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USS WAYFARER - MISSIONE 19 RSS USS WAYFARER - Missione 19

19.07 "In un mondo fatato"

di Gregory Cooper, Pubblicato il 29-07-2024

USS Wayfarer, Ponte 9
11/03/2402, ore 07:40


Con una superficie di circa 3,5 chilometri quadrati, naturalmente divisi su più ponti, la Wayfarer era tra le navi più grandi costruite dalla Flotta Stellare... diavolo, era più grande del Principato di Monaco che ne contava solo 2,02. In un posto del genere era facile perdersi... normalmente, un membro dell'equipaggio aveva una specifica area che andava dalla sua cuccetta al suo posto di lavoro, con piccole deviazioni come il bar di prora, la mensa, la sala ologrammi e cose del genere.

Quindi sì, era facile perdersi, ma solo se non te ne stavi nella tua area...

"Mi sono perso... di nuovo..."

Il Guardiamarina Wojciech Szczebrzeszynski sospirò, guardandosi intorno. Quella sembrava la sala macchine... o forse il centro di smistamento rifiuti pericolosi... o l'interno del motore a curvatura per quello che ne sapeva. Per sua fortuna non c'era nessuno in giro. Chiunque l'avesse incrociato si sarebbe reso conto che si guardava intorno come un bambino smarrito... e chiunque gli avrebbe chiesto: cosa ci fai qui? Facendolo immediatamente sentire uno stupido più di quanto si sentisse già ora.

Il luogo era illuminato a intermittenza ed era sporco. Acqua di condensa gocciolava dai tubi sopra di lui e scompariva nel pavimento composto da una grata metallica che lasciava intravedere altri tubi. Poteva chiedere aiuto al computer e farsi indicare la via per tornare in un'area conosciuta... poteva farlo se non avesse perso il badge, forse lasciato alla sua postazione di lavoro. Per fortuna era libero dal lavoro fino a mercoledì, peccato che aveva pensato di approfittarne per conoscere la nave.

Ma forse non avrebbe chiesto aiuto comunque, visto il suo incarico... diavolo, era un cartografo e si era perso!

Wojciech era forse l'unico nella Flotta Stellare che veniva chiamato con un diminutivo... nemmeno i Vulcaniani riuscivano a pronunciare il suo cognome: Szczebrzeszynski. Eppure non era poi così difficile, più o meno voleva dire 'proveniente da Szczebrzeszyn', e cioè la sua città natale in Polonia. Era pure famosa per il suo scioglilingua: "W Szczebrzeszynie chrzaszcz brzmi w trzcinie" che significa "A Szczebrzeszyn il coleottero ronza tra le canne". Niente, tutti quelli che avevano contatti con lui lo chiamavano Guardiamarina Wo... anche i superiori. La cosa era frustrante.

"Ehi tu... non di là." una voce lo strappò dalle sue elucubrazioni sulle difficoltà della vita. Wojciech si girò cercando il suo interlocutore.

In una rientranza del tunnel, nella penombra artificiale di quello strano cunicolo, c'era un uomo canuto di carnagione pallida, con la pelle rugosa e con radi fili argentei dove anticamente c'erano i capelli. L'uomo aveva la divisa ocra di ingegneria, ma sembrava sbiadita dal tempo. In totale doveva avere sui 5 o 600 anni.

"Ehm... mi scusi?" chiese gentilmente Wojciech, pensando di aver incrociato un ufficiale superiore, vista l'anzianità dell'individuo.

"Da quella parte c'è il 'Dedalo Meccanico'" rispose criptico uscendo alla luce del tunnel.

"Dedalo Meccanico?" il giovane guardò il vecchiardo. Camminava tenendosi a un bastone metallico sicuramente ricavato da un disturbatore di teletrasporto, al quale erano stati aggiunti vari oggetti metallici da farlo sembrare il bastone di uno sciamano.

"Mmmh... è il tunnel dove passano i meccanismi per lo spostamento dei carichi molto pesanti... se ti agguanta uno di quelli diventi una frittella." il vecchio sghignazzò mettendo in mostra il solo dente a sua disposizione.

"Mi scusi, ma lei chi è?" chiese Wojciech sorpreso.

"Guardiamarina Percival Throckmorton, classe 2312, sezione ingegneria. Vieni con me ragazzo, ti accompagno a casa." detto questo girò le spalle al giovane e prese un corridoio che Wojciech nemmeno aveva visto.

"È salito sulla Wayfarer nel 2380 quando è stata varata?" chiese il giovane cercando di fare conversazione.

"Eh sì! Ventidue anni di onorato servizio, più naturalmente quelli a bordo di altri vascelli, ma niente batte la vecchia signora!" esclamò battendo affettuosamente con la mano rugosa su uno dei tubi. "Vieni di qua, di là ci sono le Porte degli Inferi." aggiunse criptico.

Da quel punto in poi i due si mossero attraverso un dedalo di tunnel male illuminati, scale a pioli, tubi jefferis e altri luoghi angusti mentre il vecchio se ne usciva con strani nomi come: 'Il nido dei serpenti elementari' per indicare un luogo dove numerosi condotti di plasma si snodavano come rettili emettendo un calore intenso e un sibilo costante per colpa dell'acqua di condensa che gocciolava dai tubi sovrastanti. Quei tubi sembravano vivi, serpeggianti, e l'aria era satura di un calore quasi soffocante.

"Guarda là," indicò il vecchio, "quello è il 'Lago delle Fate'."

Wojciech si avvicinò e vide una grande cisterna d'acqua trasparente, illuminata da luci ultraviolette che creavano un effetto incantevole. L'acqua sembrava risplendere di un azzurro intenso, quasi magico mentre una turbina faceva vorticare l'acqua con forza.

"È dove trattiamo l'acqua con disinfettanti e luci UV," spiegò Throckmorton. "Elimina i patogeni e crea questo spettacolo." sorrise il vecchio mentre Wojciech guardava incantato le luci riflettersi ovunque.

Proseguirono oltre, arrivando a una sezione che il vecchio chiamava 'Il Labirinto dei Cristalli Arcani'. I condotti e i cavi in fibra ottica si intrecciavano formando intricate strutture simili a cristalli, emettendo una luce soffusa e multicolore. Wojciech rimase di nuovo incantato dalla bellezza e complessità di quel luogo.

"Questo è uno dei miei posti preferiti," disse il vecchio con un sorriso. "Ma attenzione, è facile perdersi qui."

Passarono poi attraverso 'La Valle delle Ombre Sussurranti', un lungo corridoio buio dove ogni passo e ogni parola sembravano rimbalzare sulle pareti, creando echi misteriosi e inquietanti. Wojciech rabbrividì, sentendo i sussurri delle ombre intorno a lui.



Quando l'allarme rosso si accese persino in quegli angusti cunicoli, Wojciech si fece prendere dal panico nascondendosi dietro un grosso tubo dipinto di giallo.

"Che ti prende ragazzo? Hai perso qualcosa?" chiese il vecchio, appoggiato al suo bastone, guardandolo.

"È un allarme rosso! Dobbiamo metterci in sicurezza!"

Un forte scossone gli fece digrignare i denti e abbracciare con forza il grosso tubo.

"Sicurezza? E di grazia, quale pensi che sia un luogo sicuro su una nave stellare?" sbuffò divertito il vecchio Percival senza nemmeno perdere un minimo di equilibrio "Cosa ti spaventa esattamente?"

"Ma se la nave viene danneggiata o peggio ancora esplodesse!" balbettò il giovane.

"E che ti frega, mica è tua... non te la detraggono mica dallo stipendio!" sghignazzò il vecchio come se si fosse preparato quella battuta da secoli e finalmente poteva dirla. "E comunque, se la nave esplode non ti salverai abbracciando un tubo di rifiuti tossici..."

Wojciech si tirò indietro, pulendosi le mani sui pantaloni e si alzò imbarazzato.

"Come fai a rimanere così calmo in una situazione del genere?"

"Ah! Ne ho passate tante... invasioni aliene, epidemie, rotture del nucleo. Se stai su una nave abbastanza a lungo vedrai di tutto. Però c'è poco da fare per chi come noi non ha un incarico decisionale... possiamo solo aspettare e fidarci dei nostri superiori. Il Capitano Kiron è un bravo ragazzo, se l'è sempre cavata bene!"

"Però in questi casi devo andare alla mia postazione ed attendere ordini."

"Scusa, ma non eri un cartografo? Vuoi che qualcuno ti ordini di disegnare una mappa in questo momento?"

"In effetti..." borbottò Wojciech un po' imbarazzato.

"Andiamo su, abbiamo ancora qualche ponte e poi sarai nella tua area di pertinenza... tanto l'allarme non dovrebbe rimanere ancora per molto."

Come se qualcuno avesse sentito il pronostico del vecchio, l'illuminazione d'emergenza e i suoni dell'allarme rosso si spensero. Niente era cambiato in quelle profondità della nave.

La voce del Comandante Wu risuonò dal badge del vecchio.

=^= Allarme rosso rientrato. Debriefing per il personale pianificato entro le prossime due ore. =^=

"Che ti dicevo? Quel ragazzo sa il fatto suo! Bene, adesso prendi quel corridoio davanti a te, alla seconda scala sali e ti troverai nel tubo jefferis di cartografia stellare... da lì immagino riuscirai a tornare alla tua branda."

"Sì, grazie! Senza di te non sarei riuscito a tornare. Ma mi spieghi cosa fai tu esattamente a bordo?"

Wojciech si voltò verso il vecchio, ma di lui non c'era più traccia.

Un mese dopo, sulla USS Wayfarer, girava voce che sulla nave, da qualche parte nei meandri della sua immensa struttura, ci fosse un vecchio saggio. Nessuno sarebbe mai riuscito a trovarlo, ma se un giorno avessi avuto un problema che nessuno potuto risolvere, lui ti avrebbe trovato per aiutarti.