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DS16GAMMA - MISSIONE 29 RSS DS16GAMMA - Missione 29

29.03 "Ipotesi"

di T'Lani , Pubblicato il 16-04-2024

DS16 Gamma - Sale ologrammi
D.T. 05/02/2304 - Ore 01.00


Un principio noto a molti investigatori del passato era che quando non si sapeva dove andare a parare e tutte le piste portavano a un punto morto, la cosa da fare è ripercorrere i passi all'inizio. Il tenente Riccardi avanzò lungo il corridoio della Base, verso la sala ologrammi dove lo attendeva il suo vecchio amico.

Bucht non lo salutò, limitandosi ad un cenno del capo, prima di varcare la soglia della sala. Riccardi lo osservò, prima di seguirlo.
Non era solo invecchiato, pensò Riccardi. Non era solo questione di capelli ingrigiti o di rughe di espressione che si approfondivano intorno alla bocca e ai lati degli occhi: ogni suo gesto, adesso, sapeva di stanchezza.

Oltrepassò l'arco della sala, ritrovandosi in un alloggio semibuio. Si trovava in una camera di bambina, con le pareti rivestite di colori pastello, un tavolino basso con accanto delle sedioline colorate su cui erano appoggiati dei peluche. Lungo una parete, il lettino sul quale era ancora visibile la traccia del piccolo corpo che l'aveva occupato.

"Come mi hai chiesto - disse Bucht - Ho ricostruito l'alloggio da cui è stata rapita la piccola Daisy. Ho programmato anche visite olografiche anche agli alloggi delle altre vittime. Naturalmente, sono stati tutti analizzati e oloripresi con cura... Le registrazioni sono nel fascicolo"

"Dì la verità... Pensi che stia perdendo tempo, a ricostruire i precedenti?" - chiese Riccardi.

"Ho trascorso in questo alloggio più ore di quante ne abbiamo prima che il rapitore ci faccia ritrovare morta la bambina scomparsa - replicò Bucht - Non ho mai trovato alcuna traccia, né mi è mai venuta alcuna idea per arrivare a quel bastardo"
Riccardi sospirò. Forse era davvero una perdita di tempo.

"Non capisco" - borbottò, andando ad appoggiarsi alla sponda del lettino. Fissò l'impronta sul cuscino:

"Ci saranno state dozzine di bambine su DS9, quel giorno. Perché ha scelto Daisy? E come ha fatto a teletrasportarla con tanta precisione, e ad azzeccare il momento in cui la bambina sarebbe stata da sola in stanza? Uno dei genitori avrebbe potuto svegliarsi, affacciarsi alla stanza e assistere al sequestro... E in questo caso, il rapitore avrebbe perso il vantaggio, perché il teletrasporto sarebbe stato tracciato immediatamente."

Bucht assentì: "Sono tutti ragionamenti fatti già all'epoca, e non hanno portato a niente di buono. Abbiamo fatto scansioni accurate della stanza. Non c'era niente... Assolutamente niente di strano, niente da segnalare, nada, niet!" - Terminò con un pugno sulla paratia, che risuonò in maniera lugubre nella stanza. Dopo un istante, si recò di nuovo all'arco, e premette dei pulsanti. Sul lettino, giusto accanto a Riccardi, apparve una bambina umana dai capelli biondi, impegnata a giocare con un animale di peluche. Alzò il visetto verso la porta e sorrise. Quel sorriso, di una creatura così piccola, innocente, fiduciosa verso la vita, procurò una stretta al cuore all'uomo della Flotta Stellare.

"Daisy - disse Bucht - Una olografia ripresa dalla madre il giorno prima del rapimento. Ha addosso lo stesso pigiama con cui è stata rapita. E che aveva addosso il suo cadavere, quando fu ritrovata"

Riccardi inghiottì. Non doveva farsi coinvolgere, pensò. Sarebbe finito come il suo amico, tormentato dal ricordo di quel caso fino all'ossessione.

"E le altre? - domandò, cercando di non far trapelare emozione nella voce - Daisy è stata la terza bambina ad essere rapita. Andiamo alla prima." - ordinò.

Bucht assentì, tornando a premete comandi sull'arco. Comparve un'altra stanza, con un letto più basso e senza sponde. Sopra il lettino, sullo sfondo di un murale variopinto comparivano degli animali dall'aspetto fantastico, che saltellavano da un lato all'altro, fra alberi e fiori.

"La prima bambina si chiamava Tikka"

Riccardi vide apparire in un angolo l'ologramma di una bambina rotondetta, dai capelli e pelle scuri, apparentemente impegnata a giocare con dei pastelli. Bucht continuò: "Era nipote di un importante dignitario tellarite, di passaggio sulla Base Stellare. Questo da un lato favorì le indagini da parte della Sicurezza della Flotta Stellare, e dall'altro le ostacolò. Il dignitario era convinto che il rapimento della sua nipotina fosse legato a dei terroristi facenti parte di una fazione del suo pianeta... Non era così, ma ci vollero tempo e risorse per escludere quella pista. Per inciso, la famiglia di Tikka ha rifiutato le risultanze delle indagini: sono tuttora convinti del coinvolgimento di quella fazione tellarite e niente sembra capace di convincerli del contrario".

Riccardi prese qualche minuto per studiare l'ambiente e guardare la bambina. Di nuovo, provò una stretta al cuore. Quale mostro poteva prendersela con una bambina tanto piccola?

"Parlami della seconda" - sospirò Riccardi. Bucht aveva ragione. Non vedeva alcun legame tra questa bambina e Daisy, e meno ancora con Isaryel. Possibile che fossero state scelte solo in base a una qualunque casualità?

La stanza che apparve agli occhi del tenente Riccardi era molto più sobria rispetto alle precedenti. La bambina evocata dalla sala ologrammi era palesemente più grande delle altre. Aveva la pelle molto scura, e orecchie delicatamente affusolate.

"Suri, vulcaniana" - la presentò Bucht. L'olografia la ritraeva seduta ad un tavolino, con gli occhi fissi su una scacchiera tridimensionale: "I genitori non appartengono ad una famiglia importante. Lei è ingegnere idraulico, lui è un operaio. Accompagnavano la loro figlia ad un torneo di scacchi tridimensionali... Suri era una piccola campionessa. Dopo il ritrovamento del cadavere, i genitori si sono separati. La madre è attualmente ricoverata in un istituto di igiene mentale."

Bucht lasciò l'arco e andò a inginocchiarsi di fronte alla scacchiera, come per sfidare l'ombra della ragazzina scomparsa: "Tikka, Suri, Daisy... e adesso Isaryel. Non hanno niente in comune tra loro" "Niente, tranne l'appartenere alla Federazione" - mormorò Riccardi.

Bucht si girò verso di lui: "Come, scusa?"

"Non hai notato? Una tellarite, una vulcaniana, una umana e una andoriana... Sono le razze fondatrici della Federazione dei Pianeti Uniti. Potrebbe essere questo, il criterio con cui sono state scelte?"



Luna Taraxis
D.T. 05/02/2304 - Ore 02.25


Da lontano, sullo schermo centrale della Stormbreaker, era parsa una nuvola di detriti metallici sparsa sulla superficie bitorzoluta di un cratere della luna Taraxis. Adesso che poteva vederli più da vicino, erano riconoscibili le forme contorte della navetta che era stata fino a poche ore prima.

Rerin Th'Tharek azionò con prudenza i retrorazzi della tuta EVA, per avvicinarsi al relitto con una traiettoria curva, indiretta. Sopra di lui, la massa oscura della Stormbreaker si frapponeva alla vista delle stelle e del pianeta ghiacciato di cui Taraxis era satellite. Accese la potente torcia che aveva agganciato alla tuta per inquadrare la zona, prima di posare i piedi nella polvere, subito imitato da Tara Keane e dai due uomini della sezione scientifica che il comandante aveva scelto per quella missione.

"Rerin a Stormbreaker - disse - Mi sentite?"

=^= Bly a comandante Rerin - rispose subito la dottoressa - La sentiamo, come si dice sempre in questi casi, forte e chiaro. Quello che non mi è chiaro è perché avete deciso di farvi il tragitto dalla nave con la tuta EVA anziché teletrasportarvi direttamente vicino ai detriti =^=

"Per controllare, prima di scendere, se c'erano tracce di una seconda navetta nella polvere di Taraxis - rispose Rerin - Chiunque vi fosse a bordo, deve aver avuto un altro mezzo per lasciare questo pezzo di roccia, dopo aver distrutto la navetta con cui è partito dalla nostra Base. Dubito che volesse fare di questo posto il suo domicilio."

I due della sezione scientifica si erano già messi al lavoro, sotto le indicazioni di Tara, che a sua volta aveva estratto una olocamera e stava riprendendo la scena dell'impatto alla luce delle loro torce. Le tute EVA erano stranamente brillanti sulla polvere grigia della roccia. Nonostante l'addestramento, si muovevano tutti nella scarsa gravità della luna con una goffaggine che in un altro momento gli sarebbe apparsa comica. Se non avesse avuto così tanta rabbia addosso...

Parte della lamiera contornava un quadro elettrico. Si chinò per entrare in quello che rimaneva della postazione di pilotaggio: =^= Il piano di volo è stato cancellato e la memoria del teletrasporto è distrutta - disse uno degli uomini della scientifica - Ma non potevano rimuovere completamente tutte le memorie dai computer di bordo... Ho trovato il circuito di feedback della memoria del teletrasporto: forse in laboratorio possiamo ricavarne qualcosa.
Inoltre, ho rilevato tracce di DNA della piccola Isaryel su uno dei sedili =^= L'uomo inquadrò con il raggio della propria lampada un cuscino sfondato, dal quale era fuoriuscita una massa giallastra di gommapiuma.

=^= Così sappiamo che la bambina è stata effettivamente a bordo di questa navetta - concluse Tara - ma non c'è altro DNA nei resti dello scafo. Chiunque fosse all'interno, deve aver tenuto una tuta integrale, del tipo che abbiamo adesso noi, anche mentre pilotava =^=

=^= Non ci sono nemmeno passi, o tracce di stivali nella polvere - aggiunse l'altro. L'etichetta sulla tuta recitava il nome Hastings - Forse ha messo l'autopilota per far schiantare la navetta, e si è trasportato con la bambina a bordo dell'altro mezzo che aveva preparato =^=

"E prima di arrivare, avrebbe lasciato il suo mezzo in attesa così, non lontano da una comune rotta commerciale? - replicò Rerin - Qualche nave di passaggio avrebbe potuto notare nei propri sensori, e quindi nei diari di bordo, la presenza di una navetta apparentemente abbandonata dal proprio equipaggio sulla superficie della luna di Taraxis., come del resto sono stati notati questi detriti" - alzò la mano per prevenire una obiezione - Sappiamo che sono già in due: uno che deve essere ancora su DS16 Gamma, per giocare con noi e lasciare i messaggi, e uno che ha portato via la bambina. Pensare che ci sia anche una terza persona di mezzo, al posto di pilotaggio, in attesa dell'arrivo della navetta con la bambina... E' possibile, certo, anche questo è possibile, ma ma io mi sento di escluderlo."

=^= Forse il mezzo non era sulla superficie. Sono sicura che questa luna non è stata scelta a caso - gli arrivò la voce di della dottoressa Bly nella radio del casco - Sto dando un'occhiata al database della Flotta, e ho scoperto che qui c'era una base mineraria, abbandonata poi per esaurimento nel secolo scorso. La luna è stata scavata a lungo, per estrarne minerale di dilitio. Ci sono grotte scavate nella roccia, che si estendono per varie centinaia di metri.
Il posto ideale per nascondere una navetta =^=
"Questo vuol dire anche che è il posto ideale per distruggerne un'altra - ponderò Rerin - Avrebbero potuto nascondere i detriti all'interno di una delle grotte e noi non li avremmo mai trovati, nemmeno in un millennio di ricerche..."

Tara abbassò la olocamera e si girò verso di lui: =^= Comandante, lei pensa ad un'altra trappola - si guardò intorno - Come quella in cui è rimasta ferita Durani. Guardiamarina Marple, rileva tracce di esplosivi? =^=

Uno dei due uomini si avvicinò: =^= No, signore... - rispose Marple - Non ho rilevato tracce di esplosivi. Ma ho rilevato una traccia di energia, in quella direzione =^= alzò un braccio, indicando un punto oltre la cresta del cratere.

"Era ora" - mormorò Rerin, avviandosi verso il punto indicato. Tara gli afferrò un braccio della tuta. La visiera polarizzata impediva di vederne bene i lineamenti, ma sapeva che cosa l'altra stava pensando anche senza vederne l'espressione:

=^= Vuole andarsi a ficcare dritto in quella trappola? =^=

"Certo che si - rispose l'andoriano - E' una trappola, ma è anche qualcosa che ha lasciato apposta per farcelo trovare. Voglio vedere di che si tratta... E se sarà sempre così bravo a far sparire le sue tracce!"