Home Home
 
 
 
 
 
 
USS WAYFARER - MISSIONE 16 RSS USS WAYFARER - Missione 16

16.01 "Preparativi, carote e consigli al consigliere"

di Asuna Pauline Ichigawa, Pubblicato il 23-06-2018


USS Wayfarer, Ponte Ologrammi
29/05/2398, Ore 14.30 - D.S. 75407.13


"Signore, dobbiamo seriamente allenarci con questo equipaggiamento rudimentale?", chiese il Marinaio Scelto Kor con indosso un'armatura pesante, in realtà molto meno pesante di quanto sembrasse grazie alla moderna lega in fibra di carbonio con cui era stata replicata, e reggendo con non poco sforzo una spadona a due mani che fissava dubbioso.

"Non vedo quale sia il problema, Marinaio", rispose una scettica Wu dalla sua armatura di cuoio mentre controllava il filo della lama della sua daga prima di riporla nel cinturone in vita.

"Il nostro compito è garantire la sicurezza dell'equipaggio indipendentemente dalle armi che ci troviamo ad utilizzare e data la situazione non possiamo certo portarci dietro dei phaser. Non crede? Le armi ed armature che indossiamo sono state replicate ad immagine di quelle presenti nei pochi video che abbiamo a disposizione riguardanti gli abitanti di HAY 2556 per cui mi aspetto acquisiate destrezza nell'utilizzarle in breve tempo."

Fece una breve pausa per poi riprendere.

"Vi ricordo che siete stati scelti per partecipare alla missione in quanto negli ultimi addestramenti siete risultati essere i migliori nel combattimento corpo a corpo e con armi bianche, quindi chi meglio di voi è miglior candidato per prendere parte a questa missione?"

Fece scorrere lo sguardo da uno all'altro senza aggiungere ulteriori parole, ma lasciando intendere che si aspettava la solita serietà ed impegno nonostante l'equipaggiamento di cui sarebbero stati dotati.

Nessuno del gruppo ebbe il coraggio di controbattere. Alcuni si sentirono molto più consapevoli delle proprie capacità e molto più motivati grazie a quelle parole. Altri si sentivano soltanto ridicoli in quelle vesti. Altri ancora erano semplicemente eccitati all'idea di poter essere scelti come membri nella squadra di sbarco.

"Computer, avvia il programma olografico di addestramento Q Zeta Alpha Nove", disse il Comandante Wu fermando all'unisono tutte queste emozioni e tutti questi pensieri e facendo apparire attorno al gruppo un discreto numero di guerrieri armati in diverso modo pronti ad attaccarli.

USS Wayfarer, Hangar Navette
29/05/2398, Ore 16.30 - D.T. 75407.36


"Proviamoci di nuovo. Sono sicuro che questa è la volta buona. Attivi l'emettitore, Capo!", ordinò Ristea strofinandosi le mani ansioso verso un collega vulcaniano con la tuta gialla seduto al timone di una delle navette.

"Si, signore", rispose il ragazzo attivando un comando da terminale e dando la conferma.

Altri tre ingegneri davanti alla navetta stavano registrando con i loro tricorder diversi parametri energetici ed elettromagnetici poco entusiasti, ma quando alzarono lo sguardo rimasero a bocca aperta: dopo pochi secondi di sfarfallio, al posto della navetta era comparsa una piccola costruzione diroccata.

"Vedo che siamo a buon punto", commentò alle loro spalle il Comandante Rumar appena giunto nell'hangar.
"S-si. Sembra di sì Comandante" rispose uno dei tre colto di sorpresa.
"Dobbiamo ancora migliorare... non mi pare ancora sufficientemente stabile" aggiunse un altro.

"Allora?", chiese Rumar uscendo dalla porta principale dell'edificio in rovina che iniziò a sfarfallare leggermente.

"Mmmh dobbiamo ancora sistemare le frequenze e potenziare il campo di forza", aggiunse con sguardo pensoso dopo aver dato un'occhiata al risultato. "Comandante, come vede ci stiamo ancora lavorando..."
"Lo vedo bene. Quindi siete davvero riusciti a utilizzare il principio dell'emettitore olografico mobile per nascondere un corpo grande come questa navetta?"

"Si, esatto. Anche se ovviamente con delle limitazioni. Non è possibile alimentare un campo olografico del genere per periodi troppo prolungati. Può ben intuire che il consumo energetico di un emettitore olografico per un campo olografico così grosso è piuttosto elevato, ma il signor Wazoski sta facendo del suo meglio per ridurlo quanto più possibile", rispose Ristea poggiando una mano sulla spalla al terzo dei tre ingegneri che fino a quel momento non aveva aperto bocca e che arrossì imbarazzato al complimento.

"Molto bene Wazoski! Non vedo l'ora di vedere cosa è in grado di fare. Vi lascio lavorare. Voglio essere informato sullo stato di avanzamento dei lavori tra un paio d'ore. Dobbiamo capire se l'idea di usare la navetta e mimetizzarla è percorribile. Altrimenti saremmo costretti a portarci con la Wayfarer a portata di teletrasporto sperando che nessuno degli abitanti ci noti" disse voltandosi ed avviandosi all'uscita dell'hangar mentre il gruppo di ingegneri era già tornato febbrilmente all'opera.

USS Wayfarer, Ufficio del Capitano
29/05/2398, Ore 17.30 - D.S. 75407.48


"Sai quanto io ti stimi e quanto apprezzi il modo in cui gestisci la baracca e il fatto che tieni a tutti noi, ma onestamente questa volta non mi trovo d'accordo. Non mi pare una buona idea, Capitano", disse Rumar camminando avanti e indietro per l'ufficio scuotendo leggermente la testa.

"Capisco", fu la risposta di Kiron in piedi dall'altro lato della scrivania con le braccia incrociate e lo sguardo abbassato sul monitor davanti a lui in cui era aperta la scheda di servizio di un membro dell'equipaggio.

"Capisco...", aggiunse dopo qualche secondo di silenzio e riflessione, "ma ripetimi ancora una volta le tue motivazioni, Numero Uno."

"Perché non mi pare la persona più adatta da mandare sul campo per una missione simile. Perché abbiamo personale molto più adatto e preparato...e perché parliamo di un ufficiale addetto alle comunicazioni e penso sia più utile qui, piuttosto che nella squadra di sbarco."

"Sai Krell, è da un po' che ci stavo riflettendo: dovrei dare più spazio di crescita ai vari membri dell'equipaggio. La Ichigawa è un ufficiale ancora giovane. A volte è un po' impacciata e commette errori anche grossolani, non lo nego... però mi pare stia mostrando un buon spirito di iniziativa"

"Certo, non si può negare, ma..."

"L'ho trovata fuori dalla porta di questo ufficio di ritorno dalla riunione di questa mattina." continuò il Capitano interrompendo il collega e alzando lo sguardo verso di lui, "Si è offerta volontaria di unirsi ad una squadra di sbarco e penso sia mio dovere prendere in considerazione le richieste di ogni membro dell'equipaggio. Non ha mai fatto richieste simili prima d'ora, quindi non vedo perché negarle quest'esperienza... sebbene le sue motivazioni siano discutibili", proseguì lui ripensando a tutti i riferimenti che la ragazza aveva fatto riguardo agli oloromanzi a tema medioeval-fantasy che aveva simulato sul ponte ologrammi, "..credo si tratti comunque di un'opportunità di crescita e un'esperienza da cui potrà trarre insegnamento."

Krell sospirò sconfitto: "Ti ho già detto come la penso, Capitano. La decisione finale è la tua. Assicurati solo che sia preparata. Non sappiamo cosa ci aspetta. Anche una delle sue battute potrebbe metterci in difficoltà se detta nel momento sbagliato."

USS Wayfarer, Bar di Prora
29/05/2398, Ore 19.30 - D.S. 75407.70


"Buon appetito, Tenente Vaitor. Posso farle compagnia?", chiese Erjn a Mehon completamente assorto nella lettura del D-padd che reggeva con una mano, mentre con l'altra di tanto in tanto raccoglieva una cucchiaiata di zuppa di porri e piselli dal piatto.

"Ma certo, Consigliere. Prego", rispose lui poggiando educatamente il dispositivo sul tavolo accanto al piatto.

"Posso chiederle cosa sta leggendo di così interessante?", chiese lei poggiando il suo piatto di verdure cotte e prendendo posto.

"L'arte della guerra. Si tratta di un libro di consigli tattico-strategici possiamo dire...piuttosto antico. Lo ha scritto un terrestre della regione cinese diversi secoli fa e devo dire che contiene parecchi spunti interessanti." rispose. E poi aggiunse: "Quando stamattina abbiamo visto quel video in sala riunioni non so bene perché ma ho ricordato uno dei miei vecchi professori dell'Accademia che lo consigliava. Penso che potrebbe tornarmi utile per la missione che stiamo per intraprendere"

"Già. La nostra mente è un'entità alquanto complessa. Spesso è difficile se non impossibile spiegare i collegamenti che vengono fatti dal nostro cervello a livello inconscio. Ed è vero anche che dagli antichi c'è sempre qualcosa da imparare", commentò lei smuovendo con la forchetta le diverse verdure nel piatto.

"Non le piacciono?" chiese lui incuriosito da quell'atteggiamento.

"Ho sempre avuto qualche problemino di incompatibilità con le carote. Loro non piacciono a me e sono abbastanza certa di non piacere a loro", sorrise spostandone una da parte dal resto.

"Una tattica potrebbe essere quella di prendere in un'unica forchettata un pezzetto di carota con pezzi di altre verdure che invece le piacciono molto oppure che hanno un sapore abbastanza forte da coprirlo", suggerì lui.

"Non ci avevo pensato. Di solito mi limito a mangiare solo il resto e lasciarle da parte." disse lei provando a raccogliere in una sola forchettata un pezzettino di carota, uno di patata e uno di zucchina.

"Non ho potuto fare a meno ascoltarvi ..." La voce della dottoressa Squiretaker giunse alle loro spalle. "Consigliere, le carote hanno moltissime proprietà benefiche tra cui la ricchezza di vitamine e minerali oltre che di beta-carotene, giusto per citarne alcune, per cui non posso fare altro che consigliarle caldamente di mangiarle."

"Era ora che qualcuno desse un consiglio al Consigliere. In fondo me lo sono sempre chiesta, se il Consigliere consiglia tutti, chi consiglia il Consigliere?", chiese la Ichigawa ridacchiando e raggiungendo Julia assieme a Cooper con il vassoio in mano.

Tutti la fissarono per qualche secondo in silenzio imbarazzati, fino a che Cooper non diede un colpo di tosse per sviare l'attenzione e chiese:"Com'è che qui si parla di carote?"

"Veramente si parlava di letteratura antica...", rispose Vaitor, mentre Asuna rideva ancora della propria battuta.