrasporto all'interno della stazione è superando i blocchi della sicurezza."
"Esattamente." rispose Tara "E questa cosa è impossibile a meno che..." si fermò di botto
I due uomini la guardarono mentre si concentrava. Le rughe che si formavano sulla sua fronte corrucciata accentuavano le creste klingon che normalmente erano a malapena visibili.

"Dica qualcosa..." Aymane ruppe il silenzio

"È solo un'idea assurda. È impossibile che qualcuno abbia craccato i nostri sistemi, le protezioni della flotta stellare sono di prim'ordine e comunque ci saremmo accorti di qualcosa..." iniziò lei
"E quindi?" chiese Riccardi
"E se invece di craccare il sistema questo bastardo avesse una backdoor?"
"Ma questo vorrebbe dire che è qualcuno della Flotta Stellare... e uno qualsiasi vorrei precisare. Come lo troviamo qualcuno che ha aiutato a programmare i software della stazione" chiese Riccardi con voce dubbiosa.
"Non lo so, ma ho sentito di qualcuno che potrebbe aiutare." rispose lei altrettanto dubbiosa.
"Qual è il problema?" intervenne Aymane "Potrebbe scegliere di non aiutarci?"
"Non so nemmeno chi sia... so solo che lo chiamano l'Ombra."



Deep Space 16 Gamma - Ufficio del Capo Operazioni
05/02/2404 ore 6:35


Lo schermo del computer di Tara si accese senza che lei avesse fatto niente. Stava ancora riflettendo sull'idea che aveva avuto e se aveva fatto bene a contattare questo fantomatico hacker che veniva chiamato l'Ombra lasciandogli un messaggio in una bacheca del DarkNet.
"Come ha fatto a..." capì immediatamente che era l'uomo che stava cercando. Non riusciva a vederlo, come se il volto fosse perennemente immerso nell'oscurità mentre un leggero bagliore creava i contorni della figura.
=^=Credo che non abbia tempo per fare domande alle quali sa già che non risponderò... la contatto solo per quello che mi ha scritto nel messaggio. Non mi sta prendendo in giro vero?=^= dal tono dell'uomo, se era un uomo visto che la voce era contraffatta, Tara capì che sapeva esattamente cosa stava succedendo.
"Allora la farò breve. Qualcuno sembra sia riuscito ad entrare nei software di sicurezza della stazione ed abbia rapito la bambina senza far scattare gli allarmi e senza far registrare ai sensori i segnali di teletrasporto. È possibile?"
=^=Siete sicuri che abbia usato questo metodo?=^=
"È l'unica spiegazione... l'alternativa è che sia un fantasma e passa attraverso i muri."
=^=La stupirebbe scoprire che è una possibilità non del tutto da scartare... la stessa cosa sarebbe successa su altre stazioni?=^=
"DS1, DS4 e DS9... ho provato a contattare le altre stazioni per una verifica ma i protocolli sono lunghi e tediosi e quella bambina non ha tempo da perdere! Però le posso fornire i dati di accesso alla nostra stazione."
=^=Ha un bel coraggio a fornire i dati di accesso alla vostra stazione ad un hacker sconosciuto...=^=
"Dovrebbe farle capire quanto siamo disperati..."
=^=Comunque non importa sono entrato.=^=
"Cosa?! Come ha superato le nostre protezioni?"
=^=Le vostre e quelle delle altre stazioni... che vuole farci sono bravo! Adesso si ricomponga e mi dia del tempo...=^=

Tara capì subito che si trovava di fronte ad un vero e proprio genio. A lei per superare i controlli della stazione sarebbero stati necessari giorni e quest'uomo era riuscito ad entrare dentro 4 installazioni della Flotta Stellare in pochi secondi.
*Un genio oppure... qualcuno dell'intelligence?* per entrare così velocemente nei sistemi forse l'Ombra aveva dei codici di un livello molto alto, un livello che solo l'intelligence della flotta poteva avere.

=^=Qualcosa ho trovato...=^= Tara si rese conto che era passata mezz'ora da quando l'Ombra aveva iniziato a lavorare e lei aveva quasi trattenuto il respiro per tutto il tempo =^=Non ho ancora trovato la backdoor, se esiste veramente, però ho trovato un particolare... il software che gestisce l'interscambio di dati fra i sistemi di sicurezza e i sensori è stato creato dalla stessa persona: ex Tenente Benjamin Clarence.=^=
"Il figlio dell'ex ammiraglio Clarence?"
=^=Parrebbe... però è strano dalla sua scheda non sembra un prodigio della programmazione.=^= commentò l'Ombra dimostrando di avere accesso anche ai dati personali della Flotta Stellare.
"Sbaglio o l'ammiraglio è stato mandato in congedo anticipato una decina di anni fa? Ma sui rapporti non è descritto il motivo."
=^=Quando fanno così vuol dire che ha combinato un guaio...=^=
"E se a combinarli fosse stato il figlio? Ad esempio fornendo o addirittura vendendo una backdoor che non doveva vendere? Anche il pargolo è stato congedato... l'ultimo suo recapito sembra essere su Korvat proprio sul bordo della zona neutrale."
=^=Potete raggiungerlo?=^= chiese l'Ombra
"Ho amici da quelle parti... gente che farà sputare al nostro Benjamin quello che sa. Sperando che sia utile."
=^=Continuerò a cercare la backdoor. Chiudo=^=

L'immagine sparì come era apparsa ma Tara non aveva tempo di riflettere sul fantomatico Ombra. Doveva contattare il suo clan.



Deep Space 16 Gamma - Ufficio del Capo Operazioni
05/02/2404 ore 17:21


=^=Vodak loD VodleH vItlhob ngeHpu' qep'a'. (Vodak del casato VodleH saluta il prossimo capo clan)=^= salutò il klingon dall'aspetto feroce con una cicatrice sul volto sbattendo il pugno sul cuore.
"Vodak! È un piacere rivederti... ma penseremo ai saluti un'altra volta. Hai trovato quell'umano?"
=^=Trovato e interrogato. Se l'è fatta addosso appena ci ha visti!=^= il ghigno del klingon deformò la cicatrice dandogli un aspetto demoniaco
"Posso immaginare perché... cosa vi ha detto."
=^=Sai che non sono un tecnico quindi c'ho capito poco. Ti invio però la registrazione dell'interrogatorio... da quello che ho capito questo umano non ha realmente creato quel programma, l'ha rubato ad un altro, un certo Joa. Ma non ricorda il cognome, dice che ormai sono passati almeno vent'anni.=^=
"È per questo che è stato congedato dalla Flotta Stellare?"
=^=Credo che l'abbiano cacciato perché incapace di fare qualsiasi cosa... ha combinato tanti di quei guai che alla fine è stato forzato a dare le dimissioni=^= sghignazzò il klingon

*E con lui anche suo padre che molto probabilmente lo copriva...* pensò Tara per poi tornare a rivolgersi al fratello più giovane, uno dei tanti. "Fatemelo recapitare qui alla stazione... appena potete, potrebbe non aver fatto nulla ma voglio averlo fra le mani per farci due chiacchiere."

Il klingon fece un grugnito di assenso e chiuse la comunicazione.

"Computer metti in correlazione il programma di interscambio di dati fra i sistemi di sicurezza e i sensori con il nome Joa."

=^=Joa Del Cranne, Trill unito. Programmatore freelance. Ha presentato numerose denunce presso la Flotta Stellare affermando di aver subito il furto del suo programma da parte del Tenente delle operazioni Benjamin Clarence di stanza sulla Terra. Non essendo disponibile alcuna prova che dimostri la proprietà del programma, l'ammiragliato ha deciso di non procedere con l'accusa.=^=

"Forse abbiamo trovato la strada giusta. Qual è l'ultimo recapito?"

=^=Joa Del Cranne risulta abitare su Threll V in una città chiamata Jardjia a 300 chilometri a sud della capitale. Si è trasferito in quel luogo dopo l'incidente subito in data stellare 61294.47=^=

"Quale incidente?" Tara si sporse in avanti verso il monitor



***FLASHBACK***
Deep Space 1 - Sottoponte della Manutenzione
17/04/2384 ore 18:33


Del tremava come un giunco di Threll V. Aveva finalmente trovato il bastardo che gli aveva rubato la proprietà del software e gli avrebbe estorto la verità a costo di ammazzarlo di botte.
Solo che Joa Del non era un combattente e certamente non era un assassino, era solo un programmatore freelance che amava stare a casa a lavorare in completa tranquillità... molto probabilmente quello che sarebbe finito preso a pugni era lui, ma questa possibilità non gli era nemmeno venuta in mente.

Era da poco più di un anno diventato un troll unito. Il suo simbionte Del sembrava un tipo taciturno come lui e ancora pareva rifiutarsi di condividere le sue esperienze. Secondo i Selettori del Programma di Iniziazione, i trill che selezionavano e decidevano chi era degno di portare un simbionte, Del era stato sfortunato nelle sue vite precedenti. Molti dei suoi ospiti erano morti in modo brutale spesso a causa di incidenti, per questo Joa Cranne era stato scelto, proprio per dare a Del un ospite tranquillo che gli avrebbe dato al per una volta una vita pacifica e senza problemi.

Joa si armò di coraggio e avanzò raccogliendo da uno scaffale una chiave inglese che sembrava al massimo adatta a rompere una noce, ma così si sentiva più sicuro "Tu bastardo!" ringhiò cercando di sembrare più coraggioso di quanto in realtà fosse.

"E tu chi cazzo sei?" il giovane guardiamarina Benjamin Clarence sollevò un sopracciglio sorpreso dalla vista di un trill in abiti civili in quel punto della nave.
"Non sai chi sono, ma io so chi sei tu! Tu sei quello che mi ha rubato il software!"
"AHAHAH! Ma non mi dire! Sei lo sfigato che ha fatto quella cosa... davvero un ottimo lavoro!" l'umano incrociò le braccia al petto "E ora?"
"Adesso tu verrai con me dalle autorità e dirai tutta la verità! Dirai a tutti come hai rubato il mio lavoro!"
"Sennò che farai? Mi attaccherai con il cacciavite?" chiese ancora l'umano ridendo.

*Uccidilo!* nella sua mente le parole risultarono chiare mentre lui guardava il lungo cacciavite che teneva in mano... eppure era certo di aver raccolto una piccola chiave inglese.

"Sentito ragazzi? Il mio amico qui vorrebbe farci perdere l'occasione di una vita!" esclamò il guardiamarina

Il trill si voltò proprio mentre un pugno lo raggiungeva al mento. Altri tre giovani ufficiali si erano avvicinati silenziosamente. A colpirlo era stato un tellarite tanto corpulento quanto puzzolente.

"Tenetelo!" ordinò l'umano mentre un andoriano e una mezza vulcaniana lo afferravano per le braccia.

Il pestaggio non lasciò segni visibili. Gli amici di Benjamin sapevano come colpire senza lasciare traccia, avevano fatto molte volte questo gioco all'accademia senza subire ripercussioni e se anche c'era stata qualche denuncia l'ammiraglio Clarence l'aveva messa a tacere.

Quasi svenuto dal dolore fu trascinato dalla vulcaniana verso una workbee, una di quelle piccole navicelle per la manutenzione esterna e lasciato chiuso lì dentro. Nessuno pensò che l'assenza di energia nella navetta avrebbe impedito al trill di liberarsi e soprattutto di respirare.

"Vuoi giocare con me? Eccoti servito!" disse Benjamin prima di chiudere il portello e lasciarlo al buio.

Quando i bambini lo trovarono lui vide in loro i suoi quattro torturatori, quattro mostri femminili come la vulcaniana che l'aveva chiuso dentro quella navetta. Pensava che l'avessero abbandonato di nuovo al suo destino con l'aria sempre più scarsa, destinato a soffocare, ma i bambini invece erano andati a cercare aiuto ma... nessuno sembrava dar loro retta. Passò parecchio tempo prima che qualcuno si decidesse ad andare a controllare.

Joa Del Cranne non riprese conoscenza per molto tempo, i dottori dissero che aveva sviluppato una forma di neuropatia periferica a causa della prolungata assenza di ossigeno. La neuropatia aveva colpito i nervi causando una debolezza muscolare, intorpidimento e dolore, specialmente nelle mani e nei piedi.

Ma questo lui lo seppe molto dopo. Per due anni chiuso nel suo coma, il simbionte Del lo istruì nei modi di uccidere, come aveva tentato di fare con i suoi precedenti ospiti... molti di loro si erano rifiutati di compiere quelle nefandezze e anzi avevano minacciato di riferire tutto ai Guardiani dei simbionti delle caverne di Mak'ala e Del li aveva portati al suicidio o aveva causato degli incidenti per trovare un ospite desideroso di aiutarlo e ora aveva quell'ospite.

*Vuoi giocare con me?* gli ripeteva il simbionte mentre Joa Cannel continuava ad urlare nel silenzio della sua mente.